Guerra Medioriente, mezzi israeliani vicini alle forze di pace Unifil nel sud del Libano

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Le Forze israeliane hanno annunciato di aver avviato un'operazione terrestre "limitata, localizzata e mirata" contro Hezbollah nella parte occidentale del Libano meridionale. Il primo ministro israeliano ha confermato che il successore di Nasrallah alla guida di Hezbollah è stato ucciso in un raid su Beirut. L'esercito però dice che "servono conferme". Raid israeliano a Damasco: almeno 7 morti. Troupe del Tg3 aggredita in Libano: l'autista muore d'infarto

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Reza Pahlavi: 'Pronto a guidare Iran verso libertà e pace'

Reza Pahlavi, figlio dell'ultimo Scià iraniano Mohammad Reza Pahlavi, rovesciato nella rivoluzione del 1979, ha rivolto un messaggio ad Israele e ai Paesi arabi affermando di essere pronto a guidare una transizione verso un Iran democratico e in pace con gli altri Stati della regione dopo la caduta della Repubblica islamica. Il messaggio, di quattro minuti e mezzo, è stato postato su X in inglese con sottotitoli in ebraico, arabo e persiano pochi giorni dopo una dichiarazione del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, secondo il quale "l'Iran sarà finalmente libero molto prima di quanto la gente pensi" e "il popolo ebraico e il popolo persiano saranno finalmente in pace". Secondo Reza Pahlavi, che vive in esilio negli Usa fin dalla caduta della monarchia, 45 anni fa, "c'è una vasta coalizione di patrioti iraniani, in patria e all'estero, pronti ad agire". "Ho detto ai miei compatrioti - aggiunge Reza - che farò il mio dovere, interverrò su loro richiesta per sovrintendere a questa pacifica transizione alla democrazia e al ritorno dell'Iran nella comunità delle nazioni". Reza Pahlavi, che lo scorso anno ha visitato Israele, ha dichiarato più volte in passato di essere pronto a guidare l'Iran dopo l'eventuale caduta della Repubblica islamica, ma solo se ciò sarà sancito da un libero referendum popolare.

Hezbollah: respinte truppe Israele infiltrate vicino Unifil

Hezbollah afferma di aver respinto le truppe israeliane che si erano "infiltrate" vicino ad una postazione dell'Unifil, le truppe Onu che presidiano la linea blu al confine tra i due Paesi.

Tajani sente Katz: 'Assicurata massima tutela di Unifil'

"Lungo colloquio telefonico con il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. Ribadita la richiesta italiana di assicurare massima tutela al contingente Unifil. Mi ha nuovamente rassicurato al riguardo. Prosegue l'impegno diplomatico italiano per la pace in Medio Oriente". Lo scrive su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Al Jazeera: significativa presenza IDF vicino base Unifil

Una  significativa presenza dell'esercito israeliano, tra cui truppe e  veicoli, è stata segnalata vicino alla base delle forze di pace delle  Nazioni Unite Unifil a Maroun al-Ras, nel Libano meridionale. Lo riporta  Al Jazeera. Fotografie satellitari visionate dall'emittente mostrano 40  veicoli militari posizionati in fortificazioni di terra attorno al  quartier generale della missione delle Nazioni Unite. Le truppe UNIFIL nei giorni scorsi hanno  lanciato l'allarme dopo che l'esercito israeliano si era schierato  vicino alla postazione della missione a sud-est di Maroun al-Ras,  all'interno del territorio libanese. L'UNIFIL aveva rilasciato una  dichiarazione in cui affermava che è inaccettabile compromettere la  sicurezza delle forze di pace delle Nazioni Unite mentre svolgono i loro  compiti assegnati dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Sindaco Beirut: 'Non c'è più posto sicuro in città'

"Non c'è posto sicuro a Beirut". Parla così il sindaco della capitale libanese Abdallah Darwich in un'intervista alla Bbc dal suo ufficio in città, nel mirino delle operazioni israeliane contro Hezbollah. Secondo il sindaco, i bombardamenti israeliani in alcune zone di Beirut significano che potenziali obiettivi israeliani sono ora sparsi per la città.

