Mo, Nyt: “Haniyeh ucciso da bomba nascosta mesi fa”. Israele: “Deif morto in raid”. LIVE
Hezbollah ha comunicato di avere lanciato decine di missili sul nord di Israele. Anche il capo militare di Hamas, Mohammed Deif, è stato eliminato nel raid israeliano a Kahn Younis, lo stesso in cui è morto il capo politico Haniyeh. A Teheran i funerali di Ismail Haniyeh presieduti dalla Guida Suprema Khamenei. Stasera previsto un confronto telefonico Biden-Netanyahu. Il ministro Crosetto: "10 mila militari di Unifil possono evitare scontro diretto".
Israele, Mohammed Deif è morto nel raid del 13 luglio
l comandante dell'ala militare di Hamas Mohammed Deif è stato eliminato nel raid israeliano del 13 luglio a Kahn Younis. Lo rende noto l'esercito.
Crosetto: "Militari italiani in Libano non più a rischio, non sono target diretto"
"Dobbiamo procedere su tre binari: da un lato rafforzare le forze armate libanesi per mettere in condizioni di operare efficacemente e costituire un'alternativa ad Hezbollah, all’altro sensibilizzare le Nazioni Unite affinché ci sia la piena applicazione della risoluzione 1701 anche rafforzando il contingente Unifil; ed infine garantire la sicurezza del contingente italiano impiegato in Unifil. Oggi ritengo che la sicurezza dei nostri militari non sia più a rischio che nei mesi scorsi, non sono un target diretto e abbiamo un ottimo apparato di intelligence, tuttavia potrebbero essere coinvolti incidentalmente negli scontri tra le parti". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto nell'informativa al Governo sugli esiti del vertice Nato di Washington.
Media americani: Usa mobilitano 12 navi da guerra nell'area mediorientale
Gli Stati Uniti hanno mobilitato nell'area mediorientale 12 navi da guerra, nel contesto dell'aumento della tensione tra Israele, Libano, e Iran, ha riferito il Washington Post citando una fonte del Pentagono. Le navi - tra cui la portaerei Uss Theodore Roosevelt - già si trovavano nel Golfo Persico, nel Mediterraneo orientale e nel Mar Rosso.
Crosetto: "Unifil può evitare ulteriore esclation"
"La presenza dei 10militari di Unifil in quella zona può essere l'elemento che non consente lo scontro diretto, può essere l'elemento di pacificazione, certo con le garanzie di sicurezza per il personale per il quale la mia preoccupazione è costante: non c'è giorno in cui io non mi chieda 'e se succede qualcosa?' ai nostri 1.200 militari. Oggi ritengo che non siano più a rischio dei giorni scorsi, non sono un target diretto ma potrebbero essere coinvolti incidentalmente in scontri tra le parti ed io ho espresso preoccupazione ai miei omologhi israeliano e libanese". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una informativa alla Camera.
Khamenei prega sulla bara di Haniyeh nei funerali a Teheran
La Guida Suprema della Repubblica islamica dell'Iran, Ali Khamenei, ha pregato sulla bara di Ismail Haniyeh, il capo politico di Hamas ucciso ieri da un missile a Teheran, durante i funerali in corso nella capitale iraniana. Dopo la preghiera di Khamenei durante una cerimonia presso l'università di Teheran, è iniziata la processione funebre verso piazza Azadi, a cui partecipano molti cittadini oltre che funzionari politici, militari e di governo iraniani, riferisce Irna. L'agenzia pubblica video in cui si vedono sfilare migliaia di persone, tra cui molte che sventolano la bandiera della Palestina.
Crosetto: "Da attacco Hezbollah rischio tragica escalation"
L'attacco di Hezbollah nel Golan "rischia di provocare una tragica escalation degli eventi in Medio Oriente". Lo ha ribadito il ministro della Difesa Guido Crosetto nella informativa urgente alla Camera sugli esiti del vertice Nato di Washington.
