Gaza, per Hamas è positivo il discorso di Biden sul cessate il fuoco.

©Ansa

 "Questo è il momento che Hamas venga al tavolo dei negoziati e accetti l'accordo". Lo ha dettoBiden a proposito della proposta di Israele che prevede il ritiro delle forze, il cessate il fuoco completo in prospettiva e il rilascio degli ostaggi. Il movimento islamico palestinese ha accolto positivamente le parole del presidente Usa . Ma Netanyahu dichiara: "Avanti fino a eliminazione di Hamas"

Capo dell'Unrwa, Israele cessi la sua campagna contro di noi

Il capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini, ha chiesto a Israele di cessare "la sua campagna" contro la sua agenzia, in un articolo pubblicato oggi sul New York Times. "La guerra a Gaza è motivo di palese disprezzo per la missione delle Nazioni Unite, compresi gli scandalosi attacchi contro dipendenti, installazioni e operazioni" dell'Unrwa, scrive Lazzarini nell'articolo intitolato "Israele deve fermare la sua campagna contro l'Unrwa". "Questi attacchi devono cessare e il mondo deve agire per ritenere responsabili i loro autori", aggiunge Lazzarini sulle colonne del quotidiano americano. 

Onu, gli aiuti non raggiungono i civili a Gaza

I pochi aiuti che stanno entrando nella Striscia di Gaza non raggiungono chi ne ha bisogno. Lo hanno affermato le Nazioni Unite, invitando Israele a rispettare i suoi obblighi legali per garantire la consegna degli aiuti. "Gli aiuti che entrano nell'enclave non arrivano alla popolazione, e questo è un grosso problema", ha detto Jens Laerke, portavoce dell'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite Ocha.

Katz: "Sanchez e alleati hanno riconosciuto Stato palestinese a causa loro cecità"

"Ismail Haniyeh, leader dell'organizzazione terroristica Hamas, ha dichiarato oggi che il massacro del 7 ottobre ha aperto la porta al riconoscimento di uno Stato palestinese. Pedro Sanchez e i suoi alleati sono corsi verso questa porta aperta, spinti dalla cecità e da una visione politica ristretta". Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz. 

"Oggi ho rifiutato la richiesta di revocare le restrizioni imposte al consolato spagnolo a Gerusalemme - ha aggiunto Katz - Lo Stato d’Israele non resterà in silenzio di fronte al riconoscimento unilaterale di uno Stato terrorista palestinese che guida Hamas, e di fronte alle dichiarazioni di Yolanda Diaz, che sostengono la distruzione di Israele e la creazione di uno Stato islamico palestinese tra il fiume e il mare".

"Qualsiasi collegamento tra il consolato spagnolo a Gerusalemme e persone dell'Autorità Palestinese costituisce un rischio per la sicurezza nazionale di Israele e sarà totalmente proibito - ha detto ancora - Applicheremo rigorosamente le norme: in caso di violazione verranno adottate misure aggiuntive, fino alla possibile chiusura del consolato spagnolo a Gerusalemme".

Blinken: "Il fronte est in Ucraina si sta stabilizzando"

"Grazie al coraggio degli ucraini e al sostegno degli alleati il fronte nell'est si sta stabilizzando".  Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken al termine della ministeriale di Praga. "Il cuore del nostro sostegno a Kiev è stato di adattare ciò che serve quando serve, e così abbiamo fatto nel quadro dell'offensiva di Kharkiv: l'Ucraina è venuta da noi e ha chiesto il permesso per usare le armi, il presidente ha dato l'ok, e in futuro faremo lo stesso, adatteremo e sisteremo il nostro aiuto". 

"All eyes on Rafah", milioni di repost per la foto simbolo di Gaza. Ma è vero attivismo?

