L'Idf ha aumentato la pressione su Hezbollah colpendone "1.300 obiettivi" tra la valle della Bekaa e il sud del Libano e, secondo il governo libanese, uccidendo almeno 492 persone. Lo Stato ebraico ha condotto pure un nuovo "raid mirato" sulla periferia sud di Beirut, il quarto dall'inizio della parallela guerra a Gaza: l'obiettivo era Ali Karaki, comandante del fronte meridionale, la cui sorte non è ancora certa. In risposta, i miliziani filoiraniani hanno lanciato sul nord di Israele circa 180 razzi
Missione in Israele dell'inviato Onu per il Libano: "Non c'è soluzione militare"
Visita in Israele per il Coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il Libano, Jeanine Hennis-Plasschaert. In agenda, secondo quanto reso noto, ci sono colloqui con i responsabili israeliani sugli "sviluppi recenti". Il Coordinatore speciale, evidenzia una nota, sottolinea che "non c'è soluzione militare che possa rendere più sicure le parti". "Con il benessere dei civili su entrambi i lati della Linea Blu e la stabilità della regione in ballo, bisogna dare spazio agli sforzi diplomatici affinché abbiano successo", conclude.
Israele, attacchi su larga scala nella valle della Bekaa
L'esercito israeliano annuncia di voler lanciare attacchi "su larga scala" nella valle della Bekaa, nell'est del Libano.
Idf: "Esplosioni nel sud del Libano dovute ad armi stipate nelle case"
Il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, ha dichiarato questo pomeriggio alla stampa che "quello che vedete ora nel sud del Libano sono esplosioni di armi di Hezbollah all'interno delle case. In ogni abitazione che colpiamo ci sono armi, missili e droni diretti contro i cittadini israeliani". Hagari ha inoltre aggiunto che le istruzioni per la popolazione civile israeliana rimangono invariate.
Israele: "Il Capo di Stato Maggiore approva gli attacchi contro obiettivi Hezbollah in Libano dal Centro operativo sotterraneo del quartier generale dell'IDF. Oggi sono stati colpiti più di 300 obiettivi di Hezbollah"
Beirut, sale a 54 morti bilancio raid israeliano di venerdì contro Hezbollah
E' di 54 morti il nuovo bilancio ufficiale del raid israeliano di venerdì scorso che ha preso di mira Hezbollah nella periferia sud di Beirut. Lo riferiscono i media libanesi sulla base delle ultime notizie confermate dal ministero della Salute di Beirut. Cinque persone risultano tuttora disperse.
Idf: "Hezbollah voleva lanciare un missile da una casa civile"
Alcune settimane fa Hezbollah aveva pianificato di sparare un missile da crociera da un'abitazione civile ed è stato fermato poco prima del lancio. E' quanto ha affermato il portavoce delle forze armate israeliane, Daniel Hagari, presentando in una conferenza stampa documentazione fotografica e video. "Hezbollah immagazzina missili da crociera, razzi e Uav all'interno di case civili con il via libera della popolazione libanese, mettendo così in pericolo i cittadini che vivono nel villaggio", ha affermato Hagari, mostrando con l'aiuto di immagini il "metodo di Hezbollah per nascondere un missile da crociera all'interno di una casa. I terroristi creano un'apertura designata nell'edificio per il lancio del missile". In questo caso, "poco prima del lancio, con un attacco preciso, l'Idf ha eliminato i terroristi e l'infrastruttura per lanciare il missile". "Consigliamo ai civili dei villaggi libanesi situati all'interno e accanto a edifici e aree utilizzati da Hezbollah per scopi militari, come quelli utilizzati per immagazzinare armi, di allontanarsi immediatamente dal pericolo per la propria sicurezza", ha esortato il portavoce dell'Idf.
Hamas, 41.455 morti dall'inizio della guerra a Gaza
Il ministero della Salute nella Striscia di Gaza, gestito da Hamas, afferma che il bilancio dei morti dall'inizio della guerra è salito a 41.455.
