Israele-Hamas, Netanyahu negli Usa. Giovedì l'incontro con Biden

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Il premier israeliano è arrivato negli Stati Uniti, domani l'intervento al Congresso. Dovrebbe poi incontrare Joe Biden giovedì, venerdì Trump. Netanyahu sarà il primo leader a incontrare il presidente Usa dopo il passo indietro. Sale a 70 morti il bilancio del raid a Khan Younis

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Abu Mazen riceve inviato speciale russo Safronkov

Il Presidente palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen)  ha ricevuto presso la sede presidenziale nella città di  Ramallah, l'inviato speciale russo per il Medio Oriente Vladimir  Safronkov, alla presenza dell'ambasciatore russo in Palestina, Goche  Buachidze. L'ospite russo - scrive l'agenzia palestinese Wafa - ha trasmesso al  presidente Abbas i saluti del Presidente russo Vladimir Putin,  sottolineando la ferma posizione della Federazione Russa nei confronti  della questione palestinese e sostenendo i diritti del popolo  palestinese alla libertà e all'indipendenza. Abbas ha trasmesso i suoi saluti e il suo apprezzamento al Presidente  Putin per la ferma posizione della Russia nei confronti del popolo  palestinese, sottolineando le relazioni storiche che legano i due Paesi  amici. Il Presidente Abbas ha informato l'ospite russo sugli ultimi  sviluppi nella scena palestinese e sulla continua aggressione israeliana  contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania,  compresa Gerusalemme. Abbas - prosegue la Wafa - ha inoltre ribadito l'urgente necessità di  fermare immediatamente l'aggressione israeliana, di consegnare aiuti  umanitari all'intera Striscia di Gaza, di completare il ritiro  israeliano dalla Striscia, di fermare gli attacchi israeliani in  Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est.

Media: Netanyahu giovedì vede Trump, poi Biden-Harris

Il primo  ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, incontrerà il candidato  repubblicano alla Presidenza Donald Trump in Florida giovedì pomeriggio.  Si prevede poi che tornerà a Washington, dove incontrerà il Presidente  Joe Biden e la vicepresidente Kamala Harris venerdì a mezzogiorno. Lo  scrive 'Ynetnews'. Per questo motivo - prosegue il quotidiano israeliano - si prevede  che il primo ministro rimarrà a Washington per il fine settimana.  Pertanto, si sta valutando la possibilità di riportare le famiglie degli  ostaggi in Israele con voli commerciali. C'è anche la possibilità che  l'incontro di Netanyahu con Biden abbia luogo giovedì mattina.

Confagricoltura: 31 tonnellate di derrate alimentari pronte per essere distribuite a Gaza

Prosegue l’impegno di Food for Gaza - il progetto umanitario guidato dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, con Fao e World Food Program – che garantisce l’accesso di derrate alimentari nella Striscia di Gaza, raccolte con il supporto delle Organizzazioni del settore agricolo. Del convoglio di 45 tonnellate di cibo, giunto pochi giorni fa in Giordania, 31 tonnellate sono state fornite da Confagricoltura con il sostegno della Onlus confederale 'Senior – L’età della saggezza'. Pasta, riso, sale marino e pomodori pelati sono stati donati da aziende della rete di Confagricoltura e recapitate al Maeci che ha gestito la spedizione.

