Armi, Italia tra i leader europei per esportazioni globali (con Francia, Germania e Uk)

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Introduzione

La guerra tra Russia e Ucraina e lo spettro di nuovi potenziali conflitti, non ultimo quello che sta infiammando il Medioriente, ha spinto i Paesi europei al riarmo, sia tramite l’aumento della produzione nazionale che attraverso le importazioni dall’estero. Specularmente, lo Stockholm International Peace Research Institute (Spiri) stima che, da qui al prossimo anno, la spesa totale europea per il settore della difesa toccherà i 400 miliardi di euro. Quali sono i più grandi produttori di armi del Vecchio Continente?

Quello che devi sapere

C’è anche l’Italia tra i più grandi produttori di armi europei

  • Come ricorda un’analisi pubblicata da Il Sole 24 Ore, condotta nell’ambito del progetto giornalistico europeo PULSE, non sono molti gli Stati europei a detenere il primato in casa per la produzione di armi: Germania, Regno Unito, Francia e Italia. Tutti e quattro, si sottolinea, non sono forti solo sul piano interno, ma sono anche ben piazzati nell’export e sono centrali all’interno di organizzazioni sovrastatali, come Nato e Unione europea.

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L’Italia

  • La posizione dell’Italia, che negli ultimi anni ha visto le sue esportazioni crescere del 43%, è dovuta in gran parte a Leonardo, leader in settori che spaziano dal navale all’aerospaziale, passando per il terrestre. Le sue vendite annuali, riporta PULSE, si attestano intorno ai 13 miliardi di euro. Di questi, il 70% è fatturato stringendo contratti con Stati terzi. I partner principali sono gli Stati Nato, il Kuwait e il Qatar. Da non dimenticare le forniture militari verso il Nord Africa, nell’ottica di mantenere la sicurezza nell’area del Mediterraneo. Nel 2023 i fondi riservati da Roma alla difesa hanno toccato i 28 miliardi di euro. Bisogna però sottolineare che l'Italia è uno dei (pochi) Paesi Nato che non hanno ancora raggiunto una spesa per la difesa di almeno il 2% del proprio Pil, come richiede l'Alleanza atlantica

La Francia

  • Lo scorso anno, la Francia ha riservato al capitolo difesa un totale di 69 miliardi di euro. Importante il ruolo che riveste a livello globale nel settore: è il terzo esportatore al mondo di armi. La maggior parte di quelle prodotte, riporta l’analisi, vanno verso alcuni Paesi dell’Asia e del Medioriente, come Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Tra il 2018 e il 2022 il business è valso a Parigi un giro d’affari da 27 miliardi di euro. Ed è più o meno in quel periodo che è iniziata una crescita esponenziale del settore: in 5 anni le esportazioni francesi sono salite del 59%, spinte in particolare da sistemi navali e dai Rafale, aerei da caccia multiruolo prodotti dalla Dassault Aviation. Forte di una florida industria anche nel settore della tecnologia per la difesa e nella difesa navale, la Francia si sta ulteriormente espandendo. Da un lato lo sta facendo verso India ed Egitto, soprattutto vendendo sottomarini e fregate, dall’altro verso l’Africa sub-sahariana, questa volta tramite meccanismi di cooperazione

La Germania

  • Negli ultimi anni anche Berlino ha deciso di spingere sulle esportazioni di armi, rovesciando le politiche restrittive che aveva tenuto sul tema per lungo tempo. Tra cinque anni fa e oggi l’export è cresciuto del 41%, spinto dalla vendita degli IRIS-T, missili aria-aria a corto raggio. In questo caso gli sbocchi principali sono l’Ucraina e i Paesi che fanno parte della Nato. In aumento anche la produzione in casa Rheinmetall, la realtà industriale numero uno in Germania nel mondo degli armamenti, che nel 2023 ha siglato contratti per 4 miliardi di euro, principalmente per carri armati e blindati. In generale, si legge su Il Sole, lo scorso anno Berlino ha messo in campo 58 miliardi di euro per la difesa

Il Regno Unito

  • Poi c’è Londra, che mantiene una posizione fondamentale nell’export europeo di armi grazie alla presenza sul suo territorio di Bae Systems, da cui arrivano missili, caccia e sottomarini. Il valore delle sue vendite lo scorso anno ha superato i 15 miliardi di euro, raccolti in larga parte tra Usa, Medioriente e membri Nato. Nel 2023 ha stanziato 60 miliardi di euro per la difesa

Quali sono i Paesi europei che importano più armi?

  • Polonia, Grecia e Paesi Baltici stanno dall’altra parte rispetto a Italia, Francia, Germania e Regno Unito: sono gli Stati europei che importano più armi dall’estero. Varsavia, geograficamente stretta tra Russia e Nato, compra soprattutto da Berlino, Seul e Washington. Anche i Paesi Baltici risentono della loro vicinanza con Mosca, acquistando sistemi di difesa principalmente dagli Usa. Atene è invece corsa al riarmo per le tensioni con la vicina Turchia.

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