Wafa,almeno 30 persone uccise in raid israeliano a Jabalya

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Almeno 30 persone sono state uccise e decine ferite negli attacchi israeliani che hanno colpito diverse case in una piazza a Jabalia, il più grande degli otto storici campi profughi di Gaza. I carri armati hanno fatto saltare in aria strade e case e l'agenzia di stampa ufficiale palestinese WAFA ha affermato che tra le vittime ci sono almeno 20 donne e bambini

 

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Hamas: "La lotta continua, non rilasceremo gli ostaggi"

La morte di Yahya Sinwar non fermerà la guerra a Gaza. Su questo convergono le visioni, solitamente lontanissime, di Hamas e Israele all'indomani dell'uccisione a Rafah della mente dell'attacco del 7 ottobre, mentre la comunità internazionale vi intravede, al contrario, l'opportunità di "aprire un cammino verso la pace", come ha detto tra gli altri Joe Biden. Nel confermare in un videomessaggio l'uccisione del suo "grande leader", il movimento palestinese ha giurato di uscirne "rafforzato" e di continuare la guerra contro lo Stato ebraico, minacciando ancora una volta la sorte degli ostaggi israeliani a Gaza: i prigionieri non saranno liberati finché Israele non cesserà gli attacchi e si ritirerà dalla Striscia, ha avvertito Khalil al Hayya, influente esponente di Hamas basato in Qatar e tra i papabili alla successione di Sinwar. 

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Hezbollah: "Droni contro base in Israele, attacco in onore di Nasrallah"

Hezbollah rivendica il lancio di droni contro una base militare israeliana nel centro del Paese, in un attacco che dice essere 'dedicato' ad Hassan Nasrallah, ucciso a Beirut il 27 settembre scorso. In una nota, i militanti libanesi fanno sapere di aver lanciato “uno sciame di droni carichi di esplosivo” contro una “base aerea di difesa missilistica” a est della città  di Hadera, un lancio avvenuto “in risposta al'attacco ai civili” e “al servizio” di Nasrallah.

Cos'è l'Idf, come sono organizzate e come funzionano le Forze armate israeliane

Create nel 1948, ogg contano su 170mila soldati effettivi, grazie alla coscrizione obbligatoria di tre anni per gli uomini e di due per le donne. Dispongono, inoltre, di 3.500 carri armati. LEGGI QUI

Colloquio Berri-Meloni, focus su sviluppi politici e sul campo

Il presidente del Parlamento libanese Nabih Berri ha parlato con la premier Giorgia Meloni a Beirut dell'''evolversi della situazione generale e degli sviluppi politici e sul campo''. Lo riferisce una nota del parlamento libanese spiegando che l'incontro tra Meloni e Berri è durato quaranta minuti.

Berri gode dell'appoggio di Hezbollah, tanto che il suo vicesegretario generale Naim Qassem lo ha definito un ''fratello maggiore'' per i suoi sforzi di mediazione.

Hezbollah: "Sparato con dei droni contro base militare israeliana"

Hezbollah afferma di aver sparato con dei droni contro una base militare nel centro di Israele.

Media: "Il nuovo leader Hamas sarà probabilmente fuori Gaza"

Il gruppo palestinese Hamas probabilmente sostituira' il suo capo Yahya Sinwar, ucciso due giorni fa in un attacco israeliano a Gaza, con un nuovo leader politico che avrà la sua base fuori dalla Striscia. Lo riferisce la stampa regionale, in particolare il sito del canale tv all news Al Arabiya. Il fratello di Sinwar, Mohammad, assumerà secondo le indiscrezioni riportate un ruolo più importante nella direzione della guerra contro Israele sul territorio. Nella scelta del suo capo, il Consiglio della Shura di Hamas (movimento sunnita) deve tenere conto non solo delle indicazioni dello sciita Iran, principale sostenitore del movimento e dei cosiddetti "Proxy" che combattono contro Israele, ma anche di quelle del sunnita Qatar, il Paese del Golfo nel quale risiedono tutti i principali candidati alla successione di Sinwar, che a sua volta aveva sostituito il precedente capo di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso in Iran nel luglio scorso. Sinwar aveva concentrato a Gaza sia la leadership politica che quella militare, ma secondo l'analisi di Al Arabiya un'analoga decisione non appare probabile dopo di lui. Uno dei candidati alla successione è Khalil al-Hayya, che è considerato un potenziale successore, ha detto oggi che gli ostaggi israeliani non verranno liberati fino a quando le truppe israeliane non si ritireranno da Gaza. Il Consiglio della Shura rappresenta tutti i membri di Hamas nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania, nelle prigioni israeliane e nella diaspora palestinese: per questa ragione, secondo Al Arabiya, il nuovo leader dovrebbe avere l'autorità di avviare colloqui di cessate il fuoco anche se non si trova a Gaza, dove gli uomini armati di Hamas tengono ancora in ostaggio decine di israeliani. Oltre ad Hayya, che è il capo negoziatore di Hamas, gli altri principali contendenti alla leadership sono Khaled Meshaal, predecessore di Haniyeh, e Mohammad Darwish, una figura poco conosciuta che presiede il Consiglio della Shura. 

