Il presidente statunitense Joe Biden si è rivolto a Israele chiedendogli di "smettere di sparare contro le forze Onu" in Libano. Francia-Spagna e Italia chiedono un immediato cessate il fuoco. Il Ministero della Difesa ha smentito "categoricamente" un presunto terzo attacco contro le basi italiane di Unifil in Libano. "Non saremo mai noi che ci spostiamo perché qualcuno ci dice, con la forza, di spostarci", ha ribadito Crosetto. Idf giusitifica attacco: "Sparato verso una minaccia a 50 metri da base Unifil"
Unifil, Madrid convoca incaricato d'affari di Israele
Il governo spagnolo ha espresso una nuova "ferma condanna" agli attacchi israeliani al quartiere generale di Unifil a Naqura, in cui sono rimasti feriti altri due caschi blu della missione di peacekeeping. "Il governo esige a Israele di porre fine subito a questi attacchi, e che osservi i suoi doveri derivati dal Diritto Internazionale Umanitario e dalla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza", segnala un comunicato del ministero degli Esteri. Madrid ha convocato l'incaricato di affari dell'ambasciata di Israele in Spagna per una protesta ufficiale dopo che le truppe dell'esercito israeliani hanno attaccato per la seconda volta le forze di pace dell'Onu in Libano, seguendo i passi compiuti ieri dal governo italiano e oggi da quello francese, che hanno convocato gli ambasciatori israeliani per protestare contro l'aggressione, Il ministero degli Esteri ha chiamato l'incaricato di affari perché il nuovo ambasciatore israeliano, Zvi Vapni, ancora non ha assunto l'incarico a capo dell'ambasciata di Israele a Madrid, vacante dallo scorso maggio, dopo che il governo di Benjamin Netanyahu ha richiamato a consultazione la precedente ambasciatrice, Rodica Radian-Gordon, in segno di protesta per il riconoscimento dello Stato della Palestina da parte della Spagna.
Amman condanna gli attacchi israeliani contro la base Unifil
Il ministero degli Esteri giordano condanna fermamente gli attacchi israeliani contro la base delle forze di pace dell'Unifil nell'area di Naqoura, nel Libano meridionale, che oggi hanno causato il ferimento di due soldati Onu. Il ministero, scrive l'agenzia Petra, ha descritto i bombardamenti come una evidente violazione del diritto umanitario internazionale, del diritto internazionale e della Risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza. L'ambasciatore Sufian Qudah, portavoce ufficiale del ministero, ha sottolineato la necessità di porre immediatamente fine all'aggressione israeliana nei confronti del Libano e di proteggere la regione dai suoi effetti negativi, che la stanno spingendo verso un abisso. Ha inoltre ribadito il sostegno incrollabile del Regno al Libano, alla sua sicurezza, stabilità, sovranità e alla sicurezza dei suoi cittadini, e ha respinto l'aggressione israeliana contro il Paese.
Crosetto a Di Segni: "Grazie per la vicinanza a militari"
"Oggi, ho chiamato il presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, e l'ho ringraziata per le sue parole di vicinanza ai militari italiani e alla missione Unifil in Libano, ma anche per le sue parole di riconoscenza al governo italiano per l'impegno sulla sicurezza dei suoi cittadini in Italia e all'estero. Le ho anche assicurato che la mia ferma e durissima condanna di quanto è accaduto contro il contingente Unifil in Libano non sarà mai disgiunta dalla costante azione mia, della Difesa e dell'intero governo contro ogni rigurgito di antisemitismo, sia palese che strisciante". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Israele: "Unifil colpito per errore in scontri con Hezbollah"
All'Idf è stato notificato che due peacekeeper dell'Unifil sono stati "inavvertitamente feriti durante i combattimenti dell'esercito contro Hezbollah" nel sud del Libano. Lo riferisce l'esercito israeliano esprimendo "profonda preoccupazione per incidenti di questo tipo". "L'Idf prende ogni precauzione per ridurre al minimo i danni ai civili e alle forze di pace. Dato il complesso e difficile ambiente operativo in cui Hezbollah usa strutture civili e Unifil come scudi, l'Idf continuerà a fare sforzi per mitigare il rischio che tali sfortunati incidenti si ripetano", aggiunge.