"Non si sa chi vive in questo o quell'edificio, quindi non si sa se lì c'è un obiettivo - ha affermato - Non si può più dire che Beirut sia sicura. Nessuno sa dove sia il prossimo obiettivo israeliano". Il sindaco ha fatto riferimento a due recenti attacchi nel cuore di Beirut, che - ha detto - hanno dimostrato che non sono a rischio solo le aree legate ai gruppi di combattenti. Il riferimento, ricorda la Bbc, è alle operazioni a Bachoura e Cola, che - secondo le forze israeliane (Idf) - hanno preso di mira Hezbollah e Hamas. In un'operazione è stata distrutta una struttura sanitaria.


Meloni: 'Piena solidarietà a troupe Tg3'

"La mia totale solidarietà alla troupe del @Tg3web aggredita questa mattina mentre stava documentando la situazione a nord di Sidone, in Libano, insieme alla più sentita vicinanza ai familiari dell'autista locale deceduto per un infarto a seguito dell'attacco". Lo scrive la premier Giorgia Meloni su X.

Al Jazeera, decine di mezzi israeliani vicino a base Unifi

Fotografie satellitari mostrano una significativa presenza dell'esercito israeliano, tra cui truppe e veicoli, vicino alla base delle forze di pace Onu a Maroun al-Ras, nel su del Libano. Lo scrive Al Jazeera, secondo cui le immagini mostrano 40 veicoli militari posizionati in fortificazioni di terra attorno al quartier generale della missione Onu. L'area - continua l'emittente - ha visto la costruzione di una strada e scavi del terreno vicino alla base. Le truppe dell'Unifil hanno lanciato l'allarme nei giorni scorsi dopo che l'esercito israeliano si è schierato vicino a una postazione della missione a sud-est di Maroun al-Ras. 

Gallant: "Hamas è organizzazione fatta a pezzi, Hezbollah un gruppo ferito"

"A un anno dall'inizio della guerra, Hamas è un'organizzazione smembrata e Hezbollah è un'organizzazione ferita". Lo ha detto il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, in dichiarazioni rilanciate dai media israeliani dopo una visita al Comando settentrionale delle forze israeliane. "Le azioni di Israele si vedono in tutto il Medio Oriente - ha aggiunto - Quando il fumo in Libano si sarà diradato, l'Iran capirà di aver perso il suo asset più grande". 

Gallant: "Hamas gruppo smembrato ed Hezbollah ferito"

"A un anno dall'inizio della guerra, Hamas e' un'organizzazione smembrata e Hezbollah e' un'organizzazione ferita". Lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, sostenendo che le capacita' offensive del gruppo sciita filo-iraniano hanno subito duri colpi e sono "in uno stato simile a quello in cui ha iniziato Hamas, forse anche peggio". "L'azione di Israele e' visibile in tutto il Medio Oriente. Quando il fumo in Libano si sara' diradato, l'Iran capira' di aver perso la sua risorsa piu' grande", ha aggiunto Gallnt. 

Air Serbia rimpatria 88 persone dal Libano

La compagnia di bandiera Air Serbia ha annunciato oggi di essere impegnata nel rimpatrio dal Libano di 88 persone, fra le quali tre bambini. La maggioranza dei passeggeri di un volo da Beirut a Belgrado, è stato precisato, sono cittadini serbi, e con loro vengono rimpatriati anche alcuni cittadini di paesi vicini alla Serbia residenti in Libano. 

Imam di Bologna espulso, rivendicava sostegno ad Hamas

Il pachistano Zulfiqar Khan, imam della moschea di via Jacopo di Paolo a Bologna, è stato portato in Questura per essere espulso. A darne notizia è un comunicato dove il suo difensore Francesco Murru parla del "ritorno ad uno stato di polizia e al perseguimento dei reati di opinione". Il ministro dell'Interno ha firmato un decreto di allontanamento dal territorio nazionale per motivi di sicurezza dello Stato: si segnala che Zulfiqar ha manifestato una visione integralista del concetto di jihad e, tra l'altro, esaltato il martirio e l'operato dei mujahidin nel conflitto israeliano-palestinese, rivendicando il sostegno ad Hamas. 

