Elezioni Usa, parte a Chicago la Convention democratica per Kamala Harris: cosa aspettarsi
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Si apre oggi la Convention democratica a Chicago, dove la vicepresidente Kamala Harris terrà il discorso di accettazione di una nomination che ha già incassato con una call virtuale dei delegati per evitare problemi legali nel voto in Ohio. L’evento durerà fino a giovedì, quando a salire sul palco sarà proprio una Harris che in poche settimane ha raggiunto Donald Trump nei sondaggi per le elezioni presidenziali.
La kermesse - oltre a celebrare la candidatura dell’attuale vicepresidente - vedrà anche il passo d’addio di Joe Biden dopo il suo ritiro dalla corsa, segnato da tensioni all’interno del partito. Mentre fuori sono in programma proteste contro la guerra a Gaza. Ecco che cosa aspettarsi dalla Convention democratica.
Quello che devi sapere
Il momento di Kamala Harris
- Il momento di Kamala Harris è arrivato: si apre oggi a Chicago la Convention del Partito democratico, che investirà pubblicamente l’attuale vicepresidente come candidata alla presidenza per i Dem. L’evento - che inizialmente avrebbe dovuto “incoronare” Joe Biden, prima del passo indietro del presidente avvenuto il 21 luglio anche a seguito del disastroso dibattito con il candidato Repubblicano Donald Trump - durerà fino a giovedì 22 agosto, quando avverrà l’investitura di Harris.
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Il programma della Convention
- Durante le quattro giornate della Convention, sono previsti interventi di quasi tutti i ‘big’ del Partito democratico: oggi sono previsti gli interventi di Hillary Clinton e Joe Biden, i due precedenti candidati Dem alle elezioni del 2016 e 2020. Martedì invece sarà sul palco Barack Obama e mercoledì, oltre all’ex presidente Bill Clinton, il protagonista sarà il candidato vicepresidente e attuale governatore del Minnesota Tim Walz. Giovedì, infine, Kamala Harris terrà il discorso di accettazione di una nomination che ha già incassato con una call virtuale dei delegati per evitare problemi legali nel voto in Ohio.
Cosa dicono oggi i sondaggi
- Kamala Harris arriva alla Convention di Chicago appaiata nei sondaggi a Donald Trump, uno scenario totalmente ribaltato in poche settimane: prima del passo indietro di Joe Biden, infatti, l’ex presidente repubblicano appariva saldamente in testa nelle intenzioni di voto. La partita sembra aperta anche negli Swing States, quegli Stati in bilico spesso decisivi nel decidere l’esito delle elezioni presidenziali. Harris è riuscita in meno di un mese a restituire speranza agli elettori democratici, riaccendendo l'entusiasmo della propria base.
Il passo d’addio di Joe Biden
- La Convention però non sarà necessariamente una passerella trionfale per il Partito democratico. A partire dalla presenza dell’attuale inquilino Dem della Casa Bianca Joe Biden, il cui intervento è previsto oggi e che lascerà Chicago subito dopo. Secondo ricostruzioni, il presidente è irritato e arrabbiato con i vertici del Partito - in particolare Nancy Pelosi e Barack Obama - che a suo giudizio gli hanno voltato le spalle dopo 50 anni di carriera politica. Il suo passo d’addio, insomma, rischia di portare con sé strascichi all’interno del partito.
Le proteste fuori dalla Convention
- Alle possibili tensioni interne si aggiungo anche quelle esterne alla Convention. Decine di migliaia di persone si preparano infatti a ‘invadere’ una Chicago blindata per fare pressione sul Partito democratico affinché fermi la guerra a Gaza. Per le strade della città i negozi si sono organizzati in vista delle due grandi manifestazioni in programma oggi e giovedì, in occasione della chiusura della kermesse.
La paura del 1968
- Le vetrine di molte attività sono state rafforzate con pannelli di legno, e diverse attività hanno concesso ai loro dipendenti di lavorare da casa durante l'intera kermesse per motivi di sicurezza. La paura è anche un possibile ripetersi degli eventi del 1968, quando i manifestanti contro la guerra in Vietnam si scontrarono con la polizia in un'esplosione di violenza senza precedenti per le strade di Chicago proprio durante la Convention democratica.
Cosa succederà dentro la Convention
- Le proteste contro la guerra a Gaza si faranno sentire non solo per le strade di Chicago, ma anche all’interno della Convention stessa. Alla kermesse sono infatti attesi una trentina di delegati "uncommitted" - cioè non impegnati a sostenere uno specifico candidato - frutto del voto di protesta durante le primarie. A loro è affidato il compito di cercare di convincere i delegati di Harris a unirsi al loro pressing sul partito per includere il cessate il fuoco nella piattaforma della Convention democratica. La vicepresidente è infatti ritenuta più aperta alle pressioni anche se la sua campagna continua a indicare che non sostiene l'embargo alle armi a Israele.
L’attacco di Trump alla Convention
- Infine l’evento Dem ha offerto l’occasione al candidato repubblicano Donald Trump per un altro dei suoi attacchi: l’ex presidente ha parlato di una “Convention truccata” a Chicago, in conseguenza di un "colpo di stato contro Joe Biden”. Trump ha anche lanciato un contro-programma al raduno Dem: oggi terrà un comizio con il suo vice JD Vance a York in Pennsylvania, stato in bilico dove è già stato sabato. Nei giorni successivi la sua campagna prevede di evidenziare temi differenti mentre il tycoon terrà raduni elettorali in altri Swing State.
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