Hezbollah: "Scuse da Israele. E' guerra psicologica"
In reazione agli attacchi ai caschi blu della Forza di interposizione dell'Onu nel Libano meridionale (Unifil), Hezbollah ha denunciato le "scuse" e le "giustificazioni" che l'esercito israeliano usa per continuare a colpire, affermando che ci sono armi ed esplosivi. L'accusa è contenuta in una dichiarazione e in un intervento del capo dell'ufficio stampa di Hezbollah, Mohammed Afif, rilanciati da Al Jazeera.
Il suo intervento è stato anche un duro 'J'Accuse' al governo libanese che "non ha mosso nemmeno un dito" durante gli attacchi israeliani. Nell'occhio del ciclone di Afif, ci sono, inoltre, i media locali e stranieri che, a suo dire, stanno dando credito alle uccisioni perpetrate da Israele e alle scuse avanzate per giustificarle. "Alcuni organi di stampa, compresi quelli internazionali globali, non possono osare rivolgersi agli israeliani e dire loro apertamente che state uccidendo civili innocenti, disarmati e indifesi", ha affermato il portavoce di Hezbollah. Secondo lui, le affermazioni israeliane fanno parte della sua "guerra psicologica" contro Hezbollah e il popolo libanese. "L'esercito israeliano continua a bombardare aree residenziali e uccidere civili, con il falso pretesto che si tratti di depositi di armi. Gli israeliani stanno addirittura prendendo di mira Dahiyeh con bombe, dicendo che li' ci sono armi. Soprattutto, impediscono e negano alla difesa civile e ai paramedici l'accesso alle aree", ha deplorato Afif.
Blinken: "Per il Libano avere un presidente sarebbe molto importante"
"La presidenza è vacante da due anni e per il popolo libanese avere un capo dello Stato sarebbe molto importante". Lo ha dichiarato il segretario di Stato americano, Antony Blinken, durante una conferenza stampa in Laos, dove si trova per un summit delle nazioni del sud-est asiatico.
"È chiaro che il popolo libanese ha un forte interesse affinché lo Stato si affermi e si assuma la responsabilità del Paese e del suo futuro", ha aggiunto Blinken, che ha precisato di aver parlato dello stallo politico in Libano sia con le autorità di Beirut che di tutto il Medio Oriente.
Il capo della diplomazia americana ha quindi ribadito che "Israele ha il diritto di difendersi dagli attacchi terroristici che arrivano da Hezbollah", ma "è anche di vitale importanza che nel farlo, si concentrino sull'assicurarsi che i civili siano protetti e, ancora una volta, non vengano colpiti da un terribile fuoco incrociato".
Esercito libanese: "Due soldati uccisi in un raid israeliano"
L'esercito libanese ha comunicato che gli israeliani hanno colpito una sua postazione uccidendo due militari. "Il nemico israeliano ha preso di mira una postazione militare a Kafra, nel sud, provocando due morti e tre feriti", ha annunciato l'esercito in un comunicato. Salgono così a quattro i soldati libanesi uccisi dal 23 settembre, quando Israele ha iniziato a intensificare i bombardamenti sul Libano.
Idf: "Due caschi blu Unifil feriti inavvertitamente negli scontri con Hezbollah"
Due caschi blu di Unifil "sono stati feriti inavvertitamente durante i combattimenti delle Idf contro Hezbollah nel Libano meridionale". Lo fanno sapere le Forze di difesa israeliane, che ribadiscono l'impegno a "prendere ogni precauzione per ridurre al minimo i danni ai civili e alle forze di pace". L'Idf, si legge in una nota, "esprime profonda preoccupazione per incidenti di questo tipo e sta attualmente conducendo un esame approfondito ai più alti livelli di comando per determinare i dettagli". "È fondamentale notare che l'Idf sta operando nel Libano meridionale nell'ambito di un conflitto in corso con Hezbollah, i cui terroristi e le cui infrastrutture si trovano nelle immediate vicinanze delle postazioni Unifil e rappresentano un rischio significativo per la sicurezza delle forze di pace", ribadisce la nota, in cui si riafferma che "dato il complesso e difficile ambiente operativo in cui Hezbollah usa strutture civili e Unifil come scudi, l'Idf continuerà a fare sforzi per mitigare il rischio che tali sfortunati incidenti si ripetano".
