Elezioni Uk, ultime ore di campagna: Sunak nega la resa, Starmer lavora già alla squadra
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Urne aperte domani nel Regno Unito per il voto legislativo che, secondo tutti i sondaggi, potrebbe decretare la fine di 14 anni di egemonia conservatrice alla Camera dei Comuni e assegnare una larghissima maggioranza ai laburisti. Il premier uscente "esorcizza" la sconfitta e lancia appelli agli indecisi mentre il leader Labour punta sulla cautela contro i passi falsi. Occhi puntati sugli ultimi collegi in bilico con l'incognita del Reform Uk di Nigel Farage. Ecco cosa sapere su candidati e programmi
Quello che devi sapere
Verso le elezioni in UK
- Ultimi fuochi di campagna elettorale nel Regno Unito, al voto domani 4 luglio per le elezioni legislative anticipate. In attesa del responso delle urne, tutte le previsioni sembrano indicare una debàcle storica del Partito Conservatore guidato dal 44enne Rishi Sunak, terzo premier della legislatura dopo Boris Johnson e Liz Truss, e un trionfo del Partito Laburista di Keir Starmer
Per approfondire: Regno Unito, Sunak annuncia elezioni anticipate: "Si vota il 4 luglio"
Duello Sunak-Starmer
- Ancora ieri il premier uscente e candidato conservatore Sunak ha ribadito di non essere rassegnato alla sconfitta come una "vittima sacrificale". E lancia un appello agli elettori indecisi a "non consegnarsi" ai laburisti guidati dal 2020 dal 62enne ex procuratore della corona Sir Starmer, che vede a un passo il trionfo in termini di seggi, superiore a quello di Tony Blair nel 1997
Il sistema elettorale
- Il meccanismo elettorale britannico si basa sul sistema maggioritario secco a turno unico: il Paese viene suddiviso in 650 collegi uninominali, tanti quanti sono i seggi da assegnare alla Camera dei Comuni. Vince il seggio il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti
I numeri
- Su una popolazione di circa 68 milioni di persone, sono 50 milioni gli aventi diritto, ossia i cittadini britannici dai 18 anni in su chiamati a esprimere la loro preferenza per eleggere i deputati rappresentanti i 650 collegi in cui è suddiviso il Regno Unito, formato da quattro nazioni. Per la prima volta gli elettori - nel giorno in cui le urne sono aperte, giovedì 4 luglio dalle 7 alle 22 (dalle 8 alle 23 in Italia) - devono presentare un documento d'identità obbligatorio (dopo una modifica introdotta l'anno scorso): fatto comune nel resto del mondo, ma non nel Regno. Anche i britannici residenti all'estero, circa 3 milioni, possono votare, indipendentemente da quanto tempo vivono al di fuori dal Paese
Il Parlamento
- Nel Parlamento democratico più antico del mondo vengono eletti solo i 650 membri della camera bassa, quella dei Comuni, i cosiddetti 'MP' (Member of Parliament). Mentre quella alta, la Camera dei Lord, non è soggetta al rinnovo elettorale, essendo i suoi componenti scelti per cooptazione (salvo un piccolo drappello residuo di scranni ereditari, che peraltro il Labour promette di abolire). Una delle novità in queste elezioni riguarda la diversa ripartizione dei collegi nelle 4 nazioni che compongono il Regno Unito in seguito al cambiamento introdotto con la revisione dei confini nelle circoscrizioni elettorali: all'Inghilterra, il territorio più popoloso del Paese (avendo da solo oltre l'80% degli abitanti del Regno), sono stati assegnati 543 seggi, vale a dire 10 in più del 2019; alla Scozia 57 (2 in meno), al Galles 32 (8 in meno); mentre per l'Irlanda del Nord resta il numero invariato di 18
I programmi
