Elezioni Sudafrica, Anc ottiene il 40% dei voti ma perde la maggioranza assoluta

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Dopo aver conteggiato il 99,62% dei voti, l’African National Congress, il partito che fu di Mandela, risulta essere in testa ma con un significativo tracollo rispetto al 2019, quando ottenne il 57,5%. Per ottenere la maggioranza all’Assemblea Nazionale, il presidente e leader Ramaphosa dovrà cercare un alleato tra l’Alleanza Democratica, il MK dell’ex presidente Jacob Zuma e i sei partiti che hanno ottenuto percentuali comprese tra l’1 e il 9%

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L’Anc, il partito che fu di Nelson Mandela, dopo tre decenni ha perso la maggioranza assoluta alle elezioni politiche in Sudafrica. Con il 99,62% dei voti conteggiati nella tornata elettorale di mercoledì scorso, l'African National Congress del presidente Cyril Ramaphosa ha ottenuto il 40%, un crollo storico, rispetto al 57,5% ottenuto nel 2019.

Alla ricerca di alleati

L’Anc deve così cercare alleati per formare un governo di coalizione o quantomeno convincere altri partiti a sostenere la rielezione di Ramaphosa in Parlamento per consentirgli di formare un'amministrazione di minoranza che faccia affidamento su altri gruppi per ottenere il sostegno ed approvare bilanci e leggi. Una scena che nel quadro politico sudafricano risulta essere del tutto nuova visto che dal 1994, quando Mandela condusse la nazione fuori dal dominio della minoranza bianca, l’African National Congress gode di maggioranza assoluta. "Abbiamo parlato con tutti anche prima delle elezioni", ha detto il vice segretario generale dell'Anc Nomvula Mokonyane, affermando che l'organo decisionale del partito si incontrerà per decidere una linea di condotta dopo l'annuncio dei risultati finali.

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Gli altri risultati

Al secondo posto, staccato di oltre venti punti dall’Anc, c’è Alleanza Democratica (AD), di ispirazione liberista e sostenuta soprattutto dalla minoranza dei bianchi. Al momento ha ottenuto il 21,7%, un risultato in linea con le ultime due elezioni. Il terzo partito più votato invece è stato uMkhonto weSizwe (“lancia della nazione”, abbreviato in MK), il partito personale dell’82enne ex presidente del Sudafrica Jacob Zuma, che avrebbe ottenuto una percentuale vicina al 15%.  La situazione rende così possibili diversi scenari futuri, vista la situazione a livello economico: il rand sudafricano è infatti sceso al livello più basso da un mese a questa parte, a causa dell'incertezza del quadro politico. L'indice del Johannesburg Stock Exchange (Jse) ha ceduto quasi il 2%. Il mercato si aspettava che l'Anc ottenesse almeno il 45%, rendendo possibile l'ingresso in coalizione di un junior partner e il mantenimento di una certa stabilità. Il timore è che adesso però l'Anc possa scendere a patti con l'MK o con l’Eff (formazione di sinistra fondata dall’ex leader dell’ANC Julius Malema) entrambi partiti che chiedono l'esproprio delle terre dei bianchi senza indennizzo, la nazionalizzazione della Banca Centrale del Sudafrica e delle banche commerciali, delle assicurazioni e delle imprese minerarie. La fazione più centrista dell’Anc, guidata da Ramaphosa, potrebbe invece provare a chiedere il sostegno per un secondo mandato dello stesso presidente ad AD, ma sembra al momento uno scenario improbabile vista la storica diffidenza tra le parti, che significherebbe oltretutto includere anche un ulteriore partito espressione della comunità nera. Certamente, nel gioco delle alleanze per la futura Assemblea nazionale, a incidere saranno anche e soprattutto i sei partiti più piccoli, che hanno preso tutti percentuali comprese tra l’1 e il 9%.

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