Guerra a Gaza, Hamas vuole disertare colloqui con Israele. Biden spinge per tregua

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Hamas ha annunciato di non voler partecipare a un ultimo round di negoziati sulla tregua nella Striscia di Gaza previsto per giovedì. Israele avrebbe però ricevuto indicazioni secondo cui Sinwar è interessato a un accordo. Continua l'attesa per la rappresagli dell'Iran contro Israele: l'appello di Gran Bretagna, Francia e Germania: "A rischio la stabilità regionale". In due incidenti separati, due soldati di Hamas hanno ucciso un ostaggio israeliano e ferito gravemente due prigioniere

LIVE

Bilancio Hamas, 39.897 morti a Gaza da 7 ottobre

Aumenta ancora il numero delle vittime a Gaza dall'inizio del conflitto lo scorso 7 ottobre: secondo l'ultimo bilancio fornito da Hamas, i morti nella Striscia sono 39.897. I feriti hanno raggiunto in tutto il numero di 92.152.

Medioriente, Abu Mazen a Mosca per incontrare Putin

Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas è arrivato a Mosca in visita ufficiale su invito del presidente russo Vladimir Putin. L'incontro tra i due leader è previsto per domani, secondo l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, per discutere degli sforzi per fermare la guerra a Gaza e per portare aiuti umanitari nella Striscia, ma anche dello sviluppo delle relazioni bilaterali.

E' la prima visita del presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese a Mosca dal 2021. A marzo la capitale russa ha ospitato colloqui tra Fatah, Hamas la Jihad Islamica.

Iran alla Cina, 'abbiamo diritto a deterrenza'

L'Iran ha "il diritto ad un'appropriata risposta e alla deterrenza" contro  Israele dopo l'assassinio a Teheran del leader di Hamas Ismail Haniyeh.  E' quanto ha ribadito il ministro degli Esteri ad interim iraniano Wang  Yi, che ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri  cinese Wang Yi, secondo quanto riferito dai media di Teheran. Secondo  Bagheri, ristabilire la deterrenza con Israele è necessario per  assicurare la stabilità regionale.

Berlino, evitare pericolosissima escalation in Medio Oriente

"L'intera regione è in una situazione pericolosissima e nessuno ha interesse a una ulteriore escalation". Lo ha detto il portavoce di Olaf Scholz, Wolfgang Buechner, alla conferenza stampa di governo a Berlino.  Il portavoce è tornato sulla telefonata di Scholz con Netanyahu e sul comunicato rilasciato da Berlino Londra e Parigi, che hanno chiesto un cessate il fuoco su Gaza, mettendo in guardia anche dalle minacce iraniane. 

Ministero della Sanità di Hamas, i morti a Gaza sono 39.897

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 39.897, di cui 107 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 92.152, secondo la stessa fonte.

Parolin a Pezeshkian, non si allarghi conflitto in Medio Oriente

"Questa mattina il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato di Sua Santità, ha avuto una conversazione telefonica con Masoud Pezeshkian, presidente della Repubblica Islamica dell'Iran. Il cardinale, oltre a congratularsi con il presidente per l'inizio del suo mandato e a trattare temi di comune interesse, ha espresso la seria preoccupazione della Santa Sede per quanto sta accadendo in Medio Oriente, ribadendo la necessità di evitare in ogni modo che si allarghi il gravissimo conflitto in corso e preferendo invece il dialogo, il negoziato e la pace". Lo comunica il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni.

Bonelli, ipocrisia Tajani mentre Israele massacra civili

"Esempio di scuola di ciò che è l'ipocrisia in politica. Israele bombarda ogni giorno strutture civili, sanitarie e scolastiche. Il ministro Tajani, che fa? Invita Israele alla moderazione e a non attaccare i civili. Ma Tajani non prova alcun imbarazzo nel fare dichiarazioni cosi' intrise di ipocrisia?" Così il portavoce di Europa Verde e deputato di Verdi e Sinistra Angelo Bonelli. "Dal 7 ottobre, quasi 40 mila civili, per lo più donne e bambini, sono stati assassinati. Israele bombarda chi cerca cibo dai convogli umanitari, scuole e ospedali. Sono atti criminali contro l'umanità, di cui il responsabile è Netanyahu. Di fronte a questo massacro di vite umane, il ministro Tajani invita Israele alla moderazione, proponendo due Stati e due popoli: pura ipocrisia di cui dovrebbe vergognarsi. Per realizzare due Stati e due popoli sarebbe necessario riconoscere l'unico Stato che non è riconosciuto come tale, quello palestinese, esattamente ciò che non fa il governo italiano, che chiede due Stati e due popoli ma non riconosce lo Stato di Palestina, al contrario di quello che hanno fatto altri paesi. Ipocrisia pura", aggiunge. "Noi ribadiamo la richiesta di richiamare l'ambasciatore italiano in Israele e di sospendere gli accordi economici e militari con Israele", conclude Bonelli. 

