l'esercito israeliano ha chiesto ai civili palestinesi di alcuni quartieri di Khan Younis di evacuare e dirigersi verso la designata "zona umanitaria". Hezbollah ha annunciato di aver lanciato decine di razzi Katyusha contro Israele in risposta agli attacchi israeliani. Gallant: "Risponderemo rapidamente". Usa e Israele si attendono un attacco dell'Iran lunedì 5 agosto. A riportarlo è Axios, che cita alcune fonti. Raid israeliano su 2 scuole a Gaza: almeno 25 morti
Netanyahu: "Circondati da 7 fronti ma colpiremo ovunque"
"L'Iran e i suoi emissari cercano di circondarci con un anello di terrore su sette fronti. La loro aggressività manifesta non conosce sazietà, ma noi siamo determinati a fronteggiarli su ogni campo lontano", ha dichiarato questa sera il premier israeliano Benyamin Netanyahu intervenendo alla commemorazione di Zeev Jabotinski sul monte Herzl. "Chiunque colpirà i nostri cittadini pagherà un prezzo molto alto: la nostra mano lunga colpisce nella Striscia di Gaza, nello Yemen, a Beirut e ovunque sia necessario", ha aggiunto.
Media: Sinwar contrario a Meshaal come successore Haniyeh
Yahya Sinwar, il capo di Hamas a Gaza, è contrario alla nomina di Khaled Meshaal come successore di Ismail Haniyeh alla guida dell'ufficio politico del gruppo armato palestinese. E' quanto riporta il canale saudita Al Hadath, sottolineando che ieri la leadership di Hamas ha tenuto una riunione in Qatar sul tema e Sinwar ha fatto arrivare il suo messaggio, sostenendo di preferire qualcuno con una relazione più forte con la leadership iraniana. Oltre a Meshaal, membro fondatore del politburo di Hamas alla guida del gruppo tra il 2004 e il 2017, l'altro favorito è Khalil al-Hayya, figura potente che era vicino ad Haniyeh, assassinato mercoledì a Teheran.
Media: missione segreta di una delegazione americana in Iran'
Secondo il quotidiano del Kuwait Al-Jarida, una delegazione americana è recentemente volata dalla Turchia alla città di Karaj, nel nord dell'Iran, per un incontro segreto mediato dall'Oman con alti funzionari iraniani, per trasmettere un messaggio di "calma e avvertimento" a Teheran nella speranza di prevenire una guerra regionale su vasta scala. Durante l'incontro, che è durato due ore, i funzionari statunitensi avrebbero espresso il disappunto del presidente Joe Biden per la continua escalation del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. E ribadito che gli Stati Uniti non vogliono una guerra con l'Iran, ma che difenderanno Israele. Gli Usa poi hanno detto di sperare che l'Iran non "cada nella trappola" di lanciare un attacco su vasta scala che rafforzerebbe solo il potere internazionale del primo ministro Netanyahu.
Wsj: "L'Iran respinge gli appelli arabi alla moderazione"
L'Iran ha respinto le richieste di moderazione dei diplomatici arabi in previsione di un attacco a Israele: lo hanno riferito al Wall Street Journal fonti a conoscenza dei colloqui. Teheran, secondo le stesse fonti, ha affermato che non gli importa se la sua risposta all'assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh la scorsa settimana a Teheran, che attribuisce a Israele, porterà ad una guerra.
L'esercito di Israele: "Siamo in altissima allerta"
"Non c'è alcun cambiamento nelle indicazioni di sicurezza alla popolazione per il momento. Parallelamente, siamo in altissima allerta". Lo ha detto in conferenza stampa il portavoce delle forze di difesa israeliane Daniel Hagari.
Timori per attacco Iran, capo Centcom domani in Israele
Il generale Michael Erik Kurilla, a capo del Comando Centrale Usa (Centcom), arriverà in Israele domani per completare i preparativi con le forze armate israeliane per difendersi da un previsto attacco iraniano. Lo ha riferito il sito Walla, citando un funzionario israeliano. Dalla Casa Bianca il vice consigliere per la Sicurezza nazionale Jon Finer ha sottolineato che lo spostamento di una portaerei in Medio Oriente è dovuto puramente a motivi difensivi e che l'obiettivo generale è quello di "abbassare la temperatura" nella regione. Quanto all'invito ai connazionali a lasciare il Libano, questo fa parte della preparazione per qualsiasi scenario e non una previsione.
