Israele-Hamas, Idf avvisa libanesi nel sud: "State lontani dalla costa". Razzi su Tel Aviv
L'esercito israeliano allarga la zona delle operazioni militari e avvisa la popolazione del Libano. Missili di Hezbollah su Tel Aviv: il gruppo accusa Israele di provare ad usare i peacekeeper dell'Unifil, le forze di pace delle Nazioni Unite, come "scudi umani". Commemorazioni in Israele e in diversi Paesi del mondo a un anno dalla strage di Hamas del 7 ottobre
7 ottobre: Meloni, una delle pagine più drammatiche per Israele
"Il 7 ottobre 2023 il popolo israeliano ha vissuto una delle pagine più drammatiche della sua storia". Lo afferma la premier Giorgia Meloni in una dichiarazione in occasione del primo anniversario degli attacchi di Hamas contro la popolazione israeliana. "Non dimentichiamo la disumana aggressione perpetrata un anno fa da Hamas - aggiunge -. Abbiamo sempre negli occhi il massacro di migliaia di civili inermi, donne e bambini compresi, e il vilipendio dei loro corpi, mostrati al mondo senza alcuna pietà. Il nostro pensiero è rivolto costantemente agli ostaggi, strappati alle loro famiglie e ai loro cari, e che ancora oggi attendono di tornare a casa".
7 ottobre: alla sinagoga di Roma attesa per la cerimonia
Sta per iniziare al Tempio maggiore di Roma la cerimonia ad un anno dall'attacco di Hamas del 7 ottobre. Oltre alle più alte cariche della Comunità ebraica, il rabbino capo Riccardo Di Segni e la presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni, sono presenti esponenti politici e rappresentanti del governo. Già arrivati, tra gli altri, i ministri Giuli, Piantedosi e Valditara. Attesa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Imponenti le misure di sicurezza nella zona del ghetto e attorno alla Sinagoga.
Hamas, 41.909 uccisi a Gaza in un anno di guerra
Il ministero della Salute a Gaza, gestito da Hamas, sostiene che è di 41.909 palestinesi uccisi e di 97.303 feriti il bilancio nella Striscia dall'inizio della guerra. Lo riporta Haaretz.
Macron riceve famiglie ostaggi, Barnier a omaggio morti 7/10
Circa 4.000 persone, tra cui il premier francese Michel Barnier, sono attese questa sera al Dome de Paris per una "cerimonia in omaggio alle vittime" del 7 ottobre e per per ''sostenere gli ostaggi" ancora nelle mani di Hamas. All'incontro, promosso dalla Comunità Rappresentativa degli Ebrei di Francia (Crif), parteciperanno diversi ministri come anche l'ex presidente Nicolas Sarkozy e numerose personalità del mondo della cultura e dello spettacolo. ''Abbiamo bisogno che le grandi coscienze del nostro Paese denuncino l'antisemitismo. Una minaccia per i fondamenti democratici della nostra società", ha avvertito il presidente del Crif, Yoanathan Arfi, intervistato da France 2. A Parigi sono attesi anche famigliari degli ostaggi, che oggi verranno ricevuti all'Eliseo dal presidente Emmanuel Macron. Nel primo anniversario dell'attacco di Hamas contro Israele che ha riportato il Medio Oriente in un anno di guerre fratricide. "Il dolore rimane, vivido come un anno fa. Il dolore del popolo israeliano. Il nostro. Il dolore dell'umanità ferita", ha scritto su X il presidente francese, sottolineando l'invio di "pensieri fraterni" alle vittime, alle loro famiglie e agli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza.
