Secondo Israele, Hashem Safieddine, presunto successore di Nasrallah alla guida di Hezbollah, sarebbe stato ucciso nel raid di ieri dell'Idf a Beirut. La preghiera del venerdì nella capitale iraniana è stata guidata dalla Guida Suprema Khamenei: "Iran non esiterà né ritarderà eventuali azioni contro Israele". Segnalati attacchi a Sanaa e Hodeidah, nello Yemen. Intanto, le forze americane hanno effettuato oggi attacchi su 15 obiettivi nelle aree dello Yemen controllate dai ribelli Houthi
Idf: trovate armi in casa accanto a foto Nasrallah
L'esercito israeliano (Idf) ha trovato nelle ultime 24 ore nel sud del Libano decine di armi lasciate dai "terroristi di Hezbollah" in un'abitazione: le armi, ha precisato l'Idf su Telegram, si trovavano accanto a un letto e a una foto del defunto leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. "Negli ultimi giorni, i soldati della 188ma Brigata corazzata, sotto il comando della 36ma Divisione, hanno condotto raid terrestri mirati, limitati e localizzati. Queste incursioni, basate su informazioni precise, hanno preso di mira i compound nascosti nei villaggi civili. Inoltre, le forze hanno eliminato i terroristi dall'aria e a distanza ravvicinata nel sud del Libano - si legge nel messaggio -. Nel corso di queste operazioni, nelle ultime 24 ore, le truppe hanno scoperto munizioni per lanciarazzi, missili anticarro e razzi all'interno di una casa residenziale. Le armi sono state trovate accanto a un letto e a una foto del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah". Le truppe "hanno anche localizzato e confiscato decine di armi lasciate in edifici e case civili nel sud del Libano - conclude il comunicato -. Le armi trovate includono lanciarazzi diretti verso il territorio israeliano, missili anticarro, armi da fuoco, postazioni di osservazione e un ordigno esplosivo sotterrato dal nemico nella zona".
Khamenei: le nazioni musulmane hanno un nemico comune
Le nazioni musulmane hanno un "nemico comune" e devono "cingere una cintura di difesa" dall'Afghanistan allo Yemen e dall'Iran a Gaza e al Libano. Lo afferma il leader supremo iraniano Ali Khamenei mentre presiede le preghiere del venerdì in Iran per la prima volta in cinque anni. Lo riporta Sky News. La Guida Suprema ha aggiunto che l'attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele, "è stato un atto legittimo, così come l'attacco dell'Iran al Paese questa settimana". Il raid missilistico è la "punizione minima" per i crimini di Israele, ha affermato Khamenei.
Idf: 'Trovate armi in casa accanto a foto Nasrallah'
L'esercito israeliano (Idf) ha trovato nelle ultime 24 ore nel sud del Libano decine di armi lasciate dai "terroristi di Hezbollah" in un'abitazione: le armi, ha precisato l'Idf su Telegram, si trovavano accanto a un letto e a una foto del defunto leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. "Negli ultimi giorni, i soldati della 188ma Brigata corazzata, sotto il comando della 36ma Divisione, hanno condotto raid terrestri mirati, limitati e localizzati. Queste incursioni, basate su informazioni precise, hanno preso di mira i compound nascosti nei villaggi civili. Inoltre, le forze hanno eliminato i terroristi dall'aria e a distanza ravvicinata nel sud del Libano - si legge nel messaggio -. Nel corso di queste operazioni, nelle ultime 24 ore, le truppe hanno scoperto munizioni per lanciarazzi, missili anticarro e razzi all'interno di una casa residenziale. Le armi sono state trovate accanto a un letto e a una foto del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah". Le truppe "hanno anche localizzato e confiscato decine di armi lasciate in edifici e case civili nel sud del Libano - conclude il comunicato -. Le armi trovate includono lanciarazzi diretti verso il territorio israeliano, missili anticarro, armi da fuoco, postazioni di osservazione e un ordigno esplosivo sotterrato dal nemico nella zona".
Khamenei: attacco Iran legittimo, risposta a crimini Israele
L'attacco missilistico dell'Iran su Israele "è legittimo e rispetta il diritto", "è la risposta ai crimini di Israele". Lo ha detto la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei parlando ai fedeli durante la preghiera del venerdì e la cerimonia di commemorazione per Hassan Nasrallah.
