Guerra Mo, Tajani: "Con Gb-Germania-Francia sostegno a sforzi per la tregua"

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"Insieme a Gran Bretagna, Germania e Francia sostengo gli sforzi di mediazione in corso di Usa, Egitto e Qatar per un accordo su cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi. Non possiamo perdere tempo: lavoriamo insieme a tutti i Paesi della regione per dare al Medioriente prospettive di pace". Così il ministro degli Esteri su X. Un dirigente di Hamas ha definito le parole di Biden, secondo cui una tregua a Gaza non è mai stata così vicina, "un'illusione". Raid israeliano a Gaza: sterminata un'intera famiglia

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Anche al Sisi sollecita come urgente una soluzione per la guerra a Gaza

La guerra a Gaza rischia di far precipitare l'intera regione in un "ciclo di instabilità costante", ha denunciato il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi dopo aver incontrato il ministro degli Esteri francese Stéphane Séjourné al Cairo, parlando dell'urgenza di usare i negoziati in corso, in cui l'Egitto, con Qatar e Stati Uniti è mediatore, per porre fine alla guerra a Gaza. Come ha spiegato un portavoce di al-Sisi, un accordo impedirebbe un ulteriore bagno di sangue e proteggerebbe la regione dalle conseguenze di una ulteriore escalation. I negoziati riprenderanno ad alto livello entro la fine della prossima settimana al Cairo. Ma fino ad allora gli sherpa dovrebbero continuare a discutere per superare gli ostacoli ancora presenti per spianare la strada a un accordo.

Gaza, decine di palestinesi uccisi in un attacco israeliano. VIDEO

Tajani: "Con Gb-Germania-Francia sostegno agli sforzi per la tregua"

"Insieme ai colleghi di Gran Bretagna, Germania e Francia sostengo gli sforzi di mediazione in corso di Usa, Egitto e Qatar per un accordo sul cessate il fuoco e sul rilascio degli ostaggi. Non possiamo perdere tempo: lavoriamo insieme a tutti i Paesi della regione per dare al Medio Oriente prospettive di stabilità e pace". Lo scrive il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X. I quattro Paesi hanno diffuso una dichiarazione congiunta in merito. Nella dichiarazione congiunta, "Regno Unito, Germania, Francia e Italia sostengono fortemente gli sforzi di mediazione in corso da parte di Stati Uniti, Egitto e Qatar per concludere l'accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi e sono incoraggiati dall'approccio costruttivo adottato finora". "Accogliamo con favore - aggiunge il comunicato congiunto - il fatto che il lavoro tecnico proseguirà nei prossimi giorni, anche sulle disposizioni umanitarie e sulle disposizioni specifiche relative agli ostaggi e ai detenuti, e che gli alti funzionari si riuniranno nuovamente entro la fine della prossima settimana con l'obiettivo di concludere l'accordo". I quattro Paesi esortano inoltre "tutte le parti a continuare a impegnarsi in modo positivo e flessibile in questo processo". "Sottolineiamo l'importanza di evitare qualsiasi azione di escalation nella regione che minerebbe la prospettiva di pace. C'è troppo in gioco", conclude la nota. 

Da Gb, Francia, Germania e Italia appello congiunto alle parti per concludere il negoziato su Gaza

I Ministri degli Esteri di Regno Unito, Francia, Germania e Italia sottoscrivono un appello congiunto a "tutte le parti" coinvolte per concludere il negoziato su Gaza entro breve. "Noi, Ministri degli Esteri di Regno Unito, Francia, Germania e Italia, sosteniamo fortemente gli sforzi di mediazione in corso da parte di Stati Uniti, Egitto e Qatar per concludere l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi e siamo incoraggiati dall'approccio costruttivo adottato finora", si legge nella dichiarazione congiunta.

"Accogliamo con favore il fatto che il lavoro tecnico continuerà nei prossimi giorni, anche sulle disposizioni umanitarie e sugli accordi specifici relativi agli ostaggi e ai detenuti, e che gli alti funzionari si riuniranno nuovamente prima della fine della prossima settimana con l'obiettivo di concludere l'accordo".

