L'agenzia Wafa ha riferito di "10 palestinesi uccisi in raid" israeliani su una casa nel quartiere di Sabra a Gaza City e su un'altra a nord del campo profughi di Nuseirat, sempre nel centro della Striscia. Sono almeno 42 i morti e molti i feriti, secondo fonti palestinesi, dopo un altro raid dell'esercito israeliano sul campo profughi di Shati e nel sobborgo di Tuffah, nel centro della Striscia. Secondo lo Stato ebraico, l'obiettivo era il capo del dipartimento operativo di Hamas, Raad Saad
Pontile Usa per aiuti a Gaza progettato male, in un mese usato solo 12 giorni
Il pontile galleggiante costruito a Gaza per facilitare la consegna degli aiuti umanitari non funziona ed è possibile che il progetto, costato 230 milioni di dollari, venga chiuso, anche se il Pentagono ancora nega di aver definito il termine del programma. I progettisti non hanno messo in conto le mareggiate. La struttura funziona per un mare massimo forza tre (onde da 0,5 a 1,25 metri di altezza).
Dal 17 maggio, quando è stato completato, è stato utilizzabile solo 12 giorni. E la maggior parte di questi 12 giorni, le casse (in totale 4.100 tonnellate di aiuti) sono state abbandonate sulla spiaggia, dal momento che non c'erano camion a ritirarle per mancanza di sicurezza nella Striscia.
Era stato il Presidente americano Joe Biden ad annunciare il pontile nel suo discorso sullo stato dell'Unione lo scorso 7 marzo. Sono poi stati necessari più di due mesi per costruire l'intera struttura (definita come Joint Logistics Over-the-Shore, JLOTS) con il coinvolgimento di un migliaio di militari e diverse unità navali, fra cui una nave da sbarco della Royal Navy. Risistemato mercoledì scorso dopo l'ennesimo restauro nel porto israeliano di Ashdod, è stato usato per consegnare 4.160 tonnellate di aiuti. Ma "hanno fatto male i conti", come spiega Stephen Morrison, vice presidente del Centro per gli studi strategici e intetnazionali, in una intervista al Guardian. Il Pentagono ammette i problemi ma nega che la struttura sarà smantellata. "A ora, non abbiamo stabilito un termine per questa missione", ha affermato il portavoce, Patrick Ryder.
"Nave israeliana fa sosta a Tangeri", polemica in Marocco
Una nave da guerra israeliana fa discutere in Marocco, come riporta il sito di notizie Yabiladi. Una Ong filo-palestinese ne denuncia il passaggio, nei giorni scorsi, nel porto di Tangeri. "La nave Ins Komemiyut, battente bandiera israeliana - si legge nel comunicato del 'Fronte marocchino a sostegno della Palestina' - ha attraccato al porto di Tangeri il 6 giugno 2024, per rifornirsi di carburante e cibo, prima di proseguire la sua rotta verso il porto di Haifa". Il 'Fronte' ritiene che autorizzare l'accoglienza della nave da guerra israeliana "sia una violazione della decisione della Corte internazionale di giustizia a seguito della causa intentata dalla Repubblica del Sud Africa contro Israele" e teme possa significare anche "un sostegno alla causa israeliana". Il 'Fronte marocchino a sostegno della Palestina' aveva già fatto notare all'inizio di giugno "il passaggio attraverso le acque marocchine di navi che trasportavano armi verso Israele". Globes, il giornale finanziario israeliano, conferma che "la nuova nave da sbarco della marina israeliana, la Ins Komemiyut, si è fermata a Tangeri per fare rifornimento mentre navigava tra gli Stati Uniti e Israele". Globes riferisce che anche il primo dei due mezzi da sbarco acquistati da Israele, l'Ins Nachshon, ha attraccato in Marocco nel settembre 2023. Marocco e Israele, del resto, hanno firmato un accordo di cooperazione militare nel novembre 2021.
Israele: "Abbattuto un drone di Hezbollah in Galilea"
L'esercito israeliano, citato dai media, ha confermato di aver abbattuto un drone di Hezbollah nella Galilea meridionale, nel nord di Israele. Il velivolo era entrato nello spazio aereo israeliano dal Libano. Le difese aeree lo hanno intercettato e abbattuto in un'area che ospita un'importante fabbrica dell'azienda Rafael, una delle maggiori fornitrici dell'apparato militare israeliano.