Media: "Sinwar non ha scritto di suo pugno ultimi messaggi"
Funzionari dell'intelligence israeliana, citati in forma anonima dalla radio militare ritengono che i recenti messaggi attribuiti al capo di Hamas, Yahya Sinwar, non siano stati scritti personalmente da lui. In particolare, si fa riferimento ai messaggi di congratulazioni inviati al presidente algerino Abdelmadjid Tebboune, dopo la sua vittoria elettorale, e ai ribelli Houthi a seguito di un attacco missilistico contro Israele. Secondo la radio militare questi messaggi sono stati redatti da un altro funzionario di Hamas a nome di Sinwar, e non direttamente da lui.
Ministero della Sanità libanese: 100 morti in raid israeliani
Il ministero della Sanità libanese ha annunciato in un nuovo rapporto che 100 persone sono state uccise e più di 400 ferite in intensi attacchi israeliani nel sud del Paese, il bilancio più pesante in quasi un anno di violenza. "Secondo gli ultimi dati, gli attacchi israeliani su città e villaggi del sud hanno provocato 100 morti e più di 400 feriti, tra cui bambini, donne e soccorritori", ha dichiarato il ministero in un comunicato. Un precedente rapporto indicava un bilancio di 50 vittime.
Media: "Fonti israeliane ritengono per ora che Sinwar sia vivo"
Fonti della sicurezza riferiscono che Yahya Sinwar, il principale leader di Hamas nella Striscia di Gaza, è stato fuori contatto per un po' di tempo, il che ha spinto a indagare sulla causa del suo silenzio. Le valutazioni attuali, secondo quanto riferisce Israel Hayom che cita fonti della sicurezza, indicano tuttavia che Sinwar sia vivo e stia usando ostaggi come scudi umani. Le autorità comunque stanno esplorando anche altri scenari, in particolare data la recente campagna di bombardamenti di Israele che ha preso di mira i tunnel nelle aree in cui si ritiene che Sinwar si nasconda. Al momento non ci sono altre conferme, né una posizione ufficiale dell'Idf sul tema.
Massima autorità sciita Iraq: fermare aggressione al Libano
Il grande ayatollah Ali Sistani, massima autorità religiosa sciita in Iraq e nel mondo, chiede di "fermare l'aggressione" al Libano: ha invitato a "fare tutti gli sforzi possibili per fermare la barbara aggressione" contro il Libano. Evocando in un comunicato "i giorni difficili che sta attraversando il popolo libanese, sempre più esposto alla brutale aggressione di Israele", l'ayatollah Ali Sistani invita a "esercitare tutti gli sforzi possibili". Secondo una dichiarazione sul suo sito web, invita "i credenti" a "contribuire ad alleviare le sofferenze" dei libanesi e "a rispondere ai loro bisogni umanitari".
Beirut, 50 morti negli attacchi israeliani nel sud Libano
Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che 50 persone sono morte negli attacchi israeliani nel sud del Paese.
Hezbollah, lanciate decine razzi contro nord Israele
Hezbollah ha rivendicato il lancio di decine di razzi sul nord di Israele nell'ultima ora. Il gruppo sciita filo-iraniano ha affermato di aver preso di mira basi militari vicino a Safed, così come una struttura appartenente alla società di difesa Rafael vicino ad Haifa.
Peskov, preoccupazione per situazione Israele-Hezbollah
La situazione tra Israele ed Hezbollah, con il forte rischio di un'escalation, è fonte di grave preoccupazione per il Cremlino. Lo ha affermato il portavoce Dmitri Peskov. "In effetti, la situazione si è deteriorata praticamente ogni giorno, si sta rapidamente deteriorando e le tensioni e l'imprevedibilità stanno aumentando, il che è fonte di estrema preoccupazione".
