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Medioriente, Unifil: "Tank israeliano ha sparato su nostra postazione"

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La missione delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL) ha dichiarato che questa mattina i suoi peacekeeper in una postazione nei pressi di Kfar Kela, nel Libano meridionale, hanno osservato un carro armato israeliano Merkava sparare contro la loro torre di guardia nel settore in un cui opera il contingente spagnolo dei caschi blu. "Non abbiamo assolutamente nulla contro l'Unifil" ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un'intervista a Le Figaro. 

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Israele: "Lettera su Gaza? Dialogo è con gli Usa ma la colpa è di Hamas"

Dopo la lettera 'ultimatum' inviata dagli Usa a Israele che chiede di aumentare l'accesso degli aiuti a Gaza, l'ambasciatore dello Stato ebraico all'Onu Danny Danon ha affermato che "c'e' un dialogo in corso con i nostri colleghi di Washington. Ci sono molte questioni affrontabili e lavoriamo con i nostri partner per trovare il modo di assicurare e migliorare la consegna degli aiuti. Ci sono ostacoli oggettivi sul terreno, la colpa non e' di Israele ma di Hamas, non mancano gli aiuti a Gaza ma il problema e' la logistica". 

Sedici Paesi Ue di Unifil: "Rivedere le regole d'ingaggio"

I ministri della Difesa di 16 Paesi europei di Unifil hanno concordato "sull'importanza di mantenere una presenza stabile in Libano, sottolineando che ogni decisione riguardante il futuro della missione Unifil dovrà essere presa collettivamente in sede Onu". La riunione in videoconferenza promossa dal ministro della Difesa, Guido Crosetto e dal collega francese Sebastien Lecornu, aveva "l'obiettivo di definire un'azione unitaria per il contributo europeo alla missione Unifil, alla luce dei recenti sviluppi nel sud del Libano". I ministri hanno inoltre espresso "con forza la necessità di rivedere le regole d'ingaggio, in modo da permettere a Unifil di operare in maniera più efficace e sicura". 

Katz: "Nessuna intenzione di danneggiare Unifil, il suo ruolo importante nel post-guerra"

"Lo Stato di Israele attribuisce grande importanza alle attività di Unifil e non ha alcuna intenzione di danneggiare l'organizzazione o il suo personale". Lo ha chiarito in un post sul social X il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, secondo cui lo Stato ebraico ritiene che la missione Onu possa svolgere un "ruolo importante" una volta conclusa la guerra contro Hezbollah.

Katz ha quindi accusato "l'organizzazione terroristica Hezbollah" di usare i militari di Unifil come "scudi umani, sparando deliberatamente ai soldati delle Idf da posizioni vicine a quelle Unifil per creare attriti".

Il ministro ha infine ribadito che Israele continuerà a fare tutto il necessario per ripristinare la sicurezza dei suoi cittadini e far tornare i residenti del nord "sani e salvi alle loro case". Inoltre "continuerà a fare ogni sforzo per evitare di danneggiare Unifil, il tutto coordinandosi con i comandanti Unifil e sulla base del diritto internazionale".

Katz

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Ben Gvir e Smotrich a Starmer: "Il mandato Gb è finito"

Stoccata di Ben Gvir e di Bezalel Smotrich a Keir Starmer che nei giorni scorsi ha ipoorizzato l'adozione di sanzioni contro i due mimistri israeliani. Secondo il ministro della sicurezza nazionale la Gran Bretagna: "I britannici devono sapere che i giorni del loro mandato sono finiti", ha detto Ben Gvir, "In ogni caso, non mi spaventano e continuerò ad agire solo in base agli importanti interessi nazionali dello Stato di Israele e al bene dei residenti del paese, dei nostri soldati, dei nostri poliziotti e delle nostre guardie carcerarie", afferma. Il ministro ha anche ricordato il Libro Bianco del 1939, un documento politico britannico che limitava l'immigrazione ebraica nella Palestina mandataria. Da parte sua anche Smotrich ha citato in un post su X il mandato britannico e il Libro Bianco sottolineando come, nonostante non abbiano più alcuna valenza, "l'unilateralità e l'ipocrisia sono rimaste le stesse". 

Sedici Paesi Ue di Unifil: "Massima pressione su Israele"

La "volontà condivisa di esercitare la massima pressione politica e diplomatica su Israele, affinché non si verifichino ulteriori incidenti" è stata espressa dai ministri della Difesa di16 PAesi europei che partecipano ad Unifil in una videoconferenza promossa dal ministro della Difesa italiano Guido Crosetto e dal ministro francese Sébastien Lecornu. "Allo stesso tempo, è stato chiarito che Hezbollah non può utilizzare il personale di Unifil come scudo nel contesto del conflitto", spiega la Difesa. Durante l'incontro, tutti i ministri hanno espresso "unanime preoccupazione per la situazione nella regione, condannando con forza gli attacchi che hanno colpito le basi di Unifil, mettendo a rischio la sicurezza del personale militare impegnato nella missione delle Nazioni Unite. È stata sottolineata l'importanza di garantire il pieno rispetto per il mandato e la protezione del personale di Unifil, esortando la comunità internazionale a mantenere un impegno costante e risoluto". I partecipanti hanno ribadito che "la mancata o parziale implementazione della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu non può in alcun modo giustificare gli attacchi contro le forze di Unifil". I 16 paesi hanno concordato sulla necessità di rafforzare le forze armate libanesi, attraverso un adeguato supporto addestrativo e finanziamenti internazionali, "affinché possano diventare una forza credibile e contribuire alla stabilità della regione con il sostegno di Unifil". Alla conferenza hanno partecipato i ministri della Difesa, o loro delegati, di Francia, Italia, Spagna, Austria, Croazia, Finlandia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Germania, Estonia, Ungheria, Malta e Cipro.