Le forze di difesa israeliane ricordano quanto sia "spiacevole che dal 2006 la Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu non sia stata pienamente applicata e che Hezbollah l'abbia violata stabilendo un'estesa presenza militarizzata nel sud del Libano". Infine, le Idf ribadiscono di essere "impegnate in un esame attento di questi incidenti e in un dialogo continuo con l'Unifil e gli Stati nazionali che partecipano alla missione di pace".
Israele, indagine approfondita sugli attacchi all'Unifil
L'esercito israeliano ha detto di "condurre un esame approfondito al più alto livello" sugli attacchi alle basi dell'Unifil.
Benifei: "Interrogazione Ue per corridoi umanitari dal Libano"
"Oggi insieme a circa altri cinquanta colleghi cofirmatari ho depositato un'interrogazione parlamentare rivolta all'Alto Rappresentante Ue, Josep Borrell, chiedendo di promuovere urgentemente l'avvio di corridoi umanitari europei in Libano, in collaborazione con le organizzazioni della società civile, per consentire ai civili libanesi, siriani e palestinesi in fuga dal conflitto regionale di arrivare legalmente e in sicurezza nell'Ue. È necessario agire subito, alla luce dell'escalation militare che sta interessando il Libano e che ha già portato a migliaia di morti e a più di un milione di sfollati." È quanto dichiara Brando Benifei, europarlamentare PD che ha guidato l'ultima missione di osservazione elettorale del Parlamento Europeo in Libano nel 2022.
"È bene sottolineare che l'Unione europea ha già lanciato un'operazione di ponte aereo umanitario con scorte di materiali tra cui articoli per l'igiene, coperte e kit di ricovero di emergenza. Inoltre, anche attraverso il meccanismo di protezione civile comunitario, sono stati consegnati aiuti a Beirut. Ma numerosi civili sfollati stanno fuggendo disperatamente in Siria, che non è un paese sicuro. Ecco perché agli importanti canali per l'invio di beni di prima necessità è necessario affiancare corridoi umanitari dal Libano verso gli Stati europei: è una scelta urgente, è una scelta di umanità", aggiunge Benifei.
Unicef, preoccupano ordini di evacuazione improvvisi a Gaza nord
"Gli ordini di evacuazione improvvisi nel nord di Gaza e nei governatorati di Gaza sono profondamente preoccupanti e ancora una volta costringono decine di migliaia di civili vulnerabili a mettersi in strada". Lo afferma la direttrice regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa Adele Khodr. "Alle famiglie, compresi i bambini, è stato ordinato di spostarsi a sud, in un'area già fortemente sovraffollata, inquinata, insicura e priva di beni di prima necessità per la sopravvivenza", prosegue. Secondo Khodr, "le evacuazioni, anche di neonati prematuri che lottano per la sopravvivenza nelle incubatrici e di bambini ricoverati in unità di terapia intensiva, insieme alle continue restrizioni all'accesso degli aiuti al nord e ai bombardamenti incessanti, hanno conseguenze devastanti e inconcepibili, che abbiamo visto ripetutamente. I bambini sono condannati, ancora una volta, a sofferenze, orrori e morte inimmaginabili".
"Tre grandi ospedali, tra cui Kamal Adwan, l'unico ospedale con un'unità pediatrica nel nord, sono interessati da questi ordini. La sopravvivenza di pazienti gravemente malati, tra cui 18 bambini secondo il ministero della Sanità palestinese, è messa a rischio.