"Esortiamo tutte le parti a continuare a impegnarsi in modo positivo e flessibile in questo processo. Sottolineiamo l'importanza di evitare qualsiasi escalation nella regione che possa minare le prospettive di pace. La posta in gioco è troppo alta".

Israele: "Attacchi aerei delle IDF contro depositi di armi di Hezbollah"

Idf, 55 razzi di Hezbollah sul nord di Israele dopo raid

Hezbollah ha lanciato circa 55 razzi verso il nord di Israele in seguito a un attacco aereo israeliano nell'area di Nabatieh che second il ministero della Salute libanese ha ucciso 10 persone, tra cui una donna e due bambini, tutti cittadini siriani. Lo riferiscono i media israeliani. Secondo l'Idf, alcuni razzi sono caduti in aree aperte provocando degli incendi. In un episodio separato, due soldati israeliani rimasti feriti in un attacco con drone su una postazione militare vicino alla comunità di Misgav Am, ha detto l'esercito. Uno dei soldati è stato dichiarato in gravi condizioni, mentre l'altro è stato ferito leggermente. Hezbollah, riferiscono i media, ha rivendicato l'attacco dicendo di aver lanciato due droni contro Israele. 

Due feriti in un raid di Hezbollah contro il Nord di Israele

Due persone sono rimaste ferite nel nord di Israele nell'attacco di razzi di Hezbollah in risposta a un raid notturno dell'Idf nel sud del Libano, hanno reso noto i militari israeliani dopo che in primo momento erano state invece escluse vittime. I due feriti sono stati trasferiti in ospedale in elicottero.

Ucciso comandante Hezbollah in Libano, colpito da drone Israele mentre era in moto

Un drone militare israeliano ha "eliminato" il comandante di Hezbollah Hussein Ibrahim dopo che un drone dell'Idf ha colpito la moto su cui si spostava nel sud del Libano, rende noto il Jerusalem Times citando fonti militari israeliane dopo che Hezbollah ha lanciato 55 razzi contro il nord di Israele. Ibrahim era al comando della forza speciale Radwan che ha come compito principale quello di infiltrarsi nel nord di Israele. 

Hamas, bilancio 11 mesi di guerra a quota 40.074 vittime

Il ministero della Salute di Gaza, governata da Hamas, ha annunciato che il bilancio delle vittime della guerra nella Striscia, giunta all'11  mese, è di 40.074 vittime. Il bilancio comprende 69 morti nelle ultime 48 ore, secondo i dati del ministero, che elencano anche 92.537 feriti nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, il 7 ottobre 2023, quando i militanti del gruppo armato palestinese hanno attaccato Israele facendo strage di civili. 

Media, delegazione Israele oggi al Cairo per valico Rafah

Una delegazione israeliana si recherà oggi al Cairo per discutere le disposizioni per la riapertura del valico di frontiera di Rafah con funzionari egiziani, statunitensi e del Qatar. Lo riporta il sito di notizie qatariota Al-Araby Al-Jadeed. La delegazione è descritta come "tecnica" e non sembra includere funzionari di alto rango. Secondo la testata, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha respinto una proposta egiziana e statunitense per il monitoraggio del valico, insistendo sul fatto che Israele svolga un ruolo nella supervisione della sicurezza al confine, nonostante l'offerta includa garanzie che Hamas non sarà in grado di utilizzare l'area per scopi militari. Il valico di frontiera di Rafah è chiuso da maggio, poiché l'Egitto si rifiuta di gestirlo mentre Israele mantiene una sua presenza. 

Razzi Hezbollah contro il nord di Israele

Pioggia di razzi di Hezbollah contro il nord di Israele in risposta all'attacco notturno dell'Idf contro Wadi al-Kfour, nel sud del Libano, in cui sono morte dieci persone, fra cui due bambini. Secondo le forze militari dell'Idf, sono stati sparati 55 razzi contro la zona di  Ayelet Hashahar, molti dei quali sono caduti in zone disabitate. 