Netanyahu: "Sono pronto a subire attacchi personali per il bene della sicurezza di Israele. Non rinuncerò ai mezzi di cui hanno bisogno i nostri combattenti"
Politico: "La Casa Bianca preoccupata per il discorso di Netanyahu al Congresso"
Secondo Politico, la Casa Bianca è preoccupata per l'imminente discorso di Benyamin Netanyahu a una sessione congiunta del Congresso americano, ritenendo che il primo ministro israeliano potrebbe utilizzare il suo intervento per criticare il presidente Joe Biden per non aver sostenuto abbastanza la ritorsione contro Hamas a Gaza. Il discorso, previsto per il mese prossimo, potrebbe creare uno spettacolo diplomaticamente complicato e politicamente rischioso per un presidente in corsa per la rielezione. I timori sono cresciuti negli ultimi giorni quando Netanyahu ha rilasciato una serie di dichiarazioni pubbliche - inclusa una in un discorso video in inglese - accusando l'amministrazione di trattenere più aiuti militari di quanto sia stato pubblicamente divulgato.
Netanyahu: "Spero che il problema dell'invio delle armi dagli Usa si risolva"
Alla luce di quanto sentito negli ultimi giorni, Benyamin Netanyahu spera che l'invio di armi da parte degli Usa "sia risolto nel prossimo futuro". "Ma vorrei sottolineare, e l'ho detto anche ai nostri amici americani - ha sottolineato il premier nella seduta di governo a Gerusalemme - che abbiamo un mezzo e questo ha sempre fatto pendere l'ago della bilancia: il coraggio e la determinazione dei nostri combattenti, e con quest'arma vinceremo". Netanyahu ha quindi ribadito che nella polemica con gli Usa - innescata dal suo video di critica all'amministrazione Biden - di "essere pronto a subire attacchi personali per il bene della sicurezza di Israele".
Decine di palestinesi uccisi in raid di Israele contro due zone abitate di Gaza
Decine di palestinesi sono stati uccisi in un raid di Israele contro almeno due zone abitate di Città di Gaza. L'obiettivo dell'Idf era un comandante ai vertici della struttura di Hamas. I militari israeliani hanno precisato di aver colpito "siti di infrastrutture di Hamas". Ma fonti mediche palestinesi denunciano la morte di almeno 39 persone nella giornata di ieri, nel nord della Striscia ma i soccorritori continuano a scavare sotto le macerie alla ricerca di sopravvissuti nel campo profughi di Shati, a ovest di Città di Gaza. Da un edificio distrutto in un quartiere orientale dell'insediamento sono stati estratti decine di corpi senza cita, ha denunciato la Difesa civica palestinese. Il Comitato internazionale della Croce rossa aveva denunciato ieri l'uccisione di almeno 25 persone nel bombardamento che ha anche danneggiato i suoi uffici circondati da una tendopoli con centinaia di profughi. Secondo il ministero della sanità di Gaza, ci sono stati almeno 50 feriti. La zona di Al-Mawasi, nel sud di Gaza, era stata designata dall'Idf come "sicura" e vi si erano trasferiti migliaia di palestinesi fuggiti dall'assedio di Rafah.
Medioriente, raid di Israele nel sud del Libano
Aerei militari israeliani hanno colpito nella notte postazioni di Hezbollah con raid nel sud del Libano. Preso di mira una base di osservazione nella zona di Kfar Kila e un commando di miliziani nella zona di Taiba.
Wafa: "10 palestinesi uccisi in raid Israele a Gaza centro"
L'agenzia Wafa - che cita fonti a Gaza - ha riferito di "10 palestinesi uccisi in raid" israeliani su una casa nel quartiere di Sabra a Gaza City e su un'altra a nord del campo profughi di Nuseirat, sempre nel centro della Striscia. Fonti mediche locali parlano invece di 8 morti. L'esercito israeliano non ha ancora commentato il fatto.
Funzionari: "Migliaia di combattenti filo-Iran pronti a unirsi a Hezbollah"
Migliaia di combattenti di gruppi sostenuti dall'Iran in Medio Oriente sono pronti ad andare in Libano per unirsi a Hezbollah contro Israele se il conflitto dovesse degenerare in una guerra vera e propria, hanno detto funzionari delle fazioni sostenute da Teheran, citati sul sito dell'Ap. Scambi di fuoco quasi quotidiani si sono verificati lungo la frontiera del Libano con il nord di Israele dal 7 ottobre. I funzionari israeliani hanno minacciato un'offensiva militare in Libano se non ci sarà una fine negoziata per allontanare Hezbollah dal confine.
