Elezioni in Messico, 98 milioni al voto: domani chiusura seggi e spoglio

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Superfavorita Claudia Sheinbaum, erede di Lopez Obrador. Si eleggono 20.000 cariche pubbliche. I primi risultati saranno resi noti tra le 6 e le 7 di domani mattina in Italia, attraverso il conteggio rapido

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Oggi, domenica 2 giugno, il Messico sta affrontando le elezioni più importanti della sua storia che porteranno all'elezione della prima presidente donna del Paese, in un clima di forte tensione. Oltre 98 milioni di cittadini sono chiamati a scegliere il sostituto del presidente populista di sinistra Andrés Manuel López Obrador, che la Costituzione non permette di rieleggere. I seggi chiuderanno alle 18,00 (ora locale) e i voti raccolti indicheranno i nuovi titolari di 629 incarichi federali, tra cui il presidente della Repubblica, il sindaco di Città del Messico e i governatori degli stati di Guanajuato, Jalisco, Morelos, Puebla, Tabasco, Veracruz e Yucatan. Verrà, inoltre, rinnovato il Congresso, che conta 128 senatori e 500 deputati. Includendo i consigli locali, in totale verranno elette oltre 20mila posizioni. Ieri sera, intanto, è stato assassinato nel Messico occidentale Israel Delgado, 35 anni. Delgado aspirava a diventare incaricato delle finanze e del controllo interno del consiglio comunale di Cutzeo. 

I primi risultati domani mattina

I primi risultati saranno resi noti tra le 6 e le 7 di domani mattina in Italia, attraverso il conteggio rapido, una proiezione che consente di stimare l'andamento del voto sulla base di un campione statistico di seggi elettorali rappresentativo a livello nazionale. A guidare i sondaggi, col 56,9% (secondo il Gruppo Mitofsky), è l'ex sindaca della capitale, la progressista del partito Morena, Claudia Sheinbaum, rincorsa da Xochitl Gálvez, la prescelta della piattaforma dei conservatori composta dai partiti Azione nazionale, Rivoluzionario istituzionale e Rivoluzione democratica. In coda il terzo candidato Jorge Álvarez Máynez del Movimento Cittadino.

Almeno 222 seggi non aperti per problemi di sicurezza

La campagna elettorale è stata oscurata dalla violenza, anche nelle sue battute finali, con il candidato sindaco della coalizione di Galvez in una città dello stato di Guerrero che è stato ucciso, diventando il 36esimo candidato assassinato dall'inizio della campagna elettorale, nonostante fosse uno dei 560 candidati e funzionari elettorali a cui era stata data la scorta a seguito di minacce. Secondo quanto comunicato ieri dall'Istituto elettorale nazionale, a causa di problemi di sicurezza o conflitti sociali, non sono stati aperti almeno 222 seggi elettorali, con ripercussioni su circa 120mila elettori. La maggior parte di questi centri, 108, si trova in Chiapas, uno stato alla frontiera meridionale che ha sospeso le votazioni nei comuni di Chicomuselo e Pantelhó a causa delle violenze che venerdì hanno portato anche all'incendio dei plichi elettorali. Segue Michoacán, uno stato dell'ovest del Paese, dove le urne non sono state aperte in 84 centri a causa dell'insicurezza scatenata dai gruppi criminali della regione. Gli altri stati colpiti sono Oaxaca (nove seggi), Nuevo León (otto), Guanajuato (quattro), Colima (tre), Tlaxcala (due) e Chihuahua, Nayarit, Sinaloa e Città del Messico (uno ciascuno).

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Aperto un tavolo per la sicurezza

Intanto, il gabinetto di sicurezza del governo del Messico ha aperto un tavolo di monitoraggio per le elezioni. Partecipano i ministri degli Interni, Luisa María Alcalde, della Sicurezza e protezione dei cittadini, Rosa Icela Rodríguez, della Difesa nazionale, Luis Cresencio Sandoval, della Marina, José Rafael Ojeda e degli Affari esteri, Alicia Bárcena. All'apertura ha assistito anche il Procuratore generale della Repubblica, Alejandro Gertz. Si sono collegati da remoto anche i membri dei tavoli degli Stati del Paese, guidati dai governatori. La ministra degli Interni Alcalde ha affermato che l'impegno del governo federale è che i messicani possano recarsi pacificamente alle urne per esercitare il loro diritto di voto. Nel corso dell'evento è stato ribadito che più di 259mila elementi delle forze armate sorvegliano il territorio nazionale.

Presidente istituto elettorale: “Votate tranquilli”

La presidente dell'Istituto nazionale elettorale del Messico, Guadalupe Taddei, ha assicurato che l'istituto arriva unito all'appuntamento di oggi e ha invitato la popolazione ad uscire per andare a votare. In particolare, ha lanciato un messaggio a coloro che vivono nelle zone dove si sono registrati atti di violenza affinché si rechino alle urne "con tranquillità" se nelle loro comunità è stata autorizzata l'apertura dei seggi.

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