Gallant: "Risponderemo rapidamente agli attacchi"
Il ministro della Difesa Yoav Gallant ha affermato che Israele è "fortemente preparato" e pronto a rispondere rapidamente" in vista di un attacco iraniano e di Hezbollah. "Siamo preparatissimi in difesa, a terra e in aria, e siamo pronti a muoverci rapidamente per attaccare o rispondere. Esigeremo un prezzo dal nemico, come abbiamo fatto negli ultimi giorni. Se oserà attaccarci, pagherà un prezzo elevato", ha dichiarato durante una visita alla Divisione tecnologica terrestre dell'Idf.
Stasera riunione Netanyahu con vertici sicurezza
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu terrà una riunione con i vertici della sicurezza presso il quartier generale dell'Idf a Kirya, Tel Aviv, alle 20.30 (le 19.30 in Italia). L'incontro arriva mentre si attende la "dura risposta" minacciata dall'Iran dopo l'uccisione di due leader di Hamas ed Hezbollah, Ismail Haniyeh e Fouad Shukr.
Israele: "Bunker a Gerusalemme per i leader in caso di guerra"
Lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interna israeliana, ha predisposto un bunker sotterraneo a Gerusalemme per ospitare i leader del Paese anche per un lungo periodo in caso di guerra con l'Iran. Lo riferiscono i media israeliani, tra cui Walla e Times of Israel.
Il bunker, secondo le stesse fonti, è stato dotato di capacità di comando e controllo ed è collegato al quartier generale del ministero della Difesa a Tel Aviv.
Fidan vola al Cairo, situazione Gaza in primo piano (2)
La cooperazione tra Turchia ed Egitto è sempre più capillare ed è destinata a rafforzarsi nei prossimi mesi, soprattutto per quanto riguarda la questione palestinese. I due Paesi hanno riallacciato le relazioni circa due anni fa, dopo una rottura durata 10 anni e coincisa con l'ascesa al potere di al-Sisi in Egitto. "La nostra collaborazione è di estrema utilità per i nostri Paesi e per tutta la regione. L'occupazione illegale di Territori palestinesi da parte di Israele ha portato instabilità a tutta la regione. L'unica soluzione è la nascita di uno Stato palestinese. Se non accadrà, continuerà la tensione, anche con l'Iran e nel Mar Rosso", ha affermato Fidan in partenza per il Cairo. "Gli ultimi avvenimenti hanno deviato l'attenzione dalle tragiche condizioni dei civili a Gaza. Le parti devono dialogare, urge trovare soluzioni", ha ribadito il capo della diplomazia di Ankara.
Fidan vola al Cairo, situazione Gaza in primo piano
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan è volato nella capitale egiziana il Cairo per una visita ufficiale in cui si parlera' della situazione a Gaza e della sempre piu' difficile strada per un cessate il fuoco. Fidan si trova in Egitto su invito del collega egiziano Badr Abdelatty, che ha chiesto un incontro al capo della diplomazia di Ankara in seguito alla morte del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Dopo la storica visita del presidente Recep Tayyip Erdogan dello scorso febbraio, ora tocca a Fidan un faccia a faccia con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, mentre domani visiterà il valico di Rafah e il porto di El Arish, principali punti di approdo per gli aiuti umanitari destinati a Gaza.
Idf: colpiti centri Hamas in 2 scuole. Media: 25 morti
L'esercito israeliano ha riferito di aver colpito due scuole di Gaza City nelle quali si celavano centri di comando di Hamas dai quali si dirigevano attacchi contro i soldati. Secondo media palestinesi, almeno 25 persone sono state uccise negli attacchi dell'Idf.
Tajani convoca riunione ministri G7: "Frenare l'escalation"
E' appena iniziata una riunione in video conferenza dei ministri degli Esteri del G7. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è il coordinatore del gruppo e ha invitato i colleghi al confronto in un momento delicatissimo per la crisi militare in Medio Oriente. Secondo fonti informate, il titolare della Farnesina chiederà un aggiornamento a tutti i colleghi, in particolare al segretario di Stato Usa Anthony Blinken. L'idea è quella di concordare un'azione politica e diplomatica che in extremis possa evitare uno scontro militare più generalizzato in tutta la regione.
