Guerra Medio Oriente, Idf: ucciso capo di Hamas che pianificò parapendii 7 ottobre

L'Idf e lo Shin Bet hanno annunciato che il capo dell'aviazione di Hamas, che pianificò l'infiltrazione in Israele del 7 ottobre con parapendii e droni, è stato ucciso in un attacco aereo a settembre. La pattuglia ha individuato una serie di ordigni esplosivi incendiari posizionati lungo la strada che conduce alla base operativa avanzata UNP 1-32A, nel sud del Libano. Raid israeliano contro Aitou, villaggio in una regione montuosa a maggioranza cristiana: ci sono vittime. Razzi su Tel Aviv e il centro di Israele

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Beirut, feroci combattimenti tra Hezbollah e Idf al confine (2)

I combattenti di Hezbollah "sono impegnati in violenti scontri con le forze nemiche israeliane nel villaggio di Aita al-Shaab con mitragliatrici, razzi e proiettili di artiglieria", ha dichiarato il gruppo, aggiungendo poi di aver preso di mira una "veicolo israeliano con un missile guidato" nel villaggio. 

Beirut, 9 morti in raid israeliano in un villaggio a nord

Il ministero libanese afferma che nove persone sono morte in un attacco israeliano in un villaggio nel nord. 

Idf, 60 razzi Hezbollah oggi: colpita auto e un ferito

Le forze armate israeliane hanno riferito che Hezbollah ha lanciato una sessantina di razzi dal Libano verso Israele da mezzanotte. Alcuni di questi sono caduti nella città di Carmiel, nel nord dello Stato ebraico, incendiando un auto. Una persona è rimasta leggermente ferita dalla caduta di schegge nell'area. 

Israele agli Usa: "Risposta dura all'attacco di Hezbollah"

Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha detto al suo omologo statunitense Lloyd Austin che Israele avrebbe dato una forte risposta a Hezbollah dopo il raid con un drone che ha colpito una base dell'esercito uccidendo quattro soldati e ferendone sessanta. Gallant ha parlato con Austin durante la notte e "ha sottolineato la gravità dell'attacco e la forte risposta che sarebbe stata data a Hezbollah", ha affermato l'ufficio del ministro in una nota. 

Borrell: "Condanno gli attacchi Idf contro ospedale e scuola"

"Condanno i nuovi attacchi dell'Idf contro un ospedale e una scuola che fungono da rifugi nella parte centrale di Gaza. Decine di civili in cerca di sicurezza sono stati uccisi e feriti in circostanze terribili. Gli ordini di evacuazione di massa, le violazioni del diritto internazionale umanitario e il disprezzo per le vittime civili non renderanno gli israeliani più sicuri". Lo scrive su X l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell.

Iran: "Mancano le basi per colloqui indiretti con gli Usa"

Secondo l'Iran, mancano le basi per avere colloqui indiretti con gli Stati Uniti mediati dall'Oman, a causa della crisi in Medio Oriente. "Attualmente non vediamo alcuna base per questi colloqui, finché non riusciremo a superare l'attuale crisi", ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, parlando con i giornalisti a Muscat, la capitale dell'Oman. In giugno, Teheran aveva dichiarato di aver avuto colloqui indiretti con Washington grazie alla mediazione dell'Oman ma in questo momento il processo è stato interrotto "a causa delle condizioni specifiche della regione", ha dichiarato Araghchi. Il sultanato dell'Oman ha mediato a lungo tra l'Iran e gli Stati Uniti, che hanno interrotto le relazioni diplomatiche in seguito alla rivoluzione islamica in Iran nel 1979.

Beirut, feroci combattimenti con Idf in villaggio a confine

Hezbollah riferisce di "feroci combattimenti" con l'esercito israeliano in un villaggio di confine. 

Mosca: "Conquistato villaggio oblast Zaporizhzhia", Kiev smentisce

Il ministero della Difesa russo ha reso noto che le sue forze armate hanno conquistato il villaggio di Levadne, nella regione di Zaporizhzhia. La dichiarazione arriva dopo gli avvertimenti di Kiev su una potenziale spinta russa nell'oblast di Zaporizhzhia, proprio mentre le truppe di Mosca continuano ad avanzare nell'est dell'Ucraina. 

Tuttavia, Vladyslav Voloshyn, portavoce delle Forze ucraine di difesa del sud, in un commento al Kyiv Independent, ha smentito che la Russia abbia lanciato una grande offensiva nel settore, affermando che la Mosca sta soltanto conducendo attacchi terrestri locali. Alla domanda sulla presunta cattura di Levadne, Voloshyn ha affermato che la situazione "si sta sviluppando in modo piuttosto dinamico" e che ciascuna parte può riprendere l'iniziativa.