Cnn: "Il piano israeliano di attacco all'Iran è pronto"

Il piano di Israele per rispondere all'attacco dell'Iran del 1 ottobre è pronto. Lo riporta la Cnn citando una fonte a conoscenza delle intenzioni dello Stato ebraico all'indomani delle riunioni del gabinetto di sicurezza per valutare le azioni da intraprendere. Il governo israeliano e lo stesso primo ministro Benjamin Netanyahu hanno assicurato agli Stati Uniti che un contrattacco all'Iran sarebbe limitato a obiettivi militari e non prenderebbe di mira gli impianti petroliferi o nucleari. 

Entrati 50 camion con aiuti umanitari nel nord della Striscia di Gaza

Cinquanta camion con aiuti umanitari sono arrivati ​​nella zona nord della Striscia di Gaza all'indomani di una lettera dell'Amministrazione Biden che minacciava Israele di un possibile taglio alle forniture di armi se la situazione nell'enclave palestinese non fosse migliorata a livello umanitaria nei prossimi 30 giorni.

Secondo le Idf, il convoglio comprende "cibo, acqua, forniture mediche e per il riparo" forniti dalla Giordania ed il via libera al suo ingresso nella Striscia è stato dato dopo "approfondite ispezioni di sicurezza".

Le autorità israeliane sostengono di voler rispettare il diritto internazionale umanitario e di "facilitare" l'ingresso degli aiuti, anche se dallo scoppio del conflitto, un anno fa, la situazione umanitaria della popolazione di Gaza non ha fatto altro che peggiorare e continua il blocco del valico di Rafah, che collega la Striscia con l'Egitto. La scorsa settimana l'Onu ha denunciato che per tutto il mese di ottobre "nessun" aiuto alimentare è arrivato nella zona nord di Gaza, dove le forze israeliane hanno di recente intensificato la loro offensiva militare.

L'Agenzia atomica dell'Iran: "Improbabile un attacco a nostri siti"

Il portavoce dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran (Aeoi) Behrouz Kamalvandi ha affermato che un attacco israeliano ai siti nucleari iraniani è improbabile e che anche in caso di attacchi, ci sarebbero danni minimi alle strutture. "In ogni caso, l'Iran è pronto per qualsiasi scenario", ha aggiunto, citato dalla Tv di stato. "Nel caso in cui il nemico faccia una mossa sciocca, a parte la risposta militare dell'Iran, non possono farci alcun danno, poiché l'Aeoi ha osservato i principi necessari e ha fatto delle considerazioni a riguardo", ha sottolineato Kamalvandi. "Le minacce di attaccare i siti nucleari dell'Iran non sono una novità", ha detto, aggiungendo: "Oggi, l'Iran è invincibile in diversi campi. Prendiamo sul serio le minacce e quindi abbiamo fatto previsioni e piani per sopportare il minor danno in caso di qualsiasi attacco". 

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Egitto: "Inaccettabili le divisioni in Ue su Gaza e Libano"

Sono ''inaccettabili le divisioni tra i Paesi dell'Unione europea'' rispetto al conflitto nella Striscia di Gaza e in Libano''. Perché una posizione non comune della Ue ''manda messaggi sbagliati sia verso i Paesi arabi, sia verso Israele''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ricevendo al Cairo il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Al Baris.

Scholz: "Israele deve potersi difendere, ci sono e ci saranno forniture di armi"

"Solidarietà significa anche mettere Israele in condizione di difendere il proprio Paese. Per questo abbiamo fornito armi in passato. Il Paese potrà contare su questo anche in futuro". Ad assicurarlo, intervenendo oggi in parlamento a Berlino, è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Libano, sale a 6 morti e 43 feriti il bilancio dei raid di Israele su Nabatieh

Sono almeno sei i morti e 43 i feriti nei raid israeliani che hanno colpito la sede del comune di Nabatieh e altri uffici comunali di questa città nel sud del Libano. E' questo il bilancio ufficiale aggiornato confermato dal ministero della Salute libanese e riportato dall'agenzia Nna. Secondo la stessa agenzia, l'area è stata colpita da più di dieci raid. Tra le vittime, stando all'agenzia Afp, c'è il sindaco Ahmad Kahil, in riunione con altri funzionari per discutere della distribuzione di aiuti ai civili colpiti dalla guerra, e il direttore dell'unità operativa delle forze di difesa civili libanesi. 