Parente rapito contro Netanyahu: non sente urgenza rilascio

Il primo  ministro israeliano Benjamin Netanyahu non ha dimostrato di comprendere  l'urgenza della situazione degli ostaggi durante l'incontro avuto con  alcuni dei loro familiari a Washington. E' l'accusa lanciata davanti  alla Commissione Esteri della Camera Usa da Daniel Neutra, fratello di  Omer, uno degli otto americano-israeliani nelle mani di Hamas a Gaza. "Devo dire che sembrava non sentire l'urgenza della questione", ha  affermato, sottolineando che "bisogna continuare a fare pressione su  tutte le parti coinvolte, compreso Hamas, affinché accettino questo  accordo ora, prima che altre persone muoiano in prigionia”. Il  presidente della commissione, il deputato Gop Michael McCaul, ha  assicurato che ne parlerà con Netanyahu nel suo incontro domani con lui. Nel corso dell'incontro a Washington, il premier israeliano ha  assicurato ai familiari degli ostaggi presenti che un accordo è vicino,  dicendosi fiducioso "che si possa portare avanti un'intesa e mantenere  gli strumenti di pressione che possono portare al rilascio degli altri".  Allo stesso tempo, ha ribadito che "in nessun caso" è "disposto a  rinunciare alla vittoria su Hamas". 

Ex ostaggio a Netanyahu: terribili tue parole in prigionia

"Il momento  più difficile che ho vissuto in prigionia è stato quando ho ascoltato la  radio e ti ho sentito dire che la guerra sarebbe stata lunga. Ho  pensato: 'Non uscirò di qui'. È stato un punto di rottura per me". Lo ha  detto in lacrime l'ex ostaggio Noa Argamani al premier israeliano  Benjamin Netanyahu in un incontro negli Stati Uniti con familiari dei  rapiti. Per la giovane, liberata il mese scorso con un'operazione delle  forze speciali, i 120 ostaggi ancora nelle mani di Hamas "devono essere  riportati a casa il più rapidamente possibile, prima che sia troppo  tardi". "Ho visto la morte con i miei occhi", ha aggiunto, raccontando  che i rapiti Yossi Sharabi e Itay Svirsky sono stati uccisi mentre erano  accanto a lei. Prima della partenza per Washington, Argamani è stata criticata da  diversi parenti degli ostaggi in Israele per essersi unita alla  delegazione di Netanyahu, accusato di usarla come 'decorazione' da  mostrare. In sua difesa si è fatto sentire il Forum dei Familiari di  Ostaggi e Dispersi, secondo il quale "la decisione di prendere parte  alla delegazione del primo ministro a Washington è una decisione  personale di ciascuna famiglia". 

Il Giappone sanziona 4 coloni israeliani in Cisgiordania

Per la prima volta, il governo giapponese decide l'applicazione di sanzioni nei confronti di Israele, con il congelamento dei beni a quattro coloni in Cisgiordania per le violenze condotte contro i residenti palestinesi. La decisione di Tokyo giunge a ridosso della spirale di violenza nei territori occupati che ha seguito l'attacco terroristico del 7 ottobre da parte del gruppo militante palestinese Hamas, e che non sembra arrestarsi. "Il problema sta diventando sempre più serio", ha dichiarato il segretario di gabinetto Yoshimasa Hayashi in una conferenza stampa, sottolineando le violenze e le minacce commesse dai coloni più radicalizzati contro la comunità palestinese, e i casi in cui questi ultimi sono stati costretti a lasciare le loro abitazioni. Secondo le Nazioni Unite, dallo scorso ottobre c'è stata un'impennata degli scontri con più di mille attacchi ai danni dei palestinesi. Il governo di Tokyo, oltre a considerare le attività di insediamento una violazione del diritto internazionale - al pari di Stati Uniti, Unione Europea e le stesse Nazioni Unite - considera le azioni come "una minaccia" alla fattibilità di una soluzione alla creazione dei due Stati. "Lavoriamo insieme alla comunità internazionale, compresi i membri del G7, e continueremo a sollecitare con forza il governo israeliano a congelare completamente i nuovi insediamenti", ha dichiarato Hayashi. Non è stato reso chiaro in che modo il congelamento dei beni contro i quattro coloni verranno implementati, e se gli individui segnalati abbiano attività o legami commerciali in Giappone.

