L'Idf e lo Shin Bet hanno annunciato che il capo dell'aviazione di Hamas, che pianificò l'infiltrazione in Israele del 7 ottobre con parapendii e droni, è stato ucciso in un attacco aereo a settembre. La pattuglia ha individuato una serie di ordigni esplosivi incendiari posizionati lungo la strada che conduce alla base operativa avanzata UNP 1-32A, nel sud del Libano. Raid israeliano contro Aitou, villaggio in una regione montuosa a maggioranza cristiana: ci sono vittime. Razzi su Tel Aviv e il centro di Israele
Caschi blu italiani trovano ordigni incendiari in Libano
Una serie di ordigni esplosivi incendiari posizionati lungo la strada che conduce alla base operativa avanzata UNP 1-32A, nel sud del Libano, è stata individuata questa mattina da una pattuglia del contingente italiano di Unifil durante un movimento logistico. Un team di artificieri del contingente nazionale, intervenuto, ha messo in sicurezza l'area ma non ha potuto completare le operazioni di bonifica poiché, per cause in via di accertamento, uno degli ordigni si è innescato provocando un rogo nell'area circostante. Non si registrano danni a persone o mezzi.
Beirut, 'oltre 2.300 morti in Libano da inizio guerra'
2.309 persone sono morte a causa degli attacchi condotti dalle Forze di difesa israeliane da più di un anno di guerra, ma soprattutto nell'ultimo mese, quando si è intensificata la sua offensiva contro Hezbollah. Lo riferisce il ministero della Sanità libanese, aggiungendo che 10.782 persone sono rimaste ferite. Gli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore hanno provocato tre morti e 184 feriti, come precisa il ministero sui suoi social network.
Tajani, non scappiamo dal Libano, decisione spetta all'Onu
"L'Italia ha detto che non evacuerà i propri militari a meno che non sia una decisione delle Nazioni Unite. Mi sembra che le Nazioni Unite vogliano rimanere", ha aggiunto Tajani rispondendo ad una domanda su un eventuale piano di evacuazione dal Libano. "Noi i piani di evacuazione li abbiamo sempre. Perché altrimenti saremmo uno Stato che non è in grado di aiutare i propri cittadini. I nostri piani sono sempre pronti. Dire che si usano è un altro conto", ha concluso.
Netanyahu convoca riunione su sicurezza in serata
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, convocherà una riunione sulla sicurezza alle 20:30 ora di Israele presso il quartier generale militare di Kirya a Tel Aviv. Lo scrive il Times of Israel citando l'ufficio di uno dei ministri partecipanti. Sul tavolo potrebbe esserci la risposta all'Iran dopo l'attacco missilistico balistico di due settimane fa.
Media, 22 vittime in raid su villaggio nord Libano
Il bilancio delle vittime del raid israeliano su Aitou, la città a maggioranza cristiana nel nord del Libano, è salito a 22. Lo riporta Al Arabya.
Idf, intercettati missili dopo allarme su centro Israele
"In seguito alle sirene suonate poco fa nel centro di Israele, sono stati identificati tre proiettili che dal Libano sono entrati in territorio israeliano". Lo afferma in una nota l'esercito israeliano (Idf) precisando che "tutte le minacce aeree sono state intercettate" e che "al momento, non sono stati segnalati feriti". "I jet da combattimento dell'Aeronautica hanno colpito il lanciatore da cui sono stati sparati i proiettili", conclude la nota. Le sirene avevano risuonato anche a Tel Aviv.
Traffico aereo deviato per gli allarmi all'aeroporto di Tel Aviv
Diversi aerei della compagnia israeliana El Al che erano diretti a Tel Aviv hanno dovuto virare per evitare lo spazio aereo in seguito agli allarmi all'aeroporto così come in una serie di città e località a Gush Dan e Sharon. Lo riferiscono i media israeliani.
Media: razzi contro centro Israele, anche su Tel Aviv
Razzi sono stati lanciati su Tel Aviv e il centro di Israele. Lo riferisce un portavoce delle IDF secondo i media arabi e israeliani. Il portavoce delle forze di difesa israeliane ha aggiunto che gli allarmi sono risuonati in molte citta' e paesi di Gush Dan e Sharon e sono stati attivati a causa dei lanci provenienti dal Libano. Gli allarmi sono scattati oltre che a Tel Aviv, anche a Herzliya, Ramat Gan, Petah Tikva, Netanya, Hadera e Rishon Lezion, nel centro del Paese.
Cina: continueremo a svolgere ruolo costruttivo per de-escalation
La Cina "continuerà a dimostrare senso del dovere in quanto grande Paese responsabile" e a "svolgere un ruolo costruttivo per promuovere il raffreddamento del conflitto", promettendo di "rafforzare la comunicazione tra le parti" con l'obiettivo di "un consenso internazionale più ampio". Lo ha detto il capo della diplomazia cinese, Wang Yi, durante un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, secondo il resoconto diffuso dall'agenzia ufficiale cinese Xinhua.
