Nomine Ue, via libera a von der Leyen-Costa Kallas. Italia si astiene e vota contro

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Passano Ursula von der Leyen, al secondo mandato alla guida della Commissione, Antonio Costa e Kaja Kallas, rispettivamente come presidente del Consiglio europeo e Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione. Meloni si astiene sulla prima e vota contro Costa e Kallas. Per von der Leyen e Kallas è prevista la ratifica del Parlamento di Strasburgo. A Bruxelles è in corso la due giorni di vertice: sul tavolo anche le guerre in Ucraina e Medio Oriente, la sicurezza e la difesa

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Via libera del Consiglio europeo ai top jobs, i ruoli di vertice dell'Unione. Passano Ursula von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, è stata riconfermata dal Consiglio europeo per un secondo mandato alla presidenza. Antonio Costa sarà il nuovo presidente del Consiglio Europeo e Kaja Kallas l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione. 

Ma l'Italia, con la premier Giorgia Meloni, si astiene sulla riconferma di Ursula von der Leyen ed esprime un voto contrario sulle nomine di Antonio Costa e Kaja Kallas. 

Von der Leyen ora dovrà essere riconfermata dal voto della Plenaria di Strasburgo atteso a luglio, probabilmente il 18. A questo voto è legato anche quello di Kaja Kallas: la premier estone è stata anche lei proposta dai leader europei come Alto Rappresentante per la politica estera. L'ex premier portoghese Costa succederà a Charles Michel alla guida del Consiglio europeo. Per lui non serve la ratifica della Plenaria.

Le parole di Kallas e Costa

"Sono onorata del sostegno del Consiglio europeo, questa è un'enorme responsabilità in questo momento di tensioni geopolitiche. La guerra in Europa, la crescente instabilità nel nostro vicinato e a livello globale sono le principali sfide per la politica estera europea". Lo afferma in una dichiarazione la premier estone, Kaja Kallas, nominata Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera. "Il mio obiettivo sarà quello di lavorare per raggiungere l'unità dell'Ue, proteggere gli interessi e i valori dell'Ue nel mutato contesto geopolitico e costruire partenariati globali". 

 

"Dal primo dicembre, come presidente del Consiglio europeo, mi impegnerò pienamente a promuovere l'unità tra i 27 Stati membri e mi concentrerò sull'attuazione dell'agenda Strategica, che il Vertice Ue che guiderà l'Unione europea nei prossimi cinque anni anni". Lo ha dichiarato via X l'ex premier portoghese Antonio Costa, dopo la nomina al Vertice Ue per diventare il prossimo presidente del Consiglio europeo. "È con un grande senso di missione che assumerò la responsabilità di essere il prossimo presidente del Consiglio europeo", ha aggiunto

Tusk: "Soddisfazione"

"Kaja, Ursula e Antonio accettati. Piani di difesa approvati. Soddisfazione. Per la Polonia e per l'Europa". Lo scrive su X il premier polacco, Donald Tusk, uno dei due negoziatori del Ppe per le nomine dei top jobs.

"Nessuno rispetta la premier Giorgia Meloni e l'Italia più di me. C'è stata un'incomprensione. Qualche volte servono piattaforme politiche per semplificare il processo. La posizione comune dei tre grandi gruppi nel Consiglio europeo, in cui abbiamo completato i negoziati, è solo per facilitare il processo. La decisione spetta a Meloni e agli altri leader durante la riunione del Consiglio europeo", aveva detto prima del voto il premier polacco.

Scholz: "In Ue tutti i 27 ugualmente importanti"

Sull'accordo raggiunto tra Ppe, S&d e Renew sui tre nomi per i vertici europei "la chiara speranza è, ovviamente, che possano contare su una maggioranza in Parlamento", ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz. L'intesa "raggiunta tra queste tre famiglie di partiti è solo una posizione, ne discuteremo attentamente ed equamente con i nostri buoni amici in Europa. Tutti e 27 sono ugualmente importanti. Il Consiglio Europeo e gli Stati membri devono avanzare saggiamente una proposta che possa contare sulla maggioranza del Parlamento".

Rutte: "Meloni non è esclusa, Roma sia ben rappresentata"

Giorgia Meloni "non è esclusa" dalle nomine Ue e "dobbiamo garantire che l'Italia si senta ben rappresentata nella nuova Commissione europea e non solo", ha commentato il premier olandese Mark Rutte a margine del Consiglio europeo. "Una volta ogni cinque anni" i leader dei Ventisette "rappresentano principalmente partiti politici, mentre durante i cinque anni rappresentiamo i nostri Paesi", ha spiegato Rutte, sottolineando che "l'Ecr non è stato coinvolto in questa trattativa perché molti nella coalizione" di "maggioranza" tra "popolari, liberali e socialisti pensano che i Conservatori non possano farne parte".

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Mitsotakis: "Nessuna volontà di escludere, rispetto Meloni"

"Tre famiglie politiche hanno discusso tra loro e hanno presentato una proposta, alla fine spetta al Consiglio europeo prendere la decisione - ha detto arrivando al summit Ue il premier greco Kyriakos Mitsotakis, tra i negoziatori Ppe sui top jobs - Non è un processo per escludere, non è mai stata nostra intenzione escludere nessuno o offendere qualcuno. Personalmente ho molto rispetto per Giorgia Meloni, la prima ministra italiana. L'Italia è un Paese molto importante nell'Ue e sono sicuro che affronteremo tutti questi problemi e preoccupazioni nelle discussioni che avremo".

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Zelensky apre il summit, faccia a faccia con Orban

Volodymyr Zelensky ha aperto il vertice dei leader a Bruxelles. Un incontro per festeggiare l'avvio dei negoziati di adesione e, al contempo, firmare gli accordi di sicurezza tra Unione Europea ed Ucraina nel corso di una cerimonia con Charles Michel e Ursula von der Leyen. Viktor Orban, il premier ungherese, non ha però rimosso il veto sui finanziamenti per gli aiuti militari europei a Kiev. Anche se, giurano gli ungheresi, le trattative sono in corso. Orban e Zelensky sono stati inquadrati dalla telecamera di servizio poco prima dell'inizio dei lavori e si vedeva che erano immersi in un'accesa discussione.

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