Gallant sente Austin: "Risponderemo con forza a Hezbollah"

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha sentito il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin e lo ha aggiornato sull'attacco di un drone di Hezbollah sulla base Golani a Binyamina in cui sono rimasti uccisi 4 soldati e altri 60 sono rimasti feriti, tra cui 8 gravemente. "Gallant ha sottolineato la gravità dell'attacco e risposta con forza che verrà presa contro Hezbollah", recita una nota. "Il ministro ha ribadito le minacce poste dal gruppo e l'importanza di operare per smantellare l'infrastruttura dell'organizzazione", recita una nota. Gallant ha anche espresso "apprezzamento" per la decisione di Washington di dispiegare una batteria di missili Thaad nei prossimi giorni nello Stato ebraico. 

Media, raid Idf contro zona a maggioranza cristiana in Libano

Le Idf hanno condotto un raid aereo contro la città di Aitou a maggioranza cristiana nel nord del Libano, nel distretto di Zgharta. Lo riporta l'agenzia di stampa libanese Nna, spiegando che nel raid è stato preso di mira un appartamento residenziale che ospita sfollati. E' la prima volta che questa zona viene presa di mira dagli israeliani in un anno di conflitto, ha aggiunto.

Secondo l'emittente Al Mayadeen, vicina a Hezbollah, il raid israeliano ha provocato vittime.

Idf: "Da mezzanotte Hezbollah ha lanciato 60 razzi"

L'Idf ha dichiarato che circa 60 razzi di Hezbollah sono stati lanciati dal Libano verso Israele da mezzanotte. La polizia israeliana ha inoltre affermato che alcuni razzi hanno raggiunto Carmiel, nel nord di Israele, causando danni. Le autorità stanno verificando se ci sono vittime.

Arrestati due israeliani: "Atti di sabotaggio per Iran"

Due israeliani sono stati arrestati per aver compiuto una serie di atti di sabotaggio per l'Iran e per aver pianificato di uccidere un' importante esponente israeliano. Lo hanno annunciato lo Shin Bet e la polizia israeliana in una dichiarazione congiunta. Nel mirino sono finiti il 30enne Vladislav Viktorson di Ramat Gan, avvicinato da un iraniano identificato come 'Mari Hossi'. L'uomo ha quindi reclutato la sua compagna diciottenne Anna Bernstein. I due hanno compiuto vari atti di sabotaggio e vandalismo, tra cui graffiti provocatori e manifesti, incendi di auto vicino allo Yarkon Park di Tel Aviv e incendi dolosi nelle foreste locali, su ordine di Hossi, che ha dato loro istruzioni in ebraico. I due hanno filmato alcuni degli atti e sono stati pagati 5.000 dollari. Ai due e' stato poi chiesto di un importante israeliano - di cui non e' stato fatto il nome - lanciando una granata a mano nella sua casa: i due hanno accettato di farlo e hanno cercato di acquistare armi. 

Bonelli (AVs): "Meloni porti a Camere stop armi a Israele"

"L'ennesimo bombardamento a un ospedale, a un campo profughi palestinesi: ogni giorno Netanyahu distribuisce orrore, morte e crimini contro l'umanita'". Lo dichiara Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde e parlamentare di Avs. "Non è più possibile tollerare la violenza e i crimini contro l'umanità che siamo costretti ad assistere quotidianamente. Questa volta, una quarantina di civili, tra cui molti bambini, sono rimasti ustionati, e quattro persone sono state bruciate vive. I ripetuti attacchi contro civili palestinesi, la Croce Rossa, ospedali e postazioni Unifil sono veri e propri crimini di guerra, in palese violazione del diritto internazionale, di fronte ai quali non possiamo restare inermi. La premier Meloni deve richiamare immediatamente il nostro ambasciatore in Israele e proporre al Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre l'applicazione di sanzioni contro Israele, fermare l'esportazione di armi e riconoscere lo stato di Palestina ", conclude. 

Msf, morto un membro del nostro staff a Jabalia

Un membro dello staff di Medici Senza Frontiere è morto, dopo essere rimasto ferito nell'attacco dell'8 ottobre a Jabalia, nel nord di Gaza. Lo rende noto la stessa Msf dicendosi "inorridita" e condannando "fermamente" l'uccisione di Nasser Hamdi Abdelatif Al Shalfouh, che è il settimo membro del suo staff rimasto ucciso dall'inizio del conflitto. "È morto il 10 ottobre all'ospedale Kamal Adwan. Aveva 31 anni e ha lavorato come autista per Msf fino all'inizio del conflitto" si legge in una nota. 

Smotrich: "Soddisfatto piani d'attacco contro Iran"

Il ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich, si è detto "soddisfatto dei piani d'attacco proposti" per rispondere al raid missilistico condotto dall'Iran il primo ottobre contro lo Stato ebraico. Lo riferiscono i media locali, che considerano le parole di Smotrich - esponente dell'estrema destra israeliana fautore della linea dura contro Teheran - come il segnale che la risposta di Tel Aviv non sarà limitata.

Idf, ucciso capo unità missili anticarro di Hezbollah

Le Idf hanno comunicato che è stato ucciso il capo dell'unità missilistica anticarro di Hezbollah, Muhammad Kamel Naim, in un raid aereo condotto dai caccia israeliani. Membro dell'unità di elite Radwan, il comandante è stato colpito a Nabatiyeh, a sud di Beirut, ha spiegato l'esercito israeliano condividendo un video del raid.