Blinken: "Tutte le parti evitino escalation"
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha esortato "tutte le parti" in Medio Oriente a porre fine alle "azioni di escalation" e a raggiungere un cessate il fuoco a Gaza, dopo che il leader politico di Hamas è stato ucciso in un attacco che l'Iran ha attribuito a Israele.
Il raggiungimento della pace “comincia con un cessate il fuoco e, per arrivarci, è anche necessario che tutte le parti parlino e smettano di intraprendere qualsiasi azione di escalation”, ha detto Blinken ai giornalisti in Mongolia.
Hamas: "Sangue di Haniyeh ci guiderà per resistenza e liberazione Palestina"
"Se il nemico sionista pensa che uccidere i nostri leader indebolirà la nostra determinazione, si sbaglia. Con questo nuovo crimine, ha ancora una volta dimostrato al mondo che l'entità sionista è la fonte del male. Il sangue di Haniyeh guiderà la strada all'unità del popolo e alla resistenza per la liberazione della Palestina e di Gerusalemme. Ci impegniamo con la nostra nazione a continuare a resistere all'occupazione sionista fino alla sua fine, a riportare il nostro popolo nella sua terra, a stabilire il nostro stato e a determinare il nostro destino". Lo ha detto il vice leader di Hamas a Gaza Khalil al-Hayya durante il funerale del leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran.
Migliaia di persone hanno partecipato al funerale, iniziato all'Università di Teheran. Durante le esequie, lo spazio aereo nell'area è stato chiuso a causa della presenza del leader supremo Ali Khamenei. "Tutti gli assassinii compiuti da Israele derivano dalla loro incapacità di affrontare la resistenza sul campo. Israele commette un errore strategico se pensa che colpire i leader della resistenza cambierà le cose", ha affermato il presidente del parlamento iraniano Mohammad Baqer Qalibaf. "Israele ha sbagliato a uccidere Haniyeh. L'era dell'ignoranza è finita. Israele pagherà un prezzo elevato per la sua aggressione contro l'Iran".
Tajani: "Evitare guerra totale nell'area, prevalga buonsenso"
"Credo che tutti quanti debbano far prevalere il buonsenso. Anche nell'ambito di queste azioni, reazioni e vendette ci sia sempre un principio cioè evitare una guerra totale nell'area". Lo ha dichiarato a Rai Radio 1 il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando la situazione in Medio Oriente dopo l'uccisione a Teheran del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh.
"Tutti i tentativi che stiano facendo sono quelli di cercare di far prevalere il buonsenso. Stiamo insistendo tantissimo e siamo d'accordo con la posizione degli Usa di intervenire con ancora più determinazione per un cessate il fuoco a Gaza perché quello è un punto chiave", ha aggiunto il titolare della Farnesina.
300 persone in piazza a Tunisi condannano uccisione Haniyeh
Circa 300 persone si sono radunate ieri davanti al teatro municipale di Tunisi per condannare l'assassinio del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, e dire 'no' alla normalizzazione dei rapporti con Israele. Lo riporta l'agenzia di stampa Tap. Alla protesta hanno partecipato anche personalità politiche e sindacali, tra cui il vice segretario generale dell'Ugtt, Samir Chefi, il segretario generale del Partito dei Lavoratori, Hamma Hammami, il segretario generale del Movimento popolare, Zouhair Hamdi, e la presidente del Centro Brahmi per la cultura araba, Mbarka Brahmi. I manifestanti hanno chiesto inoltre che la comunità araba e internazionale faccia pressioni su Israele per fermare la guerra contro la resistenza e il popolo palestinese.
