Guerra Medio Oriente, Idf: ucciso capo di Hamas che pianificò parapendii 7 ottobre

L'Idf e lo Shin Bet hanno annunciato che il capo dell'aviazione di Hamas, che pianificò l'infiltrazione in Israele del 7 ottobre con parapendii e droni, è stato ucciso in un attacco aereo a settembre. La pattuglia ha individuato una serie di ordigni esplosivi incendiari posizionati lungo la strada che conduce alla base operativa avanzata UNP 1-32A, nel sud del Libano. Raid israeliano contro Aitou, villaggio in una regione montuosa a maggioranza cristiana: ci sono vittime. Razzi su Tel Aviv e il centro di Israele

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Media Israele: "Iran non risponderà se rappresaglia sarà limitata"

L'Iran sarebbe pronto a considerare chiuso questo round di scontri con Israele, se l'attesa rappresaglia dello Stato ebraico per l'attacco missilistico del primo ottobre dovesse essere limitata. Il messaggio, riferiscono fonti citate dall'emittente pubblica israeliana Kan, è stato trasmesso dall'Iran agli Stati Uniti tramite un Paese terzo, mentre pubblicamente gli esponenti della Repubblica islamica continuano a minacciare risposte "schiaccianti" contro Israele in caso di ulteriore rappresaglia.

Proprio oggi il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, si trova in Oman, Paese che più volte in passato è stato utilizzato come canale di comunicazione tra Teheran e Washington. Il capo della diplomazia della Repubblica islamica, tuttavia, ha smentito che nel sultanato del Golfo ci siano stati contatti con gli Stati Uniti. Parlando con i giornalisti, Araghchi ha affermato che "attualmente non ci sono le basi" per colloqui indiretti con gli Usa e questo scenario non cambierà "finché non riusciremo a superare l'attuale crisi", aggiungendo che il processo è stato interrotto "a causa delle condizioni specifiche della regione".

Nel corso della sua visita a Muscat, dove ha incontrato oltre al suo omologo omanita, Badr bin Hamad Al Busaidi, il capo negoziatore degli houthi, Mohammed Abdulsalam, Araghchi ha ribadito che l'Iran è "pienamente preparato a qualsiasi scenario", pur sottolineando che "la diplomazia è l'unica soluzione per prevenire l'escalation".

Idf, ucciso a Nabatiye un comandante della forza Radwan (2)

Muhammad Kamel Naim era responsabile del lancio di missili anticarro contro, ha detto l'Idf pubblicando il video dell'attacco.   Oggi Hezbollah ha lanciato razzi contro il nord e il centro di Israele. Alcuni sono stati intercettati, mentre altri sono caduti in aree aperte. L'Iaf ha attaccato i lanciatori da cui sono stati irati i razzi. 

Iran, Teheran: "Non ci sono le basi per colloqui indiretti con gli Usa"

L'Iran non vede spazio per colloqui indiretti con gli Stati Uniti tramite l'Oman. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, citando la crisi in corso nella regione. "Attualmente non ci sono le basi per questi colloqui, finche' non riusciremo a superare l'attuale crisi", ha detto il capo della diplomazia di Teheran, aggiungendo che il processo e' stato interrotto "a causa delle condizioni specifiche della regione".

Idf chiede l'evacuazione di altri 25 villaggi nel sud del Libano

L'Idf ha chiesto ai residenti di altri 25 villaggi nel sud del Libano di evacuare immediatamente a causa delle operazioni militari in corso.  Il portavoce in lingua araba dell'Idf  ha dichiarato che Israele non intende colpire i civili, ma per la loro sicurezza devono lasciare le abitazioni. 

Von der Leyen: "Il sostegno dell'Iran alla Russia deve finire"

"Il sostegno del regime iraniano alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina è inaccettabile e deve cessare. Accolgo quindi con favore l'adozione delle nostre sanzioni contro individui ed entità in risposta ai trasferimenti di droni e missili dell'Iran alla Russia. È necessario fare di più.". Lo scrive su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen dopo il via libera dei 27 a nuove sanzioni contro 14 persone e entità legate al regime di Teheran.

Nyt: "Israeliani hanno usato palestinesi catturati come scudi umani a Gaza" (2)

Il Times ha intervistato sette militari israeliani che hanno partecipato, o assistito, a queste operazioni presentate come una routine organizzata, condotta con un considerevole supporto logistico e con l'avallo degli ufficiali superiori. In molti casi i detenuti erano gestiti da ufficiali dell'intelligence, cosa che richiede che i battaglioni siano coordinati e i comandanti siano informati. 

