Elezioni europee, chi è Fidias, youtuber di Cipro eletto al Parlamento europeo

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Da content creator a parlamentare europeo: ecco chi è il cipriota che ha conquistato anche la politica del Paese

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Ha 24 anni. Youtuber. Più di 2.6 milioni di iscritti al canale. Parecchi, se si pensa che gli abitanti del suo Paese, Cipro, sono 1 milione e 250 mila. I suoi video lo ritraggono mentre compie prove strane e al limite del possibile. Ed è stata proprio la forza dei social, probabilmente, a farlo vincere in un’impresa tutt’altro che facile: Fidias Panagiotou è tra i sei rappresentanti a vincere un seggio al Parlamento Europeo per Cipro con il 19,4% di voti. Quindi solo il 2% in meno del partito di matrice comunista AKEL e 4 punti percentuali dietro al partito di centro-destra Ppe (Democratic Rally Party) che ha ottenuto il 24,8%.

Un candidato totalmente indipendente

"Un miracolo", dichiara il famosissimo youtuber cipriota subito dopo la chiusura dei seggi. "Potrebbe essere la prima volta che un candidato completamente indipendente, che non ha nemmeno il minimo sostegno da parte di un partito politico, riesce a essere eletto, con i social network come unica arma”. Fidias si è presentato alle urne senza alcuna lista, quindi da candidato totalmente indipendente “perché non voglio adattarmi agli schemi e per dimostrare che non ho interessi di partito", come aveva dichiarato ad aprile. La carriera da content creator inizia nel 2019 e nei suoi video non ha mai fatto nessun accenno alla politica. Solo storie bizzarre e che hanno dell’incredibile, come quella in cui racconta come vivere 7 giorni in aeroporto gratis, o restare in piedi per 90 ore senza mai sedersi.

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Il fenomeno Fidias

Massimiliano Panarari, sociologo della Comunicazione e professore all'università di Modena e Reggio Emilia, commentato il fenomeno Fidias a Adnkronos. "Mi pare che questo sia un voto per un certo verso di protesta nel senso che non siamo di fronte ad una proposta politica strutturata ma a una figura che viene votata in una chiave antisistemica, anche se non ha naturalmente il carattere duro, deciso, arrabbiato del populismo. È una proposta che per certi versi potremmo addirittura classificare come 'impolitica', sicuramente apartitica. C'è poi un elemento che ha a che fare con la “celebrity politics”. Cioè col fatto che, nel momento in cui la politica diventa uno dei tanti sottosistemi sociali considerato da molte persone come non utile a risolvere i problemi personali, ecco che a dominare diventa il criterio della celebrità, della visibilità, della notorietà che infatti è un tema che riguarda anche tutti i politici più strutturati e in qualche modo di professione”. 

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