Il presidente statunitense Joe Biden si è rivolto a Israele chiedendogli di "smettere di sparare contro le forze Onu" in Libano. Francia-Spagna e Italia chiedono un immediato cessate il fuoco. Il Ministero della Difesa ha smentito "categoricamente" un presunto terzo attacco contro le basi italiane di Unifil in Libano. "Non saremo mai noi che ci spostiamo perché qualcuno ci dice, con la forza, di spostarci", ha ribadito Crosetto. Idf giusitifica attacco: "Sparato verso una minaccia a 50 metri da base Unifil"
Meloni al re giordano: "Sostegno al piano umanitario per Gaza"
"A margine del Vertice MED9 di Paphos, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato il Re di GIordania, Abdullah II. Al centro del colloquio, oltre all'ulteriore rafforzamento delle eccellenti relazioni bilaterali, degli scambi commerciali e degli investimenti, il comune lavoro a sostegno umanitario a favore delle popolazioni più colpite dalla crisi in Medio Oriente e in particolare dei rifugiati". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, spiegando che "in tale contesto, Re Abdullah ha presentato il piano giordano per un 'Gaza humanitarian gateway' volto a superare i colli di bottiglia che continuano a rallentare la distribuzione degli aiuti. Anche sulla base della collaborazione già in essere nell'ambito dell'iniziativa italiana 'Food for Gaza' - si legge nel comunicato -, il Presidente Meloni ha assicurato il sostegno italiano alla nuova iniziativa giordana".La premier, inoltre, "ha infine accolto l'invito di Re Abdullah II a recarsi presto in visita nel Regno di Giordania".
Ambasciata Israele: attaché incontra vertici dell'esercito italiano (2)
"Purtroppo - si legge nella nota - l'organizzazione terroristica Hezbollah ha installato indisturbata le sue capacità militari vicino alle basi Unifil.
Da tempo Hezbollah attacca Israele operando nei pressi di queste basi, sparando sul territorio israeliano e scavando tunnel nelle vicinanze delle suddette basi per trascinare Israele in qualche provocazione. Israele è costretto a rispondere a questi attacchi, per proteggere le proprie forze e l'incolumità dei propri cittadini. Israele ribadisce che non è interessato a un'escalation in Libano, ma è tenuto a proteggere i propri cittadini in conformità con il diritto internazionale".
Nella nota dell'ambasciata si sottolinea inoltre che "Israele apprezza gli sforzi dell'Italia per prevenire l'escalation nelle nostre aree e il suo contributo all'Unifil", ma "la comunità internazionale deve esigere il disarmo e il ritiro delle forze di Hezbollah in conformità con la risoluzione Onu 1701".
Idf: In Cisgiordania plotoni di combattimento aggiuntivi
L'esercito israeliano ha reso noto che la presenza in Cisgiordania sarà rafforzata con diversi plotoni di combattimento aggiuntivi. "Il Comando centrale dell'Idf, responsabile della supervisione delle operazioni militari in Cisgiordania, sarà rafforzato con diversi plotoni di combattimento aggiuntivi in seguito ai risultati di una recente valutazione della situazione", ha dichiarato l'Idf. Le truppe aggiuntive garantiranno la "difesa degli insediamenti nella zona e della barriera di sicurezza e prepareranno le forze per vari scenari nel settore".
Ambasciata Israele: attaché incontra vertici dell'esercito italiano
"Come promesso, Israele ha aperto un'indagine sugli ultimi casi e trasmetterà i risultati in maniera trasparente all'Italia. A questo proposito, l'attaché militare israeliano incontrerà oggi i vertici dell'esercito italiano per illustrare i dettagli dell'indagine. Israele agisce in modo trasparente e in stretta collaborazione con l'Italia e con Unifil che opera sul campo, e si rammarica per qualsiasi danno all'Onu e alle forze non coinvolte": lo si legge in comunicato dell'ambasciata di Israele in Italia.
Unifil conferma: 2 caschi blu feriti oggi in 2 esplosioni
L'Unifil conferma che due peacekeepers dell'Onu sono rimasti feriti oggi in due esplosioni nel sud del Libano.
Meloni vede von der Leyen, colloquio su sviluppi in Medioriente
A margine del Vertice Med9 di Pafo, la premier Giorgia Meloni ha incontrato la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. A quanto si apprende, al centro del colloquio, oltre ai più recenti sviluppi della crisi mediorientale e del dossier ucraino, c'è stata la preparazione del Consiglio europeo della prossima settimana. Le due leader, viene spiegato, si sono in particolare concentrate sui temi migratori e sul rilancio della competitività europea.
