Una delle città della regione di Kharkiv è stata colpita da una vacuum bomb, la più potente bomba di tipo convenzionale - dunque non nucleare - a disposizione dell'arsenale di Mosca. Secondo i canali russi, nel video si vedrebbe l'esplosione di una ODAB-9000, pari a 44mila kg di TNT, che sarebbe stata utilizzata per la prima volta. Ma secondo i canali ucraini e i media di Kiev, potrebbe trattarsi di un'altra bomba termobarica meno potente e già lanciata in passato dai russi, la ODAB-1500
La Russia ha bombardato un quartiere di Vovchansk, città nell'area nord della regione di Kharkiv, utilizzando una delle più potenti armi non nucleari dell'arsenale, ovvero una bomba termobarica. Le immagini, diffuse dai canali russi e confermate poi da quelli ucraini, mostrano l'arrivo dell'ordigno su una zona già precedentemente colpita da numerosi attacchi e subito dopo una potente esplosione che squassa gli edifici (VIDEO) e le strade circostanti per diverse centinaia di metri. Dal luogo dell'esplosione si alza infine una enorme nube di fuoco a forma di fungo.
Esplosione causata dalla ODAB-9000?
Secondo i canali russi, si tratterebbe dell'esplosione di una ODAB-9000, la più potente vacuum bomb - o bomba termobarica - di tipo convenzionale, dunque non nucleare, a disposizione dell'arsenale di Mosca, pari a 44mila kg di TNT. Potrebbe essere questo il primo impiego dell'ordigno documentato in un video. L'arma era stata vista in azione solo durante un test russo del 2007, quando venne soprannominata FOAB, ovvero "Father of all bombs".
Secondo i canali ucraini e i media di Kiev, si tratterebbe invece di un ordigno diverso, una FAB-3000 oppure una ODAB-1500: quest'ultima è un'altra bomba termobarica, meno potente, già utilizzata in altre occasioni dalle forze russe. I dubbi degli analisti ucraini si concentrano in particolare sulla grandezza e sulle modalità di lancio di una eventuale ODAB-9000, che da quanto emerge dai test del passato avrebbe bisogno di essere rilasciata direttamente sul bersaglio da un bombardiere russo, frenata con un paracadute. Eventualità improbabile viste le difese aeree nell'area di Kharkiv.
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Le bombe termobariche, o vacuum bomb, privano dell'aria una vasta zona interessata dalla detonazione, a seconda della potenza, innescando una reazione che le rende particolarmente distruttive. Funzionano in due fasi: una carica esplosiva disperde combustibile nell'aria, che a contatto con l'ossigeno diventa una nuvola infiammabile. Questa si infiltra in una frazione di secondo in edifici e tunnel. A quel punto una seconda carica incendia la nuvola di combustibile, generando un'esplosione ad alta temperatura e un'onda d'urto prolungata. La pressione e il calore generati distruggono una vasta area, con un raggio d'azione che varia a seconda della potenza dell'ordigno, uccidendo le persone che si trovano all'interno di strutture e tunnel sotterranei.