L'immagine, creata con l'intelligenza artificiale e ricondivisa oltre 50 milioni di volte solo su Instagram, ha fatto il giro del mondo ma anche attirato critiche e perplessità. Il sociologo Davide Bennato spiega che cos'è lo slacktivism, "per utenti pigri": "Si tratta di un'attivismo a bassa intensità che coinvolge utenti che non condividerebbeo mai immagino forti o crude". Una moda? Anche. Ma che senza quel tipo di tono non avrebbe mai raggiunto una platea così enorme. L'ANALISI

Rafah

©Ansa

Houthi, missile contro portaerei Usa nel Mar Rosso

I miliziani yemeniti Houthi hanno rivendicato il lancio di un missile contro la portaerei americana Eisenhower nel Mar Rosso. Si tratta di una rappresaglia per gli attacchi statunitensi e britannici sullo Yemen, ha detto il portavoce militare degli Houthi Yahya Saree. I raid in questione hanno ucciso 16 persone e ne hanno ferite 41, compresi civili, nella provincia di Hodeidah, ha aggiunto Saree.

Katz: "Lo Stato di Israele non resterà in silenzio di fronte alla decisione unilaterale del governo spagnolo di riconoscere uno Stato palestinese guidato da Hamas"

L'Iran condanna il raid di Usa e Gb in Yemen

L'Iran ha condannato i raid aerei lanciati la notte scorsa nello Yemen dalle forze americane e britanniche. "L'attacco aggressivo degli Stati Uniti e del Regno Unito allo Yemen, insieme al loro continuo sostegno illimitato ai crimini di guerra e al genocidio del regime sionista contro la Striscia di Gaza e la regione di Rafah, viene portato avanti per diffondere insicurezza nella regione e ostacolare l'onorevole sostegno del popolo e del governo dello Yemen alla nazione palestinese oppressa", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica islamica, come riferisce Mehr, definendo i raid "una chiara violazione del diritto internazionale come anche dei diritti umani". Il funzionario della Repubblica islamica ha lanciato un appello alla comunità e alle istituzioni internazionali per sostenere la popolazione dello Yemen e opporsi alle azioni di Stati Uniti e Gran Bretagna. 

Madrid replica a Israele: "Rispettare lo status del consolato"

Israele deve rispettare lo statuto del consolato generale di Spagna a Gerusalemme "in ogni circostanza". Lo hanno segnalato fonti diplomatiche all'agenzia Europa Press, in risposta alle dichiarazioni del ministro israeliano degli Esteri, Israel Katz, che ha respinto oggi "categoricamente" la richiesta di Madrid di cancellare le restrizioni imposte al consolato spagnolo a Gerusalemme, dopo il riconoscimento dello Stato palestinese. Il ministro degli Esteri, José Manuel Albares aveva informato oggi di aver inviato al governo israeliano una nota verbale in cui reclama la revoca delle restrizioni e alla quale il suo omologo israeliano ha risposto minacciando di chiudere il consolato spagnolo a Gerusalemme, "se verranno riscontrare violazioni" della disposizione impartita. Secondo le fonti citate dall'agenzia Europa Press, nella nota verbale il governo di Madrid dice in maniera chiara che "lo statuto delle nostre missioni diplomatiche e consolari deve essere rispettato in ogni circostanza come La Spagna fa sempre". "Le norme e le consuetudini diplomatiche vincolano tutti", segnalano le fonti diplomatiche, nel reiterare che "la Spagna non fa politica estera a colpi di messaggi su X". 

Fonti Egitto: "Israele respinge gli aiuti a Kerem Shalom"

Israele avrebbe respinto i camion con gli aiuti per Gaza inviati dall'Egitto al valico di Kerem Shalom in seguito alla ripresa di scontri armati tra Israele e Hamas nell'area e vicino a Rafah sul lato palestinese. Lo riferiscono all'ANSA fonti egiziane della sicurezza, della Mezzaluna rossa e testimoni oculari. Gli addetti del terminal di Rafah sul lato egiziano hanno confermato il ritorno di decine di camion di aiuti umanitari ai magazzini logistici del terminal di Rafah sul lato egiziano. 