Houthi, 'raid aereo Usa-Gb su isola yemenita di Kamaran'

Aerei da ricognizione statunitensi e britannici hanno lanciano un attacco sull'isola yemenita di Kamaran, a una settantina di chilometri a nord-ovest di Hodeidah: lo riferisce la tv di proprietà degli Houthi, Al Masirah. 

Al-Jazeera, Hamas chiede si torni a piano tregua Biden

Non è vero che Hamas abbia chiuso alla ripresa di un negoziato per la tregua a Gaza: secondo Al Jazeera, in realtà, la richiesta del movimento armato che governa la Striscia è di tornare alla proposta in tre fasi presentata a fine maggio dal presidente americano Joe Biden. La testata con sede nel Qatar e bandita da Israele ricorda che su quel piano, che puntava alla fine della guerra dopo i tre passaggi intermedi, inizialmente era d'accordo anche Israele ma poi i negoziati non sono andati avanti a causa dei "continui bombardamenti israeliani a Gaza". All'epoca, ricorda Al Jazeera, Hamas aveva rilasciato diverse dichiarazioni sulla necessità di una tregua per interrompere l'aggressione israeliana; secondo la testata araba in lingua inglese, l'interpretazione del comunicato di Hamas data dalla stampa israeliana secondo cui "rifiuta completamente" il negoziato è sbagliata: il movimento sarebbe al contrario disposto a discutere della proposta iniziale che era sul tavolo. 

Lufhtansa, 'sospesi i voli in Medio Oriente fino al 21/8'

Il gruppo aereo tedesco Lufthansa ha dichiarato di aver deciso di prolungare la sospensione dei voli verso Tel Aviv, Teheran, Beirut, Amman ed Erbil fino al 21 agosto a causa delle continue tensioni nella regione. Il gruppo ha aggiunto che eviterà di utilizzare lo spazio aereo iraniano e iracheno fino alla stessa data, una proroga rispetto alla precedente data del 13 agosto.

Oggi a Parma funerali del bimbo di sei mesi ferito a Gaza

Si terranno oggi a Parma i funerali del bambino di 6 mesi ferito a Gaza e morto in città mentre era in viaggio da Bologna all'ospedale Niguarda di Milano. Il bimbo - che si chiamava Seifeddin Mohammed Yehya Barakeh , nato nella città palestinese di Deir Albalh il 30 gennaio 2024 -  sarà sepolto a Parma. E' arrivato gravemente ferito dall'inferno del conflitto sulla striscia di Gaza e doveva essere sottoposto a una operazione al cuore che, però, si è fermato durante il tragitto in ambulanza.

Air France proroga stop voli su Beirut fino al 14 agosto

Air France e la sua controllata Transavia France hanno nuovamente prorogato la sospensione dei loro voli per Beirut, fino a mercoledì 14 agosto, a causa delle continue tensioni nella regione. Lo hanno fatto sapere le stesse compagnie aeree. I voli sono sospesi dal 29 luglio a causa della "situazione della sicurezza in Libano" e la loro ripresa "sarà soggetta a una nuova valutazione della situazione sul terreno", ha precisato Air France in una nota. La compagnia francese ha affermato che "la sicurezza dei suoi clienti e degli equipaggi è la sua priorità assoluta". I clienti che hanno prenotato voli prima del 18 agosto possono annullare o modificare il proprio viaggio senza alcun costo. Anche altre compagnie internazionali hanno cessato di servire Beirut per i timori di un'escalation militare tra Israele e Hezbollah. Air France ha invece confermato i suoi voli per Tel Aviv mentre alcuni vettori internazionali, come l'italiana ITA, hanno sospeso i loro voli almeno fino al 15 agosto. 

