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Implosione Titan, per la prima volta condivise le immagini. VIDEO

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Il video rilasciato dalla Guardia Costiera degli Stati Uniti mostra il cono di coda del sottomarino Titan posato sul fondo dell'oceano, a più di 3.700 metri di profondità, dove si è fermato dopo l'incidente che ha provocato la morte di tutti e cinque i passeggeri a bordo

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La Guardia Costiera degli Stati Uniti ha diffuso per la prima volta le immagini del relitto del sottomarino Titan, adagiato sul fondo dell'oceano a oltre 3.700 metri di profondità. Il video mostra chiaramente il cono di coda del sommergibile, fermo nel punto dove si è inabissato dopo l'incidente avvenuto durante la discesa verso il Titanic nel giugno dello scorso anno. L’implosione catastrofica ha causato la morte di tutti e cinque i passeggeri a bordo.

L'inchiesta e la conferma dell'implosione

Sempre la Guardia Costiera ha dichiarato che il video costituisce la prova definitiva della catastrofica implosione del Titan. Durante un'udienza della commissione d'inchiesta, il Marine Board of Investigation, che sta indagando sull'incidente, ha diffuso le immagini e interrogato i dirigenti della OceanGate, l'azienda proprietaria del sottomarino. Le testimonianze finora raccolte mettono in luce una serie di mancanze nei controlli e una fretta eccessiva nel mettere in mare il sommergibile.
Nel corso della prima udienza, sono stati resi noti gli ultimi messaggi di testo tra il sottomarino e la superficie. Uno degli ultimi recitava: “Tutto bene qui”, seguito da un altro del Titan che affermava di aver “sganciato due wt”, riferendosi ai pesi che possono essere rilasciati nel tentativo di raggiungere la superficie.

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Le accuse degli ex dipendenti di OceanGate

Tra i testimoni spiccano le dichiarazioni di David Lochridge, ex direttore operativo di OceanGate, che aveva già segnalato problemi di sicurezza prima dell'incidente. Lochridge ha espresso il suo rammarico per il mancato intervento delle autorità di sicurezza e ha sottolineato come la tragedia avrebbe potuto essere evitata. Anche Tony Nissen, ex direttore tecnico, ha descritto la pressione subita per lanciare il Titan in acqua, rivelando così l'ambiente di lavoro frenetico e pericoloso che regnava in azienda.

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