Oltre 1000 civili evacuati in Turchia dal Libano
Sono circa mille i civili in fuga dal Libano giunti nel porto di Mersin, nel sud della Turchia. Cittadini non solo turchi, ma anche libanesi con doppio passaporto ed europei, che si apprestano ora a tornare verso i luoghi di origine attraverso le rappresentanze consolari dei propri Paesi. L'ultima nave, con a bordo 320 persone, ha attraccato nel porto di Tasucu, situato nell'area di Silifke, in provincia di Mersin. Il governo di Ankara aveva precedentemente annunciato che piani di evacuazione, sia via mare che via terra, erano stati preparati nei dettagli e pronti a divenire operativi. Il ministero degli Esteri turco ha reso noto che le evacuazioni dei civili in fuga dal Libano sarebbe avvenuta in coordinamento con altri 20 Paesi.
Hezbollah: ignoriamo la sorte del successore di Nasrallah
Hezbollah ha affermato alla testata L'Orient-Le Jour di "non avere ancora alcuna informazione" sulla sorte di Hachem Safieddine, il capo del consiglio esecutivo del partito e destinato a succedere a Hassan Nasrallah, dopo il massiccio attacco israeliano lanciato nella notte sulla periferia sud di Beirut.
Fonte Hezbollah: Nasrallah sepolto per ora in luogo segreto
Una fonte vicina a Hezbollah ha dichiarato all'Afp che il leader ucciso, Hassan Nasrallah, è stato sepolto "provvisoriamente" in un luogo segreto.
IDF: colpito quartier generale intelligence Hezbollah
L’esercito israeliano nei raid su Beirut di questa notte ha colpito "con precisione" il quartier generale dell’intelligence centrale di Hezbollah. Lo fanno sapere le stesse IDF.
Grandi (Unhcr): 'Oltre 200mila in fuga da Libano verso Siria'
''Ci sono due situazioni separate: c'è Gaza e c'è il Libano. A Gaza lo spostamento di persone è essenzialmente all'interno della striscia di Gaza, perché queste persone sono letteralmente ingabbiate ed è uno spostamento che varia ogni giorno di centinaia di migliaia di persone. In Libano c'è uno sfollamento interno, soprattutto da sud a nord, che il governo stima a un milione di persone. Io temo che la cifra sia piuttosto giusta ed è drammatico. Poi abbiamo anche osservato negli ultimi giorni, e questo dà il senso della violenza della situazione e anche dei suoi paradossi, un movimento di libanesi e rifugiati siriani che si trovano in Libano verso le Siria. A ieri sera la cifra di questo passaggio era di 185mila persone, oggi oltrepasseremo i 200mila. Sono cifre importanti che si aggiungono a quei 120 milioni''. Lo ha detto Filippo Grandi, Alto commissario per i Rifugiati dell'Unhcr a margine della seconda giornata di lavori del G7 dei ministri dell'Interno a Mirabella Eclano.
Khamenei arrivato alla moschea Grand Mosalla a Teheran
La Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khamenei, è arrivato alla moschea Imam Khomeini Grand Mosalla, nel centro di Teheran, per la cerimonia di commemorazione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, alla quale seguirà un sermone della stessa Guida suprema , il primo in 5 anni. Lo riporta l'agenzia semi ufficiale iraniana Mehr.
Croce Rossa Libano: "Serve sangue"; uccisi 28 operatori
La Croce Rossa libanese lancia un appello "urgente" per le donazioni di sangue per "aiutare i feriti e salvare vite". Decine di civili vengono uccisi ogni giorno negli attacchi israeliani in Libano. Nelle scorse ore il capo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha riferito che 28 operatori sanitari sono stati uccisi nelle ultime 24 ore in Libano. "Molti (altri) operatori sanitari non si stanno presentando al lavoro e sono fuggiti dalle aree in cui lavorano a causa dei bombardamenti", ha dichiarato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Questo sta limitando gravemente la fornitura di gestione dei traumi di massa", ha deplorato.
