Guerra Israele-Hamas, Israele lancia ordine evacuazione Khan Yunis e Rafah. LIVE

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La mossa è arrivata dopo la salva di razzi - circa 20 - lanciati questa mattina dalla zona di Khan Yunis verso le comunità israeliane a ridosso della Striscia. Rilasciato Muhammad Abu Salmiya, arrestato a novembre durante la prima operazione militare israeliana. Nei prossimi giorni Netanyahu potrebbe annunciare che le operazioni militari israeliane a Rafah volgono al termine e Israele guarda alla 'terza fase' dopo l'avvio dell'offensiva contro Hamas nell'enclave palestinese a seguito dell'attacco del 7 ottobre

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Medioriente, dal 7 ottobre in Italia 1770 manifestazioni e 101 feriti

Dopo l'attacco di Hamas in Israele del 7 ottobre scorso in Italia si sono svolte complessivamente 1.770 manifestazioni. Sono i dati del dipartimento di pubblica sicurezza. Nel dettaglio Si tratta di 1.487 manifestazioni in solidarietà del popolo palestinese, 42 a sostegno dello stato di Israele e 241 per la pace in Medio Oriente. In 67 manifestazioni si sono verificati episodi di criticità o di turbativa dell'ordine pubblico (il 3,7% del totale) e sono rimasti feriti 71 operatori delle forze di polizia e 30 civili (101 persone). 


Times of Israel: "I ministri si scontrano con lo Shin Bet dopo il rilascio a Gaza del direttore dell'ospedale di Shifa"

Hezbollah e Amal: "Non vogliamo una guerra con Israele"

I vertici locali di Hezbollah, il partito armato filo-iraniano, e di Amal, il suo alleato vicino al potere siriano, hanno poco fa rilasciato una dichiarazione congiunta riguardante le recenti minacce da parte di Israele di una guerra totale contro Hezbollah in Libano. Nel testo del comunicato, diffuso ai media dopo una riunione di esponenti di Hezbollah e Amal a Tiro, 90 km a sud di Beirut e 30 km a nord dalla linea del fronte con Israele, i rappresentanti delle due formazioni hanno affermato: "Questa guerra totale di cui ci minaccia Israele, non la vogliamo ma non la temiamo neppure. Siamo pronti perché vogliamo proteggere la nostra popolazione e siamo convinti di sconfiggere il nemico". Le dichiarazioni arrivano in un momento di crescente tensione nella regione, con Israele che ha intensificato le sue minacce in risposta a quello che considera un aumento delle attività ostili di Hezbollah lungo il confine. Hezbollah e Amal, tuttavia, hanno ribadito la loro determinazione a difendere il Libano e a sostenere la resistenza palestinese: "la nostra priorità è la sicurezza del nostro popolo", hanno sottolineato i rappresentanti dei due partiti armati, aggiungendo che la loro preparazione per una possibile guerra è in atto da tempo. 

Eshkol Nevo: "Sogno l'abolizione della leva obbligatoria in Israele"

Abbiamo incontrato a Torino in occasione del Salone del Libro Eshkol Nevo che ci ha parlato della sua raccolta di racconti "Legami", della guerra in Medio Oriente e delle prospettive di pace. L'INTERVISTA

Ben Gvir: "Capo Shin Bet va licenziato dopo rilascio direttore ospedale Shifa"

''Sfortunatamente, queste richieste, che sono state inoltrate a tutte le parti interessate primo fra tutti il ministro della Sicurezza nazionale che ne è responsabile, non sono state accolte. In pratica, il numero di celle non è aumentato quanto necessario", prosegue la nota riferendosi a Itamar Ben Gvir. Lo Shin Bet afferma di essere contrario al rilascio dei detenuti palestinesi della Cisgiordania a causa del timore ''immediato'' che tornassero a compiere attacchi, così come dei membri della forza d'élite Nukhba di Hamas e di altri terroristi della Striscia di Gaza che sono coinvolti nei combattimenti e negli attacchi contro i civili.  "In mancanza di altre opzioni, senza una soluzione immediata alla crisi dello spazio carcerario, gli arresti continueranno a essere annullati e i detenuti continueranno a essere rilasciati", aggiunge lo Shin Bet.

Hamas, bilancio dei morti a Gaza sale a 37.900

Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha dichiarato che almeno 37.900 persone sono state uccise durante quasi nove mesi di guerra. Il bilancio comprende almeno 23 morti nelle ultime 24 ore, si legge in una nota del ministero, aggiungendo che 87.060 persone sono state ferite nella Striscia dal 7 ottobre. 