Il general maggiore Tamir Hayman, ex capo dell'intelligence militare che viene periodicamente informato sulla condotta della guerra, ha confermato in parte la pratica, dicendo che alcuni detenuti sono stati costretti, altri si sono offerti volontariamente di fare da guida nei tunnel, nella speranza di ottenere trattamenti di favore. Ma con una dichiarazione, l'Idf ha ricordato che "le direttive e le linee guida proibiscono l'uso di civili detenuti a Gaza per operazioni militari", aggiungendo che le testimonianze riportate dal Times saranno "revisionate dalle autorità competenti". 

Alcuni dei soldati che, rimasti sconvolti da questi episodi, hanno deciso di assumersi il rischio di riferire segreti militari alla stampa sono stati messi in contatto con il Times da Breaking the Silence, associazione indipendente che raccoglie le testimonianze dei militari israeliani. Due di questi soldati hanno raccontato di essersi opposti a questa pratica, e che in risposta alle loro obiezioni ufficiali l'hanno giustificata sostenendo, senza prove, che i detenuti erano terroristi, invece che civili fermati senza accuse.

Idf, ucciso a Nabatiye un comandante della forza Radwan

Il comandante della forza d'élite Radwan di Hezbollah, Muhammed Kamel Naeem, è stato ucciso in un raid dell'aeronautica israeliana nell'area della città di Nabatiye, 60 chilometri a sud di Beirut. Lo ha reso noto l'Idf. 

Msf, ucciso membro staff in attacco Idf a Jabalia (2)

L'organizzazione ricorda che Nasser è il settimo collega di Msf ucciso a Gaza dall'inizio della guerra. ''Questo spargimento di sangue deve finire'', è l'appello di Msf. Per oltre un anno, le forze israeliane hanno sistematicamente smantellato il sistema sanitario di Gaza, impedendo l'accesso alle cure salvavita per le persone. Allo stesso tempo, le evacuazioni mediche sono diventate estremamente difficili, soprattutto nel nord che è stato in gran parte tagliato fuori dal resto di Gaza, rendendo ancora più difficile l'accesso alle cure.

Msf condanna fermamente l’uccisione di un membro del suo staff e chiede ancora una volta il rispetto e la protezione dei civili.

Msf, ucciso membro staff in attacco Idf a Jabalia

Un membro dello staff di Medici Senza Frontiere (Msf), Nasser Hamdi Abdelatif Al Shalfouh, è stato ucciso dalle ferite da schegge che ha riportato alle gambe e al petto l'8 ottobre a Jabalia, a nord di Gaza, dopo che l’area è stata oggetto di attacchi incessanti da parte delle forze israeliane e le persone sono rimaste intrappolate senza poter fuggire. Lo rende noto Msf in un comunicato, sottolineando che l'organizzazione ''è inorridita dall'uccisione di un membro del suo staff''.

Msf spiega che, dopo essere stato ferito, Nasser, 31 anni, ha ricevuto le prime cure d'emergenza all'ospedale Al Awda, a Jabalia, nel nord di Gaza, ed è stato poi trasferito all'ospedale Kamal Adwan. L'uomo, che ha lavorato come autista per Msf fino all'inizio del conflitto, non ha potuto ricevere il livello di assistenza necessario a causa della mancanza di capacità dell'ospedale e del numero eccessivo di pazienti presenti nella struttura ed è morto per le ferite riportate il 10 ottobre all'ospedale Kamal Adwan.

Nyt: "Israeliani hanno usato palestinesi catturati come scudi umani a Gaza"

Militari ed agenti dell'intelligence israeliana dall'inizio della guerra a Gaza hanno usato palestinesi catturati, anche minorenni, come scudi umani, costringendoli a cercare esplosivi di Hamas tra macerie, nei tunnel, generatori e serbatoi di acqua, per evitare di mettere a rischio vite di soldati israeliani. E' la denuncia di una lunga inchiesta del New York Times, sulla base di interviste a 16 militari e ufficiali israeliani e 3 palestinesi. Come Mohammed Shubeir che lo scorso marzo, quando aveva 17 anni, è stato detenuto dagli israeliani per 10 giorni. 

Prima di essere rilasciato, senza accuse, il ragazzo è stato costretto a camminare ammanettato tra le macerie della sua città, Khan Younis, per cercare esplosivi di Hamas. "I soldati mi hanno mandato come se fossi un cane in un appartamento minato", ha detto al Times lo studente di scuola superiore, raccontando che in un edificio semi diroccato ha visto sui muri una serie di fili di innesco di esplosivi. "Ho pensato che quelli fossero gli ultimi momenti della mia vita", ha aggiunto. 

Il giornale americano, che ammette di non conoscere la portata del ricorso a queste operazioni che sono illegali sia per la legge israeliana che internazionale, afferma che le hanno utilizzate almeno 11 squadroni in cinque città a Gaza. In un caso un'unità israeliana ha costretto un gruppo di sfollati a marciare di fronte a loro verso un covo di Hamas nel centro di Gaza City, secondo quanto denunciato da Jehad Siam, 31enne grafico palestinese che faceva parte di quel gruppo. "I soldati ci hanno detto di andare avanti così dall'altra parte non avrebbero sparato", ha raccontato.