Wafa: "Un 17enne e un altro giovane uccisi a Jenin da Idf"

Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, due giovani sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco, mentre altri quattro sono rimasti feriti dai proiettili israeliani a Jenin, nel nord della Cisgiordania. Il direttore dell'ospedale Al-Razi di Jenin, Fawaz Hammad, ha dichiarato che le forze israeliane hanno sparato e ucciso il giovane Rayan Ibrahim Al-Sayed, 17 anni, morto per le ferite riportate dai proiettili delle forze di occupazione durante l'assalto alla città di Jenin. 

Graziano (Pd): "Inaccettabile attacco a Unifil, fermiamo Netanyahu"

"Noi pensiamo che è inaccettabile l'attacco all'Unifil, bisogna lavorare per la de-escalation ma soprattutto perché attaccare una missione di pace quella dell'Unifil significa attaccare il mondo. Siamo molto preoccupati per lo stato di sicurezza dei nostri militari lì. Il governo venga in Aula al più presto per riferire sulla situazione in Libano, lo stato dei colloqui con gli altri paesi europei, e con gli altri paesi internazionali. Tutto questo deve essere fatto velocemente perché l'obiettivo è lavorare per la pace e provare a restare su quel terreno". Lo ha detto Stefano Graziano, capogruppo Pd in commissione Difesa alla Camera. "Dobbiamo fermare Netanyahu come ha detto la segretaria Schlein - ha aggiunto - perché colpire in questo momento Unifil significa colpire una missione di pace. Quindi Israele in questo momento non sta sparando solo in Libano ma sta attaccando la pace nel mondo. Questo per noi è inaccettabile".

Unhcr: 2024 un anno di violenze e abusi con milioni di sfollati

Quello che sta per concludersi è stato "un anno di perdite e di dolore, mentre continuiamo ad assistere a conflitti, violenze e abusi che hanno causato milioni di sfollati. Alimentati dalla convinzione, dalla terribile menzogna, che la via per la pace si trovi attraverso la guerra". E' quanto ha detto l'alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi, all'apertura della sessione plenaria del comitato dell'Unhcr. "Sono appena tornato da una visita in Libano e in Siria - ha aggiunto Grandi - e il messaggio schiacciante delle persone che ho incontrato è che vogliono la pace. Un cessate il fuoco per il Libano ma anche, di cui c'è un disperato bisogno a Gaza, un cessate il fuoco sostenuto da un processo di pace significativo, per quanto difficile possa essere. Questo è l'unico modo per spezzare il ciclo della violenza, dell'odio e della miseria. Un cessate il fuoco che permetta anche agli sfollati di questo conflitto, in Libano e nel nord di Israele, di tornare a casa. Un cessate il fuoco che argini la marea di una grande guerra regionale con implicazioni globali". "Ci viene detto che le guerre stanno diventando più intelligenti, ma sicuramente non è così per le vittime civili indiscriminate, la  distruzione e lo sfollamento. Modelli di conflitto - prosegue - a cui assistiamo anche in Ucraina, Gaza, Sudan, Myanmar, con l'adesione al diritto internazionale umanitario ridotta alla più pallida foglia di fico mentre cliniche e scuole vengono distrutte insieme a migliaia di vite". Grandi ha sottolineato come in Ucraina, "i civili devono essere aiutati a prepararsi per un inverno che probabilmente sarà ancora più difficile dei due precedenti" mentre in Sudan, "carestie, malattie, inondazioni e orribili violazioni dei diritti umani hanno causato lo sfollamento di oltre 11 milioni di persone, quasi il doppio rispetto a un anno fa". "Oggi nel mondo ci sono 123 milioni di rifugiati e sfollati - ha detto ancora Grandi - La loro situazione richiede soluzioni". 

Media Israele: "Iran non risponderà se rappresaglia sarà limitata" (2)

Nel colloquio tra omologhi, Araghchi ed Al Busaidi "hanno sottolineato la necessità di sostenere gli sforzi per fermare l'escalation e le tensioni nella regione attraverso il dialogo" e la diplomazia, si legge in una dichiarazione del ministero degli Esteri dell'Oman. I due ministri, ha aggiunto sul social X il portavoce della diplomazia di Teheran, Esmaeil Baghai, hanno discusso "della situazione allarmante nella regione e hanno chiesto la fine immediata del genocidio e dell'aggressione del regime israeliano a Gaza e in Libano".

Prima dell'Oman, Araghchi aveva visitato in rapida successione Libano, Siria, Arabia Saudita, Qatar e Iraq, per colloqui con le autorità locali sulle iniziative per raggiungere un cessate il fuoco in Libano e Gaza e su come evitare che la guerra si diffonda in tutta la regione. Ieri il ministro ha assicurato che l'Iran "non vuole la guerra, vuole la pace".

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