Colpita la sede dell'Industria aerospaziale turca (Tusas) che si trova a Kahramankazan, cittadina a nord ovest della capitale. Secondo Cnn Turk "i terroristi sono arrivati al cancello di sicurezza e hanno fatto esplodere un veicolo" creando un varco ed "entrando nella struttura dove è iniziato un conflitto armato". Il ministro della Difesa Guler: "Pkk dietro l'azione". Tajani: "Non ci sono italiani fra le vittime". Raid turchi su 32 obiettivi del Pkk in Iraq e Siria
Sono cinque le vittime e 22 i feriti - due in gravi condizioni - dell'attacco terroristico contro la sede dell'Industria aerospaziale turca (Tusas), nella cittadina di Kahramankazan, circa 50 km a nord ovest di Ankara (LE FOTO). Secondo quanto riporta la Cnn Turk, l'attentato è stato compiuto da due terroristi, un uomo e una donna: il ministro dell'Interno, Ali Yerlikaya, ha riferito che entrambi sono stati uccisi. Ansa riferisce che gli 11 tecnici italiani che si trovavano nella sede hanno lasciato l'area e sono in sicurezza: alcuni sono dipendenti Leonardo, altri di un'azienda turca. Circostanza confermata a Radio 24 dal ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Non ci sono italiani tra le vittime, un piccolo gruppo di tecnici era al sicuro in una stanza fuori dal luogo dove c'è stata la sparatoria". Il presidente russo Vladimir Putin ha aperto l'incontro bilaterale con l'omologo turco Recep Tayyip Erdogan a Kazan facendogli le condoglianze: "Condanniamo qualunque azione di questo tipo, qualunque sia la motivazione". Secondo il ministro della Difesa turco, Yaar Guler, dietro l’attacco ci sarebbe il Pkk: "Nonostante tutti i colpi che infieriamo a questi terroristi senza onore del PKK, non capiscono la lezione. Lo ripeto qui, fino a quando anche l'ultimo terrorista non sarà eliminato noi non ci fermeremo". Anche secondo il ministro degli Interni Ali Yerlikaya, 'iI primi risultati dell'indagine in corso indicano il gruppo terroristico Pkk come autore dell'attacco, ma il processo per identificare i terroristi è ancora in corso''.
L'attacco
Secondo Cnn Turk i "terroristi sono arrivati al cancello di sicurezza della struttura e hanno fatto esplodere un veicolo" creando un varco ed "entrando nella struttura dove è iniziato un conflitto armato". L'emittente turca Haberturk ha pubblicato la fotografia di un uomo armato con quello che sembra un mitragliatore mentre entra all'interno della sede dell'Industria aerospaziale. Pare che uno degli assalitori abbia preso in ostaggio 11 persone prima di essere abbattuto. Da quanto trapelato, pare che i terroristi siano arrivati a bordo di un taxi presso il grande edificio dell'Industria aerospaziale, dove lavorano migliaia di impiegati. Una volta sul posto, hanno ucciso il conducente, sono scesi e hanno fatto esplodere un ordigno, anche se in un primo momento sui social media si erano diffuse voci di un attacco kamikaze. Dopo l'esplosione, i due si sono diretti verso l'edificio sparando e l'uomo è riuscito a entrare. "L'aggressore ha poi tentato di fare irruzione nel dipartimento risorse umane e nell'accademia", ha raccontato una fonte anonima al portale Middle East Eye, aggiungendo che "undici ostaggi sono stati liberati dopo un'operazione delle forze speciali, con una sparatoria ed esplosioni". Le vittime sono quattro dipendenti delle Turkish Aerospace Industries e un tassista. Tra i 22 feriti, sette sono uomini delle forze speciali.
La risposta
Il ministero della Difesa turco ha annunciato di aver colpito "trentadue obiettivi" del PKK e dei suoi alleati nel nord dell'Iraq e in Siria, dopo l'attentato ad Ankara. "In conformità con i nostri diritti di autodifesa derivanti dall'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, è stata condotta un'operazione aerea contro obiettivi terroristici nel nord dell'Iraq e della Siria il 23 ottobre 2024, e un totale di 32 obiettivi appartenenti ai terroristi sono stati distrutti con successo" dice il ministero in una dichiarazione, precisando che queste "operazioni aeree continuano
Tajani: "Gli 11 italiani ad Ankara non hanno mai corso pericoli"
"Ho appena parlato con l'ambasciatore in Turchia Marrapodi e mi ha dato gli ultimi aggiornamenti sulla situazione dopo l'attentato. È ritornata la calma, c'erano 11 italiani che stavano nell'area dove c'è stato questo attacco terroristico ma sono stati sempre al sicuro e non hanno mai corso un reale pericolo", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Sono sempre stati in contatto con l'ambasciata, con le società con le quali lavorano e quindi per il momento mi pare che possiamo essere assolutamente positivi per quanto riguarda i nostri concittadini. Purtroppo quando ci sono degli attentati terroristici non possiamo che dispiacerci, inviare un messaggio di solidarietà al popolo turco per ciò che è accaduto", ha sottolineato il ministro. "A qualsiasi organizzazione appartengano i terroristi non esiste possibilità di riconoscimento di dignità politica a chi compie attentati del genere. Sparare sugli innocenti è sempre un crimine orrendo quindi condanniamo, solidarietà alla Turchia e vicinanza al popolo turco".
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Cos'è l'Industria aerospaziale turca
La Turkish Aerospace Industries è un'azienda statale che opera nel settore degli armamenti e della tecnologia aerospaziale e produce aerei ed elicotteri sia militari che civili, nonché sistemi di droni per le forze armate turche e altri eserciti in tutto il mondo. Inoltre è produttore autorizzato per i jet da combattimento F-16 progettati dagli Stati Uniti e svolge un ruolo nella modernizzazione di velivoli più vecchi perché possano essere usati dall'esercito turco.
Ankara: "Non faremo passo indietro nella Difesa"
"Non faremo mai un passo indietro dall'industria della difesa e dal percorso della mossa tecnologica nazionale. La mossa tecnologica nazionale e il l'industria della difesa nazionale è la chiave per una Turchia pienamente indipendente", ha detto il ministro dell'Industria e della Tecnologia Mehmet Fatih KacÕr.
La Nato condanna con forza l'attacco terroristico ad Ankara
"Ho appena parlato con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan sull'attacco terroristico ad Ankara. Il mio messaggio è stato chiaro: la Nato è al fianco della Turchia", ha scritto su X il segretario generale della Nato, Mark Rutte, in merito all'attacco terroristico. "Condanniamo fermamente il terrorismo in tutte le sue forme e stiamo monitorando attentamente gli sviluppi" aveva scritto in un precedente tweet in merito alle "notizie profondamente preoccupanti di morti e feriti ad Ankara".