Fondazione Omri, tributo a militari italiani in Libano
"L'attacco di ieri alle basi UNIFIL nel sud del Libano è un segnale preoccupante della crescente instabilità nella regione mediorientale. Le forze italiane, schierate lungo la linea blu nel contingente UNIFIL, svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento della pace e della stabilità in un'area fortemente segnata dalle tensioni tra Hezbollah e Israele. Come presidente della Fondazione Insigniti OMRI, esprimo la nostra ammirazione e vicinanza ai militari italiani impegnati in queste missioni rischiose, che operano con coraggio per promuovere la sicurezza globale". Lo scrive in una nota il prefetto Francesco Tagliente, presidente fondazione Omri.
"In questi tempi difficili, aggiunge Tagliente- è fondamentale che tutti noi esprimiamo il nostro sostegno concreto ai militari italiani impegnati in missioni internazionali, come quella in Libano, faro di speranza per la pace in una regione segnata dai conflitti. Celebrare il 4 novembre, Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, assume oggi un valore ancora più profondo. Oltre a onorare il sacrificio e l'impegno delle nostre forze armate, è un'occasione per riflettere sul nostro contributo personale alla promozione della pace. La Fondazione Insigniti OMRI parteciperà attivamente a queste celebrazioni, con un evento speciale presso il Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
Ognuno di noi può e deve contribuire al sostegno dei nostri militari e alla promozione dei valori di unità e solidarietà che sono alla base della nostra nazione".
Fonti Ue: attacco all'Unifil approda al Consiglio Esteri
La questione dell'attacco alle forze Onu dell'Unifil da parte d'Israele sarà sul tavolo dei 27 ministri degli Esteri Ue riuniti lunedì al Consiglio del Lussemburgo. Al momento, dice un alto funzionario europeo, è allo studio una dichiarazione di condanna a 27 sull'accaduto.
L'alto rappresentante Josep Borrell ha già definito inaccettabile il bombardamento. "Aspettiamo di vedere cosa diranno gli Stati membri, se verrà giudicato un passo troppo azzardato da parte di Israele", ha aggiunto. "Ci sono migliaia di Caschi Blu dislocati nel mondo, basta pensare a quali potrebbero essere le conseguenze di questa escalation".
Libano, De Poli: "Priorità garantire incolumità nostro contingente"
"Gli attacchi israeliani contro le basi Unifil sono un episodio grave che va condannato senza se e senza ma. E' un fatto inaccettabile su cui urgono chiarimenti da parte del Governo israeliano. E' doveroso garantire la sicurezza del nostro contingente militare. L'incolumità dei nostri soldati è la priorità da perseguire". Lo afferma in una nota il presidente Udc Antonio De Poli.
Media: "Per gli Usa Teheran non ha deciso di produrre armi nucleari"
Gli Stati Uniti credono ancora che l'Iran non abbia deciso di costruire un'arma nucleare nonostante i recenti insuccessi strategici di Teheran, tra cui l'uccisione da parte di Israele dei leader di Hezbollah e due tentativi ampiamente falliti di attaccare Israele: lo riferisce la Reuters sul suo sito citando un alto dirigente dell'amministrazione Biden e un portavoce dell'Office of the Director of National Intelligence (Odni).
Valutazioni che si aggiungono alle dichiarazioni pubbliche di inizio settimana del capo della Cia William Burns, il quale ha affermato che gli Stati Uniti non hanno visto alcuna evidenza che la leadership iraniana abbia revocato la sua decisione del 2003 di sospendere il programma di armamento nucleare.
"Valutiamo che il leader supremo non abbia preso la decisione di riprendere il programma di armi nucleari che l'Iran aveva sospeso nel 2003", ha detto il portavoce dell'Odni, riferendosi all'ayatollah Ali Khamenei. La valutazione dell'intelligence, secondo Reuters, potrebbe aiutare a spiegare l'opposizione degli Stati Uniti a qualsiasi attacco israeliano al programma nucleare iraniano in risposta all'ultimo attacco missilistico balistico di Teheran. Il presidente Joe Biden ha dichiarato dopo quell'attacco che non condivide l'ipotesi di un raid israeliano sui siti nucleari iraniani, ma non ha spiegato perché e' giunto a quella conclusione. Le sue osservazioni hanno suscitato aspre critiche da parte dei repubblicani, tra cui l'ex presidente Donald Trump.