Voci su generale pasdaran "supervisore" Hezbollah, chi è Fallahzadeh
Il generale dei pasdaran, Mohammad Reza Fallahzadeh, sarebbe stato nominato 'supervisore' delle attività di Hezbollah fino alla nomina del nuovo segretario generale della formazione sciita libanese dopo l'uccisione di Hassan Nasrallah. A rivelarlo è stato il quotidiano kuwaitiano Al Jarida, citando una fonte della Forza Quds, l'unità dei Guardiani della Rivoluzione che si occupa delle operazioni all'estero. E proprio della Forza Quds Fallahzadeh è dal 2021 il vice comandante, secondo nella gerarchia solo a Esmail Qaani, al centro di voci poiché da due settimane non appare in pubblico, nemmeno alla preghiera del venerdì guidata da Ali Khamenei a seguito della morte di Nasrallah. Indiscrezioni lo davano per morto in un raid israeliano su Beirut, mentre secondo fonti iraniane citate da Sky News Arabia, Qaani avrebbe avuto un infarto durante un interrogatorio dei suoi stessi pasdaran, che sospetterebbero che il capo del suo ufficio fosse una 'talpa' di Israele. Fallahzadeh non è solo un militare, ma anche un politico con esperienza in campo diplomatico, scrive di lui Ardavan Khoshnood del Begin-Sadat Center for Strategic Studies, think tank israeliano affiliato all'Università Bar-Ilan. Noto anche con il nome di battaglia di 'Abu Bagher', Fallahzadeh è nato ad Abarkuh, nella provincia di Yazd, nel 1962 o nel 1963.
Obiettivo dell'Idf eliminare l'unità droni di Hezbollah
In seguito all'attacco con un drone che ha provocato la morte di 4 soldati e il ferimento di altre decine nella base di addestramento vicino Binyamina la scorsa notte, l'aeronautica militare israeliana si è posta l'obiettivo di eliminare completamente l'unità 127 di Hezbollah, responsabile della produzione, manutenzione e funzionamento dei droni: lo riferisce il Times of Israel. Lo sforzo di uccidere ogni membro dell'unità avrà ora la priorità in termini di raccolta di informazioni e attacchi aerei.
Ita sospende i voli da e per Tel Aviv fino al 31 ottobre
"In virtù delle evoluzioni geopolitiche in Medio Oriente, a seguito delle raccomandazioni dell'Agenzia dell'Unione europea per la Sicurezza Aerea (Easa) e al fine di preservare la sicurezza dei propri passeggeri ed equipaggi, Ita Airways ha deciso di estendere la sospensione di tutti i voli da e per Tel Aviv fino al 31 ottobre compreso": lo scrive la compagnia aerea sul suo sito. "La situazione - si legge ancora - è in continua evoluzione".
Incontro Netanyahu e capi sicurezza dopo l'attacco con il drone
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu terrà questa sera alle 20,30 (un'ora indietro in Italia) una consultazione limitata dei ministri e dei capi dell'establishment della Difesa. Durante l'incontro si discuterà della risposta a Hezbollah per l'attacco alla base militare vicino Binyamina di ieri sera che ha provocato la morte di 4 soldati e il ferimento di decine di altri. La consultazione riguarderà anche la risposta all'Iran dopo il lancio di missili del primo ottobre.
Ministro Israele: "Onu ritiri Unifil, è scudo Hezbollah"
"Lo Stato di Israele non è interessato a danneggiare le forze Unifil. Tuttavia, queste forze non hanno contribuito in alcun modo al mantenimento della stabilità e della sicurezza nella regione, non hanno garantito l'applicazione delle risoluzioni ONU e fungono da scudo per Hezbollah, un'organizzazione terroristica e un'agenzia dell'Iran". Lo scrive sui social il ministro israeliano dell'energia e delle infrastrutture, Eli Cohen. "Segretario generale delle Nazioni Unite Guterres - aggiunge Cohen - è giunto il momento che lei risponda alla richiesta che le è stata rivolta, che ritiri l'Unifil dalle zone di conflitto e che smetta di fare il gioco dell'Iran".
Cina a Israele: "A Gaza disastro umanitario, ora basta"
Porre fine ai "disastri umanitari" nella Striscia di Gaza, teatro da oltre un anno delle operazioni militari israeliane contro Hamas dopo l'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele. Lo ha detto il capo della diplomazia cinese, Wang Yi, durante un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz. Secondo il resoconto della telefonata diffuso dall'agenzia Xinhua, Wang ha affermato che "non dovrebbero continuare i disastri umanitari a Gaza e che contrastare la violenza con la violenza non può servire a rispondere davvero alle preoccupazioni legittime di tutte le parti".