Maroniti: la comunità internazionale faccia la sua parte
I vescovi maroniti, riuniti nell’assemblea mensile presieduta dal Patriarca Béchara Boutros Pierre Raï, esprimono “dolore di fronte all'orrore del disastro che ha colpito il Libano, dalla costa ai monti, con distruzioni che spesso ha colpito civili innocenti” ma anche riprovazione per “la prolungata aggressione israeliana, che ha causato centinaia di martiri e vittime, compreso il segretario generale di Hezbollah, Syed Hassan Nasrallah, e molti altri capi del movimento sciita”. I vescovi, roferisce la Fides, “chiedono a Dio misericordia per chi è stato ucciso e conforto e consolazione per e loro famiglie e per i feriti”. Allo stesso tempo si rivolgono alla comunità internazionale chiedendo “di assumersi le proprie responsabilità lavorando per un cessate il fuoco immediato e attuare le decisioni internazionali” con un preciso riferimento alla Risoluzione Onu numero 1701.
In migliaia in Moschea a Teheran per commemorare Nasrallah
Migliaia di persone si sono radunate all'esterno e all'interno del moschea Imam Khomeini Grand Mosalla, nel centro di Teheran, dove si prevede che l'ayatollah Khamenei guiderà, per la prima volta in 5 anni, i sermoni durante le preghiere del venerdì. Lo scrive l'agenzia semi-ufficiale iraniana Mehr. La preghiera seguirà "una cerimonia di commemorazione" per Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, assassinato in un raid israeliano su Beirut venerdì scorso.
Hezbollah, 'nessuna informazione su sorti Hashem Safieddine'
Hezbollah fa sapere di "non avere ancora informazioni" sulle sorti di Hashem Safieddine, possibile successore di Hasan Nasrallah alla guida del Partito di Dio. Queste le parole consegnate al giornale libanese L'Orient Le Jour dopo che, secondo il New York Times, Safieddine è stato obiettivo di un pesante raid israeliano effettuato nella zona di Beirut. Nasrallah è stato ucciso una settimana fa in un raid israeliano nella periferia sud della capitale libanese.
Eisin: 'Israele su sette fronti, guerra si vince sul terreno'
"Da ottobre Israele sta combattendo su sette fronti diversi, dai quali ha avuto minacce. Questo mette a dura prova le sue capacità. Adesso Israele affronterà soprattutto il fronte iraniano". Ad affermarlo alla Stampa Miri Eisin, colonnella in pensione dell'esercito e direttrice dell'International Institute for Counter-Terrorism. "Mi aspetto che Netanyahu, nelle prossime settimane - aggiunge - rafforzi il suo governo con l'ingresso di nuovi alleati per tenere sotto controllo l'opposizione interna. Questo non mi rende felice però renderà lui più stabile". "L'Iran non sta seduto - spiega - Ha capito di essere il bersaglio principale di Israele e che deve stare in modalità protetta. Non credo che Israele voglia colpire i leader iraniani, forse l'esercito o le guardie rivoluzionarie. Oppure punterà all'economia del Paese per bloccare l'afflusso economico ai Pasdaran e ai proxy che combattono contro Israele. In base alla risposta israeliana ci potrebbe essere una controrisposta iraniana. Potrebbero attaccare obiettivi israeliani, ebrei e americani in giro per il mondo". Eisin è stata con il premier Olmert nel periodo della guerra in Libano nel 2006. "Non bisogna né sovrastimare né sottostimare Hezbollah, che ha avuto un duro colpo con l'attacco ai cercapersone e l'uccisione dei leader, ma è stata creata per sopravvivere a questo. Ha un arsenale 10 volte quello di Hamas e la capacità di rifornirsi continuamente dall'Iran via Siria. Ha dispiegato l'arsenale soprattutto al confine israeliano, a Sud, attraverso la forza Radwan, nei villaggi. Se non si entra, se non si va via terra, non si riesce a distruggere questa capacità bellica, perché i miliziani vivono e operano in tunnel che con gli aerei non si possono colpire. Per vincere questa guerra devi stare sul terreno, ed essere entrati, certamente cambia lo scenario".
