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Guerra Medioriente, Unifil: ferito un altro casco blu nel Sud del Libano

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Un soldato è stato colpito “da colpi di arma da fuoco” presso il quartier generale delle forze di pace a Naqoura. Il numero totale di peacekeeper feriti negli ultimi tre giorni, in incidenti attribuiti a Israele, sale così a cinque. Intanto, il World Food Programme (Wfp) ha segnalato che "l'escalation di violenza nel nord di Gaza sta avendo un impatto disastroso sulla sicurezza alimentare. Nessun aiuto alimentare è arrivato nel nord dal 1° ottobre"

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Hezbollah: "Attaccata base dell'Idf vicino ad Haifa"

Hezbollah afferma di aver lanciato un attacco missilistico contro una base dell'esercito israeliano (Idf) vicino ad Haifa, nel nord del Paese. Il movimento filo-iraniano ha reso noto in un comunicato di aver bombardato con "una salva di missili una base situata a sud di Haifa, colpendo una fabbrica di materiali esplosivi". 

Blinken: "Massimo impegno diplomatico per evitare un conflitto più ampio"

Occorre arrivare a una soluzione diplomatica in Libano per evitare un confitto più ampio nella regione. Lo ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken ribadendo che Israele ''ha il diritto a difendersi'', ma dicendosi ''allarmato'' per la crisi umanitaria causata dalla guerra. "Continuiamo a impegnarci intensamente per prevenire un conflitto più ampio nella regione", ha detto Blinken ai giornalisti dopo un vertice in Laos.

"Abbiamo tutti un forte interesse nel cercare di contribuire a creare un ambiente in cui le persone possano tornare a casa, in sicurezza e protezione, e i bambini possano tornare a scuola", ha affermato. "Quindi Israele ha un interesse chiaro e molto legittimo'' nel lavorare per la propria sicurezza, ma ''il popolo del Libano vuole la stessa cosa''. Per cui, ha aggiunto Blinken, ''crediamo che il modo migliore per arrivarci sia attraverso un'intesa diplomatica, una su cui stiamo lavorando da un po' di tempo e su cui ci concentriamo in questo momento".

Blinken

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L'Idf ordina l'evacuazione ai residenti del nord di Gaza

Le forze armate israeliane hanno ordinato ai residenti di una zona nel nord di Gaza di evacuare, spostandosi verso sud. Con un messaggio su X, il portavoce militare in lingua araba Avichay Adraee, si è rivolto agli abitanti della "zona D5", sottolineando che "l'area designata, compresi i rifugi ivi situati, è considerata una zona di combattimento pericolosa. L'area deve essere evacuata immediatamente attraverso Salah El-Din Street verso la zona umanitaria". Da oltre una settimana, le truppe israeliane hanno lanciato un'operazione nel nord della Striscia, in particolare a Jabaliya. "L'Idf sta lavorando in modo molto aggressivo contro le organizzazioni terroristiche e continuerà a farlo per molto tempo", ha aggiunto Adraee. 

Medioriente, Meloni: "Attacchi a Unifil inaccettabili. Violano diritto internazionale"

Nella conferenza stampa congiunta con tutti i capi di Stato o di  governo che hanno preso parte al Med9, la premier ha condannato gli  attacchi israeliani alle basi in Libano: "Il governo ha protestato con  decisione". Per risolvere la situazione mediorientale, ha detto, servono  un "cessate il fuoco a Gaza e in Libano, il rilascio degli ostaggi  israeliani, assistenza alle popolazioni civili coinvolte". LEGGI QUI

Protezione civile Gaza, 30 morti in raid campo profughi

L'agenzia di protezione civile della Striscia di Gaza ha dichiarato che ieri almeno 30 persone sono state uccise dagli attacchi israeliani nella città e nel campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza. Il portavoce dell'agenzia Mahmud Bassal ha detto che un attacco avvenuto ieri sera ha causato  "12 morti, tra cui donne e bambini" aggiungendo che 14 persone sono "ancora disperse e probabilmente intrappolate sotto le macerie". In precedenza e sempre nella giornata di ieri Ahmad al-Kahlut, direttore dell'agenzia nel nord di Gaza, aveva riferito che 18 persone erano state uccise da diversi raid, compresi gi attacchi contro "otto scuole" del campo che fungevano da rifugio per gli sfollati. 

Media, sirene antimissile nella Galilea occidentale

Sirene di allarme antimissile risuonano nelle città di Hila e Mi'ilya, nella Galilea occidentale. Non ci sono segnalazioni immediate di impatti. Lo riferisce The Times of Israel.

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