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Hong Kong, condannati 14 attivisti con l'accusa di sovversione

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©Getty

Il processo è stato ampiamente visto come un caso emblematico nel nuovo ordinamento giuridico a fronte delle libertà che la Cina si era impegnata a mantenere sull'ex colonia al momento del ritorno della sovranità da Londra a Pechino sui territori nel 1997

 

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Il tribunale di West Kowloon ha dichiarato colpevoli 14 dei 16 imputati nel più grande caso di sicurezza nazionale a Hong Kong. Gli imputati, un gruppo di attivisti pro-democrazia, si erano dichiarati non colpevoli di "cospirazione finalizzata alla sovversione" sulla presunta violazione della legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino all'ex colonia a giugno 2020 dopo le proteste di massa del 2019. Assolti due ex consiglieri distrettuali, Lawrence Lau e Lee Yue-shun. La corte si è aggiornata alle 14.30 (8.30 in Italia): gli imputati rischiano l'ergastolo, la pena più pesante possibile, per aver tenuto primarie non ufficiali.

Il grupppo "Hong Kong 47"

Gli imputati fanno parte del gruppo noto come 'Hong Kong 47' o ('Hk47), relativo ai 47 attivisti pro-democrazia accusati di aver tenuto le primarie non ufficiali nel luglio del 2020 per selezionare i candidati alle elezioni del Consiglio legislativo (il parlamento locale), originariamente previste per settembre di quell'anno, ma rinviate a dicembre 2021 dopo il completamento della riforma totale del sistema elettorale per consentire la candidatura solo ai "patrioti", come definiti da Pechino. Il processo è stato ampiamente visto come un caso emblematico nel nuovo ordinamento giuridico di Hong Kong a fronte delle libertà che la Cina si era impegnata a mantenere sull'ex colonia al momento della ritorno della sovranità da Londra a Pechino sui territori nel 1997.

 

In custodia cautelare da tre anni

Inizialmente, 55 partecipanti e organizzatori delle primarie furono arrestati il 6 gennaio 2021. Di questi, 47 furono ufficialmente incriminati e 31 si dichiararono colpevoli. I restanti 16 sono un mix di attivisti pro-democrazia, tra cui quattro ex legislatori: Leung Kwok-hung, meglio conosciuto come 'capelli lunghi' per la sua acconciatura, Lam Cheuk-ting, Helena Wong Pik-wan e Raymond Chan Chi- chuen, soprannominato 'battito lento'. Ci sono poi diversi ex consiglieri distrettuali e la giornalista Gwyneth Ho Kwai-lam. Contrariamente alle tradizioni legali di Hong Kong, alla maggior parte degli imputati è stata negata la libertà su cauzione, essendo così in custodia da più di tre anni.

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