Ministro Esteri iraniano a Beirut: 'Al fianco del popolo libanese'
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, è arrivato nella capitale libanese Beirut. "E' ferma la posizione dell'Iran in solidarietà con il popolo coraggioso del Libano. La regione intera dovrebbe riconoscere la situazione critica per il Libano e le sue implicazioni gravi per il futuro delle nostre Nazioni", si legge in un post su X del portavoce della diplomazia iraniana, Esmaeil Baghaei, che annuncia l'arrivo della delegazione all'aeroporto internazionale di Beirut. Baghaei precisa che Araghchi è alla guida della delegazione, accompagnato da due parlamentari e dal capo della Mezzaluna Rossa iraniana. L'Iran, sponsor storico di Hezbollah contro cui proseguono le operazioni militari israeliane, annuncia che verranno consegnate "dieci tonnellate di generi alimentari e medicinali nel quadro dell'assistenza umanitaria al Libano".
Media libanesi: ministro Esteri Iran arrivato a Beirut
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, è arrivato a Beirut: lo riporta l'agenzia di stampa statale libanese. La visita era stata anticipata ieri dai media internazionali, secondo i quali Araghchi incontrerà oggi funzionari libanesi.
Ciriani: no vietare dissenso ma c'è rischio antisemitismo
"Non vogliamo vietare l'espressione del dissenso, ma dobbiamo impedire che manifestazioni di stampo antisemita, a forte rischio di infiltrazioni violente, mettano a rischio la sicurezza dei cittadini". Lo afferma al Corriere della Sera il ministro per i Rapporti col Parlamento Luca Ciriani.
"Il rischio che dietro le proteste contro il governo di Israele riprenda vita un mai cessato e strisciante antisemitismo c'è - osserva - Spesso non si contesta Netanyahu, ma la stessa esistenza dello Stato di Israele. Il clima è pesante, l'osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori ha segnalato 456 episodi di antisemitismo da quando è esploso il conflitto. Nessuno pensa di vietare per sempre manifestazioni di contestazione delle politiche del governo di Israele ma - osserva ancora - quella per il 7 ottobre sarebbe stata secondo quando ci risulta una manifestazione a forte rischio di infiltrazioni, pericolosa per l'ordine pubblico". "Io capisco la solidarietà al popolo palestinese, il dolore per vittime innocenti - dice Ciriani - Ma non si può pensare che il torto sia da una parte e la ragione dall'altra. Anche noi come governo abbiamo agito per chiedere il cessate il fuoco ed evitare in tutti i modi il coinvolgimento di civili innocenti, ma non si può dimenticare che da decenni Israele lotta per la propria sopravvivenza". L telefonata di ieri tra Meloni e Schlein? "E' positivo che il presidente del Consiglio mantenga un dialogo con la leader del primo partito dell'opposizione. Ma oggi ci sembra difficile anche capire quale sia la posizione del centrosinistra. È quella di Boldrini, di Fratoianni, di Conte, di chi mette sullo stesso piano l'invasione dell'Ucraina con il conflitto a Gaza?".
Medioriente, 178 italiani rientrati dal Libano: "Stanchi ma sollevati"
Sono atterrarti all'aeroporto di Fiumicino i 178 cittadini italiani che col volo charter organizzato con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri hanno potuto lasciare Beirut, sotto le bombe. Al loro arrivo a Roma, le prime parole degli italiani evacuati - tra cui cinque bambini - oltre a 4 cittadini finlandesi, sono state "paura", "stanchezza", "grande tensione", "tristezza", ma anche "sollievo" e "felicità" per essersi lasciati alle spalle una "guerra imprevedibile". Tuttavia, per molti di loro, che hanno il doppio passaporto italiano e libanese, c'è anche molta tristezza e preoccupazione per la sorte del Libano e della sua gente. L'auspicio, espresso da diversi italiani rimpatriati è quello di una "decisione politica" per trovare una soluzione al conflitto, quanto prima.
Idf chiede a civili libanesi di evacuare 35 villaggi a sud
L'esercito israeliano (Idf) ha chiesto ai residenti di 35 villaggi nel sud del Libano di "evacuare immediatamente" le loro case: lo scrive su X il portavoce in lingua araba dell'Idf, il colonnello Avichay Adraee, sottolineando che "è vietato spostarsi verso sud". "Le Forze di Difesa non hanno intenzione di farvi del male, quindi per la vostra sicurezza dovete evacuare immediatamente le vostre case e dirigervi a nord del fiume Awli. Salvate le vostre vite", si legge nel messaggio. Mercoledì l'Idf aveva chiesto ai civili libanesi di evacuare una ventina di villaggi nel Libano meridionale.