Meloni incontra Xi Jinping: “Cina interlocutore importante in crisi internazionali”

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La premier ha incontrato il Presidente della Repubblica Popolare Cinese alla Diayoutai State House, dove vengono ricevuti i leader stranieri: al centro del dibattito le relazioni tra i due Paesi, specie dopo la scelta di Roma a fine 2023 di non rinnovare l’adesione alla Nuova Via della Seta. Meloni ha evidenziato come Roma potrebbe essere strategica nell'assicurare rapporti migliori tra Pechino e l'intera Ue. Sul tavolo anche IA, veicoli elettrici e la riforma del Consiglio di Sicurezza Onu

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Prosegue il viaggio di Giorgia Meloni in Cina: la premier ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping alla Diaoyutai State House, la residenza di Stato dove il Presidente della Repubblica popolare riceve i leader stranieri. L'incontro è stato un passaggio cruciale per tarare le relazioni tra i due Paesi, specie dopo la decisione di Roma di non rinnovare a fine 2023 l'adesione alla "Belt and Road Initiative" (Bri), la "Nuova Via della Seta", fortemente voluta e lanciata da Pechino nel 2013. Al centro dei discorsi anche il ruolo della Cina nelle crisi internazionali, dall'Ucraina "dopo l'aggressione russa" al Medio Oriente. "C'è una insicurezza crescente a livello internazionale e io penso che la Cina sia inevitabilmente un interlocutore molto importante per affrontare tutte queste dinamiche facendolo a partire dai rispettivi punti di vista per ragionare insieme di come garantire stabilità ,pace, un interscambio libero", ha detto Meloni. Palazzo Chigi fa sapere che si è discusso anche "delle crescenti tensioni nell'Indo-Pacifico" e su altre "grandi questioni della governance globale di comune interesse, dall'Intelligenza Artificiale alla lotta contro il cambiamento climatico, al processo di riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite".

Meloni: "Italia importante per rapporti equilibrati con Ue"

Meloni ha poi posto l'accento "sull'importanza di una cooperazione equilibrata, mutualmente vantaggiosa e basata sulla reciproca fiducia". Poi ha sottolineato come l'Italia potrebbe "avere un ruolo importante anche per quello che riguarda le relazioni con l'Unione Europea", nel "tentativo di creare rapporti commerciali che siano il più possibile equilibrati". Dall'altra parte, Xi ha detto a Meloni che Pechino e Roma "nello spirito dell'antica Via della Seta, devono vedere e sviluppare la relazione bilaterale da una prospettiva storica e strategica, consentire alla comunità internazionale di cercare punti in comune mentre risolvono le differenze ed espandono il terreno comune e ringiovanire l'antica Via della Seta come ponte di comunicazione tra Oriente e Occidente".

Meloni: "Interscambio resti libero, bilanciare i commerci"

Per quanto riguarda nello specifico il commercio, Meloni ha detto che bisogna "ragionare insieme" su "come garantire anche un interscambio che continui a essere libero, perché per farlo abbiamo bisogno soprattutto che rimanga stabile il sistema di regole nel quale ci muoviamo". Con il suo viaggio in Cina, ha aggiunto, "lanciamo un piano d'azione di tre anni che abbiamo firmato con il governo che definisce i prossimi tre anni della nostra cooperazione bilaterale con l'obiettivo chiaramente di valorizzare il lavoro che abbiamo già fatto ma anche di esplorare nuove forme di cooperazione lavorando allo stesso tempo per un bilanciamento dei rapporti commerciali".

Xi: "Pronti a cooperare su veicoli elettrici e IA"

Xi ha assicurato a Meloni che c'è disponibilità a collaborare "per promuovere l'ottimizzazione e il miglioramento della cooperazione tradizionale negli investimenti economici e commerciali, nella produzione industriale, nell'innovazione tecnologica e nei mercati di terzi, nonché per esplorare la cooperazione in aree emergenti come i veicoli elettrici e l'intelligenza artificiale". Secondo il network statale Cctv, il presidente cinese "accoglie con favore le aziende italiane che investono in Cina ed è disposta a importare più prodotti italiani di alta qualità".