7 ottobre: Starmer, onoriamo le vittime cercando la pace
Il Regno Unito non intende "vacillare nella ricerca della pace" in Medio Oriente per "onorare" le vittime dell'attacco perpetrato da Hamas in Israele il 7 ottobre di un anno fa. Lo afferma in un messaggio diffuso in queste ore il primo ministro britannico, Keir Starmer, dopo aver rinnovato la condanna per quello che afferma essere stato "il peggior attacco antisemita dopo l'Olocausto". Starmer assicura che il governo laburista di Londra resta "al fianco d'Israele" e "inequivocabilmente al fianco della comunità ebraica" - in un momento segnato anche nel Regno da un'impennata di denunce di episodi di antisemitismo - nel "ricordare coloro sono stati strappati via crudelmente" ai loro cari il 7 ottobre 2023. Rimarcata la condanna del "terrorismo", Starmer rilancia poi l'appello per un cessate il fuoco immediato sia nella Striscia di Gaza, sia in Libano. "Noi - sottolinea al riguardo - non vacilleremo nella ricerca della pace e, in questo giorno di dolore e lutto, onoriamo coloro che abbiamo perduto insistendo nella nostra determinazione per ottenere il rilascio di chi è ancora tenuto in ostaggio, più aiuti a coloro che soffrono e per assicurare un futuro migliore al Medio Oriente".
Lenarcic, 'miei pensieri a vittime innocenti, a Israele e Gaza'
"In questo anniversario dell'attacco terroristico di Hamas contro Israele, i miei pensieri sono rivolti a tutte le vittime innocenti in Israele, a Gaza, in Cisgiordania e in Libano. Troppe vite sono andate perdute. Questa follia deve finire. Ora". Lo scrive, su X, il commissario Ue per la Gestione delle Crisi, Janez Lenarcic.
Israele, a Reim le prime commemorazioni a un anno dagli attacchi del 7 ottobre
Israele ha dato il via alle cerimonie per il primo anniversario dell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, il giorno più letale della storia del Paese e causa scatenante della guerra a Gaza. A Reim, sul luogo del massacro al festival musicale Nova, una folla ha dato il via alle cerimonie con un minuto di silenzio alle 6.29 (le 5:29 in Italia), ora di inizio dell'attacco LE IMMAGINI
Smotrich ricorda il 7/10, 'ci sono molte cose per cui chiedere scusa'
"Ci sono molte cose per cui chiedere scusa". Lo ha detto a Ynet News il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich esprimendo rammarico per l'attacco di Hamas del 7 ottobre. "Lo Stato di Israele che tutti amiamo e apprezziamo non è stato lì per decine di ore per molti dei suoi cittadini che si sono nascosti nei rifugi, negli armadi e nelle soffitte", ha affermato. "Siamo nei dieci giorni del pentimento. Pentirsi significa correggere le cose che non abbiamo fatto abbastanza bene", ha aggiunto, riferendosi al periodo che precede lo Yom Kippur, il Giorno dell'Espiazione ebraico. Le parole di Smotrich arrivano dopo il lungo post su X di ieri in cui ha scritto "attenzione al peccato di arroganza" e ha notato "il fallimento del 7 ottobre a causa della nostra arroganza".
Idf, boati a Tel Aviv per intercettazione razzi sparati da Gaza
L'esercito israeliano ha reso noto che i due boati sentiti poco fa a Tel Aviv sono stati provocati dall'intercettazione di due razzi sparati da Gaza verso il centro di Israele. Le sirene sono state attivate solo nell'area dove gli ordigni sono stati distrutti.
Due forti boati a Tel Aviv
Due forti boati si sono sentiti a Tel Aviv, come ha constatato l'ANSA sul posto. Le sirene d'allarme non sono scattate.
'In un anno 17,9 miliardi di aiuti militari Usa a Israele'
Gli Stati Uniti hanno speso la cifra record di almeno 17,9 miliardi di dollari in aiuti militari a Israele dall'inizio della guerra a Gaza e hanno portato a un'escalation del conflitto in Medio Oriente. A dirlo è un rapporto per il progetto Costs of War della Brown University, pubblicato nell'anniversario del 7 ottobre e rilanciato dall'Ap online. Altri 4,86 ;;miliardi di dollari sono stati investiti in operazioni militari Usa nella regione dal 7 ottobre, dicono i ricercatori. Ciò include i costi della campagna contro gli attacchi Houthi alle navi commerciali. Il rapporto è uno dei primi conteggi dei costi stimati Usa nella guerra.