Israele: "Gli aiuti umanitari affluiscono costantemente a Gaza attraverso le rotte di aiuto e i valichi che abbiamo sviluppato con i partner internazionali"
In un video soldati di Israele legano palestinese ferito ad una jeep
Le truppe israeliane hanno legato un palestinese ferito a un veicolo militare durante un raid ieri a Jenin, in Cisgiordania, violando i protocolli operativi dello stesso esercito (Idf). Lo ha ammesso l'Idf, dopo la diffusione di un video shock di quanto accaduto. Nel filmato, diventato virale, si vede un residente di Jenin legato orizzontalmente al cofano di una jeep militare mentre attraversa uno stretto vicolo. L'esercito ha detto che il palestinese è stato ferito durante una "operazione antiterrorismo", lanciata per arrestare dei sospetti ricercati. Durante uno scontro a fuoco tra truppe e miliziani, uno dei sospettati è stato ferito e arrestato, hanno riferito i militari in una nota. "In violazione degli ordini e delle procedure operative standard, il sospettato è stato preso dalle forze dell'ordine e legato sopra un veicolo", si legge nella nota. "La condotta delle truppe nel video dell'incidente non è conforme ai valori dell'Idf", è la condanna dell'esercito. "L'incidente sarà indagato e trattato di conseguenza", hanno assicurato i militari, aggiungendo che l'uomo ferito e' stato trasferito alla Mezzaluna Rossa palestinese per cure. Jenin è stata per lungo tempo una roccaforte dei gruppi militanti palestinesi, e l'esercito israeliano effettua regolarmente raid nella citta' e nell'adiacente campo profughi.
Medioriente, Israele: Idf continua ad operare a Rafah e a Gaza centro
L'esercito israeliano sta continuando le sue operazioni a Rafah nel sud di Gaza dove è in azione la 162/esima divisione. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui i soldati "hanno preso munizioni e distrutto imbocchi di tunnel del terrore". L'esercito - secondo la stessa fonte - sta proseguendo anche nel centro di Gaza e aerei israeliani hanno distrutto "decine di obiettivi di Hamas" nella zona.
Media: "Cinque morti in raid di Israele su Rafah e Gaza City"
Almeno cinque palestinesi sono morti questa mattina a causa delle operazioni israeliane, concentrate nella notte a Rafah, all'estremita' meridionale della Striscia, e a Gaza City, a nord, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa. "Tre cittadini sono stati uccisi e altri feriti, tra cui bambini e donne, in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira un edificio residenziale vicino alla Torre Al Jawhara", i resti di un iconico edificio per uffici già bombardato nel 2014, nel centro di Gaza City, ha riferito Wafa. Insieme a loro, l'agenzia ha registrato la morte di altre due persone dopo l'attacco a un'abitazione ad Al Shati, zona nella quale ieri un bombardamento aveva già ucciso altri 24 persone, in una delle giornate più sanguinose delle ultime settimane per la Striscia, con almeno 101 morti in tutto il territorio palestinese. "Nell'ultimo giorno, l'Aviazione israeliana ha attaccato dozzine di obiettivi terroristici in tutta la Striscia", si legge in un comunicato militare. L'esercito israeliano ha assicurato che proseguira' le sue operazioni nel sud di Rafah, dove ha affermato di aver trovato armi, tunnel e infrastrutture terroristiche nel sottosuolo, oltre ad aver eliminato una cellula terroristica che operava vicino alle truppe. Secondo Wafa, gli attacchi delle forze armate si sono concentrati nel centro e nel sud della città, al confine con l'Egitto, e anche nel nord, dove è stata bombardata una casa.
Medioriente, nuovo video drone Hezbollah su strutture nord e sud Israele
Hezbollah ha pubblicato un nuovo video - probabilmente ripreso da un drone - con immagini di strutture strategiche e militari israeliane, tra le quali le raffinerie di olio di Haifa, l'aeroporto Ben Gurion e il Porto di Ashdod, nel sud di Israele. Lo riporta Haaretz che cita la tv degli Hezbollah Al Manar. Il gruppo sciita - alleato dell'Iran - aveva già diffuso un analogo video - che come quello attuale non si sa quando è stato girato - lo scorso 18 giugno.