Ismail Haniyeh, chi era il leader di Hamas ucciso a Teheran
Soprannominato Abu Abed, era nato il 29 gennaio 1962 in un campo profughi a Gaza. Aveva studiato prima nelle scuole gestite dall'UNRWA e poi presso l'Università islamica di Gaza. Si era laureato in lingua e letteratura araba.Verso la fine degli anni '80 era finito in carcere per i movimenti di protesta delle prime Intifade. Dal 2006 al 2007 è stato primo ministro dell'Autorità nazionale palestinese, dal 2017 era capo dell'ufficio politico di Hamas. GUARDA QUI
Tajani, al lavoro senza sosta, guerra non diventi inevitabile
"La guerra non deve diventare inevitabile. E per questo ci stiamo impegnando con contatti continui, dobbiamo lavorare giorno e notte". Lo spiega il ministro degli Esteri Antonio Tajani in un'intervista al Corriere della Sera, in cui definisce la situazione in Medio Oriente dopo l'uccisione del leader di Hamas Haniyeh, "preoccupante". Ma, al momento "non sembrano esserci imminenti reazioni che portino ad una escalation distruttiva - precisa -. Dobbiamo tutti adoperarci in ogni modo per non interrompere la possibilità di tenere vivo il dialogo e arrivare a un cessate il fuoco a Gaza". Quello che si teme è una reazione dell'Iran. "È evidente che siamo sul filo del rasoio, ma se da Teheran si chiede l'intervento dell'Onu, quindi si coinvolge la comunità internazionale sul piano politico - ragiona Tajani -, potrebbe significare che non si assisterà a una reazione sproporzionata. noi abbiamo il compito di lavorare per evitare in ogni modo l'escalation". Ad Israele che ha portato avanti il blitz per uccidere il numero uno di Hamas "diciamo che il diritto all'autodifesa è indiscutibile, ma che non si deve cadere nella trappola di reazioni alle azioni di Hamas e Hezbollah che siano sproporzionate". L'Italia è presente nella missione Unifil in Libano, altro fronte bollente. "Siamo in contatto continuo e diretto con i nostri connazionali. Tremila vivono stabilmente in Libano, spesso hanno doppio passaporto, e non hanno intenzione di essere evacuati -, prosegue il ministro e vicepremier - circa trecento possono farlo se lo chiedono, noi siamo pronti per ogni evenienza, ma al momento non sembra esserci un pericolo immediato". "Abbiamo chiesto attraverso il ministro Crosetto all'Onu che venga valutata la situazione e garantita la sicurezza dei nostri soldati sul posto, con un mandato chiaro e non equivoco - conclude -. Non dipende da noi quello che si può fare sul campo, ma dal mandato internazionale. Siamo ben attenti a che nulla venga lasciato all'improvvisazione. Allo stato però, lo ripeto, non sembra ci siano rischi imminenti".
Amos Yadlin, Netanyahu ha centrato un obiettivo
"La possibilità di una de-escalation, adesso, è sicuramente più bassa. È vero, abbiamo fatto un ulteriore passo di avvicinamento verso una guerra su vasta scala. Ma allo stesso tempo ne siamo ancora sufficientemente lontani". E' l'analisi di Amos Yadlin, ex capo dell'intelligenze dell'Ifd, in un colloquio con La Stampa dove commenta la possibilità che la crisi in Medio Oriente arrivi ad una pericolosa escalation dopo l'uccisione da parte di Israele del capo di Hamas. Israele, spiega Yadlin ricorrendo a una metafora olimpica, "ha vinto la medaglia d'oro nello sprint. Tuttavia, questa è una maratona e potrebbero esserci reazioni che richiedono prontezza", prosegue. Resta quindi convinto l'analista, che entrambe le parti stanno "cercando di adottare un modus operandi che sia abbastanza potente come statement ma non degeneri. Il vero pericolo è nella percezione delle linee rosse e negli errori di calcolo", spiega aggiungendo che Hezbollah e gli ayatollah, ora, si troverebbero "esattamente nella stessa posizione di Israele dopo il massacro di Majdal Shams. Quindi il menu è aperto. Ma non credo che vedremo presto una reazione". In fin dei conti, conclude Yadlin, anche se c'è stata una violazione territoriale, a essere assassinato non è stato un iraniano. "Con tutto il rispetto - commenta - non ce li vedo ad andare in guerra per i palestinesi".
