Guerra Medioriente, uccisi 40 membri Hamas a Gaza City, distrutti tunnel

Almeno 40 presunti esponenti di Hamas sono stati uccisi dalle truppe israeliane nel quartiere Shejaiya durante un raid. Lo hanno fatto sapere le forze di difesa israeliane. Si è combattuto aspramente nel nord della Striscia di Gaza: gli scontri armati fra i militari israeliani e i combattenti di Hamas hanno avuto la conseguenza di un nuovo esodo di migliaia di persone. "Hamas è l'unico ostacolo alla liberazione dei nostri rapiti", ha detto il premier israeliano Netanyahu

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W. Post: 115mila palestinesi da Gaza in Egitto da inizio guerra

Sono 115mila i palestinesi che hanno lasciato la Striscia di Gaza e si sono trasferiti in Egitto dall'inizio della guerra lo scorso 7 ottobre. Lo scrive il Washington Post citando l'ambasciata palestinese al Cairo e sottolineando che si tratta soprattutto di migliaia di persone malate o ferite. Oltre a loro, gli altri hanno raggiunto l'Egitto con l'assistenza di ambasciate straniere o attraverso un'agenzia di viaggi egiziana privata che chiede ingenti somme di denaro per garantire la loro uscita dall'enclave palestinese, ha aggiunto il Washington Post.

"La maggior parte di loro resta nel limbo, senza uno status legale e senza un altro posto dove andare", si legge nell'articolo. "Sono membri di una nuova diaspora di palestinesi, un popolo già tormentato dai ricordi dello sfollamento", ha aggiunto il giornale.

Israele: "Idf approfondisce operazioni a Shujaia e a Rafah"

L'esercito israeliano continua ad operare nel centro-nord e nel sud di Gaza. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui "sono stati colpiti decine di siti di Hamas a Shujaia. Le truppe hanno localizzato armi, fatto irruzione nei complessi di combattimento di Hamas, alcuni dei quali erano dotati di trappole esplosive, e ucciso diversi uomini armati". Le operazioni proseguono anche lungo il 'Corridoio Netzarim' che divide in due la Striscia. A Rafah, nel sud della Striscia, l'azione militare si sta approfondendo nella parte centrale della città. Il portavoce ha detto che "sono stati uccisi molti operativi terroristici e sono stati demoliti imbocchi di tunnel". 

Israele nomina ambasciatore all'Onu, 'affronterò terrore diplomatico'

Il governo israeliano ha approvato all'unanimità la nomina di Danny Danon come nuovo ambasciatore presso le Nazioni Unite. Lo riporta l'emmittente N12. ''Sono orgoglioso e felice di tornare a servire lo Stato di Israele in questo periodo critico'', ha scritto Danon su 'X'. ''In un momento in cui lo Stato di Israele sta combattendo su un gran numero di fronti, ognuno di noi deve fare del suo meglio nell'ambito delle proprie capacità ed esperienze. E' così che ho agito in passato ed è così che continuerò ad agire in futuro'', ha aggiunto.

''Di fronte al terrore diplomatico che alza la testa in questi giorni, sono obbligato a presentare la verità a testa alta per il bene del popolo di Israele e del nostro futuro comune'', ha concluso.

Israele, polemiche per violenza polizia contro manifestanti

Critiche e polemiche in Israele per la violenza della polizia contro i manifestanti che a decine di migliaia sono scesi ieri sera in piazza in diverse località del Paese contro il governo di estrema destra di Benjamin Netanyahu e per chiedere un accordo per il ritorno degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. La deputata laburista Naama Lazimi è stata filmata mentre veniva spintonata e strattonata dagli agenti, nonostante l'immunità parlamentare. "Mi hanno stretto, tirato i capelli, preso a calci: è davvero scioccante, ma non è niente in confronto alla violenza che i cittadini sperimentano a ogni manifestazione dalla nomina del kahnista Ben-Gvir a ministro (della Sicurezza nazionale)", ha denunciato lei su X, facendo riferimento al leader dell'estrema destra, sottolineando che "non è la prima volta" che accade ma "la vergogna è che al mio fianco c'erano i familiari dei rapiti e attivisti anch'essi aggrediti, in quella che è diventata una normale routine". 

Amb. Alon Bar: "In Italia abbiamo paura di dichiararci israeliani"

"Non so se si possa parlare di 'minaccia', ma penso che le persone siano meno serene nel mostrare apertamente la propria identità ebraica o israeliana in Italia". A dirlo in una intervista a Il Messaggero è l'ambasciatore di Gerusalemme in Italia, Alon Bar, che alla fine del prossimo mese lascerà l'incarico.  "Penso che in tutto il mondo occidentale le forti critiche e proteste abbiano creato un ambiente meno sicuro per gli studenti israeliani e per gli israeliani portando, in alcuni casi, anche ad attacchi di stampo antisemita", sottolinea, spiegando di non essere "più certo di sapere quale sia il modo migliore per affrontare questa situazione, perché di solidarietà ne abbiamo vista tanta in Italia dopo i fatti del 7 ottobre. Ritengo che si tratti non di gente che ignori le atrocità di quel giorno, ma che preferisce non sapere oltre, confrontarsi con l'evidenza. Non importa cosa mostri loro (video o immagini), non vogliono ascoltare. Non esiste spazio per il dissenso: per le personalità italiane esprimere un'opinione diversa è impossibile. Vengono bloccate e criticate. Come ambasciata abbiamo fatto molti sforzi per dare informazioni sull'assistenza umanitaria israeliana, sullo sforzo per evitare vittime civili, sul fatto che il numero dei decessi civili fornito da Hamas è inattendibile e sovrastimato perché include per oltre la metà combattenti e membri attivi. Spero che a un certo punto le persone si sveglino e capiscano che non è tutto in bianco e nero. Ma siamo in un mondo di polarizzazione: o sei pro Israele o pro Palestina, mentre si potrebbe essere per entrambi". 