Hamas, 'parole Biden su tregua vicina sono un'illusione'

Un dirigente di Hamas ha definito le parole del presidente Usa Joe Biden, secondo cui una tregua a Gaza non è mai stata così vicina, "un'illusione". "Dire che siamo vicini a un accordo è un'illusione", ha detto il membro dell'ufficio politico di Hamas Sami Abu Zuhri in una dichiarazione inviata all'Afp. "Non vediamo un accordo o veri negoziati, piuttosto l'imposizione dei diktat americani".


Parroco Gaza: "Speriamo nei colloqui, passo verso miracolo pace"

Mentre a Doha, in Qatar, si sono concluse le trattative per il cessate il fuoco a Gaza, che ora continueranno al Cairo, la speranza espressa ai media vaticani dal parroco dell'unica chiesa cattolica della Striscia di Gaza, l'argentino padre Gabriel Romanelli, è che i frutti dei negoziati possano vedere la luce già entro la prossima settimana. L'amarezza del sacerdote è che "però, ancora purtroppo si sentono i rumori dei bombardamenti. È comunque una buona notizia se si pone fine a questa guerra, con il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Come primo passo verso la pace". 

Washington Post: Teheran a caccia di partnership con produttori cinesi di satelliti

’Iran è a caccia di partnership con due società cinesi produttrici di satelliti allo scopo di espandere la propria capacità di sorveglianza remota e di raccolta di informazioni, anche tramite immagini ad alta risoluzione di obiettivi militari in Israele e in tutto il Medio Oriente. Ad affermarlo sono funzionari di sicurezza occidentali citati dal Washington Post. 

Negli ultimi mesi questo sforzo si è tradotto in una serie di scambi di delegazioni tra il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell’Iran e le società cinesi, che producono e gestiscono satelliti per il telerilevamento dotati di sofisticate telecamere, precisano funzionari statunitensi, europei e mediorientali a conoscenza dei rapporti di intelligence che descrivono gli incontri.  Il percorso di avvicinamento dell'Iran alle due società viene osservato da vicino tra crescenti timori per il rischio che qualsiasi accordo che possa emergerne potrebbe consentire all'Iran di migliorare notevolmente la sua capacità di spiare le installazioni militari statunitensi e israeliane così come quelle dei rivali arabi nel Golfo Persico, sottolineano i funzionari citati dal quotidiano. Le due società offrono una linea di satelliti con apparecchiature ottiche almeno due volte più sensibili dei satelliti più avanzati gestiti dall'Iran. 

Diplomazia, attacchi coloni Cisgiordania minacciano pace

Gli attacchi dei coloni israeliani contro i palestinesi nella Cisgiordania occupata "rischiano di compromettere gli sforzi diplomatici in corso". Il monito arriva dai ministri degli Esteri francese, Ste'phane Se'jo'urne', e britannico, David Lammy, al termine di una visita congiunta in Israele e nei Territori palestinesi occupati. I due capi della diplomazia di Parigi e Londra hanno condannato "con forza" la violenza dei coloni, che secondo loro "minaccia la sicurezza di israeliani e palestinesi". In particolare, hanno fatto riferimento all'operazione condotta da decine di coloni che due giorni fa hanno preso d'assalto un villaggio palestinese vicino alla città di Kalkiliya, sparando a un uomo palestinese di 23 anni e ferendone gravemente un altro, oltre a incendiare veicoli e causare altri danni alle proprietà. Se'journe' e Lammy hanno insistito sulla loro volontà di sostenere "i processi di cooperazione e di regolarizzazione della situazione nella regione", sottolineando che per andare avanti "tutti gli attori coinvolti devono fare sforzi concreti se vogliono davvero porre fine al conflitto". Hanno inoltre ribadito che la soluzione dei due Stati è l'unica in grado di portare "una pace giusta e duratura".