Medioriente, media: Sinwar vuole guerra Israele-Libano e non un accordo
Proseguono i negoziati per il rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza e per il raggiungimento di un cessate il fuoco tra Hamas e Israele, nonostante l'attuale situazione di stallo. Secondo fonti di Haaretz vicine ai colloqui, il Qatar sta ora intrattenendo un dialogo diretto con i leader di Hamas nel tentativo di colmare il divario tra l'offerta di Israele, presentata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, e le richieste di modifiche sostanziali presentate dal movimento palestinese. Ma stando ad alti funzionari israeliani, la leadership di Hamas a Gaza punta solo a prendere tempo, nell'attesa che si apra il "fronte nord", vale a dire scoppi un conflitto tra Israele e il Libano. Mentre nel fine settimana fonti straniere hanno espresso un cauto ottimismo sui progressi del dialogo con Hamas, scrive sempre Haaretz, alti funzionari israeliani si sono mostrati pessimisti, chiarendo che finora non ci sono stati cambiamenti che possano consentire all'intesa di andare avanti. "Hamas non è interessata a un accordo adesso. Non vuole rilasciare gli ostaggi ma guadagnare piu' tempo", ha detto una fonte israeliana che ha familiarità con i negoziati. La stessa fonte ha aggiunto che il leader di Hamas a Gaza Yahya Sinwar "vuole che i due fronti si uniscano con una guerra nel nord, motivo per cui non guiderà alcuna mossa per raggiungere un cessate il fuoco". Tuttavia, ha detto, "dietro le quinte si stanno facendo seri sforzi per raggiungere un'intesa". Il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim al-Thani, ha confermato in una conferenza stampa venerdi' in Spagna che sta continuando a lavorare per raggiungere un accordo. Ha osservato che il Qatar prosegue i suoi sforzi di mediazione nel tentativo di colmare il divario tra Hamas e Israele. Ha detto che il tentativo di Hamas di modificare la proposta di Biden e' stata una mossa "naturale".
Guerra Medioriente, raid a Gaza: colpito anche campo profughi. VIDEO
Nave mercantile danneggiata da un drone nel Mar Rosso
Una nave mercantile è stata danneggiata questa mattina dall'attacco di un drone nel Mar Rosso, vicino allo Yemen, non sono stati segnalati feriti, secondo l'agenzia britannica per la sicurezza marittima (Ukmto). "Il comandante di una nave mercantile riferisce di essere stato colpito da un sistema aereo senza equipaggio (Uas), con conseguenti danni alla nave. Tutti i membri dell'equipaggio sono stati dichiarati salvi e la nave sta procedendo verso il suo prossimo porto di scalo", si legge in un bollettino dell'Ukmto, gestito dalla marina britannica.
Medioriente, Gallant: "Gli incontri in Usa determinanti per il futuro della guerra"
"Gli incontri con gli alti funzionari Usa saranno determinanti per il futuro della guerra". Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant prima di partire per gli Stati Uniti. "Durante gli incontri - ha aggiunto - ho intenzione di discutere gli sviluppi a Gaza e in Libano. Siamo pronti per qualsiasi azione che possa essere necessaria a Gaza, in Libano e in altre aree". Gallant vedrà il segretario di stato Antony Blinken, il suo omologo Lloyd Austin, il direttore della Cia William Burns e l'invaito speciale di Biden in Medio Oriente Amos Hochstein. "La transizione alla 'Fase 3' a Gaza - ha detto Gallant - è di grande importanza. Discuterò di questa transizione con i funzionari statunitensi e so che raggiungeremo una stretta cooperazione con gli Stati Uniti anche su questo tema". Tra gli aspetti della missione di Gallant negli Usa c'è anche il decisivo tema dello sblocco dell'invio di un carico di armi per Israele.
Haaretz: "Sinwar prende tempo, vuole Israele in guerra col Libano"
Il leader di Hamas Yahya Sinwar sta prendendo tempo nei negoziati per un accordo di cessate il fuoco e liberazione degli ostaggi nella speranza che nel mentre scoppi una vera e propria guerra sul fronte libanese: lo riferisce Haaretz in base a informazioni fornite da un funzionario coinvolto nei colloqui. "Hamas non vuole un accordo adesso", ha detto la fonte, "non vuole liberare gli ostaggi, ma piuttosto guadagnare tempo. Yahya Sinwar vuole che scoppi la guerra al confine settentrionale e quindi non si muoverà verso un cessate il fuoco", ha affermato.