"Hezbollah annuncia attacco a caserma nel centro Israele"

Hezbollah ha annunciato di aver preso di mira oggi con missili una caserma militare situata a est della città costiera di Netanya, nel centro di Israele, come parte di una serie di attacchi rivendicati contro basi e movimenti di soldati israeliani, in diverse località. Lo riporta Sky Arabia. I miliziani filoiraniani hanno affermato in un comunicato che i suoi combattenti hanno lanciato missili "contro la caserma di Beit Lid, a est di Netanya", in risposta "agli attacchi e ai massacri commessi dal nemico sionista". Ieri un attacco a un'altra caserma aveva fatto 4 morti e una settantina di feriti. 

Unifil: Fedriga, chiarimenti da Israele ma anche dall'Onu

"Per quanto è avvenuto nel Sud del Libano, giustamente il Governo ha chiesto chiarimenti a Israele, ma bisogna chiedere chiarimenti anche alle Nazioni Unite: quali sono le regole di ingaggio della missione in Libano? Perché se non si può disarmare gli Hezbollah e vengono costruite loro basi a 100, 200 metri da quelle dell'Onu, è un problema, perché rischiamo così indirettamente, purtroppo, oltretutto sulla pelle dei militari presenti, che vengano utilizzate le basi Onu come scudo Hezbollah". Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano fedriga a margine di una conferenza stampa a Trieste. "Quindi - ha aggiunto Fedriga - Israele chiarisca quello che ha fatto, perché non è accettabile; dall'altra parte, l'Onu chiarisca la sua missione e i finanziamenti che dava all'Unrwa, che e' l'Agenzia delle Nazioni Unite a Gaza, perché c'erano stipendiati dei dipendenti che insegnavano ai ragazzi che bisognava eliminare Israele". 

Ministro Israele: "Unifil fa scudo a Hezbollah, si ritiri"

Il ministro israeliano Eli Cohen ha accusato su X le forze di peacekeeping dell'Unifil nel Libano meridionale di essere una forza "inutile" che non è riuscita a proteggere gli israeliani dagli attacchi di Hezbollah. "Queste forze non hanno contribuito in alcun modo al mantenimento della stabilità e della sicurezza nella regione, non hanno garantito l'applicazione delle risoluzioni Onu e fungono da scudo per Hezbollah". Cohen si rivolge poi al segretario dell'Onu Guterres: 'E' giunto il momento che lei risponda alla richiesta che le è stata rivolta, che ritiri l'Unifil dalle zone di conflitto e smetta di fare il gioco di Hamas'.

Idf: abbattuti due droni lanciati dalla Siria su Israele

L'aeronautica militare israeliana ha reso noto di aver abbattuto due droni lanciati dalla Siria. Secondo l'esercito, i droni sono stati intercettati prima che entrassero in Israele.

Sanchez: "Non ci sarà alcun ritiro di Unifil da Libano"

"Non ci sarà alcun ritiro di Unifil" dal Libano meridionale. Lo ha assicurato il premier spagnolo, Pedro Sanchez. La Spagna è tra i maggiori contributori della missione Onu di pace, insieme a Francia e Italia.

Idf pubblica audio: Hamas ci picchia per stare a Jabaliya

L'Idf ha pubblicato un audio in cui un civile di Gaza racconta che Hamas picchia le persone con bastoni per impedirgli di evacuare e li costringe a restare nell'area umanitaria di Jabaliya nonostante l'esercito abbia chiesto l'evacuazione dei residenti. Nell'area l'Idf ha lanciato una nuova operazione di terra dopo che indicazioni di intelligence Hamas stava tentando di raggruppare e ricostruire le proprie forze. L'esercito ha indicato alla popolazione di spostarsi verso l'area umanitaria ampliata di Al-Mawasi. Hamas nei giorni scorsi ha chiesto ai civili di restare a Jabaliya nonostante i combattimenti in corso.

