A Novi Sad, capoluogo della Voivodina, è crollato il tetto esterno della stazione ferroviaria, mentre lì vicino erano in corso lavori di ricostruzione. Il primo bilancio è di 11 morti e alcuni feriti. Come riferisce il ministero dell’Interno, alcune persone risultano essere ancora sotto la tettoia. “Oggi è un venerdì nero per Novi Sad e l'intera Serbia”, ha dichiarato il premier Vucevic
Undici persone morte e diversi feriti. Questo è il bilancio, ancora provvisorio, dopo il crollo di un tetto esterno della stazione ferroviaria di Novi Sad, in Serbia. Alcune persone risultano essere ancora sotto le macerie: sono in corso le operazioni di salvataggio. A dichiararlo è stato il ministro dell'Interno Ivica Dačić, arrivato sul luogo dell'incidente insieme al premier Milos Vucevic e al sindaco di Novi Sad Milan Djuric. Giunto sul posto anche il presidente della Repubblica Aleksandar Vucic. Da quello che si apprende le persone ferite sono già state condotte in ospedale: almeno una di loro è in gravi condizioni e le sono state amputate entrambe le gambe. "Oggi è un venerdì nero per Novi Sad e l'intera Serbia", ha affermato il premier Vucevic. Ha anche promesso l'impegno delle autorità per individuare le responsabilità del cedimento della tettoia all'ingresso della stazione, costruita 60 anni fa.
Cosa è successo
A crollare sarebbe stata una tettoia costituita da vetro, metallo e cemento sopra la porta d’ingresso della stazione. Al momento del crollo sarebbero stati molti i cittadini presenti in quel punto. La tettoia è una delle poche opere non interessate dai lavori di ricostruzione in corso nella stazione, inaugurata lo scorso 5 luglio e interessata dal progetto di linea ferroviaria veloce fra la città e Subotica, al confine con l'Ungheria. Novi Sad, seconda città della Serbia, è il capoluogo della Voivodina, la regione settentrionale che è la più ricca e sviluppata del Paese. Da oltre un anno è collegata con Belgrado da una nuova linea di treni veloci, primo tratto della linea ad alta velocità prevista fra Belgrado e Budapest.