Cina, tre fasi per risolvere la questione della Palestina

La Cina propone un approccio in tre fasi per risolvere la questione palestinese: un cessate il fuoco globale, duraturo e sostenibile nella Striscia di Gaza il prima possibile; i "palestinesi che governano la Palestina"; infine, la Palestina membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, l'inizio della soluzione dei due Stati e una conferenza di pace autorevole e di ampio respiro. E' quanto ha detto il ministro degli Esteri Wang Yi negli incontri con le 14 fazioni palestinesi che hanno coinvolto anche Hamas e Fatah. "La comunità internazionale dovrebbe sostenere le parti", ha aggiunto Wang, nel resoconto della diplomazia di Pechino. 

Israele: numerosi droni lanciati da Hezbollah da Libano

L'esercito israeliano ha detto che dagli Hezbollah libanesi sono stati lanciati numerosi droni verso il nord di Israele, dove prima erano risuonate le sirene di allarme. Molti d questi - ha aggiunto il portavoce militare - sono stati intercettati, altri sono caduti sul Monte Meron. Non sono state segnalate vittime. 

Kamala Harris "diserterà" discorso Netanyahu al Congresso

Dal sostegno all'Ucraina al rafforzamento delle alleanze per contrastare Russia e Cina, una Kamala Harris candidata alla Casa Bianca continuerà la politica estera di Joe Biden. Ma c'è chi si aspetta che la democratica possa assumere una linea più dura sulla guerra a Gaza, più propensa a criticare Benjamin Netanyahu e esprimere sostegno e solidarietà al dramma dei civili palestinesi.  Il premier israeliano, tra l'altro, in questi giorni è a Washington e la vice presidente, ed ora sempre più probabile nuova candidata alla Casa Bianca, avrà un bilaterale con lui. Ma Harris, che è anche la presidente del Senato, non sarà al Congresso quando Bibi pronuncerà il suo discorso di fronte alle camere riunite in sessione congiunta. 

Dal suo staff spiegano che solo precedenti impegni elettorali impediscono ad Harris di presiedere al discorso che, va però ricordato, viene considerato una sfida dagli esponenti della sinistra dem che si oppongono al modo in cui Israele sta conducendo la guerra a Gaza. Si pensi che la presidente pro tempore del Senato, Patty Murray, non ha accettato di presiedere, e non sarà presente per niente in aula, come farà un numero crescente di esponenti democratici. 


Netanyahu: "Hamas sta cedendo, raggiungeremo accordo"

''Hamas sta iniziando a cedere'' e si ''raggiungerà un accordo'' utile al ''futuro dello Stato di Israele''. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu spiegando che intende continuare l'operazione militare di Israele nella Striscia di Gaza per liberare gli ostaggi. "Sto facendo tutto ciò che è in mio potere per rispettare il necessario obiettivo umanitario e l'imperativo di restituire gli ostaggi e, allo stesso tempo, preservare l'esistenza dello Stato di Israele'', ha detto incontrando i familiari degli ostaggi durante una visita negli Stati Uniti, come citato dal suo ufficio.

''Non sono disposto in alcun modo a cedere sulla vittoria su Hamas. Se rinunciamo a questo, saremo in pericolo di fronte all'intero asse del male dell'Iran. Le decisioni che prendiamo sono fondamentali per il futuro dello Stato di Israele. Per quanto riguarda l'accordo per liberare gli ostaggi, le condizioni stanno diventando mature, senza dubbio. Questo è un buon segno e lo spirito del nemico sta iniziando a cedere", ha detto Netanyahu.

"Credo che se saremo risoluti in questo, potremo raggiungere un accordo. Dico in anticipo che questo è un processo. Sfortunatamente, non avverrà tutto in una volta, ma ci saranno delle fasi", ha sottolineato.

