Il Partito della Libertà chiude le consultazioni elettorali per il rinnovo della Camera bassa con il 29,1% dei voti, circa il doppio rispetto a quanto ottenuto nel 2019. Male invece il centro-destra dell'attuale cancelliere Nehammer: 26,2%, quasi -11 sul risultato di cinque anni fa. L'Ovp esclude alleanze "in un governo di coalizione guidato da Herbert Kickl"
In Austria è vittoria dell'ultra-destra. Il Partito della Libertà (FPÖ), guidato da Herbert Kickl, diventa la prima forza politica del Paese, uscendo dalle elezioni per il rinnovo della camera bassa con il 29,1% dei voti, stando ai dati degli exit poll trasmessi dalla tv di stato Orf. I popolari dell'attuale cancelliere Nehammer (ÖVP), di area di centro-destra, sono secondi con il 26,2%. Terzi i socialdemocratici dell'Spo, al 20,4%, quarti i Liberali di Neos, al 9%, quinti i Verdi, all'8,6%. Nonostante la vittoria, per il Partito della Libertà la strada adesso è in salita: il 29,1% non basta a governare da soli. Servirà un'alleanza con altre forze politiche, ma durante la campagna elettorale questa possibilità è stata esclusa da tutti. Alta l'affluenza, che è arrivata al 78% (6,3 milioni di aventi diritto).
Cosa succede adesso
"Gli austriaci hanno fatto la storia: si sono espressi chiaramente a favore del cambiamento", hanno commentato i vertici del partito vincitore, che vede quasi raddoppiare il numero di voti ottenuti alle elezioni del 2019. Male l'ÖVP, che scende invece a -11 punti rispetto a cinque anni fa. Per ora il centro-destra continua a chiudere a una coalizione con l'ultra-destra. "Siamo contrari", taglia corto il segretario generale dell'ÖVP, Christian Stocker. C'è chi però pensa che potrebbe succedere, soprattutto se il leader del partito vincitore - contestato dagli oppositori per il suo appoggio a Putin e per i suoi attacchi all'Ue - si facesse da parte e rinunciasse ad esempio al ruolo di premier. Ma per il FPÖ si aprono anche altri scenari. Non è da escludere del tutto infatti un'alleanza tra ÖVP e SPÖ, che insieme riuscirebbero a portare a casa 93 seggi, superando - di uno - quelli richiesti per avere la maggioranza. I rappresentati del Partito popolare, in ogni caso, hanno detto che “nessuna coalizione è possibile senza l'Ovp e l'Ovp non entrerà in un governo di coalizione guidato da Herbert Kickl".
Su Insider
L'Fpö è prima in Austria, ma se non bastasse per arrivare al governo?
Tajani: "Impedire rigurgito neonazista". Salvini: "Non c'è alcun allarme"
Non c'è unicità di vedute nel governo italiano sul successo del Partito della Libertà. Distanti le posizioni a riguardo dei due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini. "Credo che in Austria serva una forma di governo a guida popolare che escluda il Partito della libertà. Le battaglie politiche si vincono sempre al centro per impedire che gli estremisti di destra e sinistra facciano danni. Ogni rigurgito neonazista va respinto", ha detto Tajani a Rainews, aggiungendo che "l'estrema destra da sola non è mai in grado di vincere, lo abbiamo visto in Francia". Salvini parla invece di un "bellissimo risultato per i nostri alleati". E continua: "Stamattina qualcuno parlava di nazismo. O c'è qualcuno che dorme male, che mangia pesante, perché non penso ci sia l'allarme neonazista in Francia, o in Germania, in Austria e in Olanda", ha detto a margine di un convengo di Anci Lombardia. "Quando i cittadini votano - ha detto ancora Salvini - bisogna rispettare il voto popolare. Se gli austriaci hanno deciso che il primo partito è il Partito delle Libertà, che ha i temi della sicurezza, contrasto all'immigrazione clandestina, della difesa del lavoro e della famiglia, fra le loro priorità, vuol dire che così la pensano gli austriaci. Saranno a Pontida e nessuno si offenda". Dal Carroccio si definisce "ridicolo" considerare il FPÖ un partito nazista.