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Il programma della premier

Prima di incontrare Xi Jinping alle 17 ora locale (le 11 in Italia), la giornata della premier è cominciata con l’inaugurazione della mostra “Viaggio di Conoscenze. Il Milione di Marco Polo e la sua eredità fra Oriente e Occidente'” al Millennium Museum di Pechino. "Quello di Marco Polo, come recita il nome della mostra, non è stato un viaggio solo fisico lungo la via della Seta ma di conoscenza che ha contribuito a modificare la percezione dell’Oriente in un periodo in cui la  distanza era tale da sembrare incolmabile. Il Milione è stato ben più di un diario di viaggio, è stato una finestra verso una cultura che allora in pochi in Europa potevano immaginare, ha tracciato una strada che dall'Italia porta all'Oriente. Dobbiamo continuare a tenere aperta quella strada, per far transitare le relazioni economiche e culturali alla base della nostra cooperazione. Difendere quel che siamo è lo strumento più efficace per comprende l’altro", ha dichiarato Meloni intervenendo all'inaugurazione. A seguire Meloni si è spostata alla Grande Sala del Popolo per incontrare il presidente dell'Assemblea del Popolo cinese, Zhao Leji. In serata, dopo l’incontro con Xi Jinping, la cena offerta dal presidente della Repubblica Popolare.

L’incontro con Li Qiang

Le prime basi per appianare "divergenze e malintesi", come le chiamano i cinesi, e lanciare una "nuova fase" di rapporti "più equi", soprattutto in campo commerciale, come sottolineano gli italiani, tra Roma e Pechino, sono state lanciate nell’incontro avvenuto ieri tra Meloni e il suo omologo Li Qiang, con il quale la premier ha siglato sei intese, anche sull’auto elettrica. Li Qiang, accogliendo Meloni alla Grande sala del popolo su Piazza Tienanmen, ha detto di ritenere che la sua visita "aprirà sicuramente un nuovo capitolo nella storia della Cina e dell'Italia" e "approfondirà ulteriormente l'amicizia" tra le parti. Gli interventi dei due premier al business forum Italia-Cina, dove erano presenti un centinaio di imprese, una quarantina quelle italiane, hanno permesso a Li e Meloni di fissare i paletti dalle due parti. Il premier cinese, numero due della nomenclatura comunista, ha detto di vedere margini "per portare la cooperazione a nuovi livelli"; ha ricordato i solidi e consolidati rapporti bilaterali richiamando "lo spirito della Via della Seta" che assicurava "pace, cooperazione e inclusività". Ma ha rimarcato anche che le due parti "hanno bisogno di trattarsi con sincerità e onestà". La stessa che, di fatto, Meloni chiede alla controparte cinese. Nel suo discorso di una ventina di minuti, la premier italiana ha più volte ricordato che per lavorare insieme a livello internazionale serve "collaborazione e trasparenza", e sottolineato che c'è ampia apertura da parte italiana collaborare con le autorità cinesi e con il settore privato. C'è un interscambio che cresce, "si è attestato a circa 67 miliardi nel 2023", ma registra un "forte squilibrio". Così come gli investimenti, con quelli italiani in Cina che sono "un terzo" di quelli cinesi in Italia. Per "bilanciare" e "ridurre il divario", bisogna azionare molte leve, a partire dalle "condizioni di accesso al mercato cinese e alla tutela della proprietà intellettuale". Due linee di azione che "possono produrre effetti ben più benefici di quelli che immaginiamo". Senza considerare che si tratta di un lavoro, quello tra Italia e Cina, che potrà "essere utile e importante anche a livello multilaterale", in una fase "così complessa a livello globale", ha sottolineato la premier italiana.

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