Introduzione
Dopo la conquista di Vuhledar, i soldati di Mosca puntano su Pokrovsk, snodo logistico importante della regione, come evidenziato dal report di ISW. Nel Donbass il presidente Putin ha come priorità la conquista dell'intero territorio degli Oblast di Lugansk e Donetsk. Nella prima l'obiettivo è stato quasi raggiunto. Intanto, secondo il Financial Times, Kiev e i suoi alleati stanno valutando un possibile compromesso che prevede l'ingresso ucraino nella Nato in cambio di una soluzione diplomatica sui territori occupati dalla Russia.
Quello che devi sapere
La conquista russa di Vuhledar
- Le forze russe hanno preso il pieno controllo della cittadina di Vuhledar, nel Donetsk ucraino. I soldati di Mosca hanno issato la propria bandiera sull'edificio del Comune della piccola cittadina mineraria del Donbass che aveva resistito dall'inizio dell'invasione nel febbraio del 2022. Qui gli ucraini hanno più volte respinto gli attacchi corazzati del nemico, che in questi assalti frontali ha perso decine di carri armati e migliaia di uomini. L'esercito ucraino, sovrastato per numero di truppe e di munizioni, ha infine ritirato tutte le unità, con gli ultimi soldati che se ne sono dovuta andare a piedi, sotto il fuoco dell'artiglieria russa, perché altrimenti era impossibile evacuare.
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Il prossimo obiettivo è Pokrovsk
- Vuhledar è importante anche per motivi logistici. È un punto di collegamento importante tra i due fronti più attivi, quello a sud verso Zaporizhzhia e quello ad est in Donbass, il cui prossimo obiettivo è Pokrovsk che, come sottolinea l'ISW nella sua analisi, è un fondamentale snodo logistico di accesso a quel che resta della regione in mano ucraina. Da Vuhledar la Russia potrà puntare su Pokrovsk da un'altra direzione, ma soprattutto sparare i propri colpi di artiglieria da posizioni più favorevoli, visto che la cittadina ha un'altura superiore alle campagne circostanti
L’avanzata nel Donbass
- La caduta di Vuhledar non può che accelerare il processo che è già in corso, e cioè la più veloce avanzata russa in Donbass dall'inizio dell'invasione, cominciata ad agosto, in concomitanza con l'incursione ucraina nel Kursk. A Pokrovsk, con i combattimenti a pochi chilometri dalla città, da settimane continuano senza sosta le evacuazioni. Nelle zone del Donbass sotto il controllo di Kiev, dall'inizio della guerra la popolazione è passata da un milione e 900mila abitanti ad appena 350mila. E chi è rimasto finora dovrà scappare a breve
Il Lugansk
- Putin all'inizio di settembre ha affermato che la "priorità numero uno" per le truppe russe è la conquista dell'intero territorio delle regioni di Lugansk e Donetsk. Nella prima l'obiettivo è stato quasi raggiunto, mentre nella seconda prosegue la lenta avanzata delle forze di Mosca. Il leader russo ha descritto come "un evento epocale" l'annessione delle quattro regioni ucraine, avvenuta nel settembre del 2022 dopo referendum non riconosciuti da Kiev e dalla comunità internazionale. Il grande obiettivo di conquista totale dell’Oblast di Lugansk procede per le forze di Mosca che hanno recentemente confermato la loro avanzata nei pressi di Kreminna e hanno conquistato la città di Makeyevka
L’avanzata
- Un approfondimento di Newsweek rivela che le truppe russe controllano ormai il 98,8% di Lugansk. Il think tank statunitense Institute for the Study of War (Isw), nei suoi monitoraggi quotidiani del fronte, spiega che i progressi russi nella zona sono stati molto lenti perché Mosca non ha dato priorità agli sforzi lungo questa parte della linea del fronte. La completa annessione, spiega Newsweek, sarebbe un duro colpo per l’Ucraina, anche dal punto di vista psicologico. Quella che è in corso, spiegano gli esperti, è una “battaglia di logoramento”. Per la Russia occupare tutto l’Oblast avrà un riscontro propagandistico. Il Cremlino la userà come una grande vittoria nonostante il territorio in questione sia per lo più costituito da campi e piccoli insediamenti, che non contribuiranno tatticamente all’avanzata
FT: “Ipotesi Kiev nella Nato se cede territori”
- La questione dei territori ucraini conquistati dai russi e sul possibile impatto nella guerra è al centro anche dei tentativi diplomatici di arrivare a un (ancora molto difficile) accordo per la fine del conflitto. Secondo il Financial Times, l'Ucraina e i suoi alleati stanno valutando un possibile compromesso che prevede l'ingresso di Kiev nella Nato in cambio di una soluzione diplomatica sui territori occupati dalla Russia. Il quotidiano sostiene che i diplomatici europei ritengano che ci dovrebbero essere significative garanzie di sicurezza in un'eventuale soluzione negoziata in cui la Russia abbia il controllo "de facto ma non de jure" dei territori ucraini attualmente occupati. Territori che dovrebbero essere recuperati nel tempo per vie diplomatiche
Lo scenario
- L'ipotesi di cedere territori e guadagnare l'accesso alla Nato "potrebbe essere l'unica possibilità" ma, ha osservato un diplomatico occidentale, per Kiev è un tabù, almeno in pubblico. Per questo al centro del dibattito ci sono la natura e i tempi delle garanzie di sicurezza di cui l'Ucraina avrebbe bisogno per sostenere un accordo in questo senso. Un'intesa non è facile neanche fra gli alleati, con gli Stati Uniti fermi sulle dichiarazioni ufficiali di un "futuro ingresso nella Nato" nel timore che offrire garanzie di difesa collettiva sulla base dell'articolo 5 prima che la guerra sia finita rischi di trascinare nel conflitto gli Stati Uniti e gli alleati.
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