Caso Shifa, per Shin Bet: "Crisi carceri, non c'è posto"

Lo Shin Bet si è difeso dalle critiche per il rilascio del direttore dell'ospedale al-Shifa a Gaza City, sottolineando di essere stato costretto a causa della mancanza di spazio nelle carceri israeliane. MohammadAbu-Salmiya, come gli altri, sono stati scarcerati perché si è ritenuto che non fossero una minaccia significativa, soddisfacendo "tutti i requisiti riguardo al livello di pericolo rappresentato". 

Il direttore dello Shifa: "L'occupazione non ha mosso alcuna accusa contro di me"

"L'occupazione non ha mosso alcuna accusa contro di me nonostante sia stato processato tre volte, il che significa che mi hanno arrestato per motivi politici", ha affermato il direttore dello Shifa. In merito alle polemiche in Israele, "sono sorpreso dalle chiacchiere dei partiti del governo israeliano secondo cui non sapevano che avevo lasciato il carcere e che ne sono uscito in modo ufficiale", ha aggiunto. 

Il direttore dello Shifa: "Torture dai medici israeliani"

Il direttore dell'ospedale Al-Shifa di Gaza, Muhammad Abu Salmiya, ha detto dopo il suo rilascio in una conferenza stampa che "molti prigionieri sono stati martirizzati nelle celle degli interrogatori" e "medici e infermieri israeliani picchiano e torturano i prigionieri palestinesi e trattano i corpi dei detenuti come se fossero oggetti inanimati". Lo scrive Al Jazeera. "Ogni prigioniero ha perso circa 30 chili tra il cibo negato e le torture", ha affermato aggiungendo che i detenuti "sono stati aggrediti quasi ogni giorno. Non abbiamo incontrato avvocati, né alcuna istituzione internazionale ci ha fatto visita". 

Wafa: "Una donna e un 15enne uccisi a Tulkarem da Israele"

L'agenzia Wafa, che cita fonti mediche locali, ha riferito che una donna e un adolescente di 15 anni sono stati uccisi - e altre quattro persone ferite - "dai proiettili delle forze di occupazione israeliane, durante l'assalto alla città di Tulkarem e ai suoi due campi" in Cisgiordania. La Wafa ha identificato i due uccisi in Nisreen Khaled Damiri (47 anni) del campo di Tulkarem e il Muhammad Ali Sarhan (15 anni). L'esercito israeliano non ha al momento fornito la sua versione dei fatti.

Netanyahu ordina indagine su rilascio direttore al-Shifa

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ordinato un'indagine sul rilascio del direttore dell'ospedale al-Shifa a Gaza, Mohammad Abu-Salmiya, insieme ad altri 50 palestinesi, detenuti per mesi. 

Ufficio Gallant all'oscuro rilascio del direttore Shifa'

L'ufficio del ministro della Difesa Yoav Gallant ha dichiarato di non sapere in anticipo del rilascio del direttore dell'ospedale Al-Shifa, Muhammad Abu Salmiya. Lo riporta Ynet. I commenti arrivano dopo che alcuni ministri hanno duramente criticato il rilascio dei detenuti palestinesi e chiesto a Gallant chiarimenti sulla liberazione. Secondo gli screenshot del gruppo WhatsApp dei ministri ottenuti da Haaretz, il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir ha scritto che "è ora di rimandare a casa il capo dello Shin Bet. Fa quello che vuole e Gallant lo sostiene totalmente. Entrambi non tengono conto del governo". 

Israele, scontri in proteste ultra-ortodossi contro leva

Migliaia di ultra-ortodossi hanno manifestato ieri sera a Gerusalemme contro l'arruolamento militare degli studenti delle yeshiva (le scuole ebraiche), in proteste sfociate nel lancio di pietre, scontri con la polizia e l'assalto all'auto del ministro dell'Edilizia, l'ultra-ortodosso Yitzhak Goldknopf. Lo riferisce il Times of Israel, che riporta dell'arresto di cinque manifestanti in relazione all'accaduto. La maggior parte dei dimostranti apparteneva al gruppo 'Fazione di Gerusalemme', che conta circa 60mila membri e manifesta regolarmente contro l'arruolamento degli studenti dellayeshivah. 