Sanchez: "Nessun ritiro da missione Unifil, ha più senso che mai"

"Non ci sarà il ritiro delle truppe di Unifil in Libano, poiché confermiamo il nostro impegno nella missione stabilita con la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite e che oggi ha più significato di sempre considerato quello che accade sul terreno". Lo ha detto il premier spagnolo, Pedro Sanchez, nel suo intervento al forum internazionale World in Progress indetto oggi e domani dal gruppo Prisa a Barcellona con un focus sul conflitto in Medio Oriente.  "E' ora che la comunità internazionale si svegli, è il momento di agire con decisione, con enorme empatia con la popolazione israeliana per quanto ha subito, ma anche con decisione contro il governo di Netanyahu, che vuole imporre un nuovo ordine nella regione con la forza", ha invocato Sanchez. "Quando l'escalation è una certezza, si estende al Libano e minaccia altri fronti latenti nella regione, credo sia imprescindibile che in un forum come questo si parli del fatto che il mondo non può guardare da un'altra parte rispetto a questo conflitto", ha segnalato il leader socialista.  Sanchez ha nuovamente chiesto alla comunità internazionale di "sospendere d'immediato l'invio di armi a Israele, come ha fatto la Spagna". "Per un motivo semplice: senza armi non c'è guerra", ha aggiunto. E, come aveva già fatto venerdì al vertice Med9, il premier ha sollecitato la Commissione Europea a sospendere l'accordo di associazione Ue/Israele, se constata la violazione dei diritti umani. Parlando della guerra a Gaza, Sanchez ha ricordato che si tratta di un territorio di 360 km quadrati di superficie, pari alla metà dell'isola di Minorca, dove vive una popolazione di 2 milioni di persone, dipendenti dagli aiuti della comunità internazionale. "Da un anno, ogni giorno Gaza è colpita da 800 bombe, che provocano una media di 100 morti al giorno, fino a raggiungere 40.4000 vittime, il 30% costituito da bambini e donne". 

Unifl

©Ansa

Due israeliani arrestati: "Complotto per conto dell'Iran"

Due israeliani sono stati arrestati per aver lavorato per conto dell'Iran compiendo una serie di atti di sabotaggio e lavorato a un piano per uccidere un'importante figura dell'establishment del Paese. Lo hanno annunciato lo Shin Bet (la sicurezza interna) e la polizia. Uno degli arrestati è il cittadino israeliano Vladislav Viktorson, 30 anni, di Ramat Gan, secondo l'accusa è stato avvicinato da un iraniano identificato come Mari Hossi. L'uomo ha reclutato la sua compagna diciottenne Anna Bernstein e insieme hanno commesso diversi atti di sabotaggio e vandalismo, tra cui graffiti provocatori e manifesti, incendi di auto vicino allo Yarkon Park di Tel Aviv e incendi dolosi nelle foreste locali, su ordine di Hossi. I due hanno ricevuto 5.000 dollari. Poi gli è stato chiesto di uccidere un personaggio di alto livello lanciando una granata a mano nella sua casa, loro hanno accettato di farlo e hanno cercato di acquistare armi. L'obiettivo non è stato reso noto. Negli ultimi mesi lo Shin Bet ha annunciato una serie di presunti complotti iraniani, nei quali l'Iran avrebbe cercato di ingannare gli israeliani online per indurli a svolgere missioni per Teheran, tra cui un piano scoperto a gennaio in cui gli israeliani sarebbero stati reclutati per raccogliere informazioni su personaggi di alto profilo. 

Francia: "Stop alle armi a Israele è coerenza con il cessate il fuoco"

"Crediamo che la sicurezza di Israele non possa essere garantita dal solo ricorso alla forza. Bisogna che ceda il passo al dialogo e alla negoziazione. Ecco perchè, come la maggior parte dei paesi del mondo, facciamo appello per un cessate il fuoco a Gaza e in Libano. E dato che chiediamo un cessate il fuoco, non è possibile fornire al tempo stesso delle armi offensive ai belligeranti, è una questione di coerenza". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, all'arrivo al Consiglio Affari esteri dell'Ue, a Lussemburgo.

Hezbollah: "Non lasciamo i nostri combattenti nelle celle nemiche"

Una fonte interna di Hezbollah, citata dal quotidiano libanese L'Orient-Le Jour, ha reagito alla notizia della presunta cattura di un combattente del partito armato libanese da parte dell'esercito israeliano: "I combattenti della resistenza non hanno paura", ha affermato la fonte rimasta anonima perché non autorizzata a parlare con i media. "Qualora la cattura fosse confermata - ha detto la fonte - ciò sarebbe segno di intensi combattimenti in prima linea... i nostri combattenti non si tirano indietro. E Hezbollah non lascia i suoi combattenti nelle carceri nemiche", ha aggiunto. Ufficialmente Hezbollah per ora non ha né confermato né smentito l'annuncio di Israele, secondo cui il "terrorista Hezbollah" era nascosto in un tunnel nel sud del Libano con armi e riserve sufficienti per una lunga permanenza. Il membro di Hezbollah, secondo Israele, si è arreso ed è stato portato in Israele per essere interrogato. L'esercito israeliano aveva accompagnato la dichiarazione con un breve filmato che mostrava la cattura del presunto combattente libanese, il cui volto era stato oscurato, da parte di soldati israeliani che parlavano con lui in arabo ma con un forte accento palestinese. 

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