Teheran avverte Baku sulla presenza di stranieri nella regione
Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha messo in guardia Baku rispetto alle conseguenze dell'insediamento di un punto d'appoggio nella regione da parte di stranieri, facendo riferimento alla presunta presenza militare di Israele in Azerbaigian. "L'Iran rispetta l'integrità territoriale dell'Azerbaigian", ha affermato Pezeshkian, durante un incontro con il vice premier azero, Shahin Mustafayev, in visita a Teheran, chiedendo un piano per facilitare l'interazione commerciale tra i Paesi islamici. La tensioni tra Iran e Azerbaijan si sono aggravate negli ultimi anni, a causa di questioni come le preoccupazioni di Teheran rispetto ai rapporti militari tra Baku e Israele, mentre l'Azerbaigian guarda con sospetto al sostegno dell'Iran nei confronti dell'Armenia, Paese con il quale ha delle dispute territoriali.
Idf, numerosi allarmi nel nord di Israele per i razzi dal Libano
Questo pomeriggio le sirene d'allarme hanno suonato continuamente nel nord di Israele per il lancio di razzi dal sud del Libano. Dalle 15,15 alle 16,10 (ora locale) gli allarmi sono scattati in particolare a Yesud Hamaala, Yiron e Avivim. Lo ha riferito l'Idf.
Belgrado, i militari serbi in missione Unifil stanno bene
I militari serbi impegnati nella missione Unifil in Libano stanno bene e finora non sono stati minacciati direttamente. Ne ha dato notizia in un comunicato il ministero della difesa a Belgrado, aggiungendo che ai militari vengono garantiti tutti i mezzi necessari di sussistenza e per l'attività lavorativa, nelle condizioni della peggiorata situazione per la sicurezza nella zona delle operazioni belliche. A questo riguardo, aggiunge il ministero, lo Stato maggiore dell'Esercito serbo è in contatto costante con i rappresentanti militari serbi in Libano, e con gli Stati maggiore delle Forze armate di Spagna e Italia, Paesi guida nei settori nei quali sono impegnati i militari serbi. La Serbia partecipa dal 2010 alla missione di pace Unifil, nella quale ha attualmente 182 militari.
Un centinaio di militari Usa in Israele per il Thaad, l'Iran li ha già minacciati/Adnkronos (2)
"Gli Stati Uniti stanno consegnando armi a Israele in quantità record. E ora mettono anche a rischio la vita dei loro soldati dispiegandoli per operare sistemi anti missile americani in Israele", ha scritto ieri su X il ministro degli esteri iraniano Abbas Araqchi. Teheran ha anche informato gli Stati Uniti che risponderà a un qualsiasi nuovo attacco da parte di Israele, ha spiegato una fonte iraniana a Cnn.
Grazie a una combinazione di sistemi radar e intercettori di ultima generazione, è l'unico sistema di difesa anti missile Usa che può intercettare e distruggere missili balistici a raggio corto, medio e intermedio e a diverse altitudini.
E' in particolare il radar che fornisce le informazioni sul bersaglio a essere innovativo: l'Army Navy/Transportable Radar Surveillance radar o AN/TPY-2. Può operare in due diverse modalità. In quella avanzata, è configurato per acquisire informazione e seguire obiettivi fino a 3000 chilometri di distanza e nella modalità terminale in cui guarda l'obiettivo nella fase di discesa. L'Iran è a 1700 chilometri da Israele.
Un centinaio di militari Usa in Israele per il Thaad, l'Iran li ha già minacciati
Il sistema di difesa anti missile Thaad di fabbricazione Usa non è ancora arrivato in Israele e non è neanche stato precisato quando arriverà. Ma l'Iran ha già minacciato i militari americani, un centinaio, che saranno dispiegati per operarlo.
Il sistema è in grado di intercettare missili balistici a distanza di 150-200 chilometri con un tasso di successo quasi perfetto. Nei test dei sistemi operativi, non ha mai mancato un bersaglio. Thaad deriva da Terminal High-Altitude Area Defense. Gli Stati Uniti ne possiedono sette batterie, ognuna delle quali consiste in sei lanciatori montati su camion, ognuno dei quali dispone di otto missili intercettori, un radar e una componente per il controllo e le comunicazioni. Thaad è anche in grado di comunicare con altri sistemi anti missile, fra cui Aegis, dispiegati sulle navi militari, e i Patriot, che intercettano missili a corto raggio. Batterie Aegis e Patriot però sono numerose. Molto più di quelle Thaad.
Una di queste viene ora dispiegata in Israele "in seguito agli attacchi senza precedenti dell'Iran dello scorso 13 aprile e del primo ottobre", come ha dichiarato il Pentagono. Il trasferimento è facile e avviene su aerei da trasporto C-17 e C-5. Era già accaduto nel 2019 per una esercitazione.