Mikati: "Hezbollah d'accordo per soluzione basata sulla 1701"
Hezbollah è d'accordo per una soluzione diplomatica al conflitto in corso: lo ha detto il premier uscente libanese Najib Mikati, secondo cui il Partito di Dio si era detto favorevole a una soluzione diplomatica "attraverso la risoluzione n.1701" del Consiglio di Sicurezza.
Questa prevede, tra l'altro, il dispiegamento dell'esercito libanese nel sud del Libano e il conseguente ritiro e disarmo di Hezbollah.
"Hezbollah è parte di questo governo. E su questo tema oggi si è discusso. Non credo ci sia alcuna esitazione", ha detto Miqati al termine del consiglio dei ministri.
Attacco a Unifil, Ronzulli: "Solidarietà a militari, governo vigile"
"Massima solidarietà ai nostri militari in Libano e onore al loro coraggio. Tutta l'Italia è con loro". Così la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli. "L'attacco israeliano alla base del contingente Unifil è inaccettabile. Bene ha fatto il ministro Crosetto a denunciare con fermezza quanto accaduto. Il nostro governo è attento, vigile e reattivo. Non permetteremo mai che la sicurezza e la vita dei nostri militari siano messe a repentaglio", conclude.
Di Segni: "Consci della criticità degli attacchi a Unifil"
"Stiamo vivendo ore di grave tensione per quanto avvenuto con gli attacchi dell'esercito israeliano alla postazione Unifil, in una situazione territoriale estremamente complessa e di pericolo per tutti. Siamo pienamente consapevoli della criticità della situazione in corso, anche sul piano politico, di questi episodi che, come apprendiamo, sono oggetto di attenta verifica e indagine in tutte le sedi preposte". Lo scrive in una lettera inviata alla premier Giorgia Meloni e ai ministri Crosetto e Tajani la presidente della Comunità ebraica italiana Noemi Di Segni esprimendo "come voce ebraica qui in Italia, la nostra vicinanza alla missione italiana e ai soldati Unifil tutti, che con spirito di servizio sono presenti nelle zone di combattimento, auspicando la loro incolumità". "Grati nuovamente al governo italiano - conclude - per tutto l'impegno dedicato alla sicurezza, qui nelle nostre città, in Libano in queste dure settimane e in ogni altro luogo e presidio".
Londra "inorridita" per gli attacchi israeliani all'Unifil (2)
"Noi siamo inorriditi nell'udire queste notizie", ha affermato la portavoce britannica, definendo "vitale che i peacekeepers e i civili siano protetti" al confine libanese-israeliano.
"Come sapete", ha poi aggiunto, il Regno Unito "continua a invocare un cessate il fuoco immediato, con la fine di sofferenze e spargimenti di sangue" in Medio Oriente: non senza sottolineare come gli ultimi sviluppi in Libano rappresentino "un richiamo a rinnovare i nostri sforzi diplomatici" in questa direzione.
Sollecitata a dire esplicitamente se il premier Starmer condanni gli attacchi all'Unifil come crimini di guerra, la rappresentante di Downing Street ha infine risposto: "Ciascuna parte deve fare, sempre, tutto il possibile per proteggere i civili e rispettare il diritto internazionale. Da parte nostra continuiamo a insistere nell'appello a un cessate il fuoco immediato".
Idf, ondata di 65 razzi lanciata dal Libano sul nord di Israele
Alle 15 (un'ora indietro in Italia), Hezbollah ha lanciato 65 razzi contro il nord di Israele, come riferisce l'Idf. Intanto le sirene continuano a suonare in altre comunità rispetto a quelle già prese di mira.
Crosetto: "Siamo stati i più duri a condannare Israele"
"Le motivazioni per cui Israele è entrata in Libano sono note: ci sono migliaia di missili nelle mani di Hezbollah che hanno costretto una parte di israeliani a spostarsi dal nord di Israele e loro vogliono ripristinare le condizioni di sicurezza. Questo è il motivo che ha dato Israele.
Il nostro giudizio su questo è abbastanza chiaro. Abbiamo chiesto spiegazioni ufficiali e formali e vi assicuro che tra le Nazioni noi siamo stati quella che con più durezza ha condannato e ha preso posizione" in seguito agli attacchi alle postazioni di Unifil. Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita in Kosovo, rispondendo alle domande dei giornalisti.
Crosetto: "In Cisgiordania solo se c'è sicurezza" (2)
"Le forze di polizia - ha sottolineato Crosetto - sono lo scheletro per formare un futuro Stato. Questa è l'ottica con cui andiamo e andiamo se siamo rispettati da tutte le parti. Possiamo dare la nostra expertise per costruire queste forze e siamo onorati che tra tutto il mondo abbiano scelto i carabinieri italiani, ma lo facciamo solo se ci sono le totali condizioni di sicurezza".