Israele, altri 2 soldati uccisi a Gaza, bilancio ora a 318

L'esercito ha annunciato la morte di altri due soldati caduti in due diversi episodi dei combattimenti a Sujaia a Gaza. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui si tratta di Yair Avitan (20 anni) e di Yakir Shmuel Tatelbaum (21). Il bilancio dei soldati caduti sul fronte di Gaza dall'inizio della guerra sale così a 318. 

Israele, colpite postazioni Hezbollah nel Libano del sud

L'esercito israeliano la scorsa notte ha colpito con raid aerei numerose postazioni degli Hezbollah nel Libano del sud. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che tra gli obiettivi centrati "anche un edificio usato dal gruppo terroristico e altre strutture a Taybeh e Rab al-Thalathine". 

Wp, circa 115 mila fuggiti da Gaza in Egitto dal 7 ottobre

Si stima che circa 115.000 abitanti di Gaza siano entrati in Egitto dal 7 ottobre, in parte feriti evacuati dalla Striscia ma molti altri come 'turisti'. E' quanto si legge sul Washington Post, che cita un rapporto dell'ambasciata dell'Autorità nazionale palestinese al Cairo. Nel documento si afferma che l'arrivo dei gazawi è stato facilitato da una società egiziana chiamata Hala Consulting andTourism, descritta come una società collegata a "servizi di sicurezza statali che addebitano una pesante tariffa di 'coordinamento' per aiutare i palestinesi a fuggire". Dopo 45 giorni, alla scadenza del visto, i 'turisti' da Gaza si ritrovano "in un limbo, senza status legale e nessun posto dove andare", sottolinea il Wp. 


Attacco all'ambasciata d'Israele a Belgrado, 'terrorismo'

"E' un attacco probabilmente diretto a noi". E' nelle parole dell'ambasciatore israeliano in Serbia, Yahel Vilan, il senso dell'attentato a Belgrado contro la sede diplomatica dello Stato ebraico, dove un giovane 25enne ha sparato con un balestra ferendo un gendarme di guardia, prima di essere ucciso dalla reazione dell'agente. Un episodio che il ministro dell'interno serbo Ivica Dacic e le altre autorità non hanno esitato a bollare come 'atto terroristico'. Descrivendo l'attentatore come un cittadino serbo legato al movimento wahabita, ala ultraconservatrice e fondamentalista dell'islam. Il nome dell'assalitore ucciso, ha precisato Dacic, è Milos Zujovic, convertitosi all'islam con il nome religioso di Salahudin. Il giovane estremista era originario di Mladenovac, località a sud di Belgrado, e residente a Novi Pazar, la città del sudovest della Serbia capoluogo del Sangiaccato, regione a maggioranza musulmana. Vilan non era in sede, e nessun altro componente del personale dell'ambasciata ha riportato conseguenze. L'attentato nella capitale serba è giunto sullo sfondo della vasta campagna di antisemitismo nel mondo intero, legata al conflitto in Medioriente e alla condanna di Israele per le continue stragi di civili palestinesi a Gaza. 

Il messaggio di Noa alla protesta, 'non dimenticare i rapiti'

Migliaia di persone sono di nuovo scese in piazza questa sera in molte località di Israele per protestare contro la coalizione di governo e a sostegno del rilascio degli ostaggi. A Tel Aviv, durante il raduno nella 'piazza degli ostaggi' è stato proiettato un messaggio video di Noa Argamani, la ragazza simbolo della tragedia del 7 ottobre salvata dalla prigionia di Hamas all'inizio di questo mese. "Non possiamo dimenticare quei 120 ostaggi a Gaza, che aspettano un lieto fine", dice nel filmato, la sua prima dichiarazione pubblica da quando è stata salvata, invitando tutti a ricordare coloro che restano in mano di Hamas a Gaza, incluso il suo compagno Avinatan Or. Nella dichiarazione video - riporta il Times of Israel - Argamani non chiede al governo di stringere un accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi: la famiglia di Avinatan Or appartiene al Tikvah Forum, un gruppo di famiglie di ostaggi che non hanno aderito alle richieste di un accordo di cessate il fuoco sostenute dall'Hostages and Missing Families Forum, che organizza la manifestazione settimanale a Tel Aviv. 

Telefonata intelligence Turchia - Hamas su cessate fuoco

Il capo dell'intelligence turca, Ibrahim Kalin, ha parlato al telefono con il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, e ha discusso con lui degli sforzi per raggiungere un accordo sugli ostaggi e un cessate il fuoco a Gaza, secondo Walla.

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