Von Der Leyen, 'i nostri cuori sono con le comunità ebraiche nel mondo'
"In questo tragico anniversario, voglio onorare la memoria delle vittime". Così Ursula Von Der Leyen, in un messaggio scritto, ha ricordato gli eventi del 7 ottobre di un anno fa. L'Ue, haggiunto, "è al fianco di tutte le persone innocenti le cui vite sono state sconvolte nel profondo da quel fatidico giorno".
L'attacco di Hamas "ha portato immense sofferenze non solo al popolo di Israele, ma anche a palestinesi innocenti", ha aggiunto la presidente della Commissione Europea, ribadendo l'appello dell'UE per un immediato cessate il fuoco a Gaza e per il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi. Von der Leyen ha quindi promesso assistenza finanziaria e aiuti umanitari per il popolo palestinese e per il Libano e promesso maggiori risorse per affrontare il problema degli episodi di antisemitismo che - ha detto - sono in aumento.
Manifestanti fanno suonare una sirena fuori casa di Netanyahu
Le famiglie degli ostaggi israeliani tenuti a Gaza hanno suonato una sirena per due minuti fuori dalla residenza del premier Benyamin Netanyahu a Gerusalemme per esortarlo a riportare indietro i loro cari, segnando un anno dal loro rapimento da parte di Hamas. Lo riporta la Cnn ricordando che dopo gli attacchi del 7 ottobre, le famiglie hanno fatto una campagna senza sosta affinché il governo israeliano raggiungesse un accordo per il cessate il fuoco a Gaza che avrebbe garantito il rilascio dei loro cari. "È passato un anno da quel sabato mattina in cui i miei genitori si sono svegliati nel panico e sono corsi nella stanza di sicurezza. Un anno da quando i terroristi si sono infiltrati nel kibbutz. Un anno di paura mortale che nessuno può comprendere", ha detto Shir Siegel, i cui genitori sono stati rapiti e portati a Gaza. La madre, Aviva Siegel, è stata rilasciata dopo due mesi di prigionia, ma suo padre, Keith Siegel, rimane un ostaggio. "È passato un anno da quando ho immaginato i miei genitori tornare a casa e abbracciarci. È passato un anno, ma sembra solo un lungo giorno", ha detto Siegel. Altri parenti hanno espresso messaggi di speranza: "Omeri, vita mia. Mi manchi", ha detto Niva Wenkert, il cui figlio Omer è stato rapito al festival musicale Nova l'anno scorso. "Non ci arrendiamo, non mi arrenderò nemmeno per un secondo", ha aggiunto. "Siamo qui, vinceremo finché non sarai a casa".
Michel, 'urgente il cessate il fuoco, Ue a favore della pace'
Un anno fa, i brutali attacchi terroristici di Hamas hanno preso di mira civili israeliani innocenti e alimentato una spirale di violenza in Medio Oriente con un indicibile bilancio di vittime. Il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi sono della massima urgenza. Lo stesso vale per gli sforzi volti a proteggere le vite sul campo e a ridurre l'escalation." Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. "L'Europa è fermamente a favore della pace e del rispetto del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale in tutto il mondo", sottolinea.
Gallant, 'un anno di guerra, la più giusta di sempre'
"È passato un anno da quella mattina in cui lo Stato di Israele si è svegliato dopo un attacco brutale che ha portato alla guerra più giusta di tutti i nostri anni. Un anno di guerra dura e continua, giorno e notte". Lo ha scritto su X il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, parlando dell'anno di guerra trascorso dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre, aggiungendo che "Israele continuerà a difendersi". "Oggi più che mai siamo profondamente impegnati a continuare a fare tutto il necessario per difendere la patria e per essere degni dell'eredità dei nostri cari, dei nostri compagni caduti, cittadini e soldati", ha detto ancora il ministro, ribadendo il dovere di Israele di riportare a casa gli ostaggi, di sostenere i feriti e di ricordare i caduti.