Incontro segreto Usa-Israele-Eau su dopoguerra Gaza

Israele, Stati Uniti ed Emirati Arabi Uniti hanno tenuto giovediì scorso un incontro segreto ad Abu Dhabi per discutere dei piani per il dopoguerra a Gaza. E' quanto ha rivelato Axios, citando due funzionari israeliani. All'appuntamento hanno partecipato il ministro degli Esteri emiratino Abdullah Bin Zayed, insieme al ministro degli Affari strategici israeliano Ron Dermer e l'inviato americano per il Medio Oriente, Brett McGurk.

Proprio la settimana scorsa Lana Nusseibeh, rappresentante emiratina presso l'Onu, ha segnalato che Abu Dhabi è pronta a fornire truppe a una forza di mantenimento della pace a Gaza, una volta concluso il conflitto, il primo Paese arabo a muoversi in tal senso. In un'intervista al Financial Times, l'ambasciatrice ha abbracciato la prospettiva sulla quale sta lavorando da tempo l'amministrazione Biden, chiedendo l'istituzione di una "missione internazionale temporanea" a Gaza "che risponda alla crisi umanitaria, stabilisca legge e ordine, ponga le basi per la governance e apra la strada alla riunificazione di Gaza e della Cisgiordania occupata sotto un'unica e legittima Autorità palestinese". 

Idf, a Tulkarem uccisi comandanti Hamas e Brigate al-Aqsa

In un raid con droni stamane a Tulkarem, in Cisgiordania, sono stati uccisi diversi militanti palestinesi, tra cui Ashraf Nafeh e Muhammad Awad, i due comandanti locali di Hamas e delle Brigate dei martiri di al-Aqsa. Lo ha riferito l'esercito israeliano pubblicando il filmato dell'attacco. Nafeh era responsabile della preparazione e posizionamento di ordigni esplosivi contro le truppe, era coinvolto nel reclutamento di membri di Hamas ed era in contatto con funzionari del gruppo all'estero, oltre a partecipare agli attacchi. Awad, noto anche come Abu Abdo, era coinvolto in attentati e nella raccolta di fondi per attività terroristiche a Tulkarem. 

Ministero della Sanità di Hamas, i morti a Gaza sono 39.090

Il bilancio dei morti a Gaza è salito a quota 39.090, di cui 84 nelle ultime 24 ore: lo ha reso noto il ministero della Sanità di Hamas. I feriti sono 90.147, secondo la stessa fonte. 

Media: incontro ad Abu Dhabi sul post-guerra a Gaza

Gli Stati Uniti, Israele e gli Emirati Arabi Uniti hanno tenuto un incontro ad Abu Dhabi giovedì scorso per discutere i piani per Gaza dopo la fine della guerra, come hanno dichiarato due funzionari israeliani ad Axios. Secondo il report, i colloqui sono stati ospitati dal ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti Abdullah Bin Zayed e hanno visto la partecipazione del ministro per gli Affari strategici Ron Dermer e dell'inviato per il Medio Oriente del presidente Usa Brett McGurk. Erano presenti anche due alti funzionari israeliani coinvolti nella formulazione dei piani per la Striscia al termine della guerra. Axios sottolinea che il giorno prima dell'incontro tra funzionari di Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti e Israele, un alto funzionario degli Emirati ha indicato che Abu Dhabi è pronta a inviare truppe per una forza di mantenimento della pace nel dopoguerra a Gaza, diventando così il primo paese arabo ad aderire pubblicamente allo sforzo portato avanti dietro le quinte dall'amministrazione Biden. Secondo il Times of Israel, l'incontro suggerirebbe che il premier israeliano Benyamin Netanyahu sta iniziando a riconoscere la necessità di un piano realistico per il governo di Gaza dopo la guerra. 