La Giordania all'Iran: "Non permetteremo a nessuno di violare il nostro spazio aereo"

Il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, ha assicurato al suo omologo iraniano, Abbas Araghchi, che il regno hashemita non permetterà a nessuno di violare il suo spazio aereo, mentre nella regione sale la tensione per l'annunciata risposta israeliana alla Repubblica islamica per l'attacco missilistico del primo ottobre.

La Giordania "non sarà un campo di battaglia per nessuno e non permetterà a nessuna parte di violare la sua sovranità e il suo spazio aereo né di minacciare la sicurezza dei suoi cittadini", ha affermato Safadi nel corso dell'incontro con il capo della diplomazia iraniana, Abbas Araghchi. Quest'ultimo ha incontrato a Amman anche il re giordano Abdullah II.

Massima allerta in Israele, timore per attentati durante una festività

Massima allerta in Israele per il rischio di attentati a poche ore dalla festa di Sukkot, in particolare nei centri urbani, sulla Spianata delle Moschee, a Gerusalemme, in Cisgiordania. Dal primo ottobre 12 persone sono state uccise in diversi attacchi terroristici. La polizia ha aumentato la vigilanza a Sukkot e il sistema di sicurezza prevede avvisi generali sul rischio attentati. Intanto la polizia di frontiera ha arrestato 20 palestinesi senza permesso di soggiorno che hanno tentato di entrare in Israele dalla Cisgiordania nella notte tra venerdì e venerdì. 

Starmer: "Valutiamo sanzioni a Smotrich e Ben Gvir"

"Stiamo valutando" di imporre sanzioni a due ministri israeliani, quello delle Finanze, Bezalel Smotrich e quello della Sicurezza nazionale, Itamar Ben-Gvir. Lo ha annunciato il primo ministro britannico, Keir Starmer, secondo quanto riporta il sito di Sky News. Secondo Starmer, i due ministri dello Stato ebraico hanno fatto commenti "abominevoli" sulla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. 

In precedenza, Regno Unito, Francia e Algeria avevano convocato una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione umanitaria nel nord di Gaza, che Starmer ha definito "terribile".

Starmer

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Medio Oriente, Gb e Francia chiedono una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu su Gaza

La Gran Bretagna e la Francia hanno chiesto una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il primo ministro britannico Keir Starmer.

''Stiamo costantemente confrontandoci con i nostri partner su questo aspetto - ha detto Starmer - C'è un bisogno urgente, e lo è ormai da molto tempo, che arrivino più aiuti a Gaza''.

L'Iran alla Giordania: "Fermare la macchina da guerra israeliana"

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha avuto un colloquio sul conflitto in Libano e a Gaza e le tensioni tra Teheran e Tel Aviv con il re di Giordania, Abdullah II, durante una visita ad Amman, dove ha incontrato anche l'omologo giordano Ayman Safadi. "È necessaria un'azione collettiva da parte degli Stati regionali per fermare la macchina da guerra israeliana, impedire l'espansione della guerra nella regione e salvaguardare la sicurezza e la stabilità regionale", ha affermato Araghchi durante l'incontro, secondo quanto riferisce Mehr.   In un tour nel Medio Oriente iniziato la scorsa settimana, prima della Giordania, Araghchi si era recato in Libano, Siria, Arabia Saudita, Qatar, Iraq e Oman mentre nei prossimi giorni visiterà anche Egitto e Turchia. 

Idf, 30 razzi dal Libano sulla Galilea: quattro feriti

Il servizio di ambulanze Magen David Adom ha comunicato che quattro persone sono rimaste ferite dalle schegge nell'ultimo lancio di razzi dal Libano verso la Galilea. Secondo l'Idf Hezbollah ha tirato uno sciame di una trentina di razzi, la maggior parte è stata intercettata ma alcuni hanno colpito la zona. Ynet riferisce che un'abitazione nella cittadina araba vicino a Karmiel è stata colpita direttamente da un razzo. 

Axios: "Blinken vuole presentare piano per il dopoguerra a Gaza dopo il voto"

Il segretario di Stato americano Antony Blinken sta considerando un piano postbellico per Gaza basato su idee sviluppate da Israele e dagli Emirati Arabi Uniti che verrebbe presentato dopo le elezioni presidenziali di novembe. Lo riferiscono ad Axios funzionari statunitensi. 

Usa: "Aiuti a Gaza o stop alle forniture militari ad Israele". VIDEO

Idf, distrutta la 'fossa di Hezbollah' nel sud del Libano

Dopo dieci giorni di intensi scontri, il 7012mo battaglione della brigata Alexandroni dell'Idf  ha fatto saltare in aria completamente con decine di tonnellate di esplosivo il villaggio di Muhabbab, dove era stato insediata la cosiddetta 'fossa di Hezbollah', il centro della gestione dei combattimenti nel sud del Libano. L'Idf ha trovato in tutte le case depositi di munizioni e dispositivi avanzati, il più grande arsenale scoperto finora, centinaia di cariche, mine anticarro, lanciatori, missili  a spalla, bombe. Dentro le abitazioni c'erano gli ingressi ai tunnel. Decine di terroristi sono state eliminate, ha detto l'Idf. 

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