Le autorità israeliane non segnalano "ulteriori minacce aeree". Idf: oltre 180 ordigni lanciati da Teheran. Esplosioni sono state avvertite anche a Gerusalemme e Tel Aviv. Non si registrano vittime né feriti. Durante il raid morto un palestinese a Gerico, in Cisgiodania. Attacco armato nella metropolitana leggera di Giaffa: 6 morti. Casa Bianca: "Gravi consenguenze"
Israele invade il Libano, l'ultima volta fu nel 2006
Per la quarta volta in meno di 50 anni Israele ha messo i 'boots on the ground' in territorio libanese, sempre con lo stesso obiettivo: creare uno spazio di sicurezza tra i propri nemici ed il confine. La prima, nel 1978, aveva lo scopo di respingere i combattenti palestinesi e di impadronirsi di una stretta striscia di terra lungo la frontiera con il Libano, che a quel tempo era diventato rifugio per circa 100mila palestinesi. Nel 1982 Israele invase il sud del Paese dei cedri, un evento che contribuì alla nascita di Hezbollah, fondata con l'obiettivo dichiarato di espellere le forze israeliane.
Nel 2006 poi scattò l'operazione israeliana 'Pioggia d'Estate', nota anche come la guerra dei 33 giorni. A innescarla fu un attacco nello Stato ebraico di miliziani di Hezbollah, che rapirono due soldati e ne uccisero altri otto. Tsahal reagì bombardando dal 12 luglio obiettivi militari di Hezbollah come lanciatori di razzi, ma anche strade, porti e l'aeroporto di Beirut. Dieci giorni dopo scattò l'offensiva di terra, con l'obiettivo dichiarato - lo stesso della nuova operazione - di spingere Hezbollah a nord del fiume Litani. Le ostilità cessarono il 14 agosto, quando Israele, Hezbollah ed il governo libanese accettarono la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite.
Reuters: "Le autorità sanitarie palestinesi affermano che la campagna aerea e terrestre di Israele a Gaza ha ucciso più di 41.500 persone: la maggior parte delle vittime identificate come donne e bambini"
Unifil: "Gli israeliani sono entrati ma sono tornati indietro"
I militari israeliani hanno condotto incursioni limitate in Libano, a ridosso della linea blu, e sono tornati indietro: lo ha detto all'ANSA Andrea Tenenti, a conferma che per ora non ci sono combattimenti in corso sul territorio libanese.
Unifil: "Non lasciamo le nostre posizioni nel sud del Libano"
La missione Onu nel sud del Libano (Unifil) non intende abbandonare le proprie posizioni. Lo ha detto all'ANSA Andrea Tenenti, portavoce della stessa missione militare di cui fanno parte un migliaio di soldati italiani.
Brigate Al-Aqsa, in un raid a Sidone ucciso figlio del leader
Le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa hanno annunciato la morte di Hassan Munir Muqdah (o Mounir Maqdah), in quella che hanno descritto come una "operazione di assassinio". Secondo i vertici dell'ala militare del partito politico palestinese Fatah, il combattente è stato ucciso durante un attacco aereo notturno israeliano sul vicino campo profughi palestinese di Ain el-Hailed (o Ain Al-Helweh), alle porte di Sidone, in Libano. Il bombardamento ha preso di mira l'abitazione di famiglia. La vittima era il figlio di Munir Muqdah, leader delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa in Libano, sulla cui sorte al momento non ci sono notizie certe. Altrettanto incerto il bilancio di eventuali morti e feriti nel più grande campo profughi di palestinesi costruito nel Libano meridionale.
Idf: "Raid mirati lungo il confine nord per evitare un nuovo 7 ottobre"
"Voglio chiarire che la nostra guerra è con Hezbollah, non con il popolo del Libano. Non vogliamo danneggiare i civili libanesi e stiamo prendendo misure per impedirlo. Non lasceremo che un 7 ottobre accada di nuovo su nessuno dei nostri confini. Continueremo a fare tutto il necessario affinché le famiglie israeliane possano tornare alle loro case in sicurezza e protezione". Così in un video in inglese, ripreso dal Guardian, il portavoce militare israeliano Daniel Hagari afferma che "le forze di difesa israeliane stanno conducendo raid limitati e mirati lungo il confine settentrionale di Israele contro la minaccia che Hezbollah rappresenta per i civili nel nord di Israele". Questi raid di terra "localizzati prenderanno di mira le roccaforti di Hezbollah che minacciano le città, i kibbutz e le comunità israeliane lungo il nostro confine. Hezbollah ha trasformato i villaggi libanesi accanto ai villaggi israeliani in basi militari pronte per un attacco a Israele".