"Siamo lì - ha aggiunto - a fare un servizio alla comunità internazionale per costruire un futuro di pace. Lo facciamo solo se abbiamo la sicurezza che i nostri uomini possono svolgerlo con tranquillità e serenità".
Londra "inorridita" per gli attacchi israeliani all'Unifil
Il governo britannico di Keir Starmer è "inorridito per le notizie" di attacchi deliberati delle forze israeliane contro il contingente Onu dell'Unifil schierato (con forte presenza italiana) nel Libano del sud. Lo ha detto una portavoce di Downing Street incalzata da domande dei giornalisti sulla questione durante il suo briefing di giornata.
Medio Oriente, Crosetto: “Siamo in Libano e ci rimaniamo”
Lo ha confermato il ministro della Difesa dopo i recenti attacchi israeliani alle basi italiane delle missioni Unifil in Libano. "Ieri - ha aggiunto dal Kosovo dove è andato a far visita ai militari italiani - ho risposto a Israele che ci diceva spostatevi, che l'Italia non prende ordini da nessuno". Poi, ha incalzato ancora: "Pretendo rispetto da Israele. Il rispetto dovuto ad una nazione amica impegnata in una missione di pace". PER APPROFONDIRE
Unifil: ministero Difesa smentisce nuovo attacco basi italiane
In merito alle notizie circolate oggi riguardanti un presunto terzo attacco contro le basi italiane di UNIFIL in Libano, il Ministero della Difesa "smentisce categoricamente tali affermazioni". Come si legge in una nota, "le verifiche condotte sul campo confermano che non vi è stato alcun ulteriore attacco. Sono attualmente in corso le attività relative a lavori di ripristino dei manufatti precedentemente danneggiati, eseguiti in pieno coordinamento e accordo tra le unità italiane di UNIFIL, le Forze Armate libanesi e le Forzedi Difesa Israeliane (IDF). L'intervento di riparazione si è reso necessario a causa dei danni riscontrato nei giorni scorsi e hanno lo scopo di garantire la sicurezza e l'operatività delle strutture della missione. Le operazioni sono state pianificate e sono in corso di svolgimento con il consenso di tutte le parti interessate, assicurando il pieno rispetto degli accordi e dei protocolli internazionali in vigore". Il Ministero della Difesa infine "invita i media a verificare accuratamente le informazioni prima della loro diffusione, onde evitare il propagarsi di notizie infondate che potrebbero generare preoccupazione".
Crosetto: "Ritiro Unifil? Prossima settimana tema all'Onu"
"Non si parla di ritiro delle truppe italiane, parliamo sempre di missione Unifil. Qualunque decisione viene presa dalle Nazioni Unite e penso che la prossima settimana si troveranno per parlare di questa cosa". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita in Kosovo, rispondendo alle domande dei giornalisti.
Crosetto: "In Cisgiordania solo se c'è sicurezza"
"Valutiamo con attenzione la missione militare in Cisgiordania, non manderemo mai una sola persona senza valutare prima le condizioni di sicurezza. La missione deve essere voluta da tutte le parti in campo, tutti gli attori devono sapere che i carabinieri vanno per fare qualcosa che serve, per formare il tessuto per costruire il futuro che sono due popoli e due Stati". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in visita in Kosovo.
Israele: Non ci fermiamo fino ritorno dei residenti nel nord (2)
"Se qualcuno ricostruirà questi villaggi nel sud del Libano deve sapere che se ci saranno di nuovo strutture terroristiche, l'Idf le distruggerà", ha detto Halevi. "Stiamo operando nella valle della Beqaa e a Beirut, a nord e a sud del fiume Litani" - ha aggiunto - "attualmente abbiamo sette divisioni che stanno operando sul terreno: tre a Gaza, e quattro nel Libano meridionale. Oltre alle operazioni speciali su altri fronti".
Crosetto: "Ho detto a Israele, la prossima volta rispondiamo?"
"Cosa succede la prossima volta, dobbiamo rispondere?" è quanto ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto nei colloqui avuti in queste ore con Israele dopo gli attacchi alle basi dell'Unifil nel sud del Libano. “È una domanda provocatoria - ha aggiunto - per la gravità dell'atto che era avvenuto". Rispondendo ai giornalisti durante la sua visita in Kosovo, il ministro è anche tornato sulle regole d'ingaggio della missione Onu. “È un anno e mezzo che chiedo il cambio delle regole d'ingaggio, l'ho formalizzato e l'ho detto a tutti, inascoltato".