Beirut lavora per bloccare le chiamate israeliane di evacuazione
Circa 60.000 chiamate in tutto il Libano hanno riprodotto un messaggio preregistrato che intimava alle persone di evacuare le proprie case: lo ha affermato Imad Kreidieh, presidente di Ogero che gestisce l'infrastruttura delle telecomunicazioni libanese. "Quello che stanno facendo gli israeliani è inviare un mucchio di registrazioni vocali automatiche tramite operatori internazionali, il sistema non le riconosce come chiamate israeliane, la maggior parte di esse sono generate come chiamate provenienti da un Paese amico", ha detto Kreidieh al Guardian, sottolineando che si tratta di una "vecchia tecnica" utilizzata da Israele anche durante la guerra del luglio 2006 con Hezbollah. Ogero ha "individuato la fonte delle chiamate e le fermerà", ha affermato Kreidieh.
Mosca, estrema preoccupazione per la situazione in Medio Oriente
Il Cremlino ha espresso "estrema preoccupazione" per la situazione in Medio Oriente parlando di una "situazione che si sta deteriorando ogni giorno": lo afferma il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, alla domanda se Mosca teme un'escalation del conflitto tra Israele ed Hezbollah. Lo riporta la Tass. "Certo, la situazione si sta deteriorando ogni giorno. Le tensioni stanno aumentando. L'imprevedibilità è in aumento. Questo è oggetto di estrema preoccupazione da parte nostra", ha detto Peskov secondo la Tass.
Beirut, ospedali est-sud sospendano interventi non urgenti
Il ministero della Salute del Libano ha ordinato agli ospedali del sud e dell'est di sospendere tutti gli interventi chirurgici non urgenti per poter curare i feriti degli intensi attacchi israeliani. Il ministero "chiede a tutti gli ospedali" nei distretti del sud e dell'est del Libano "di sospendere tutti gli interventi chirurgici non essenziali per fare spazio alle cure dei feriti a causa dell'aggressione israeliana in espansione sul Libano", si legge in una dichiarazione.
Idf, 'colpiti più di 300 obiettivi di Hezbollah in Libano'
Il portavoce dell'Idf ha riferito che, fino ad ora, sono stati attaccati oltre 300 obiettivi di Hezbollah in territorio libanese.
Gallant aggiorna Austin su operazioni contro Hezbollah
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha fatto sapere di aver parlato con il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin, in merito alla campagna militare di Israele contro Hezbollah. "Ho parlato ieri sera con il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, in seguito alla mia visita al Northern Command dell'Idf", è il messaggio postato su X. "Ho fornito al segretario una valutazione della situazione delle minacce di Hezbollah e l'ho informato sulle operazioni dell'Idf per ridurre la capacità di
Hezbollah di lanciare attacchi contro i civili israeliani. Abbiamo anche discusso della situazione regionale più ampia e delle minacce poste dall'Iran e dai suoi delegati", ha aggiunto Gallant.
Deputato Iran, 'Raisi aveva con sé cercapersone su elicottero precipitato'
Un deputato iraniano e membro della Commissione per la Sicurezza nazionale e la Politica estera del Majlis, Ahmad Bakhshayesh Ardestani, ha lasciato intendere che un cercapersone, simile a quelli usati per colpire Hezbollah in Libano, potrebbe essere esploso all'interno dell'elicottero sul quale viaggiava a maggio l'ex presidente iraniano Ebrahim Raisi, facendolo schiantare. "Uno scenario probabile riguardo l'incidente in elicottero in cui è morto il presidente iraniano Ebrahim Raisi è l'esplosione del suo cercapersone", ha detto Ardestani, citato dai media iraniani. "Raisi utilizzava un cercapersone, sebbene il suo modello potrebbe essere diverso da quelli in possesso dei militanti di Hezbollah", ha precisato il deputato, sottolineando come la Repubblica islamica potrebbe aver un ruolo nell'acquisto dei cercapersone. "(Le forze iraniane, ndr) hanno sicuramente avuto un ruolo nell'acquisto dei cercapersone di Hezbollah e, pertanto, anche le nostre agenzie di intelligence devono indagare su questa questione", ha spiegato.