Gallant: "Safieddine è stato probabilmente eliminato"

Hashem Safieddine, ritenuto il successore di Hassan Nasrallah alla guida di Hezbollah, è stato "probabilmente eliminato" nel raid su Beirut della scorsa settimana. Lo ha dichiarato il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, citato dal Times of Israel. "Hezbollah è un'organizzazione senza un leader, Nasrallah è stato eliminato, probabilmente anche il suo sostituto è stato eliminato, questa cosa ha un effetto drammatico su tutto ciò che accade. Non c'è nessuno che prenda decisioni, nessuno che agisca", ha affermato Gallant durante una visita al Comando Settentrionale delle Idf.

Libano, troupe Tg3 aggredita da familiari donne uccise nei raid

Sarebbero stati alcuni familiari di due donne uccise dai raid israeliani ad aggredire a Jiyeh, in Libano la troupe del Tg3 composta dall'inviata Lucia Goracci e dal cameraman Marco Nicois, accompagnati dalla fixer Kinda Mahaluf e dall'autista Ahmad Akil Hamzeh, quest'ultimo colto da infarto e deceduto mentre cercava di calmare uno degli aggressori. Lo ha detto l'inviata Rai in Libano Stefania Zane al Tg2. "Questa mattina i nostri colleghi, con la fixer e l'autista, erano andati a Sidone, per documentare, con tutti i permessi necessari, il luogo di un bombardamento di due giorni fa, nel mezzo di un' allerta diramata dagli israeliani che chiede ai civili di allontanarsi dalle coste. I familiari di due donne uccise - ha detto - li hanno aggrediti. Uno di loro li ha inseguiti fino all'autostrada, Ahmad ha cercato di sedare questa lite mentre l'uomo tentava di prendere la telecamera all'operatore. Purtroppo un infarto lo ha stroncato sul colpo". "Un uomo gentile e riguardoso - lo ha definito - che ci aveva accompagnato in tante trasferte. Lucia Goracci ne ha ricordato commossa la "profondità e grande dolcezza", mentre la Rai ha espresso vicinanza e sostegno alla sua famiglia.

Annunziata: "Ue nomini un inviato per la pace in Medio Oriente"

"Il progetto del premier Netanyahu di cambiare il Medio Oriente con la forza delle armi non è pace, è dominio, e l'Ue dovrebbe reagire con un'iniziativa completa per la pace che comprenda la nomina di un inviato e la convocazione di una conferenza internazionale". E' quanto ha detto in una nota l'europarlamentare Pd Lucia Annunziata, membro della commissione Esteri, intervenendo nell'aula della plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. "Israele ha certamente il diritto di difendersi. Tuttavia, la difesa non può diventare un progetto, come ha detto Netanyahu qualche giorno fa, 'per cambiare il volto del Medio Oriente'. Il progetto è ben avviato. Sotto la guida di Netanyahu, Gaza è stata distrutta, una vasta distesa di terra e proprietà è stata requisita in Cisgiordania, il Libano è stato invaso. Netanyahu non ha alcun mandato per questo. Questa non è pace, è dominio. Eppure l'Europa è stata lenta e indecisa su queste questioni. È tempo di mettere in atto un'iniziativa europea completa per la pace", ha spiegato Annunziata. "La mia proposta è di creare un progetto dedicato guidato da un inviato di altissimo livello per la pace in Medio Oriente, con l'obiettivo di convocare una conferenza internazionale il prima possibile", ha concluso. 

Media, nuovo patto Iran-alleati contro Israele e Usa

L'Iran intende rafforzare i suoi alleati e i gruppi militanti in Medio Oriente attraverso un nuovo patto di difesa, alla luce delle crescenti tensioni nella regione. Lo ha riferito l'agenzia di stampa iraniana Tasnim, secondo cui il patto mira a creare una struttura di difesa comune per i Paesi e i gruppi appartenenti all"Asse della Resistenza" guidato dall'Iran, una rete di alleati che combatte contro Israele. Secondo la bozza, i firmatari del patto sarebbero obbligati a fornire un ampio sostegno economico, militare e politico agli alleati in caso di attacco da parte di Israele o degli Stati Uniti, ha riferito Tasnim. 