Gaza: "Oltre 1.000 case distrutte a Jabalia"

L'operazione israeliana di 20 giorni a Jabalia ha distrutto gran parte della città, comprese più di 1.000 case. Lo ha detto ad al Jazeera il portavoce della protezione civile di Gaza Mahmoud Basal, aggiungendo che i residenti che tornano nella città dopo il ritiro dell'Idf trovano interi quartieri ridotti in macerie.

Israele a Haniyeh: "Nessuna tregua senza il rilascio degli ostaggi"

Non ci sarà nessuna tregua a Gaza senza il rilascio degli ostaggi. Lo ha detto al sito Ynet un membro della delegazione che tratta il tema, definendo le richieste della fazione islamica "deludenti". Anche oggi il leader di Hamas Ismail Haniyeh ha chiesto, come condizioni vincolanti per riprendere le trattative, la fine della guerra e i ritiro dell'Idf da Gaza. "Non accadrà - ha detto la fonte - Israele sta combattendo a Gaza e continuerà a farlo con tutta la sua forza e se vogliono una tregua a beneficio dei residenti a Gaza questo avverrà solo attraverso la negoziazione del rilascio degli ostaggi". "E' chiaro a tutti che Sinwar - ha aggiunto - sta cercando di forzare un cessate il fuoco ma questo non avverrà". 

Idf: "7 corpi di ostaggi salvati, 10 km di tunnel distrutti, eliminati più di 100 terroristi. Questo il riassunto della recente attività operativa a Jabaliya che ha portato al recupero dei corpi di 7 ostaggi da un tunnel terroristico per la sepoltura in Israele"

Le violenze dei coloni di Israele legate a picchi di quelle di arabi

Le violenze dei coloni israeliani nei territori contesi sarebbero strettamente legate a picchi di violenze da parte della popolazione araba e si intensificherebbero quando a questi picchi le autorità costituite rispondono in maniera poco efficace. E' quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su 'International Annals of Criminology' da ricercatori della Hebrew University of Jerusalem. Lo studio, che copre il periodo 2009-2022, combina dati dell'Agenzia per la sicurezza israeliana, dell'Autorita' palestinese, delle Nazioni Unite e di fonti open source. Utilizzando modelli generalizzati binomiali negativi e modelli Newey-West OLS, la ricerca ha valutato l'ipotesi che la violenza ebraica funzioni come una forma di reazione sociale alla violenza araba in momenti di inazione o di scarsa efficacia delle risposte delle autorità costituite. Lo studio ha scoperto una correlazione diretta per cui l'aumento della violenza araba porta a un aumento della violenza ebraica, fornendo la prova che la violenza ebraica puo' essere, almeno in parte, una risposta alle minacce percepite e un mezzo di autodifesa. 

Negoziatore di Israele: "La posizione di Hamas è delirante"

La posizione di Hamas rispetto ai negoziati è ''delirante''. Lo ha dichiarato al sito di Ynet un negoziatore israeliano a condizione di anonimato, ribadendo che l'operazione militare nella Striscia di Gaza continuerà fino alla liberazione di tutti gli ostaggi. 

''Israele sta combattendo a Gaza e continuerà a combattere a Gaza con tutte le sue forze'', ha dichiarato il funzionario israeliano affermando che se Hamas ''vuole una tregua per il bene degli abitanti di Gaza dovrà farlo solo negoziando il rilascio degli ostaggi''. 

Mentre Israele è determinato a raggiungere un accordo, è ''chiaro a tutti'' che il leader di Hamas a Gaza Yahya ''Sinwar sta cercando di forzare un cessate il fuoco, e ciò non accadrà''.

Yemen, Tv Houthi: sale a 16 il bilancio delle vittime del raid Usa-Gb

L'emittente Tv degli Houthi yemeniti ha reso noto che il bilancio delle vittime dei raid aerei lanciati la notte scorsa nello Yemen dalle forze americane e britanniche è aumentato a 16. Al-Masirah cita l'Ufficio sanitario di Hodeida, secondo cui i feriti sono 35. 

