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Guerra Israele Medio Oriente, Hezbollah: morto Safieddine. Raid su Beirut e Tel Aviv

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Le sirene d'allarme sono state attivate alle 20,35 ora locale: Hezbollah ha fatto sapere che i suoi missili hanno colpito una fabbrica militare nella periferia di Tel Aviv. Intanto, l'emittente filo-iraniana Al-Mayadeen ha detto che un attacco israeliano ha colpito un suo ufficio a Beirut. Hezbollah ha confermato l'uccisione a inizio mese in un raid aereo israeliano di Hashem Safieddine, cugino e potenziale successore del segretario generale Hassan Nasrallah, morto il 27 settembre scorso

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All'asta un anello di Nasrallah, il ricavato al popolo libanese

La rete tv iraniana "Ofogh" ha annunciato sul suo account X che intende mettere all'asta un anello appartenuto al defunto segretario generale di Hezbollah Hassan Nasrallah e il ricavato andrà in beneficenza al popolo libanese. Lo riferisce l'emittente tv libanese Lbci nel suo sito web citando Mojtaba Rahmandoust, un politico conservatore membro dell'Assemblea consultiva islamica iraniana, secondo il quale l'anello, ricevuto in dono da Nasrallah durante la visita che fece in Iran nel febbraio 2014, sarà venduto in un'asta pubblica e l''offerta partirà dall'equivalente di 113.000 dollari in valuta iraniana.  Nel post di Ofogh viene anche pubblicata foto dell'anello e di Nasrallah che lo indossa, seduto accanto a Rahmandoust. 

Tajani: "Impedire agli estremisti di ostacolare la nascita dello Stato palestinese"

''Bisogna impedire che gli estremisti non permettano la nascita di uno Stato palestinese che riconosca Israele e che sia riconosciuto da Israele''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo a Radio 24 a 'Nessun luogo è lontano' di Giampaolo Musumeci. ''Hamas non può essere coinvolto in futuro perché si è reso responsabile di tutto quello che sta accadendo ora'', ha aggiunto Tajani ipotizzando una ''fase di transizione con una missione a guida Onu''.

Come Italia, ha aggiunto il titolare della Farnesina, ''siamo pronti a inviare soldati italiani. Ci hanno chiesto 200 carabinieri per addestrare la polizia palestinese''.

Brics: "Le esplosioni dei cercapersone in Libano grave violazione del diritto"

Le esplosioni di migliaia di dispositivi "cercapersone" che hanno provocato decine di vittime in Libano il mese scorso sono da considerare una grave violazione del diritto internazionale. A condannare quanto accaduto il 17 e 18 settembre sono i leader dei Brics, riuniti a Kazan con la presidenza russa, nel documento finale del vertice. "Condanniamo l'atto terroristico premeditato di far esplodere dispositivi di comunicazione portatili a Beirut il 17 settembre 2024, che ha causato la perdita di vite umane e il ferimento di decine di civili. Ribadiamo che questi attacchi costituiscono una grave violazione del diritto internazionale".

I partecipanti al vertice hanno espresso la loro preoccupazione generale in merito agli atti terroristici che utilizzano tecnologie dell'informazione e delle telecomunicazioni, che sono diventati sempre più frequenti.

Hezbollah conferma la morte di Safieddine

Gli Hezbollah libanesi confermano l'uccisione a inizio mese in un raid aereo israeliano di Hashem Safieddine, cugino e potenziale successore del segretario generale Hassan Nasrallah morto il 27 settembre scorso in un'operazione analoga a Beirut. In un comunicato il gruppo "piange un grande leader, martire sulla via di Gerusalemme". "Promettiamo al nostro grande martire e ai suoi fratelli martiri che continueremo il cammino della resistenza e della jihad fino al raggiungimento degli obiettivi di libertà e vittoria", afferma Hezbollah. 

Parole che arrivano a quasi tre settimane da quando nella notte tra il 3 e il 4 ottobre un pesante raid aereo ha colpito Dahiyeh, la periferia sud di Beirut, tradizionale roccaforte del gruppo. Il comunicato del Partito di Dio giunge dopo che ieri le forze israeliane (Idf) hanno confermato l'uccisione di Safieddine, capo del Consiglio della Shura di Hezbollah, durante il raid di inizio mese contro il quartier generale dell'intelligence di Hezbollah.

Safieddine

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Dirigente Hamas a Mosca "per discutere della fine della guerra"

Un rappresentante di Hamas è arrivato oggi a Mosca per discutere della "fine della guerra con Israele nella Striscia di Gaza e degli sforzi per unire i palestinesi". Lo ha riferito una fonte del movimento.  Moussa Abou Marzouk, consigliere e negoziatore di Hamas e basato in Qatar, parlerà con i funzionari russi dei "modi per fermare l'aggressione e la guerra a Gaza e nella regione" e degli sforzi della Russia per raggiungere l'unità tra le diverse fazioni palestinesi, ha detto questa fonte.

