Il presidente statunitense Joe Biden si è rivolto a Israele chiedendogli di "smettere di sparare contro le forze Onu" in Libano. Francia-Spagna e Italia chiedono un immediato cessate il fuoco. Il Ministero della Difesa ha smentito "categoricamente" un presunto terzo attacco contro le basi italiane di Unifil in Libano. "Non saremo mai noi che ci spostiamo perché qualcuno ci dice, con la forza, di spostarci", ha ribadito Crosetto. Idf giusitifica attacco: "Sparato verso una minaccia a 50 metri da base Unifil"
Unifil, Lupi: "Attacco inaccettabile che mina la legittimità dell'Onu"
"L'attacco ad un presidio di pace e di sicurezza non ha giustificazioni, è semplicemente inaccettabile, una palese violazione del diritto internazionale.
Siamo sempre stati vicini ad Israele e continuiamo ad esserlo ed a sostenere il suo diritto alla difesa, ma quest'amicizia non può trasformarsi nell'accettazione di qualsiasi decisione. Non possiamo permettere che si conducano attacchi contro una forza delle Nazioni Unite: non è possibile mettere a rischio la legittimità dell'Onu ed il principio del multilateralismo.
Sosteniamo con convinzione la linea del governo, e ci auguriamo che quella di tutto il Parlamento, stavolta senza divisioni tra maggioranza ed opposizione. Siamo vicini ai nostri militari e la loro sicurezza è una priorità assoluta".
Lo afferma il presidente di Noi Moderati Maurizio Lupi.
Hamas, il bilancio dei morti palestinesi salito a 42.126
Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, gestito da Hamas, ha fatto sapere che, dal 7 ottobre 2023 ad oggi, il bilancio dei palestinesi uccisi nel conflitto con Israele è salito a 42.126. Altri 98.117 sono rimasti feriti. Il bilancio precedente, di ieri, era di 42.065. Il ministero non fa distinzione tra militanti e civili.
Crosetto: "Pretendo rispetto da Israele"
"Pretendo rispetto da Israele. Il rispetto dovuto ad una nazione amica impegnata in una missione di pace". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita in Kosovo.
Onu, in Libano uccisi in un anno 100 medici e operatori sanitari
Oltre 100 medici e operatori di soccorso sono stati uccisi nel conflitto in Libano da quando è iniziato un conflitto tra Israele e Hezbollah un anno fa: lo afferma l'ufficio per i Diritti umani delle Nazioni Unite, secondo quanto riporta la Reuters sul suo sito.
"In totale, oltre 100 operatori sanitari e di emergenza sono stati uccisi in tutto il Libano dall'ottobre dell'anno scorso", ha detto la portavoce Ravina Shamdasani in un briefing delle Nazioni Unite, citando cifre che ha detto essere state compilate dall'ufficio umanitario delle Nazioni Unite.
"Abbiamo ricevuto anche diverse segnalazioni di attacchi aerei che hanno preso di mira altri centri medici e di paramedici e vigili del fuoco uccisi", ha detto.
Il portavoce dell'Organizzazione mondiale della sanità Christian Lindmeier ha detto che dal 17 settembre ci sono stati 18 attacchi a strutture sanitarie in Libano, in cui sono rimasti uccisi 72 operatori sanitari.
Crosetto: "Siamo in Libano e ci rimaniamo"
"Non saremo mai noi che ci spostiamo perché qualcuno ci dice, con la forza, di spostarci. Noi siamo lì e ci rimaniamo, con la forza del mandato delle Nazioni Unite". Lo ha ribadito il ministro della Difesa Guido Crosetto dopo gli attacchi israeliani alle basi italiane delle missione Unifil in Libano. "Ieri - ha aggiunto Crosetto dal Kosovo dove è andato a far visita ai militari italiani - ho risposto a Israele che ci diceva spostatevi, che l'Italia non prende ordini da nessuno".
Israele: "Non ci fermiamo fino al ritorno dei residenti nel nord"
Il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha raggiunto le truppe nel sud del Libano. "Non ci fermeremo fino a che non riporteremo i residenti del nord di Israele nelle loro case", ha detto parlando ai soldati.