Pressioni su governo Gb: "Parere legale su armi a Israele"

Crescono le pressioni sul nuovo governo laburista di Keir Starmer sul dossier delle forniture di armi britanniche a Israele, sullo sfondo delle accuse di violazione del diritto internazionale rivolte allo Stato ebraico nell'ambito degli oltre 9 mesi di rappresaglia militare contro la Striscia di Gaza palestinese seguita all'attacco di Hamas del 7 ottobre. Alla Camera dei Comuni la deputata liberaldemocratica Munira Hassam-Wilson (figlia di genitori di radici musulmane originari di Zanzibar), ha preso di mira oggi il ministro degli Esteri, David Lammy, sollecitandolo a "rendere pubblico il parere degli uffici legali" dell'esecutivo sulla prosecuzione o meno dell'invio almeno di alcuni tipi di armamento, fino a che non vi sarà un cessate il fuoco. Sollecitazione a cui fanno eco le richieste di una sospensione delle forniture, che salgono nella società civile del Regno negli ultimi mesi. Lammy ha tuttavia glissato, aggirando la domanda non senza imbarazzo, come notano alcuni media: avendo egli stesso fatto un'identica (vana) richiesta nei mesi scorsi, prima delle elezioni del 4 luglio e mentre era ancora all'opposizione, al suo predecessore Tory alla guida del Foreign Office.

Media: Houthi pronti a colpire obiettivi in Israele

Secondo fonti della capitale yemenita Sanaa citate dal quotidiano libanese filo-Hezbollah Al-Akhbar, il gruppo yemenita Houthi sostenuto dall'Iran si sta preparando a colpire nuovi obiettivi sensibili in Israele e nella regione per rappresaglia dopo l'attacco israeliano al porto di Hodeida. 

Israele, operazione contro diversi terroristi in Cisgiordania

L'esercito israeliano (Idf) ha reso noto che durante la notte è stata condotta un'operazione congiunta nell'area di Tulkarem, in Cisgiordania, in cui sono stati colpiti diversi terroristi armati in scontri a fuoco. Tra cui Ashraf Nafa, capo della sezione di Hamas nell'area e Muhammad Awad coinvolto in attacchi all'Idf. Durante l'operazione, un drone dell'Aeronautica militare ha eliminato - afferma l'esercito -  terroristi di diversi gruppi che agiscono nella zona di Tulkarem. Nafa era responsabile della fabbricazione di esplosivi destinati ad attacchi contro i soldati israeliani e del reclutamento di nuovi operativi di Hamas. Era inoltre coinvolto in numerosi attacchi contro l'Idf in Cisgiordania e teneva i contatti con terroristi esterni di Hamas che progettavano attacchi nell'area. Awad era un terrorista operativo e raccoglieva fondi per sostenere l'attività del suo battaglione in Cisgiordania. 

Hamas, bilancio a Gaza sale a 39.090 morti

Il ministero della Sanità del governo di Hamas ha annunciato un nuovo bilancio di 39.090 morti nel territorio palestinese dall'inizio della guerra con Israele, più di nove mesi fa. Almeno 84 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha dichiarato il ministero, aggiungendo che 90.147 persone sono state ferite nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra, il 7 ottobre. 

Oms, rilevato poliovirus, alto rischio epidemie a Gaza

Ayadil Saparbekov, responsabile dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) per le emergenze sanitarie nei territori palestinesi occupati, ha dichiarato di essere "estremamente preoccupato" per le possibili epidemie a Gaza, devastata dalla guerra, dopo che il poliovirus è stato rilevato nelle acque reflue, e che le malattie trasmissibili potrebbero causare molte morti. 

Israele: "Con l'accordo con Hamas Abu Mazen mostra la sua vera faccia"

"Invece di respingere il terrorismo, Mahmoud Abbas (Abu Mazen, ndr) abbraccia gli assassini e gli stupratori di Hamas rivelando la sua vera faccia". Lo ha detto il ministro degli esteri Israel Katz sull'accordo firmato "in Cina da Hamas e Fatah per un controllo congiunto di Gaza dopo la guerra". "In realtà - ha aggiunto Katz - questo non avverrà perchè il governo di Hamas sarà annientato e Abbas vedrà Gaza da lontano. La sicurezza di Israele resterà solo in mani israeliane". 

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