Ministero libanese, 'sale a 10 morti bilancio attacco Israele'

Il ministero della Salute libanese ha dichiarato che nell'attacco aereo israeliano di sabato nel Libano meridionale sono stati uccisi 10 siriani, aggiornando il precedente bilancio di 9 morti: un raid che secondo l'esercito israeliano ha colpito i depositi di armi di Hezbollah sostenuto dall'Iran. Il bilancio dell'attacco nell'area di Nabatieh è uno dei più alti nel Libano meridionale da quando Hezbollah e le forze israeliane hanno iniziato a scambiarsi colpi di arma da fuoco quasi quotidianamente al confine dopo l'inizio della guerra nella Striscia di Gaza a ottobre. 

Ambasciatore d'Italia a Kiev presenta le credenziali a Zelensky

Il nuovo ambasciatore d'Italia a Kiev, Carlo Formosa, ha presentato le proprie lettere credenziali al presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky. Nel corso di un cordiale colloquio in avvio della sua missione, informa una nota dell'ambasciata d'Italia, l'ambasciatore Formosa ha rinnovato al presidente il fermo supporto del governo italiano all'Ucraina, al suo popolo e alle sue istituzioni, ribadendo l'impegno del nostro Paese a cooperare per creare le migliori condizioni possibili per una pace giusta, inclusiva e duratura. Il nuovo capo missione ha sottolineato che il sostegno all'Ucraina resta al centro dell'azione della Presidenza italiana del G7. Formosa assume inoltre il coordinamento del Gruppo di Supporto degli Ambasciatori G7 a Kiev, impegnato ad appoggiare il governo e il popolo ucraino nell'adozione delle riforme interne essenziali per la resilienza, la ricostruzione e l'attrazione di investimenti stranieri, nonché per il percorso di integrazione dell'Ucraina nella comunità euro-atlantica.

Soccorsi Gaza, raid uccide 15 persone stessa famiglia

Un raid aereo di Israele sulla Striscia di Gaza ha ucciso 15 persone di una stessa famiglia palestinese, tra cui nove bambini e tre donne. Lo ha riferito l'agenzia di difesa civile di Gaza. L'attacco ha colpito la casa della famiglia Ajlah, nel quartiere di Al-Zawaida, nel centro di Gaza, secondo quanto dichiarato dal portavoce dei soccorsi, Mahmud Bassal. L'agenzia palestinese Wafa e altri media hanno finora riferito di un bilancio di almeno 11 civili palestinesi uccisi e molti altri rimasti feriti in attacchi aerei israeliani in varie aeree compiuti all'alba nella Striscia di Gaza. Al momento l'operazione non e' stata commentata dall'esercito israeliano.

Wafa, 'sale a 16 morti bilancio dei raid israeliani su Gaza'

E' salito da 11 ad almeno 16 il bilancio dei morti nei raid aerei israeliani compiuti la scorsa notte sulla Striscia di Gaza: lo scrive l'agenzia palestinese Wafa, citando fonti mediche. Almeno 15 i morti ad Al-Zawaida, dove oltre alle tende con gli sfollati sono state colpite anche delle case. Un secondo corpo è stato inoltre recuperato da sotto alle macerie nel quartiere Sheikh Radwan a nord di Gaza City, aggiunge la Wafa, portando il bilancio provvisorio per tutta la Strsicia di Gaza a 16. 

Israele ordina evacuazione da Maghazi, nella parte centrale della Striscia

Nuovo ordine di evacuazione dell'esercito israeliano per i palestinesi della Striscia di Gaza: il nuovo provvedimento riguarda i residenti della zona centrale di Maghazi. Con l'annuncio il portavoce in lingua araba delle Forze di Difesa israeliane, Avichay Adraee, ha pubblicato anche la lista delle zone da evacuare, avvertendo che i militari "opereranno con la forza" contro i gruppi terroristici operativi nella zona, a seguito del lancio di razzi contro il territorio israeliano.

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