Serbia, crolla la tettoia esterna della stazione di Novi Sad: 14 morti e diversi feriti
MondoA Novi Sad, capoluogo della Voivodina, è crollato il tetto esterno della stazione ferroviaria. Non dovrebbero esserci altre persone sotto le macerie, ha detto il ministro dell'interno Dacic. Fra le vittime ci sarebbe anche una bambina di 6 anni. Almeno tre i feriti gravi. “Oggi è un venerdì nero per Novi Sad e l'intera Serbia”, ha dichiarato il premier Vucevic. Il ministro dei Trasporti Vesic: "Bisogna accertare la responsabilità di chi ha stabilito che questa parte della stazione non doveva essere ristrutturata”
Quattordici persone morte e diversi feriti. È questo il bilancio dopo il crollo di un tetto esterno della stazione ferroviaria di Novi Sad, nel nord della Serbia. Il ministro dell'Interno Ivica Dačić ha detto che non dovrebbero esserci altre persone sotto le macerie. Fra le vittime ci sarebbe anche una bambina di 6 anni. Almeno tre sono i feriti in gravi condizioni. Dačić si è recato sul luogo dell'incidente insieme al premier Milos Vucevic, in passato a lungo sindaco di Novi Sad, e all'attuale primo cittadino Milan Djuric. Sul posto anche il presidente della Repubblica Aleksandar Vucic e il ministro dei Trasporti Goran Vesic. "Oggi è un venerdì nero per Novi Sad e l'intera Serbia", ha affermato il premier Vucevic. Ha anche promesso l'impegno delle autorità per individuare le responsabilità del cedimento della tettoia all'ingresso della stazione. Le autorità hanno proclamato il lutto nazionale per sabato, che nella città colpita si prolungherà per altri due giorni. Annullati tutti gli eventi e le manifestazioni pubbliche, comprese le partite del campionato di calcio.
Cosa è successo
A crollare, intorno a mezzogiorno, è stata una tettoia costituita da vetro, metallo e cemento sopra la porta d’ingresso della stazione. Al momento del crollo erano molti i cittadini presenti in quel punto. La tettoia è una delle poche opere non interessate dai lavori di ricostruzione in corso nella stazione, inaugurata lo scorso 5 luglio e interessata dal progetto di linea ferroviaria veloce fra la città e Subotica, al confine con l'Ungheria. Novi Sad, seconda città della Serbia, è il capoluogo della Voivodina, la regione settentrionale che è la più ricca e sviluppata del Paese. Da oltre un anno è collegata con Belgrado da una nuova linea di treni veloci, primo tratto della linea ad alta velocità prevista fra Belgrado e Budapest.
I lavori
Il ministro Vesic ha assicurato che quando saranno concluse le operazioni di soccorso si stabiliranno le responsabilità del crollo. "Bisogna accertare la responsabilità di chi ha stabilito che questa parte della stazione non doveva essere ristrutturata, quando invece tutto il resto era stato ristrutturato", ha detto riferendosi a lavori ai quali era stata sottoposta la stazione di Novi Sad negli anni scorsi, in vista dell'inaugurazione della nuova linea di treni veloci con Belgrado. Dai documenti e dai permessi rilasciati - ha detto Vesic - si può stabilire che la tettoia non era stata sottoposta a lavori di ristrutturazione. "Vogliamo sapere chi ha deciso allora che questa parte della stazione non andava ristrutturata", ha ribadito il ministro dei Trasporti.
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Le parole del presidente Vucic
In serata, visibilmente commosso e addolorato, il presidente serbo Aleksandar Vucic ha parlato in diretta tv e ha confermato che le vittime finora accertate del crollo alla stazione ferroviaria di Novi Sad sono 14. Vucic ha espresso a nome di tutto il Paese profondo cordoglio alle famiglie delle vittime, chiedendo al tempo stesso alle autorità giudiziarie e al governo che i responsabili di tale tragedia vengano presto individuati, processati e severamente puniti. "Non sappiamo ancora il nome della bambina tra i 6 e i 7 anni che ha perso la vita", ha detto Vucic, sottolineando come la tettoia della stazione collassata non fosse stata ristrutturata dalla sua costruzione 60 anni fa. "Quando abbiamo ristrutturato tutto, solo quella è rimasta fuori. Perchè? Non lo so e qualcuno deve dare risposte", ha aggiunto. Vucic ha detto che delle 14 vittime, otto sono cittadini serbi, uno è cittadino della Macedonia del Nord, mentre delle altre cinque non si conosce ancora l'identità. Nel suo intervento televisivo, il presidente ha sottolineato la necessità di modernizzare la rete infrastrutturale del Paese - strade, ponti, ferrovie - per evitare nuove simili tragedie.