Germania, Isis rivendica attacco a Solingen con 3 morti e 8 feriti. Attentatore confessa

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Il gruppo islamico ha reclamato la paternità di quanto successo nella serata del 23 agosto, quando un uomo ha accoltellato a morte 3 persone durante le celebrazioni per i 650 anni della città tedesca. Un siriano di 26 anni, che nella notte si è consegnato alla polizia, ha confessato di essere l'autore dell'attacco. Non si tratta dell'uomo precedentemente arrestato nel centro per richiedenti asilo

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Un 26enne originario della Siria ha confessato di essere l'autore dell'attacco con coltello di venerdì sera a Solingen che ha provocato la morte di tre persone e il ferimento di altre otto durante le celebrazioni per il 650esimo anniversario della fondazione della città. Nella notte l'uomo, a poco più di 24 ore dall'attentato, si è consegnato alla polizia. L'attacco era già stato rivendicato dall'Isis: "L'attentatore contro l'assemblea cristiana era un soldato dello Stato Islamico: è una vendetta per i musulmani in Palestina e ovunque", è il messaggio diffuso in un comunicato su Amaq, il canale di notizie dell'organizzazione terroristica. Intanto le indagini proseguono.

In serata, intorno alle 20, le forze speciali della polizia tedesca avevano fatto irruzione nel centro di accoglienza profughi in centro città. Lì, hanno fatto sapere, era stata arrestata una persona che è poi stata rilasciata in quanto non coinvolta nell'attentato. Poco dopo questo arresto da parte della polizia, infatti, un siriano di 26 anni si è consegnato alla polizia, confessandosi autore del gesto. Sotto la pioggia e ancora coperto di sangue, l'uomo si è avvicinato agli agenti poco dopo le 23 dicendo: "Sono io quello che state cercando". In riferimento all'uomo preso nel centro profughi, infatti, il ministro degli Interni della Nordreno-Vestfalia, Herbert Reul, ha dichiarato: non era lui "quello che avevamo nel mirino fin dall'inizio". "L'aggressore deve essere punito con la massima durezza", ha scritto il cancelliere Olaf Scholz su X. Le vittime dell'attacco sono due uomini, di 67 e 56 anni, e una donna di 56 anni.

Il blitz della polizia nel centro rifugiati

Il blitz nel centro rifugiati, poi rivelatori una pista sbagliata, è stato portato avanti dagli agenti di polizia tedeschi del Comando delle operazioni speciali (SEK). L'alloggio per i richiedenti asilo si trova a soli 300 metri dal Fronhof, il luogo dell'attacco. E, scrive la Bild, a 150 metri dal punto in cui gli investigatori hanno trovato nel pomeriggio l'arma che sarebbe stata usata venerdì sera dall'assassino: è stato un cane della polizia a condurre gli investigatori direttamente dal luogo in cui è stato trovato il coltello alla residenza per richiedenti asilo in Wupperstrasse / Goerdelerstrasse.

Fermato un ragazzo di 15 anni

Nell'ambito delle indagini, all'alba di oggi, è stato fermato un ragazzo di 15 anni, che si trovava a casa dei genitori. Le autorità hanno precisato che non si tratta dell'assassino, ma si sta verificando se possa essere collegato alla vicenda: due donne hanno denunciato alle autorità di aver ascoltato una conversazione in cui lui - già coinvolto in un altro reato - e una seconda persona discutevano dell'attacco. Si sospetta quindi che fosse a conoscenza del piano prima di ieri sera e che non lo abbia denunciato alle autorità.  

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Aumentano gli attacchi in Germania

Quanto successo a Solingen, nella regione del Nordreno-Westfalia, ha aperto un dibattito più ampio in Germania, dove un preoccupante aumento degli attacchi dei coltelli è stato oggetto di un rapporto del Ministero dell'Interno, divulgato e discusso appena qualche giorno fa. La socialdemocratica Faeser ha anche annunciato un inasprimento delle regole, con la proibizione di andare in giro con lame superiori ai 6 cm (invece dei 12 finora consentiti).

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Le reazioni

"Il responsabile deve risponderne davanti alla giustizia. Dobbiamo stare insieme contro odio e violenza", ha detto il presidente della Repubblica Frank Walter Steinmeier. Che ha anche parlato al telefono col sindaco di Solingen: "Il terribile atto di Solingen mi sconvolge e sconvolge il nostro Paese". Messaggi di vicinanza anche dalle istituzioni Ue: "Sono profondamente scioccata dall'attacco brutale e insidioso di Solingen. I miei pensieri sono rivolti alle famiglie dei morti e dei feriti, ai quali auguro una pronta guarigione. Dobbiamo fare chiarezza sui retroscena di questo crimine il prima possibile", ha scritto su X la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. "Sono profondamente scioccata da questo terribile attacco a cittadini innocenti durante la Festa dello Stato di Solingen. L'odio e la violenza non devono trovare posto nella nostra società. I miei pensieri sono rivolti alle vittime e alle loro famiglie. Auguro ai feriti una pronta guarigione", ha scritto invece la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola.

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