Idf: "Capo battaglione Tel Sultan ucciso era responsabile sicurezza Sinwar"

Il comandante del battaglione Tel Sultan a Rafah, Mahmoud Hamdan, era responsabile della sicurezza di Yahya Sinwar ed è stato ucciso nello scontro a fuoco che ha portato alla morte del leader di Hamas. Lo ha reso noto l'Idf confermando che Hamdan è stato ucciso ieri e non varie settimane fa, come aveva annunciato in precedenza l'esercito israeliano.

Oltre che della sorveglianza di Sinwar, Hamdan era anche responsabile della sorveglianza dei sei ostaggi israeliani uccisi da Hamas a Rafah alla fine di agosto. "Qualche settimana fa è stato detto che Hamdan era stato molto probabilmente eliminato in seguito a informazioni di intelligence. Oggi sappiamo che le conclusioni di intelligence su cui si basava la sua morte non erano abbastanza accurate", afferma l'Idf.

L'Olp "piange" la morte di Sinwar

L'Organizzazione per la liberazione della Palestina "piange" la morte del leader di Hamas Yahya Sinwar. Il Comitato esecutivo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) esprime "le sue condoglianze al popolo palestinese e a tutte le fazioni nazionali per il martirio del grande leader nazionale Yahya Sinwar, capo dell'ufficio politico di Hamas", si legge in una dichiarazione del comitato.

La Russa: "Spero in una svolta. Israele e Palestina si riconoscano"

"Sono preoccupato non solo per la situazione Unifil, ma anche per tutta la vicenda mediorientale e mi auguro che questi giorni costituiscano davvero una svolta". Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa, a Roma, a margine di Comolake, rispondendo a una domanda sulla situazione in Medio Oriente. "Io credo che Israele abbia tutto il diritto di mettere a tacere chi attenta alla sua esistenza, capisco voglia eliminare la possibilità che vincano coloro che vogliono cancellarla dalla geografia, dalla politica, e dall'esistenza - aggiunge - però a questo punto avendo ormai eliminato i capi, perlomeno sul territorio, poi rimane l'Iran, credo si possa andare verso quello che abbiamo sostenuto, e non solo noi di destra, cioè che occorrono due Stati per due popoli che convivano con accettazione reciproca l'uno dell'altro". 

Biden e alleati condannano l'Iran: "Sforzi contro l'escalation"

I leader di Usa, Germania, Francia e Gran Bretagna hanno ribadito "la loro condanna all'attacco dell'Iran contro Israele, foriero di escalation, e hanno concordato sugli sforzi per riportare l'Iran alla responsabilità e prevenire ulteriori escalation". Lo dice una nota della cancelleria sull'incontro di Biden, Scholz, Macron e Starmer a Berlino. "Hanno discusso della situazione in Libano e concordato sulla necessità di lavorare per la piena attuazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e per una soluzione diplomatica che permetta ai civili su entrambi i lati della linea blu di tornare a casa in sicurezza". 

Biden e alleati: "Porre subito fine alla guerra a Gaza"

I Capi di Stato e di Governo di Usa Germania, Francia e Gran Bretagna hanno inoltre discusso gli eventi in Medio Oriente, "in particolare l'impatto della morte di Yahya Sinwar, responsabile dello spargimento di sangue dell'attacco terroristico del 7 ottobre, sulla necessità immediata di riportare gli ostaggi a casa dalle loro famiglie, di porre fine alla guerra a Gaza e di garantire che gli aiuti umanitari raggiungano la popolazione civile". Lo si legge in una nota della cancelleria tedesca. 

Hezbollah: "Abbiamo sparato una salva di missili su Haifa"

Hezbollah ha annunciato di aver sparato una salva di missili su Haifa. "In risposta agli attacchi contro civili e ai massacri commessi dal nemico sionista, la resistenza islamica ha lanciato una salva di missili che hanno preso di mira la città di Haifa", si legge nel comunicato. 

Talebani: "Profondo dolore per il martirio di Sinwar, la sua morte rafforzerà la resistenza"

I talebani afghani hanno espresso "profondo dolore" per l'uccisione di  Yahya Sinwar, 'eliminato' due giorni fa a Rafah dai soldati israeliani. “È con profondo dolore che abbiamo ricevuto la notizia del martirio di Yahya Sinwar”, ha dichiarato in un comunicato il portavoce del governo Zabihullah Mujahid, aggiungendo che la sua uccisione "servirà a intensificare e fortificare la resistenza" contro le forze israeliane.

Talebani: "Profonda tristezza per la morte di Sinwar"

"Profonda tristezza" per la morte del leader di Hamas Yahya Sinwar è stata espressa dalle autorità talebane afghane: lo rende noto il portavoce del governo di Kabul. 

Hezbollah rivendicano lancio razzi contro Haifa (2)

Le Forze di difesa israeliane, nel confermare il lancio dei razzi, hanno riferito di averne abbattuti tre nell'area della baia di Haifa.