Ospedale Gaza: "Israele nega carburante, bambini a rischio"
La situazione all'ospedale Kamal Adwan nel nord della Striscia di Gaza ha raggiunto un livello "catastrofico", con la vita di molti bambini in terapia intensiva a rischio nelle prossime ore. Lo afferma, al Guardian, il direttore della struttura, la più grande del nord della Striscia, affermando l'impossibilità di evacuare il nosocomio in 24 ore come richiesto da Israele. La struttura - osserva da parte sua l'ufficio stampa del governo di Hamas, ripreso da Anadolu - sta affrontando "un grave sovraffollamento, esacerbando l'urgente necessità di risorse mediche". "Le prossime ore saranno cruciali per la vita di molti bambini all'interno del reparto, poiché le scorte di carburante sono esaurite e le forze di occupazione israeliane hanno bloccato l'accesso al carburante agli ospedali del nord", hanno aggiunto le autorità di Gaza.
Nella nota si chiede un intervento internazionale "immediato e urgente" per salvare quante più vite possibili, condannando al contempo le azioni delle forze israeliane.
Israele: non ci fermiamo fino al ritorno dei residenti nel nord
Il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha raggiunto le truppe nel sud del Libano. "Non ci fermeremo fino a che non riporteremo i residenti del nord di Israele nelle loro case", ha detto parlando ai soldati.
L'Unifil a Israele: "Non abbandoniamo le basi"
"I militari italiani non abbandoneranno la base", come richiesto da Israele. É quanto ribadito dal contingente italiano dell'Unifil all'Idf dopo l'attacco israeliano che ha preso di mira la base 1-31 nel sud del Libano. Secondo quanto appreso da qualificate fonti di sicurezza che seguono il dossier, la posizione è stata ribadita in un incontro nella notte - autorizzato dai vertici Unifil - tra gli italiani, che gestiscono le basi del settore Ovest fuori dal quartier generale della missione, e gli israeliani proprio nella base che è stata colpita.
Nuovo bilancio di Hamas, a Gaza 42.126 morti e 98.117 feriti
Il Ministero della Salute del governo di Hamas per la Striscia di Gaza ha annunciato un nuovo bilancio di 42.126 morti nel territorio palestinese dall'inizio della guerra con Israele un anno fa. Nelle ultime 24 ore, 61 persone sono state uccise, si legge in una nota del ministero, aggiungendo che 98.117 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio del conflitto, il 7 ottobre 2023.
Nuovo attacco alla base italiana Unifil, abbattuti muri
Le basi italiane della missione Unifil nel sud del Libano sono state nuovamente prese di mira dall'esercito israeliano. Secondo qualificate fonti di sicurezza che seguono il dossier e sono in contatto con i vertici della missione dell'Onu, l'attacco è avvenuto alla base 1-31 - già colpita nei giorni scorsi - e sono stati abbattuti due muri di demarcazione della base. Si tratta dunque di un ulteriore attacco rispetto a quello in cui sono rimasti feriti due militari cingalesi, avvenuto nei pressi del quartiere generale della missione Unifil a Naqoura.
Presidente dell'Iran a Putin: "I sionisti non rispettano la legge"
"Il regime sionista non rispetta alcun quadro legale e umanitario internazionale e la situazione nella regione è terribile". Lo ha affermato il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, durante il suo primo incontro con l'omologo russo, Vladimir Putin, ad Ashgabat, capitale del Turkmenistan. "I Paesi europei e gli americani non vogliono che le relazioni tra gli Stati della regione proseguano in modo calmo", ha aggiunto il leader iraniano, come riferisce Mehr, definendo la relazione tra Teheran e Mosca "sincera e strategica".
Fonti mediche: "A Gaza almeno 10 palestinesi uccisi oggi da raid israeliani"
Almeno 10 palestinesi, tra cui una donna e un bambino, sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti questa mattina in attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza, secondo quanto riferito da fonti mediche dell'agenzia turca Anadolu. Una fonte medica all'ospedale di Al-Aqsa a Deir al-Balah ha confermato ad Anadolu che una donna è stata uccisa e altri, tra cui un bambino, sono rimasti feriti, dopo che gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato una casa nel centro di Gaza. In un altro attacco, sempre a Deir al-Balah, un giovane e un bambino sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti, dopo che un drone israeliano ha preso di mira una casa. Quattro palestinesi sono stati uccisi e altri otto sono rimasti feriti a causa dei bombardamenti di artiglieria israeliani che hanno preso di mira le case nell'area di Al-Faluja nella Striscia di Gaza settentrionale, hanno riferito i paramedici ad Anadolu. Nel campo profughi di Maghazi, sempre nella Striscia di Gaza centrale, un drone israeliano ha colpito un raduno di civili, uccidendo due palestinesi e ferendone altri due, secondo una fonte medica. Quattro palestinesi sono rimasti feriti anche in un attacco di droni su una casa nel campo profughi di Nuseirat, secondo una dichiarazione dell'ospedale di Al-Awda.