Israele respinge richieste di Madrid sul Consolato a Gerusalemme

Il ministro degli esteri israeliano Israel Katz ha respinto "categoricamente"  la richiesta di Madrid di cancellare le restrizioni imposte al Consolato spagnolo a Gerusalemme, dopo il riconoscimento della Stato palestinese. "Data la gravità delle dichiarazioni antisemite di alti funzionari del governo spagnolo e soprattutto il chiaro appello alla distruzione dello Stato di Israele e alla promozione di uno Stato palestinese al suo posto tra il mare e la Giordania, qualsiasi collegamento tra il Consolato spagnolo a Gerusalemme e membri dell'Autorità Palestinese - ha detto Katz - costituisce un pericolo per la sicurezza nazionale di Israele e sarà completamente proibito". "Israele monitorerà rigorosamente l'adempimento delle istruzioni e se verranno riscontrate violazioni- ha aggiunto - saranno adottate ulteriori misure fino alla chiusura del consolato spagnolo a Gerusalemme". 

Guerra in Medioriente, nuovi raid su Rafah. VIDEO

Fonte egiziana: "Possibile domani al Cairo incontro sul valico di Rafah"

Potrebbe tenersi già domani al Cairo l'atteso incontro a tre, Egitto-Israele-Stati Uniti per concordare la riapertura, nelle ore successive, del valico di Rafah sotto il controllo di Egitto e Autorità Palestinese, e il ritiro di Israele dal passaggio di frontiera. Lo ha detto all'ANSA una fonte di alto livello della sicurezza egiziana. La fonte ha confermato che sono in corso "intensi contatti tra Egitto e Israele, con la mediazione degli Stati Uniti, per aprire il valico di Rafah e consegnare rapidamente aiuti umanitari a Gaza". L'obiettivo è la ripresa nel tempo più breve possibile della consegna degli aiuti umanitari, dell' assistenza medica e di cibo e carburante per la popolazione palestinese, ma anche lo sblocco dell'accoglienza di palestinesi feriti e malati, stranieri e titolari di doppia nazionalità in uscita da Gaza verso l'Egitto. Il capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, Khaled Zayed, ha annunciato intanto che questa mattina le autorità egiziane hanno aperto il valico di Rafah sul lato egiziano e hanno preparato e inviato 250 camion di aiuti umanitari, incluse 4 autocisterne di carburante, al valico di Kerem Shalom. 

Rafah

©Ansa

Madrid: "Israele revochi limiti imposti al consolato spagnolo"

Il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha informato di aver consegnato oggi  "una  prima nota' al governo di Israele per "respingere completamente ogni tipo di limite" imposto al consolato generale spagnolo a Gerusalemme, perché si astenga dal prestare i suoi servizi ai palestinesi. "Abbiamo consegnato oggi stesso una prima nota al governo di Israele respingendo completamente ogni limite al nostro consolato generale, che ha uno status protetto dal Diritto internazionale e dalla Convenzione di Vienna e, pertanto, lo rigettiamo in toto", ha dichiarato Albares, ripreso dalla tv pubblica Tve al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato oggi a Praga. La decisione di vietare al consolato spagnolo a Gerusalemme di prestare "servizi ai residenti dell'Autorità Palestinese e di realizzare funzioni consolari di qualunque tipo fuori dal distretto di Gerusalemme, senza consenso del ministero", in vigore da domani, era stata annunciata dal ministro israeliano degli Esteri, Israel Katz, in risposta al riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del governo spagnolo. E anche a seguito delle dichiarazioni della vicepresidente e leader di Sumar, Yolanda Diaz, che aveva sostenuto in un video 'Palestina sarà libera dal fiume al mare", affermazione ritenuta "antisemita" da Israele. Albares ha ricordato che lo statuto che tutela le attività consolari "non può essere cambiato unilateralmente da Israele" ma che esiste "una reciprocità" nelle garanzie, privilegi e immunità fra rappresentanze diplomatiche, per cui il governo di Madrid respinge "in pieno" la decisione del governo di Israele e ne chiede "la revoca". 

Mondo: I più letti