L'Idf svela i nomi di 6 giornalisti-terroristi di Hamas

"Smascherati: 6 giornalisti di Al Jazeera sono stati smascherati come terroristi di Hamas e della Jihad islamica. Sono: Anas Jamal Mahmoud Al-Sharif, Alaa Abdul Aziz Muhammad Salama, Hossam Basel Abdul Kharim Shabat, Ashraf Sami Ashour Saraj, Ismail Farid Muhammad Abu Omar e Talal Mahmoud Abdul Rahman Aruki", lo scrive su X e Telegram Idf. "Il terrorista-giornalista Ismail Farid Muhammad Abu Omar è stato colpito e ferito alcuni mesi fa a Gaza. I documenti confermano ancora una volta il suo coinvolgimento in attività terroristiche. La rete Al Jazeera ha tentato di dissociarsi dalle attività terroristiche di Omar". "IDF ha divulgato informazioni di intelligence e numerosi documenti rinvenuti a Gaza che confermano l'affiliazione militare di sei giornalisti di Al Jazeera a Gaza con Hamas e le organizzazioni terroristiche della Jihad islamica, tra cui tabelle del personale, elenchi di corsi di addestramento per terroristi, elenchi telefonici e documenti sugli stipendi dei terroristi. Questi documenti servono come prova dell'integrazione dei terroristi di Hamas nella rete mediatica qatariota Al Jazeera. La maggior parte dei giornalisti che l'IDF ha smascherato come agenti dell'ala militare di Hamas guidano la propaganda di Hamas su Al Jazeera, soprattutto nel nord di Gaza". 

Il ministero degli Esteri del Libano: "Grazie alla presidenza italiana del G7"

Il ministero degli Esteri libanese ha “accolto con favore" il paragrafo sul Libano nella dichiarazione finale del G7 Sviluppo a Pescara, "in particolare l’appello per la cessazione immediata delle ostilità, l’adesione alla soluzione diplomatica e l’attuazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n. 1701”.

Il ministero degli Esteri ha inoltre elogiato in una nota “l’enfasi sul ruolo dell’Unifil” contenuta nella dichiarazione finale, che ha sottolineato l’importanza di “non compromettere la sua attività, la protezione dei civili e la fornitura di aiuti umanitari”.

Il Libano rivolge "un sincero ringraziamento alla presidenza italiana del G7, rappresentata dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, per l'invito rivolto al suo omologo Abdullah Bouhabib a illustrare in questo incontro la posizione libanese e gli attacchi che subisce la popolazione che minacciano la loro vita ed il loro futuro, e come raggiungere una soluzione sostenibile che garantisca sicurezza e stabilità al confine meridionale del Libano”.

Blinken da Al Saud, focus su sicurezza e ricostruzione di Gaza

Riavviare i negoziati e ristabilire la sicurezza nella regione, ma anche gettare le basi per una futura governance e per la ricostruzione post-bellica della Striscia. Sono stati alcuni dei temi al centro del colloquio concluso a Riad tra il capo della diplomazia Usa, Antony Blinken e l'omologo saudita, il principe Faisal bin Farhan Al Saud, secondo quanto riferito dal portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller. Blinken ed Al Saud "hanno continuato a discutere su come stabilire la sicurezza, la governance e la ricostruzione nel periodo post-bellico", ha detto il portavoce. "Hanno anche discusso della necessità di una soluzione diplomatica in Libano che permetta ai civili israeliani e libanesi di tornare alle loro case" e, in quest'occasione, ha aggiunto Miller, Blinken ha ringraziato l'Arabia Saudita per "il lavoro svolto al fine di facilitare gli aiuti umanitari a Gaza e in Libano". I due hanno anche esaminato la difficile situazione del Sudan, paese devastato da oltre un anno di guerra civile, e vagliato le azioni da intraprendere "per porre fine al conflitto, proteggere i civili, far giungere gli aiuti umanitari e promuovere una transizione politica verso un governo civile, in sintonia con quanto emerso durante i colloqui di Gedda e i lavori del Gruppo Alps", (Aligned for Advancing Lifesaving and Peace, la coalizione internazionale di Stati al lavoro per pacificare il Sudan). 

Israele, razzi su Tel Aviv intercettati. VIDEO

Hezbollah rivendica una "raffica di razzi verso una base Idf ad Haifa"

Hezbollah ha rivendicato il lancio di ''una raffica di razzi'' verso ''la base dell'esercito israeliano a nord di Haifa'', nel nord di Israele. In un comunicato, i miliziani libanesi hanno dichiarato di aver ''colpito una base dell'industria militare'' israeliana.