Iran: "Israele pagherà cara l'aggressione in Libano"

"Il regime sionista dovrà pagare caro l'errore di aver commesso un atto di aggressione in Libano, poiché le forze di resistenza libanesi sono pienamente preparate alla reazione": lo ha detto ieri il ministro degli Esteri ad interim iraniano, Ali Bagheri, in una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan. "La minaccia israeliana contro il Libano è un altro episodio dei brutali crimini del regime contro il popolo di Gaza e una testimonianza della natura malvagia di Israele", ha affermato Bagheri, aggiungendo che "i sionisti dovrebbero tenere a mente che ogni nuovo errore in Libano creerà nuove condizioni in tutta la regione contro il regime sionista, in modo tale che non sarà in grado di compensare la sua sconfitta strategica nemmeno attraverso massacri e crimini". Da parte sua, riporta  Tasnim, Fidan ha deplorato l'incapacità della comunità internazionale di fermare il genocidio israeliano nella Striscia di Gaza. "La politica di Israele si basa sulla persistenza e sulla diffusione delle tensioni nella regione, che avranno enormi ripercussioni sugli altri Paesi della regione", ha sottolineato. 

Fonti Gaza, rilasciato da Israele direttore ospedale Shifa

Fonti palestinesi hanno riferito che, dopo 7 mesi di detenzione, è stato rilasciato da Israele Mohammad Abu-Salmiya, direttore dell'ospedale al-Shifa di Gaza. Insieme a lui altri circa 55 detenuti palestinesi catturati dall'Idf dopo il 7 ottobre durante la guerra nella Striscia. Tutti sono stati riportati a Gaza. 

Una ventina di razzi lasciati da Gaza contro Israele

Secondo l'esercito israeliano i razzi sono stati sparati da Khan Yunis, la principale città meridionale di Gaza. L'Idf ha subito preso di mira il presunto sito di lancio. "Un certo numero di proiettili sono stati intercettati e alcuni di essi sono caduti nel sud di Israele", hanno detto fonti militari. Il braccio armato della Jihad islamica ha rivendicato l'attacco. "Abbiamo bombardato. gli insediamenti lungo la Striscia di Gaza con uno sbarramento missilistico in risposta ai crimini del nemico sionista contro il nostro popolo palestinese", hanno affermato in un comunicato le Brigate Al-Quds. 

Jihad islamica rivendica lancio di 20 razzi verso Israele

Le Brigate Al-Quds, il braccio armato della Jihad islamica, hanno rivendicato il lancio di circa 20 razzi da Gaza verso le comunità israeliane a ridosso della Striscia. "Abbiamo sparato a Kisufim, Ein Hasholsha, Nirim, Sofa e Holit con sbarramenti missilistici concentrati, in risposta ai crimini del nemico sionista contro il popolo palestinese", hanno sostenuto citate dai media. 

Cinque ortodossi arrestati per scontri a Gerusalemme

Cinque ebrei ortodossi sono stati arrestati ieri sera in scontri con la polizia avvenuti a Gerusalemme contro la leva militare. Migliaia di 'haredim' hanno manifestato in protesta contro la decisione della Corte Suprema di togliere le esenzioni dal servizio militare per gli studenti delle scuole religiose e ci sono stati, secondo i media, alcuni lanci di sassi, scontri con gli agenti di polizia e incendi. Alcuni dei manifestanti hanno anche attaccato l'auto del ministro dell'edilizia Yitzhak Goldknopf, anche lui religioso. Gran parte dei dimostranti appartenevano, secondo i media, alla estremista 'Fazione di Gerusalemme' che conta, secondo i media, circa 60mila aderenti ed è già stata protagonista di altre proteste in Israele, comprese quelle a Bnei Bark sobborgo religioso di Tel Aviv. I cartelli issati durante la protesta recitavano 'Non ci arruoleremo in un esercito nemico' o anche 'Moriremo ma non faremo il servizio militare'. 

Circa 20 i razzi lanciati da Gaza verso comunità Israele

Son stati circa 20 i razzi lanciati da Gaza verso le comunità israeliane a ridosso della Stroscia. Lo ha fatto sapere, citato dai media, l'esercito. Secondo i media, tutti caduti in aree aperte. 

Mo: Idf, uccisi 40 miliziani di Hamas e distrutti tunnel a Shejaiya

Nell'operazione che le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno condotto nel quartiere di Shejaiya di Gaza City sono stati uccisi almeno 40 miliziani di Hamas e sono stati distrutti diversi tunnel. Lo riferiscono i militari israeliani, aggiungendo che altri miliziani di Hamas potrebbero trovarsi sotto le macerie dei tunnel e dei palazzi distrutti. L'operazione contro Shejaiya è stata lanciata giovedì dall'Idf dopo aver avuto notizie sulla presenza di uomini di Hamas nel sobborgo.

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