Unifil, catastrofico effetto umanitario da raid di Israele

"Oggi, un anno dopo" il 7 ottobre, "gli scontri a fuoco quasi quotidiani si sono trasformati in una implacabile campagna militare il cui impatto umanitario è a dir poco catastrofico". Lo afferma in una nota la coordinatrice speciale delle Nazioni Unite per il Libano Jeanine Hennis-Plasschaer in una dichiarazione su X. "Con i costanti bombardamenti israeliani ormai parte integrante della vita quotidiana in Libano, e con gli Hezbollah che lanciano raffiche di razzi e missili contro Israele, troppe persone stanno pagando un prezzo inimmaginabile, con molti morti e feriti e centinaia di migliaia di sfollati", conclude la coordinatrice. 

Iran pensa a nuovo patto di difesa con proxy e Paesi regione

Un nuovo patto difensivo che prevede l'obbligo di fornire sostegno militare, economico e politico ai propri alleati in caso di attacco di Israele o Stati Uniti. E' quanto sta pensando di stringere l'Iran con i suoi proxy in Medio Oriente alla luce dell'escalation in corso nella regione, secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa Tasnim, che cita una bozza dell'accordo. Il patto, che sulla carta coinvolgerebbe gruppi come Hamas, Hezbollah e Houthi, avrebbe lo scopo di creare una struttura difensiva congiunta per i Paesi ed i gruppi che appartengono al cosiddetto 'Asse della Resistenza' a guida iraniana. Una sorta di network in chiave anti-israeliana e anti-americana di cui, tuttavia, al momento non vengono rivelati ulteriori dettagli.

Media, Biden sempre più diffidente su piani Israele

Nelle ultime settimane l’amministrazione Biden è diventata sempre più diffidente nei confronti di ciò che il governo israeliano afferma in merito ai propri piani militari e diplomatici nella guerra su più fronti che sta combattendo. A scriverlo è Axios, citando quattro funzionari statunitensi.

"La nostra fiducia negli israeliani è molto bassa in questo momento e per una buona ragione", ha dichiarato uno di loro. Due funzionari statunitensi hanno riferito ad Axios che durante una telefonata che si è svolta venerdì il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha detto al ministro israeliano per gli affari strategici Ron Dermer che gli Stati Uniti si aspettano "chiarezza e trasparenza" da Israele sui suoi piani di ritorsione contro l'Iran perché ciò avrà implicazioni per le forze e gli interessi statunitensi nella regione.


Idf, oggi Hezbollah ha lanciato 135 razzi su Israele

L'Idf ha reso noto che oggi le milizie sciite legate filoiraniane Hezbollah hanno lanciato sul territorio israeliano 135 ordigni. 

Media: "Usa diffidenti su piani Israele per attacco all'Iran"

Funzionari statunitensi hanno dichiarato ad Axios che l'amministrazione Biden è sempre più diffidente nei confronti di ciò che Israele afferma riguardo i suoi piani militari e diplomatici. "La nostra fiducia negli israeliani è molto bassa in questo momento e per una buona ragione", afferma la fonte aggiungendo che il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha detto venerdì al ministro per gli Affari strategici israeliano Ron Dermer che gli Stati Uniti si aspettano "chiarezza e trasparenza" da Israele sui suoi piani per l'attacco all'Iran. I funzionari hanno affermato che il messaggio è chiaro: se gli Usa non vengono informati sui piani di Israele, non si uniranno necessariamente a una coalizione per difendere Israele da un potenziale futuro attacco da parte dell'Iran. Media, 'Usa diffidenti su piani Israele per attacco all'Iran'. Tuttavia, i funzionari statunitensi hanno ammesso con Axios che è anche probabile che si trattasse di un avvertimento vuoto e che gli Usa faranno di fatto fatto un passo avanti. Il report riferisce inoltre che gli Stati Uniti sono preoccupati anche per l'ultima operazione lanciata dall'Idf nel nord di Gaza, nonostante Israele abbia detto a Washington che gli ordini di evacuazione dei civili non porteranno a uno sfollamento permanente della popolazione. "Ci dicono quello che vogliamo sentirci dire: il problema è la mancanza di fiducia", ha detto la fonte.

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