- Nel programma elettorale del partito conservatore di Sunak è previsto un taglio del 2% ai contributi previdenziali della National Insurance, più dottori e infermieri per il sistema sanitario nazionale, tetto all’immigrazione, tagli al welfare e al numero di dipendenti pubblici, nuove prigioni, pene più severe per reati come crimine con coltello e adescamento, l’apertura di nuove centrali nucleari e niente nuove “tasse verdi”. Il partito laburista di Starmer, invece, ha tra i punti l’aumento dei fondi per la sanità e l’educazione pubblica, la creazione di un nuovo Comando per le Frontiere e la Sicurezza, il riconoscimento della Palestina, il salario minimo e il diritto alla disconnessione sul lavoro, una spinta alla produzione di energie rinnovabili e altre misure “verdi”
Cosa dicono i sondaggi
- Come afferma il professor John Curtice, "guru" dei sondaggi britannici e volto della Bbc, è ormai "più probabile la chance di veder due fulmini cadere nello stesso identico punto" piuttosto che quella d'immaginare i Tories ancora al potere dopo il 4 luglio. Secondo gli ultimi sondaggi i laburisti potrebbero ottenere una maggioranza senza precedenti di 440-450 seggi, mentre i conservatori verrebbero ridotti a 80-90 seggi
L'incognita Farage
- Nelle ultime ore di campagna Sunak sta tentando di salvare un pugno di collegi in bilico dalla concorrenza a destra dei populisti di Reform UK di Nigel Farage. Il partito dell'ex leader del movimento pro-Brexit è rimasto azzoppato dallo scandalo delle dichiarazioni razziste di alcuni candidati e secondo le rilevazioni potrebbe strappare non più di 10 seggi
Gli appelli di Sunak
- Negli ultimi appuntamenti pre-voto, Sunak tenta di esorcizzare la sconfitta con l'obiettivo di non scoraggiare i suoi elettori e quelli potenziali indecisi. "Intendo impegnarmi nella mia campagna fino all'ultimo momento", ha affermato il premier uscente che ha ammesso le difficoltà affrontate di recente dal Paese e la conseguente "frustrazione" della gente. Il candidato dei Tories ha parlato inoltre della situazione economica che a suo dire "è oggi innegabilmente migliore di prima"
La strategia di Starmer
- Dal canto suo Starmer si limita a evitare passi falsi dell'ultimo minuto e ad evocare un progressismo cauto. Un atteggiamento che ha attirato le critiche di chi gli rinfaccia scarso carisma e una sotto-esposizione "fin quasi alla negazione di sé". Il leader laburista è deciso a cavalcare la propria immagine di "uomo normale", rassicurante per la maggioranza silenziosa, pronto a lavorare di regola da futuro premier solo fino "alle 18 del venerdì" per dedicare tempo alla moglie Victoria e ai figli di 16 e 13 anni
Le tappe dopo il voto
- In realtà il capo dei Labour sembra guardare già oltre il voto, alla formazione del nuovo governo che potrebbe avvenire nel giro di 24-48 ore. La squadra dei ministri si prevede possa essere operativa già sabato 6 luglio, una volta certificato l'esito delle elezioni. Il giorno prima è atteso invece il passaggio di consegne al numero 10 di Downing Street con le dimissioni del primo ministro uscente e la designazione dell'entrante da parte di Re Carlo III in veste di Capo dello Stato
Il totoministri/1
- Nel possibile futuro governo britannico, Starmer potrebbe "promuovere" alcuni suoi fedelissimi, attuali ministri-ombra all'opposizione. Rachel Reeves, ex analista bancaria alla City, è in pole position per la casella dell'Economia e per diventare la prima Cancelliera dello Scacchiere donna nella storia del Regno. Per gli Esteri circola il nome di David Lammy, figlio di genitori caraibici, una scelta che secondo gli analisti contribuirebbe a definire un'immagine di diversità etnica non troppo difforme rispetto al gabinetto di Sunak
Il totoministri/2
- In corsa per un posto agli Interni spunta il nome della veterana centrista Yvette Cooper. Due le figure di spicco incaricate di coprire il fianco della 'soft left' interna: Angela Rayner, vice leader laburista e figlia della working class di Manchester, potrebbe diventare vicepremier con delega ai problemi del Lavoro. E ancora l'ex leader Ed Miliband, designato alla guida della transizione verde da titolare del dicastero dell'Energia e dell'Ambiente.
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