Unifil: oggi muri in base 1-31 abbattuti da caterpillar Idf
"Oggi diversi muri a T nella nostra posizione Onu 1-31, vicino alla linea blu a Labbouneh, sono caduti quando un caterpillar delle Idf ha colpito il perimetro e i carri armati dell'Idf si sono mossi in prossimità della posizione Onu". Lo scrive l'Unifil su X aggiungendo che "le nostre forze di peacekeeping sono rimaste sul posto e una forza di reazione rapida dell'Unifil è stata inviata per assistere e rinforzare la posizione".
Boccia (Pd): "Israele fermi attacchi a Unfil"
"Quello che sta avvenendo in Libano è gravissimo. Nessuno si può permettere di sparare alle forze Unifil, forze proposte a garantire la pace e che rappresentano le Nazioni Unite. Lo scopo della missione Unifil in quel difficile territorio è esattamente quella di evitare tensioni e conflitti. Israele con i suoi attacchi sta colpendo proprio quei paesi impegnati a lavorare per la pace. Israele non può continuare ad attaccare Unifil e coinvolgere quei contingenti nel conflitto. A questo punto è necessario che il nostro governo alzi la voce: l'Italia ha lavorato sempre perché sia la forza della diplomazia a risolvere i conflitti e non può accettare quello che sta avvenendo in queste ore". Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.
Unifil, Francia convoca l'ambasciatore d'Israele a Parigi (2)
"La Francia - ha detto uno dei portavoce del Quai d'Orsay nel suo quotidiano punto stampa - condanna la prosecuzione degli attacchi israeliani deliberati contro l'Unifil. Due caschi blu sono stati feriti oggi, secondo un bilancio provvisorio, dopo un nuovo attacco israeliano contro una postazione Unifil a Naqura. Uno di loro è in gravi condizioni".
"Questi attacchi - ha detto ancora il portavoce - rappresentano gravi violazioni del diritto internazionale e devono cessare immediatamente. Le autorità israeliane devono dare spiegazioni: la Francia, quindi, convoca oggi l'ambasciatore d'Israele al ministero degli Esteri".
"La Francia - ha continuato il portavoce - ricorda che la protezione dei caschi blu è un obbligo che si impone a tutti.
Tutte le parti devono rispettarlo e consentire all'Unifil di continuare a svolgere il suo mandato, rispettando anche la sua libertà di movimento". La Francia "rende omaggio a tutto il personale Unifil, al nostro contingente francese, a tutti i contingenti, per il loro impegno continuo e la loro professionalità in queste difficili condizioni". Infine, Parigi "ricorda l'urgenza di una cessazione delle ostilità e di una soluzione diplomatica basata sull'applicazione integrale della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza".
Unifil, Francia convoca l'ambasciatore d'Israele a Parigi
Dopo gli attacchi alle basi dell'Unifil in Libano Parigi ha convocato oggi l'ambasciatore d'Israele in Francia al ministero degli Esteri.
Di Segni (Ucei): "Vicinanza assoluta a missione italiana"
"Nelle ultime ore, anche alla luce del comunicato diffuso dall'ambasciata di Israele in Italia, l'Ucei ha inviato una nota alla presidente Meloni, al ministro Tajani e al ministro Crosetto nella quale si esprime assoluta vicinanza alla missione italiana e apprezzamento alle Forze dell'Ordine e al Governo italiano per l'impegno di sicurezza verso le nostre Comunità e in Libano, preoccupati assieme a tutti gli italiani per la criticità della situazione in corso oggetto di puntuali verifiche nelle sedi preposte".
Lo comunica la presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche Noemi Di Segni.