Libano: "I militari israeliani non hanno varcato la linea blu"
Una fonte libanese della sicurezza, citata dalla tv di Beirut LBC, ha affermato che finora non si è registrata da parte dell'esercito israeliano nessuna violazione della linea di demarcazione tra i due paesi. Dal lato libanese, fonti locali confermano che finora i militari israeliani non sono entrati in territorio libanese ma continuano a martellare con artiglieria e raid aerei le località libanesi nel settore centrale e orientale della linea blu.
Wafa: "19 morti in un raid israeliano a Gaza City"
L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito che 19 civili sono stati uccisi dagli attacchi aerei israeliani sulla ex scuola Shejaiya dell'Unrwa, che ospitava sfollati vicino a Gaza City. Wafa afferma che tra le vittime ci sono donne e bambini. In precedenza, l'Idf aveva rilasciato una dichiarazione in cui affermava di aver preso di mira un centro di comando e controllo di Hamas presso la scuola, già bombardato in precedenza.
Houthi: "Colpite postazioni militari a Tel Aviv ed Eirat"
Postazioni militari israeliane a Tel Aviv ed Eilat sono state colpite da droni yemeniti. Lo riferisce il portavoce militare degli Houthi dello Yemen, precisando che i droni "Jaffa" e "Samad 4" utilizzati in due operazioni hanno raggiunto i loro obiettivi. "I droni delle forze armate yemenite hanno preso di mira con un drone un obiettivo militare del nemico israeliano nell'area occupata di Jaffa (distretto di Tel Aviv), nonchè obiettivi militari nell'area di Oum el-Rachrach a Eilat con quattro droni Samad 4", specifica il comunicato stampa pubblicato su Telegram, senza precisare l'entità dei danni causati.
Beirut: "Civili in fuga da sud a nord del fiume Litani"
Il ministero dell'informazione libanese ha riferito poco fa della fuga di un numero imprecisato di civili dalla zona meridionale libanese verso nord, oltre il fiume Litani. La zona da ieri sera investita dai bombardamenti aerei e di artiglieria israeliani è quella di Khiam e Marjuyoun, nel settore orientale della linea di demarcazione tra i due paesi.
Rutte: "Le ostilità in Libano finiscano il prima possibile"
"Seguiamo da vicino cosa succede in Libano, la Nato non ha ruolo specifico, siamo in contatto con i partner nell'area e spero che le ostilità finiscano il prima possibile". Lo ha detto Mark Rutte, nuovo segretario generale della Nato.
Media: "Gravi danni" nel sud del Libano a causa degli attacchi israeliani
L'agenzia stampa nazionale libanese (Nna) riferisce di "gravi danni" causati dai numerosi attacchi notturni di Israele nel Libano meridionale. Israele ha colpito vari siti nel governatorato del Libano meridionale con attacchi aerei, bombardamenti di artiglieria e mitragliatrici pesanti, distruggendo negozi e danneggiando proprietà private e raccolti, secondo gli ultimi aggiornamenti diffusi dalla Nna. Gli attacchi aerei israeliani hanno colpito anche più località nel vicino governatorato di Nabatiyeh, seguiti da "continui bombardamenti di artiglieria" per tutta la notte, ha sottolineato la Nna. Sia il governatorato del sud che quello di Nabatiyeh si trovano dall'altra parte del confine settentrionale di Israele con il Libano.
Tajani: "Combattimenti in corso, gli italiani lascino il Libano"
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani rinnova l'invito agli italiani a lasciare il Libano. Parlando ieri sera al Tg2 Post, il titolare della Farnesina ha sottolineato che "la situazione è complicata, ci sono combattimenti in corso, assolutamente inviato tutti i cittadini italiani a lasciare il Libano usando voli commerciali che partono da Beirut: in questo momento è bene abbandonare il Paese".
"Abbiamo avuto notizie soltanto di incursioni in territorio libanese da parte delle truppe israeliane, stiamo seguendo minuto per minuto, sono entrate e tornano indietro, entrano e riescono", ha detto, rispondendo a una domanda sull'ingresso di truppe israeliane in Libano in vista di un'operazione di terra. "L'obiettivo - ha spiegato - è quello di ricacciare gli Hezbollah dietro al fiume che rappresenta il limite del confine della zona blu tra Israele e Libano, di respingere gli Hezbollah e far sì che si allontanino dal confine per garantire la sicurezza della popolazione civile che vive nel nord di Israele".
