Elezioni Francia 2024, campagna elettorale al via: candidati e ultimi sondaggi

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Chiuse le liste dei candidati in vista del voto del 30 giugno. Il Rassemblement National di Le Pen dato al 30%, 10 punti percentuali più di Emmanuel Macron. E per il presidente arriva una nuova ondata di critiche

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Stop alle trattative e agli strappi: si sono chiuse in Francia le liste dei candidati nelle 577 circoscrizioni per le legislative del 30 giugno e 7 luglio. Con qualche decisione dell'ultimo momento e l'attesa di scoprire il quadro esatto delle situazione nell'estrema destra, dove sarebbero circa 70 le circoscrizioni in cui destra Républicains ed estrema destra Rassemblement National presenteranno candidati comuni.

Per i sondaggi Le Pen si assesta al 30%

I sondaggi dicono che il partito di Marine Le Pen è accreditato di circa il 30% dei voti. Il suo presidente Jordan Bardella punta alla poltrona di premier, mentre la leader del partito ha detto che con chiederà le dimissioni di Emmanuel Macron in caso di vittoria. Intanto, è saltata nell'ultimo giorno una delle candidature più controverse de La France Insoumise, il partito di estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon, che per evitare scontri frontali nel Nuovo Fronte popolare della gauche sulla sua candidatura nel caso di vittoria, ha ribadito che non farà il premier: "Non sarò mai io il problema, sono sempre dalla parte della soluzione". Il partito di Macron, invece, è accreditato del 20% dei voti e ha deciso di non presentare candidati in una ventina di collegi elettorali ritenuti perdenti.

Pioggia di critiche su Macron

L’ex presidente François Hollande ha sorpreso tutti annunciando la sua candidatura con i socialisti, mentre l'ex premier socialista Lionel Jospin ha attaccato "l'arroganza" e la "leggerezza di Macron nella scelta di sciogliere il Parlamento, definendo "unica diga" all'estrema destra la coalizione della gauche. Stessa condanna da parte dell'ex presidente Nicolas Sarkozy, che ha però criticato anche aspramente l'alleanza dei Républicains, il suo partito, con l'estrema destra, un errore strategico destinato - secondo lui - a trasformare il partito di destra in una "appendice" dei lepenisti.

Le promesse di Bardella

"Voterei per il Rn" nel caso di ballottaggio con il Fronte popolare di sinistra, perché il partito di Marine Le Pen "ha fatto la sua mutazione" e "sostiene gli ebrei", ha detto lo storico difensore della causa dei deportati ebrei di Francia e "cacciatore di nazisti", Serge Klarsfeld. Al contrario, l'estrema sinistra "è sotto l'influsso della France Insoumise con ventate antisemite e un violento antisionismo", insomma un partito "decisamente antisemita". Già concentrati sulle tradizionali promesse agli elettori, il premier Gabriel Attal, e colui che aspira a prenderne il posto, Jordan Bardella. Se il primo ha assicurato ai francesi una bolletta elettrica più leggera se la maggioranza sarà confermata, il vincitore delle europee ha promesso di cancellare la riforma che rende più difficile l'accesso ai sussidi di disoccupazione. Che l'attuale governo non ha ancora reso operativa.

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