Razzi

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Medio Oriente, Consiglio supremo di Difesa: "Soluzione negoziale per due Stati sovrani"

Il conflitto che sta insanguinando il Medio Oriente e quello che si sta consumando in Ucraina sono stati al centro del Csd, al termine del quale è stata rinnovata “la vicinanza e la solidarietà della Repubblica italiana al popolo israeliano ad un anno di distanza dal barbaro attacco di Hamas contro inermi cittadini”, reputando “indispensabile l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi ancora trattenuti in disumana detenzione”. LEGGI L'ARTICOLO

Idf: "Migliaia di palestinesi evacuano da Jabalya, 150 membri di Hamas arrestati"

Decine di migliaia di palestinesi stanno evacuando da ieri il campo profughi di Jabalya, nella Striscia di Gaza settentrionale, e circa 150 membri di Hamas sono stati arrestati. Lo ha reso noto l'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf continua a combattere i membri dell'organizzazione islamista nella zona.

Brics: "Cessare immediatamente le ostilità in Libano"

Nella loro dichiarazione finale al vertice di Kazan, i Paesi Brics chiedono "l'immediata cessazione delle ostilità" in Libano e sottolineano "la necessità di preservare la sovranità e l'integrità territoriale del Libano e di creare le condizioni per una soluzione politica e diplomatica al fine di preservare la pace e la stabilità in Medio Oriente". Lo riferisce l'agenzia russa Interfax.

Conferenza Libano Parigi risponde a Onu su urgenza aiuti

La priorità della conferenza internazionale sul Libano, che si svolgera' domani a Parigi, sarà quella di rispondere all'appello dell'Onu che chiede di raccogliere fondi per oltre 400 milioni di dollari di aiuti a favore degli sfollati, secondo quanto fatto sapere dall'Eliseo. Il primo ottobre scorso, le agenzie delle Nazioni Unite hanno lanciato un appello per oltre 400 milioni di dollari per aiuti urgenti alle centinaia di migliaia di sfollati a causa degli attacchi israeliani nel sud del Libano.

Onu: potrebbero volerci 350 anni per ricostruire Gaza

Se Gaza dovesse restare sotto embargo, ci vorranno 350 anni per ricostruirne l'economia: è l'allarme delle Nazioni Unite in un rapporto. Lo riporta Sky News. L'organizzazione aveva precedentemente stimato che la ricostruzione completa di Gaza dopo il conflitto tra Israele e Hamas avrebbe potuto richiedere decenni, ma un nuovo rapporto della sezione commercio e sviluppo delle Nazioni Unite parla ora di secoli. Il rapporto afferma che se la guerra finisse domani e la regione tornasse allo status quo precedente al 7 ottobre, potrebbero volerci 350 anni prima che la sua economia torni ai già traballanti livelli pre-guerra. 

Pezeshkian ai Brics: aiutate a porre fine alla guerra

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha chiesto ai Paesi membri del gruppo Brics di aiutare a "porre fine alla guerra" a Gaza e in Libano. "Invito tutti i membri dell'influente gruppo Brics a usare tutte le loro capacita' collettive e individuali per porre fine alla guerra a Gaza e in Libano", ha detto durante un discorso al vertice dei Paesi emergenti a Kazan, in Russia. 

Csd: rimozioni armi in sud Libano solo con risoluzione Onu

"Il Consiglio ritiene che la rimozione dal Libano meridionale del materiale di armamento illegale, reso ancora più evidente dalle azioni compiute dai miliziani di Hezbollah nell'area presidiata da UNIFIL, può essere raggiunta solo attraverso la piena partecipazione delle parti alla attuazione della risoluzione delle Nazioni Unite 1701 nel 2006. Emerge ora la necessità di cessare il fuoco e di sollecitare una iniziativa sia all'ONU sia con i Paesi contributori alla missione per rinforzare UNIFIL, in modo da renderla più efficace rispetto al fine per cui è stata istituita". Lo si sottolinea nel comunicato del Quirinale al termine della riunione del Consiglio Supremo di Difesa 

Csd: soluzione negoziale per due Stati sovrani

"Occorre, con determinazione, lavorare ad una soluzione negoziata tra Israele e Palestina che, con il concorso della comunità internazionale, preveda la creazione di due Stati sovrani e indipendenti". Lo si legge nel comunicato del Quirinale al termine della riunione del Consiglio Supremo di Difesa (CSD). 

Csd: inaccettabili attacchi Israele a Unifil

Il Consiglio supremo di Difesa riunitosi stamane al Quirinale "ritiene inaccettabili gli attacchi alle forze di pace dell'ONU da parte dell'esercito israeliano e sottolinea come tutte le parti in causa abbiano l'obbligo, ai sensi della Risoluzione 1701 nonche' del diritto internazionale, di garantire la sicurezza e l'incolumita' del personale e delle strutture dell'ONU". 

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