Iran, 'ripresa dei colloqui per accordo su nucleare è possibile'

"Se tutte le parti dell'accordo sul nucleare manterranno i loro impegni, contribuiranno a costruire la fiducia reciproca e a salvaguardare gli interessi bilaterali, potranno riprendere i colloqui sul rilancio dell'accordo sul nucleare, così come su altre questioni bilaterali": lo ha detto ieri sera il presidente iraniano, Massoud Pezeshkian, in una conversazione telefonica con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Riferendosi alle tensioni regionali, Pezeshkian ha sottolineato che "i doppi standard da parte degli Stati Uniti e di alcuni Paesi occidentali hanno incoraggiato il regime sionista a commettere terrore e crimini a Gaza e nei Paesi della regione". Secondo il sito web del presidente, Michel da parte sua ha espresso la volontà di riprendere i colloqui sul nucleare. Per quanto riguarda Gaza, ha chiesto il cessate il fuoco nell'enclave e il riconoscimento della Palestina come Stato indipendente. 

Abbas, 'due Stati sovrani per garantire la pace'

 La liberazione dei territori palestinesi occupati da Israele e la formazione di due stati sovrani, vale a dire lo Stato arabo e quello ebraico, garantiranno una pace duratura in Medio Oriente. Lo ha detto alla Tass il presidente palestinese Mahmoud Abbas. "La garanzia per raggiungere stabilità e sicurezza in Medio Oriente è l'attuazione di una decisione sulla formazione di due stati, basata sul diritto internazionale, il ritiro di Israele dai territori palestinesi, occupati dal 1967, con la capitale Gerusalemme Est", ha aggiunto il presidente dell'Anp.

Il leader palestinese ha dichiarato di credere che il governo israeliano "non creda nella pace e si ponga al di sopra del diritto internazionale, rendendo la situazione in Medio Oriente ancora più tesa". Come prova di ciò, ha continuato, dovrebbero esserci i "massacri, il genocidio e la pulizia etnica perpetrati dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania e a Gerusalemme, nonché gli attacchi ai paesi vicini. Se Israele vuole vivere in sicurezza e in pace con i suoi vicini come uno Stato normale e amante della pace, dovrebbe accettare l'attuazione della soluzione dei due Stati, basata su un quadro giuridico internazionale, che includa l'Iniziativa di pace araba".

Ieri l'ambasciatore palestinese in Russia Abdel Hafiz Nofal ha detto alla Tass che Abbas si recherà in visita ufficiale in Russia dal oggi al 14 agosto e incontrerà il presidente russo Vladimir Putin domani.

Lapid, con riforma giustizia Netanyahu Israele vulnerabile

L'attacco di Hamas il 7 ottobre scorso è avvenuto dopo che "il colpo di stato giudiziario" del governo guidato da Benjamin Netanyahu ha indebolito la sicurezza di Israele, rendendo il Paese più vulnerabile. Lo ha detto il leader dell'opposizione, Yair Lapid, citato dalla radio pubblica israeliana, denunciando che alcuni dei partiti che fanno parte della coalizione di governo di estrema destra vorrebbero "una guerra eterna a Gaza". Questa è la ragione per cui il mondo si allontana da Israele, ha aggiunto. Secondo Lapid, servirebbe "un'alleanza regionale contro l'Iran dei paesi arabi", che contribuirebbe a una soluzione a Gaza e al rilascio dei prigionieri israeliani che ancora si trovano nella Striscia.

Colloquio Gallant-Austin, discusso coordinamento operativo e strategico

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha parlato nella notte con il suo omologo americano, il segretario alla Difesa Lloyd Austin. Nel corso del loro colloquio, il settimo nelle ultime due settimane, Gallant e Austin hanno "discusso del coordinamento operativo e strategico alla luce dei recenti sviluppi". "Gallant ha illustrato la prontezza e le capacità delle Forze di difesa israeliane di fronte alle minacce poste dall'Iran e dai suoi alleati regionali e ha discusso l'interoperabilità con l'ampia gamma di capacità militari statunitensi dispiegate nella regione", afferma il ministero. Gallant ha anche "sottolineato l'urgenza di raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi e ha ringraziato l'amministrazione statunitense per la sua leadership e il suo impegno su questo tema".

