Ieri l’accordo sui top jobs, i ruoli di vertice dell'Unione. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, è stata riconfermata per un secondo mandato. Antonio Costa sarà invece il nuovo presidente del Consiglio Europeo e Kaja Kallas l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione. Ma l'Italia si è astenuta sulla riconferma di von der Leyen e ha espresso un voto contrario sulle altre due nomine. Costa: “Capisco Meloni, ma conto comunque di collaborare strettamente”
Giovedì giornata chiave per il Consiglio europeo: è arrivato l’accordo sui top jobs, i ruoli di vertice dell'Unione. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, è stata riconfermata per un secondo mandato alla presidenza. Antonio Costa (CHI È) sarà il nuovo presidente del Consiglio Europeo e Kaja Kallas l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione (CHI È). Ma l'Italia, con la premier Giorgia Meloni, si è astenuta sulla riconferma di von der Leyen e ha espresso un voto contrario sulle nomine di Costa e Kallas.
Meloni: "Nomine sbagliate"
Meloni alla fine ha quindi optato per la linea dura, tenendo fede a un concetto già espresso alle Camere e ribadito in tarda notte, al termine di un summit complicatissimo: “Le nomine Ue sono sbagliate nel metodo e nel merito. È una mancanza di rispetto ai cittadini". E ora non saranno giorni semplici, quelli che separano l'Italia al voto della Plenaria su von der Leyen. Saranno giorni di trattative intense, sotterranee, con il governo pronto a rilanciare la richiesta di una delega di peso. Ma, dall'altra parte, il muro dei Socialisti e dei Liberali è destinati ad alzarsi ulteriormente. La premier, tuttavia, ha intenzione di tirare dritto. "Accodarsi non serve a uscire dall'isolamento. Non sono d'accordo che il voto contrario mette a rischio la nostra posizione in Ue. Sarebbe vergognoso se ce la facessero pagare", ha avvertito Meloni.
Le reazioni di Von der Leyen e Costa
Von der Leyen dal canto suo ha fatto sapere: "Sì, Meloni si è astenuta sulla mia nomina, ma è importante lavorare bene al Consiglio con l'Italia, così come con gli altri Stati membri, è un principio che seguo sempre". Si è espresso anche Antonio Costa: Giorgia Meloni, ha detto, "ha espresso pubblicamente i motivi del suo voto contrario. Il Consiglio europeo non è un circolo di tecnici, bensì di politici, tutti con le proprie famiglie politiche e i propri orientamenti. Quindi capisco il voto della prima ministra italiana, con cui conto comunque di collaborare strettamente, così come con gli altri 26". "È normale che ci siano differenze, lo sforzo sarà quello di prendere decisioni insieme malgrado queste differenze", ha aggiunto.