"Israele sta attaccando anche per testare la reazione di Hezbollah, l'obiettivo è di spingere Hezbollah al di là del fiume" Litani, "le operazioni militari da terra credo che continueranno solo per colpire e spingere Hezbollah a tornare indietro", ha detto ancora Tajani intervenendo a Quarta Repubblica su Rete4.
Appello del premier libanese all'Onu: "Servono aiuti agli sfollati"
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha chiesto alle Nazioni Unite di fornire aiuti d'emergenza agli sfollati dopo l'avvio delle operazioni di terra da parte di Israele in Libano.
Houthi: "Attaccate con droni postazioni militari a Tel Aviv"
Il movimento Houthi dello Yemen ha preso di mira le postazioni militari israeliane a Tel Aviv e Eilat con dei droni:lo ha dichiarato il portavoce militare del gruppo, Yahya Saree, in un discorso televisivo, come riporta la stampa internazionale.
Media: "Esodo di migliaia di persone al confine con la Siria"
Continua la fuga verso la Siria in proporzioni dopo l'avvio delle incursioni terrestri di Israele che Sky News definisce da "esodo straordinario". Secondo l'emittente in migliaia cercano di passare il confine con la Siria. Molte persone trasportano i propri averi e viaggiano a piedi. La fuga avviene nonostante in particolare gli uomini corrano il rischio di essere arruolati nell'esercito siriano o di essere giudicati come disertori.
Israele conferma: "Operazioni segrete in Libano da mesi"
L'esercito israeliano ha pubblicato un documento in cui il comandante dell'unità Aguz conferma per la prima volta che l'Idf ha effettuato operazioni segrete di commando transfrontalieri negli ultimi mesi nel sud del Libano: "Abbiamo iniziato con più operazioni di basso profilo, e oggi entreremo in una manovra più significativa e riporteremo i residenti del nord sani e salvi alle loro case. Questa è una questione fondamentale, è dal 2006 che non operiamo in Libano". Lo riporta Channel 12.
Gli Usa rivelano l'intervento di terra israeliano in Libano. VIDEO
Libano, Unicef: "Almeno 80 bambini uccisi, centinaia feriti"
"Sono profondamente preoccupata per il rapido deterioramento della situazione umanitaria in Libano. Nell'ultima settimana, secondo le notizie, almeno 80 bambini sono stati uccisi negli attacchi, mentre altre centinaia sono rimasti feriti. Secondo i rapporti del Governo, il numero di sfollati interni a causa delle violenze è salito a più di un milione, tra cui oltre 300.000 bambini". Lo ha detto la Direttrice generale dell'Unicef, Catherine Russell. "Migliaia di bambini e famiglie vivono per strada o in rifugi, molti dei quali sono fuggiti dalle loro case senza beni e forniture essenziali. Le condizioni umanitarie peggiorano di ora in ora", ha aggiunto. "L'Unicef e i nostri partner sono sul campo in Libano per raggiungere bambini e famiglie con un sostegno essenziale. Le nostre squadre - riferisce Russell - stanno consegnando acqua potabile, forniture mediche, materassi e coperte, oltre a kit igienici, dignity kit e per i neonati. Stiamo fornendo servizi di salute e nutrizione, protezione dell'infanzia e sostegno psicosociale ai bambini. Ma con l'intensificarsi della violenza, aumentano anche i bisogni umanitari. Qualsiasi offensiva di terra o ulteriore escalation in Libano peggiorerebbe ulteriormente una situazione catastrofica per i bambini. Un simile esito deve essere evitato a tutti i costi". L'Unicef continua a chiedere un'urgente cessazione delle ostilità. "Ribadiamo l'invito a tutte le parti a proteggere i bambini e le infrastrutture civili e a garantire che gli attori umanitari possano raggiungere in sicurezza tutti coloro che ne hanno bisogno - in conformità con gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario".
Idf: "Intensi combattimenti nel sud del Libano"
Il portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano (Idf) ha reso noto che sono in corso "intensi combattimenti" nel sud del Libano ed ha invitato i civili a non guidare veicoli nelle aree a sud del fiume Litani fino a nuovo avviso. "Ci sono intensi combattimenti nel Libano meridionale, in cui i miliziani di Hezbollah stanno usando l'ambiente civile e voi come scudo umano per organizzare attacchi", ha scritto su X il colonnello Avichay Adraee: "Per la vostra sicurezza, vi chiediamo di evitare la circolazione dei veicoli a sud del fiume Litani".