Media: "Sinwar rifiuta Mashaal come successore di Haniyeh"
Il leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar ha fatto sapere di non essere d'accordo sul nome di Khaled Mashaal come successore del capo politico Ismail Haniyeh, ucciso a Teheran perchè preferirebbe qualcuno con un rapporto più stretto con la leadership iraniana. Lo riferisce il canale di informazione saudita Alhadath mentre sono in corso le consultazioni all'interno di Hamas per scegliere il successore di Haniyeh.
Re Abdallah a Macron, più sforzi per evitare escalation
Il re Abdallah di Giordania ha parlato al telefono con il presidente francese Emmanuel Macron e ha discusso con lui dei "pericolosi sviluppi nella regione". Lo ha riferito l'agenzia di stampa Petra, secondo la quale il monarca hashemita ha chiesto "un aumento degli sforzi internazionali per un cessate il fuoco completo, per impedire l'espansione del conflitto nella regione".
Anche la Spagna raccomanda a connazionali di lasciare il Libano
Anche la Spagna, dopo che lo hanno già fatto diversi Paesi, ha esortato i suoi connazionali a lasciare il Libano mentre si attende l'attacco iraniano contro Israele in rappresaglia all'uccisione a Teheran di Ismail Haniyeh. "Agli spagnoli che si trovano in Libano, soprattutto se il loro soggiorno è temporaneo, si raccomanda di lasciare il Paese utilizzando i mezzi commerciali esistenti", fa sapere il ministero degli Esteri, sottolineando "il contesto generale di instabilità".
Fonti Usa: "Netanyahu ingrato, Biden conscio bugie, sostegno sempre più difficile"
"Biden si è reso conto che Netanyahu gli stava mentendo sugli ostaggi" e "diventa sempre più difficile per noi continuare a sostenere Israele nel tempo". Parla così un funzionario dell'Amministrazione Usa citato dal giornale israeliano Haaretz, sottolineando come siano stati difficili e tesi gli ultimi due colloqui tra il presidente americano e il premier israeliano, con l'accusa a quest'ultimo, che una decina di giorni fa era alla Casa Bianca, di essere ingrato con gli Stati Uniti che dal 7 ottobre non hanno mancato di assicurare aiuti a Israele. "Non lo dice ancora pubblicamente, ma nell'incontro gli ha detto precisamente 'basta prendermi in giro'", ha raccontato il funzionario sulla scia di quanto riportato nelle scorse ore anche da Channel 12, sottolineando come gli Usa si preparino ad aiutare Israele in caso di risposta dell'Iran e di Hezbollah all'uccisione mercoledì scorso a Teheran del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, e il giorno precedente di un comandante di Hezbollah a Beirut.
Hamas, consultazioni per nominare successore Haniyeh
Hamas ha fatto sapere di aver avviato le consultazioni per nominare un nuovo leader politico dopo l'uccisione di Ismail Haniyeh a Teheran mercoledì. Il processo vede coinvolti l'ufficio politico e il Consiglio della Shura che comprende funzionari eletti tra i membri del gruppo palestinese e divisi in quattro sezioni (Gaza, Cisgiordania, diaspora e prigionieri nelle carceri israeliane). Secondo gli esperti, due sono i favoriti a succedere d Haniyeh: Khaled Mashaal, membro fondatore del politburo di Hamas che ha guidato il gruppo tra il 2004 e il 2017, e Khalil al-Hayya, figura potente all'interno dell'organizzazione che era vicina al leader assassinato.
Media: "Drone Usa abbattuto sopra lo Yemen"
L'emittente vicina agli Hezbollah Al-Mayadeen afferma che un drone americano MQ-9 Reaper è stato abbattuto poco fa sopra lo Yemen, ma senza indicare fonti. Il drone sarebbe stato intercettato sopra il governatorato di Saada, area controllata dal gruppo filo-Iran Houthi.
Netanyahu: "Pronto a fare molta strada per rilascio ostaggi"
Il premier israeliano Benyamin Nethanyahu nella riunione di governo odierna ha affrontato il tema delle trattative con Hamas per la liberazione degli ostaggi israeliani e la tregua a Gaza. "Sono pronto a fare molta, molta strada per liberare tutti i nostri ostaggi, mantenendo al contempo la sicurezza di Israele", ha detto. E ha smentito le recenti indiscrezioni secondo cui avrebbe aggiunto richieste all'attuale piano di sul tavolo, con l'intento di ostacolare i negoziati.