Media: "Il ministro della Difesa di Hezbollah ferito gravemente a Beirut"
Il cosiddetto 'ministro della Difesa' di Hezbollah e negoziatore per conto di Hasan Nsrallah (nonché suo cognato) Wafik Spa sarebbe stato ferito molto gravemente nell'attacco israeliano di ieri sera a Beirut ovest. Lo riferisce Sky news Arabia.
Il premier del Libano chiede all'Onu un cessate il fuoco immediato
Il primo ministro libanese, Najib Mikati, ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'ONU di prendere una decisione per un "cessate il fuoco immediato e completo" e ha affermato che il suo governo è disposto a schierare l'esercito libanese nel sud del Paese, e che il gruppo filo-iraniano Hezbollah è d'accordo. "Abbiamo deciso di chiedere al Consiglio di Sicurezza dell'ONU di adottare una risoluzione per un cessate il fuoco immediato e totale", ha detto Mikati in una conferenza stampa dopo una riunione del Consiglio dei ministri libanese. Per la prima volta, il premier ha sottolineato che anche Hezbollah "è d'accordo". Mikati ha ribadito "l'impegno del governo libanese ad attuare la decisione 1701 del Consiglio di sicurezza con tutte le sue clausole, compresa quella sullo spiegamento dell'esercito nel Libano meridionale e a rafforzare la sua presenza al confine libanese in modo da garantire la corretta applicazione di questa risoluzione".
Tajani: "Le basi Onu devono essere tenute fuori"
Noi continuiamo a dire che le basi dell'Onu devono essere tenute al di fuori, perchè servono a garantire la pace nella martoriata terra del Medioriente". Ad affermarlo, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, arrivando a Torino per partecipare a un incontro sui collegamenti Italia-Francia. "Continuiamo a mantenere ferma la nostra posizione di condanna per quanto accaduto - ha proseguito - e se continuerà a ripetersi vuol dire che è una scelta volontaria, non si può parlare di incidente. Ho scritto al ministro israeliano Gantz per dire che è inaccettabile quello che sta accadendo, avevamo chiesto nei giorni scorsi garanzie per l'incolumità delle nostre truppe". "Non vogliamo che la situazione peggiori - ha detto ancora Tajani - i militari italiani hanno fatto il loro dovere e siamo vicini a loro, stiamo seguendo minuto per minuto quello che sta accadendo".
Mikati condanna l'attacco dell'Idf ad Unifil
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha condannato l'attacco condotto dalle Idf contro la missione Unifil nel sud del Libano. Si tratta di ''un crimine'', ha detto Mikati, dopo che oggi due peacekeeper cingalesi sono rimasti feriti dal fuoco israeliano. L'attacco odierno segue quello di ieri sono le Idf hanno ferito due peacekeeper indonesiani.
Putin: "Lavoriamo con l'Iran, nostre valutazioni spesso simili"
La Russia e l'Iran lavorano "attivamente insieme sulla scena internazionale" e le loro "valutazioni sugli eventi attuali nel mondo sono spesso molto simili". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin incontrando ad Ashgabad quello iraniano Massud Pezeshkian, secondo quanto ha riferito dalla televisione russa, ripresa dall'agenzia Interfax.
Sanchez: "Il mondo cessi l'export di armi verso Israele"
Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato che chiederà alla comunità internazionale di cessare l'esportazione di armi verso Israele per "violazione del diritto internazionale" dopo "l'invasione" del Libano. "Il governo spagnolo dallo scorso 7 ottobre non fa esportare qualsiasi tipo di arma o materiale militare in Israele, niente", ha detto in una conferenza stampa presso l'Accademia di Spagna a Roma dopo l'incontro con Papa Francesco, con il quale ha discusso di questo tema. Lo riferisce la Efe.
Tajani: "Nelle basi Unifil nessun soldato italiano ferito"
"Negli attacchi contro le basi Unfil non ci sono soldati italiani feriti": lo ha confermato il vicepremier Antonio Tajani oggi a a Torino, dove è arrivato per un incontro con il governatore del Piemonte, Alberto Cirio. "I soldati italiani - ha sottolineato - sono in sicurezza, ma non vogliamo che la situazione peggiori. I nostri sono quelli che hanno sempre garantito con grande rispetto delle regole, lavorando per la pace, una situazione che permettesse anche alla popolazione civile israeliana di essere tutelata. Hanno fatto il loro dovere - ha rimarcato- siamo loro vicini, stiamo seguendo minuto per minuto ciò che sta accadendo".