Argentina, approvate le riforme Milei: proteste e scontri a Buenos Aires

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I manifestanti - che sostengono che le misure danneggeranno milioni di argentini - hanno lanciato bombe molotov e pietre. Un'auto è stata incendiata e diverse persone sono rimaste ferite. Nel frattempo la compagnia aerea di bandiera (Aerolíneas Argentinas), le poste (Correo Argentino) e il servizio pubblico radiofonico e televisivo (Rta) sono stati rimossi dall'elenco delle privatizzazioni contenute nella Legge Base, il pacchetto di riforme approvato ieri

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La polizia antisommossa nella capitale argentina Buenos Aires è dovuta intervenire con i gas lacrimogeni e gli idranti per disperdere i manifestanti davanti al Congresso, che protestavano contro il pacchetto di riforme - proposto dal presidente di destra Javier Milei e approvato ieri sera al Senato - per rilanciare l’economia indebolita del Paese e che comprende la dichiarazione dello stato di emergenza economica, il taglio delle pensioni e l'indebolimento dei diritti dei lavoratori. I manifestanti - che sostengono che le misure danneggeranno milioni di argentini - hanno lanciato bombe molotov e pietre, incendiando un'auto e diverse persone sono rimaste ferite. I media locali hanno descritto la scena come un "campo di battaglia".

Il voto in Senato

Il pacchetto è stato approvato con il voto decisivo della presidente del Senato e vicepresidente, Victoria Villaruel. Il suo voto si è reso necessario per rompere la parità assoluta che si era registrata nelle due precedenti votazioni finite 36 a 36. Il testo, che ha subito oltre 40 modifiche nel dibattito in Senato, dovrà tornare adesso all'esame della Camera dei Deputati per la definitiva approvazione. La votazione si è svolta in un clima di forte tensione per i gravi scontri che si sono tenuti al di fuori del Parlamento tra manifestanti dell'opposizione e le forze dell'ordine.

Milei costretto al dietrofront: ridotte le privatizzazioni

Nel frattempo la compagnia aerea di bandiera (Aerolíneas Argentinas), le poste (Correo Argentino) e il servizio pubblico radiofonico e televisivo (Rta) sono stati rimossi dall'elenco delle privatizzazioni contenute nella Legge Base, il pacchetto di riforme approvato la notte scorsa al Senato. È stata esclusa, per esempio, sia l'abrogazione della moratoria pensionistica, sia la creazione dell'indennità di vecchiaia proporzionale per le persone che hanno compiuto 65 anni e che non hanno maturato i 30 anni di contributi necessari per andare in pensione. Sono poi state applicate correzioni anche al Regime di incentivi ai grandi investimenti (Rigi): non si tratterà più di "qualsiasi settore", ma di "industria forestale, infrastrutture, estrazione mineraria, energia e tecnologia" che soddisfino i requisiti attesi. Colpo di spugna anche sulle criptovalute, che non potranno essere riciclate all'estero, come era stato stabilito in prima istanza.

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