Casa Bianca: test cognitivo per Biden non necessario. Sentenza Trump posticipata

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La portavoce della Casa Bianca ha assicurato che l'esecutivo americano "non nasconde assolutamente" informazioni sulla forma fisica del presidente americano, "non più giovane ma in grado di fare il suo lavoro". Intanto la sentenza sul caso Stormy Daniels che vede imputato il Tycoon slitta al 18 settembre

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Un test cognitivo per Joe Biden "non è necessario": ad affermarlo la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. Il presidente americano "sa come riprendersi", ha detto la donna in conferenza stampa dopo il disastroso dibattito del leader democratico contro Donald Trump. La portavoce ha assicurato che l'esecutivo americano "non nasconde assolutamente" informazioni sulla forma fisica del presidente.

Alla domande se Joe Biden soffra di Alzheimer o demenza senile o di una malattia degenerativa, la portavoce ha risposto "No". "La domanda sulla salute di Biden è una domanda giusta, legittima ma il presidente ha già ammesso che è stata una brutta serata, che non è più giovane né dibatte come una volta ma ha assicurato che è in grado di fare il suo lavoro, di portare risultati e di dire la verità", ha aggiunto Jean-Pierre.

Trump, rinviata la sentenza sul caso 'Stormy Daniels' 

Intanto la procura di Manhattan ha accolto la richiesta dei legali di Donald  Trump di rinviare la sentenza sul caso del pagamento alla pornostar 'stormy Daniels'. La richiesta degli avvocati di Trump è legata alla sentenza della Corte Suprema di alcuni giorni fa, che concede l'immunità parziale ai presidenti per atti ufficiali. La sentenza, inizialmente attesa per l'11 luglio è stata rinviata al 18 settembre. La decisione di rinvio è stata motivata con le novità introdotte dalla sentenza della Corte Suprema, che ha concesso a Trump ampia immunità dall'accusa per le azioni ufficiali intraprese in qualitàdi presidente. Il rinvio fissa la sentenza a non prima del 18 settembre, quindi diverse settimane dopo la Convention Repubblicana.La procura di Manhattan ha rinviato la sentenza fino al 18 settembre in modo da poter valutare se la sentenza della Corte può influire sulla sentenza, ha affermato stessa procura in una lettera ai pubblici ministeri e agli avvocati della difesa.

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