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Papa Francesco arrivato in Indonesia, prima tappa del suo viaggio in Asia e Oceania

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©Ansa

L'aereo col Pontefice è atterrato all'aeroporto internazionale di Giacarta poco dopo le 6 italiane. Dopo la cerimonia di accoglienza, con il ministro per gli Affari religiosi, il Papa si è spostato alla nunziatura apostolica, dove ha incontrato un gruppo di rifugiati, bimbi orfani, anziani e senzatetto. È il 45esimo viaggio del suo pontificato e porta a 65 i Paesi visitati. È anche il più lungo, con 12 giorni e 32.814 km di percorrenza. Tocca 4 Paesi: Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est, Singapore

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Papa Francesco è in Indonesia, prima tappa del suo viaggio in Asia e Oceania. L'aereo con a bordo il Pontefice è atterrato all'aeroporto internazionale di Giacarta poco dopo le 6 italiane. Dopo la cerimonia di accoglienza all'aeroporto, a cui ha partecipato anche il ministro per gli Affari religiosi indonesiano, il Papa si è spostato alla nunziatura apostolica. Come primo impegno nel Paese, ha incontrato un gruppo di rifugiati, di bimbi orfani, di anziani e di senzatetto. Questo viaggio è il 45esimo del suo pontificato e porta a 65 i Paesi visitati da Bergoglio.

Il programma in Indonesia

Il Papa era partito lunedì pomeriggio, intorno alle 17.15, da Fiumicino con destinazione Giacarta: è atterrato nella città indonesiana intorno alle 11 ora locale (le 6 in Italia). Dopo l'accoglienza in aeroporto, il Pontefice si è trasferito in Nunziatura. Qui ha incontrato un gruppo di rifugiati, di bimbi orfani, di anziani e di senzatetto. In particolare, si trattava di rifugiati accolti dal Jesuit Refugee Service, di bambini orfani cresciuti dalle suore domenicane, e di anziani, rifugiati e senza dimora accompagnati dalla Comunità di Sant'Egidio indonesiana. Il Papa, in questo suo primo giorno in Indonesia, non ha in programma altri impegni, anche per smaltire la lunghezza del viaggio da Roma (oltre 13 di volo) e le cinque ore di fuso orario. Si entrerà domani nel vivo dell'agenda di incontri e visite. Mercoledì 4 settembre, alle 9.30 locali (le 4.30 italiane), ci sarà quindi la cerimonia di benvenuto al Palazzo presidenziale, seguita dalla visita di cortesia al presidente della Repubblica, quindi dall'incontro con le autorità e la società civile e dall'incontro privato in Nunziatura con i confratelli gesuiti. Nel pomeriggio, alle 16.30 (le 11.30 in Italia), l'incontro in Cattedrale con i vescovi e il clero, poi quello con i giovani di Scholas Occurrentes nella Casa della Gioventù. Giovedì 5 settembre, a Giacarta, l'incontro interreligioso nella Moschea Istiqlal, quindi quello con gli assistiti dalle realtà caritative e, nel pomeriggio, la messa allo stadio. Venerdì 6 settembre Francesco lascerà l'Indonesia per la capitale di Papua Nuova Guinea, Port Moresby.

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Il viaggio del Papa

Il viaggio in Asia e Oceania è il più lungo del Papa, con 12 giorni di durata e 32.814 km di percorrenza. Il Pontefice visiterà quattro Paesi: Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore. Nelle due settimane, Bergoglio affronterà temi cruciali e molto sentiti tra cui il dialogo e la coesistenza pacifica tra fedi diverse, la ricerca di armonia in una molteplicità di culture, la custodia del creato minacciato dalla crisi climatica, la vicinanza e il sostegno a Chiese giovani e minoritarie (tranne nella piccola Timor Est, ex colonia portoghese, reduce dalla guerra di indipendenza dall'Indonesia, che col 98% della popolazione ha la maggior quota di cattolici al mondo). L'Indonesia è invece a sua volta il Paese col maggior numero di musulmani sul pianeta. Francesco pronuncerà in tutto 16 discorsi, tutti in italiano tranne i quattro a Timor Est, che saranno in spagnolo. Il viaggio si concluderà venerdì 13 settembre con la visita a un gruppo di anziani e malati, l'incontro interreligioso con i giovani e la partenza da Singapore per Roma, con arrivo previsto a Fiumicino alle 18.25. "La prima speranza che Papa Francesco porta nel cuore è quella dell'incontro - ha spiegato in un'intervista il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin -: incontrare personalmente le popolazioni dei Paesi che visiterà. Si tratta, in altre parole, di declinare ancora una volta il tema della vicinanza, della prossimità che tanto caratterizza lo stile del suo pontificato e del quale i viaggi apostolici sono una rilevante espressione".

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I doni in aereo

Sull'aereo papale che l’ha portato a Giacarta, Francesco ha ricevuto in dono da un giornalista una torcia usata dai migranti per segnalarsi in mare in caso di naufragio. Il Pontefice, commosso, ha ringraziato molto e ha commentato: "Grazie per quello che voi fate per raccontare le storie dei migranti. Mi stanno nel cuore". Durante il volo ha ricevuto in dono dai giornalisti anche la maglietta di un ragazzo di 11 anni ucciso recentemente in Spagna, vicino a Toledo, e del cui omicidio era stato inizialmente accusato un immigrato, con tutte le polemiche del caso, successivamente scagionato. Poi anche - proveniente dalla Conferenza episcopale del Nicaragua - il guanto di un volontario che fa la raccolta della plastica dispersa in mare.

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