Herzog osserva un minuto di silenzio vicino al sito del festival Nova
Sono iniziate in Israele le cerimonie commemorative per il primo anniversario dell'attacco terroristico di Hamas. Il presidente israeliano Isaac Herzog ha osservato un minuto di silenzio in un kibbutz vicino al sito del festival musicale Nova, dove si sono verificati i tragici eventi il 7 ottobre 2023.
Ex prigioniera a Gaza: vivo per riportare a casa mio marito
"Non c'era ossigeno, il soffitto era talmente basso che non potevamo nemmeno sederci". Lo racconta, in un'intervista al Corriere della Sera, Aviva Sigal, 63 anni, una degli ostaggi liberati da Gaza nell'unica settimana di tregua. "È come se fossi stata partorita per la seconda volta", così ricorda l'uscita dal tunnel. Sigal fa parte del Forum delle famiglie e spera di riabbracciare il marito Keith, ancora prigioniero: "Sì, ora vivo per riportare a casa mio marito e tutti gli altri: conosco la fame, le torture. So quello che stanno passando. Ma ogni giorno sembra sempre più difficile". La donna spiega: "Quando ho letto che l'esercito israeliano è entrato nel sud del Libano ho pianto. Si aggiunge sempre un'altra guerra da fare e la pace e la liberazione degli ostaggi passano in secondo piano. Io e mio marito abbiamo passato la vita cercando di trovare un dialogo con la Palestina. Voglio la pace a Gaza e che i 101 israeliani prigionieri tornino da noi. Netanyahu deve ascoltarci". Sigal racconta di aver perso 10 chili in 51 giorni e i maltrattamenti subiti: "Mi prendevano per i capelli, mi strattonavano. Ci torturavano. Picchiavano violentemente tutti con fucili e bastoni, toccavano le ragazze ovunque: ho visto tutto". E conferma gli stupri: "Una di loro mi ha raccontato i dettagli, che non ripeto. Sì, stuprano — vestivano le giovani con abiti da bambola — è incredibile che il mondo non ci abbia creduto. Stuprano anche gli uomini".
Hezbollah, 'Israele un cancro che deve essere eliminato'
Nel giorno dell'anniversario del 7 ottobre, Hezbollah promette di continuare a combattere "l'aggressione" di Israele, definendo lo Stato ebraico un'entità "cancerosa" che deve essere "eliminata".
Iran, se Israele risponde la nostra azione sarà più distruttiva
L'Iran ha nuovamente messo in guardia Israele, facendo sapere che attaccherà lo Stato ebraico in modo "più forte" se ci sarà una risposta al bombardamento di Teheran in territorio israeliano della scorsa settimana, effettuato in ritorsione per le uccisioni del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, a Teheran durante l'estate, e del segretario generale di Hezbollah, Hasan Nasrallah. "Se i sionisti commettono un crimine nel replicare alla risposta che abbiamo dato, sicuramente riceveranno una risposta più forte e distruttiva", ha affermato il comandante in capo dell'Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, partecipando a una cerimonia per commemorare Nasrallah a Teheran domenica sera. "In questi giorni, si può notare che anche se loro (gli israeliani) dicono a se stessi di aver eliminato i primi tre ranghi di Hezbollah, si può anche vedere che hanno ricevuto duri colpi da Hezbollah ieri. Era lo stesso il giorno prima, e sarà lo stesso domani", ha aggiunto Mousavi, come riferisce Mehr.
7 ottobre, Hezbollah: "Continueremo a combattere aggressione"
In un messaggio diffuso in occasione dell'anniversario dell'attacco del 7 ottobre, gli Hezbollah libanesi affermano che continueranno a combattere "l'aggressione" israeliana.