Due compagnie aeree Usa cancellano voli per Israele
Due compagnie aeree statunitensi hanno cancellato i voli per Israele. La United Airlines, che aveva sospeso i voli in ottobre dopo l'attacco di Hamas a Israele e li aveva ripristinati solo a giugno, ha dichiarato che sospenderà nuovamente i voli per ragioni di sicurezza, secondo una dichiarazione citata da CBS News. "A partire dal volo di questa sera da Newark Liberty a Tel Aviv, sospenderemo per motivi di sicurezza il nostro servizio quotidiano a Tel Aviv mentre valutiamo i prossimi passi. Continuiamo a monitorare da vicino la situazione e prenderemo decisioni sulla ripresa del servizio concentrandoci sulla sicurezza dei nostri clienti e degli equipaggi", afferma la compagnia aerea. Anche Delta Airlines ha dichiarato che sospenderà i voli fino al 2 agosto "a causa del conflitto in corso nella regione".
Khamenei guiderà le preghiere funebri per Haniyeh a Teheran
Il leader supremo iraniano Ali Khamenei guiderà oggi le preghiere funebri per Ismail Haniyeh, il leader di Hamas ucciso ieri a Teheran da un missile israeliano. Lo ha reso noto l'emittente statale Press Tv, confermando che i funerali si terranno nella capitale iraniana.
Media, 11 morti in raid Israele su campi Nuseirat e Maghazi
L'agenzia di stampa palestinese Wafa e l'emittente araba Al Jazeera affermano che almeno 11 persone sono state uccise e diverse altre ferite in bombardamenti israeliani che tra ieri sera e stanotte hanno colpito i campi profughi di Nuseirat e di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza.
Iran chiude spazio aereo, Teheran verso attacco a Israele
L'Iran ha annunciato la chiusura del proprio spazio aereo fino alle 5 ora italiana, secondo fonti citate da media israeliani. Analisti militari riferiscono che Teheran avrebbe inoltre informato in queste ore Qatar e Arabia Saudita della sua intenzione di effettuare un attacco contro Israele, chiedendo a Doha e Riad di non consentire l'utilizzo del loro spazio aereo allo Stato ebraico o agli Stati Uniti.
Israele accusa di "ipocrisia" il Consiglio di sicurezza Onu
- Il rappresentante di Israele presso le Nazioni Unite ha accusato di "ipocrisia" il Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Lo riporta il Guardian. "Dov'erano le condanne di Hezbollah e dei suoi fornitori iraniani per il massacro dei 12 bambini?", ha chiesto il rappresentante israeliano ricordando l'attacco sulle alture del Golan della scorsa settimana. Israele - ha poi aggiunto - ha effettuato un attacco "preciso" contro il comandante di Hezbollah Fuad Shukr, che ha descritto come un "terrorista con il sangue degli israeliani e di molti altri sulle sue mani". Israele "non resterà a guardare", ma "risponderà con grande forza contro coloro che ci danneggiano", ha sottolineato.
Palestina all'Onu, violenza e terrore l'unica moneta di Israele
"Sono quasi 300 giorni che Israele ha lanciato" la sua guerra a Gaza, e gli è stato concesso di condurre la sua battaglia alla luce del sole nonostante le risoluzioni del Consiglio di sicurezza e le richieste di un cessate il fuoco da parte delle comunità internazionale. Lo ha detto la rappresentate palestinese all'Onu durante la riunione del consiglio di sicurezza. "Non è solo una crisi umanitaria ma una crisi esistenziale", ha aggiunto condannando l'uccisione del leader di Hamas e criticando i crimini di Israele. "La violenza e il terrore sono l'unica moneta di Israele. Non ci sono linee rosse per Israele", ha sottolineato.