Attentato Ankara, Turchia identifica i due attentatori come membri del Pkk

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Il ministero della Difesa turco ha annunciato, ieri sera, che sono stati compiuti raid - nel Nord dell'Iraq e in Siria - in risposta all'attacco che ha provocato almeno cinque morti e che il governo ha attribuito al Partito curdo dei lavoratori

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Il ministero della Difesa turco ha annunciato, ieri sera, di aver colpito "32 obiettivi" del Pkk e dei suoi alleati nel Nord dell'Iraq e in Siria, dopo l'attentato che ha provocato almeno cinque morti vicino ad Ankara e che il governo ha attribuito al Partito curdo dei lavoratori. E oggi la Turchia ha fatto sapere che entrambi gli attentatori erano membri del Pkk, come ha annunciato il ministro dell'Interno, Ali Yerlikaya. Gli attentatori erano Mine Sevjin Alcicek e Ali Orek. Entrambi sono stati uccisi durante l'attacco.

L'attentato

La risposta turca è dunque arrivata a seguito dell’attacco che ieri pomeriggio ha scosso il Paese. Prima una forte esplosione, davanti ai cancelli, e poi due persone armate che sono entrate sparando all'impazzata nella sede dell'Industria aerospaziale (Tusas), a Kahramankazan, una cinquantina di chilometri dalla capitale. Undici tecnici italiani che si trovavano nell'area - per la maggior parte dipendenti di Leonardo e impegnati in attività di collaborazione industriale nell'ambito di programmi aeronautici avviati da anni con la Turchia - sono rimasti illesi. I due terroristi, un uomo e una donna, immortalati dalle telecamere di sicurezza al momento del blitz, sono stati in seguito uccisi nel raid delle forze speciali entrate nell'edificio.

L'assalto dei terroristi e il blitz delle forze speciali

Da quanto trapelato, sembra che i terroristi siano arrivati a bordo di un taxi presso il grande edificio dell'Industria aerospaziale, dove lavorano migliaia di impiegati. Una volta sul posto, hanno ucciso il conducente, sono scesi e hanno fatto esplodere un ordigno, anche se in un primo momento sui social media si erano diffuse voci di un attacco kamikaze. Dopo l'esplosione, i due si sono diretti verso l'edificio sparando e l'uomo è riuscito a entrare. "L'aggressore ha poi tentato di fare irruzione nel dipartimento risorse umane e nell'accademia", ha raccontato una fonte anonima al portale Middle East Eye, aggiungendo che "undici ostaggi sono stati liberati dopo un'operazione delle forze speciali, con una sparatoria ed esplosioni".

Erdogan: attacco "vile"

L'attentato si è verificato mentre il capo di Stato turco, Recep Tayyip Erdogan, si trovava al vertice dei Brics in Russia e stava incontrando il presidente Vladimir Putin. Il leader turco ha definito l'attacco "vile" e ha dichiarato che "nessuna organizzazione terroristica che prende di mira la nostra sicurezza sarà in grado di raggiungere i suoi obiettivi", promettendo che "la lotta contro tutti i tipi di minacce terroristiche, e i loro sostenitori, continuerà con determinazione e risolutezza". Mentre il segretario generale della Nato, Mark Rutte, lo ha chiamato per esprimere solidarietà.

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