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Russiagate, perquisizioni nelle sedi del Parlamento europeo a Bruxelles e Strasburgo

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Perquisita casa e uffici di un dipendente del Parlamento Europeo a Schaerbeek: si tratterebbe di Guillaume Pradoura, attuale assistente dell'eurodeputato olandese populista Marcel de Graaff, che ribadisce: "Non sono coinvolto". Ci sarebbero indizi di ingerenza russa, secondo cui membri del Parlamento Europeo sarebbero stati avvicinati e pagati per promuovere la propaganda russa tramite il sito web Voice of Europe

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Nuove perquisizioni della Procura Federale belga all'Europarlamento nell'ambito dell'inchiesta Russiagate, sulle presunte ingerenze russe, a meno di due settimane dalle elezioni europee. La polizia giudiziaria federale di Bruxelles, su ordine di un giudice istruttore del Tribunale di lingua fiamminga di Bruxelles, ha infatti effettuato oggi una perquisizione a casa di un dipendente del Parlamento Europeo a Schaerbeek, e nei suoi uffici al Parlamento Europeo sia a Bruxelles che a Strasburgo.

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Le indagini

Le perquisizioni rientrano in un caso di ingerenza, corruzione e appartenenza a un'organizzazione criminale e riguardano indizi di ingerenza russa, secondo cui membri del Parlamento Europeo sarebbero stati avvicinati e pagati per promuovere la propaganda russa tramite il sito web Voice of Europe. Per la Procura Federale, "ci sono indicazioni che il dipendente del Parlamento Europeo in questione abbia svolto un ruolo importante in questa vicenda".

Secondo France 24, l'assistente oggetto delle perquisizioni sarebbe Guillaume Pradoura, che oggi lavora per l'olandese Marcel De Graaff, eurodeputato dalle posizioni notoriamente filorusse, fuoriuscito dal gruppo Id per andare tra i Non Iscritti. In passato ha collaborato anche per Maximilian Krah, di Alternative fuer Deutschland e il francese Nicolas Bay, all'epoca membro del Rassemblement National. Nel 2019 venne escluso dal partito di Marine Le Pen, dopo che il Times of Israel aveva riportato una foto di Pradoura risalente al 2013, in cui, travestito da ebreo ortodosso, faceva una smorfia e poneva le mani in un certo modo, in quella che i media francesi avevano descritto come una "caricatura antisemita". 

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De Graaff: non sono coinvolto

"Non sono coinvolto in alcuna cosiddetta operazione di disinformazione russa. Ho le mie convinzioni politiche e le proclamo", dice via X l'eurodeputato olandese Marcel de Graaff. "Ho parlato con il mio assistente e sembrava non esserne consapevole. Le autorità non hanno contattato né me, né lui. Per me tutto questo è una completa sorpresa - spiega De Graaff -. Per quanto ne so, questa azione delle autorità sembra essere rivolta principalmente all'AfD per paura di un buon risultato elettorale". L'eurodeputato olandese, appartenente ai non iscritti al Parlamento europeo ed esponente del Forum per la Democrazia guidato dal populista Thierry Baudet, nel suo messaggio ricorda inoltre che "il ministro De Jonge ha confermato alla Camera dei Rappresentanti che nessun deputato olandese è coinvolto nel cosiddetto Russiagate".

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