Usa inviano sottomarino nucleare e portaerei con F-35

Gli Stati Uniti hanno inviato un sottomarino con missili guidati in Medio Oriente, mentre una portaerei che si stava già dirigendo verso l'area vi giungerà più rapidamente. Lo riporta la Bbc, citando il segretario alla Difesa Lloyd Austin, cha ha spiegato che la decisione è una risposta ai timori di un conflitto regionale più ampio e dimostra la determinazione degli Stati Uniti ad aiutare Israele da qualsiasi attacco da parte dell'Iran. Gli Stati Uniti, ha detto Austin, "prenderanno ogni misura possibile" per difendere il loro alleato. 

In una dichiarazione, il Pentagono ha precisato che nella regione è stato inviato il sottomarino lanciamissili Uss Georgia e che è stato dato l'ordine alla portaerei Uss Abraham Lincoln, che trasporta jet da combattimento F-35C, di accelerare il suo viaggio verso l'area, dove si stava dirigendo per sostituire un'altra nave.

Tajani, a Gaza è l'ora del cessate il fuoco

La nostra linea è molto chiara. Chiediamo con forza ad Israele — che ha il diritto di difendersi, come abbiamo sempre detto — di interrompere attacchi che portano ad un numero altissimo di vittime civili, il che è in contrasto con il diritto internazionale. C'è un percorso in atto, ci sono mediazioni, siamo contrari ad ogni atto che alzi ulteriormente la tensione e coinvolga innocenti. È l'ora del cessate il fuoco, come ha appena detto anche Biden, non è troppo tardi". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato dal Corriere della sera sulla guerra a Gaza. Per arrivare al cessate il fuoco "oltre alla diplomazia, al piano Food for Gaza , con l'obiettivo dei due popoli due Stati, siamo pronti ad offrire le nostre forze, a partire dai carabinieri per cui già abbiamo avuto richieste di disponibilità, per una missione di controllo della costruzione dello Stato palestinese, guidata dai Paesi arabi". Se la situazione nell'area deflagrasse Tajani vede rischi "enormi" e anche per questo "chiediamo alla Bce di non fare più solo da guardiano del rigore — visto che anche il Paese che su questo più aveva battuto, la Germania, ha problemi di crescita — ma di spingere l'economia, alimentarla, abbassando in maniera decisa i tassi di interesse e venendo incontro ai bisogni delle imprese". Tajani guarda anche all'avanzata degli ucraini e gli attacchi in territorio russo: "Sosteniamo l'Ucraina senza se e senza ma, possiamo comprendere la loro volontà di difendersi anche contrattaccando, ma non siamo in guerra con la Russia. Le armi che abbiamo fornito non possono essere usate per attaccare la Russia sul suo territorio". Di questo "ne parleremo ufficialmente con il ministro ucraino Kuleba a fine mese al Consiglio per gli Affari esteri Ue, chiederemo chiarimenti e valuteremo come agire. Sicuramente non manderemo i nostri soldati a combattere e invitiamo tutti alla massima prudenza", conclude Tajani. 

Gb, Francia, Germania a Iran, non attacchi Israele

Regno Unito, Francia e Germania avvertono l'Iran che se attaccherà Israele "si assumerà la responsabilita'" dell'escalation nella regione. In una dichiarazione congiunta citata dal Times of Israel, i tre Paesi fanno appello a Teheran invitando la Repubblica islamica a evitare di contribuire alla spirale verso la guerra totale. "Siamo profondamente preoccupati per l'acuirsi delle tensioni nella regione e siamo uniti nel nostro impegno per la riduzione della tensione e la stabilità regionale - scrivono i tre Paesi - In questo contesto, chiediamo all'Iran e ai suoi alleati di astenersi da attacchi che potrebbero ulteriormente intensificare le tensioni regionali e mettere a repentaglio la possibilità di concordare un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi", continua la dichiarazione, riferendosi ai negoziati per un accordo tra Israele e Hamas, che dovrebbero riprendere nei prossimi giorni. Se l'Iran attacchera', "si assumerà la responsabilità di azioni che mettono a repentaglio questa opportunità di pace e stabilità. Nessun Paese trarrà vantaggio da un'ulteriore escalation in Medio Oriente", conclude la dichiarazione.

Israele: 38 terroristi eliminati in attacco scuola Gaza

Sono 38 i terroristi di Hamas eliminati nell'attacco alla scuola Tabbayeen nella Striscia di Gaza. Lo scrivono i media israeliani citando lo Shin Bet e l'intelligence militare. "Le forze di sicurezza stanno proseguendo le loro valutazioni e il numero potrebbe aumentare", aggiunge il Jerulame Post. 

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