Ankara risponde a Katz: "Nazista e assassino"

"Nazista e assassino". Durissima replica del portavoce del governo turco Omer Celik al Ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. Quest'ultimo si era rivolto al leader turco postando sui social una foto del leader di Hamas, Yahya Sinwar, ucciso ieri a Gaza, con il commento "Riprenditi il tuo amico assassino e stupratore". Dopo poche ore è arrivata la dura risposta di Ankara. "Katz è il membro di una gang di assassini e di un governo nazista e dedito ai massacri come quello israeliano, tra i responsabili di una barbarie che sta portando a un genocidio. Siamo dinanzi a un killer, un nemico dell'umanità. Katz, insieme agli altri suoi compari risponderà dinanzi la legge per i crimini commessi", la dura risposta del governo turco. Erdogan fino ad ora non ha espresso nessun tipo di cordoglio o commento della notizia della morte di Yahya Sinwar.

Hezbollah rivendicano lancio razzi contro Haifa

Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato stasera il lancio di razzi contro Haifa, nel nord di Israele.

Biden: "Strada verso la pace, c'è opportunità per fine guerra"

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è detto convinto che ci sia ''una strada verso la pace'' da percorrere in Medio Oriente. Parlando a Berlino il giorno dopo l'uccisione del leader di Hamas Yahya Sinwar e al termine dell'incontro con Olaf Scholz, Keir Starmer ed Emmanuel Macron, Biden ha parlato di un percorso che sarà ''molto difficile, molto duro, ma siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda''.

Secondo Biden ''c'è un'opportunità, secondo il mio punto di vista e i miei colleghi sono d'accordo, che possiamo arrivare a un accordo con Israele e con l'Iran in un modo da mettere fine al conflitto''. In particolare, il presidente americano ha spiegato che ''pensiamo che ci sia la possibilità di lavorare per un cessate il fuoco in Libano. Per Gaza sarà più difficile".

Meloni: "Abbiamo affrontato anche il problema rifugiati siriani e sfollati Libano, l'Italia c'è"

"Ho incontrato Re Abdallah di Giordania, volevo portare la vicinanza e il rispetto dell'Italia a una nazione che è oggettivamente fondamentale per la stabilità del Medio Oriente, e che anche in questa difficile fase sta dimostrando la sua capacità di utilizzare pragmatismo, di essere moderata. Una nazione che è molto importante soprattmutto per il sostegno alle popolazioni civili". Così la premier Giorgia Meloni, in un punto stampa a Beirut si sofferma sulla sua visita in Medio Oriente. "Il re di Giordania e il suo governo stanno pensando a nuovi strumenti molto concreti, particolarmente per aiutare le popolazioni civili di Gaza alle quali ovviamente l'Italia ha garantito il suo piano supporto. Del resto abbiamo già lavorato insieme nell'iniziativa 'Food For Gaza' che ci ha permesso di consegnare quarantasette tonnellate di generi alimentari nella Striscia. Con il re di Giordania abbiamo ovviamente affrontato, oltre alla crisi in atto, anche la questione dei profughi siriani che sta impattando pesantemente sia in Giordania che in Libano. Ovviamente in Giordania ne sono registrati seicentomila ma ne sono stimati il doppio in una nazione di 10 mln di abitanti. In Libano parliamo di circa un milione e cinquecentomila rifugiati in una nazione di circa cinque milioni di abitanti e ovviamente questa questione deve essere affrontata dalla comunità internazionale". "Sui profughi siriani l'Italia è al lavoro già da tempo - dice Meloni - lo abbiamo fatto anche durante questo Consiglio europeo. Abbiamo fatto del nostro meglio per favorire un percorso del quale stiamo parlando soprattutto con i giordani, che possa piano piano costruire le condizioni perché questi rifugiati possano tornare in Siria, chiaramente in condizioni di sicurezza, chiaramente sotto l'ombrello della comunità internazionale e volontariamente, ma è sicuramente una delle questioni che vanno affrontate se si vuole aiutare queste nazioni. Ovviamente la questione dei profughi siriani impatta anche in Libano, così come quella degli sfollati, una situazione altrettanto complessa sulla quale l'Italia ha già dimostrato la sua disponibilità. Noi immediatamente all'indomani della inizio dell'escalation in Libano abbiamo deliberato ulteriori diciassette milioni di aiuti per le popolazioni colpite, per le popolazioni civili. C'è da fare di più. C'è da coinvolgere credo il livello europeo e anche su questo abbiamo dato la nostra piena disponibilità. Dopodiché io sono fiera di essere stato il primo capo di governo a venire qui in Libano dopo l'inizio dell'escalation".

Erdogan: "Embargo Onu su armi a Israele per fermare Netanyahu"

Recep Tayyip Erdogan chiede alle Nazioni Unite di imporre un embargo sulle armi a Israele. Il presidente turco, scrive l'agenzia ufficiale Anadolu, afferma che "un embargo sulle armi imposto a Israele da parte dell'Onu sarebbe una misura efficace per fermare Israele", per porre fine al conflitto nella Striscia di Gaza.

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