
L'esericito di Israele in un attacco aereo su una tendopoli nell’area di Tal as-Sultan, provoca decine di vittime. Secondo Hamas, le vittime sarebbero almeno 45. Netanyahu parla di “un tragico incidente”. “Sono indignato per i raid israeliani e le numerose vittime tra gli sfollati”, dice il presidente francese Macron. L’ONU chiede a Israele un’indagine “approfondita e trasparente” sui civili uccisi . Sempre vicino Rafah un soldato egiziano è stato ucciso in uno scontro a fuoco con l’esercito israeliano
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Strage per il raid di Israele a Rafah. I morti sarebbero almeno 45, centinaia i feriti. Hamas annuncia lo stop alla ripresa dei negoziati al Cairo. Dalle prime indagini sarebbe emerso, secondo lo Stato ebraico, che il blitz diretto a colpire alcuni comandanti di Hamas "ha innescato un incendio che può aver ucciso i civili palestinesi".
Netanyahu parla di “un tragico incidente di cui rammaricarsi”. Condanna per la morte dei civili da parte dei principali leader europei. Macron: “Sono indignato per i raid israeliani e le numerose vittime tra gli sfollati”. L’alto rappresentante Ue Josep Borrell: “Inorridito per gli attacchi israeliani a Rafah”. L Onu ha chiesto a Tel Aviv: "Un'indagine trasparente sui civili uccisi". Interviene anche la Casa Bianca che fa sapere che “Israele deve prendere ogni precauzione per proteggere i civili”. Intanto l’Egitto conferma l’uccisione di un suo soldato in scontri con Idf al valico di Rafah.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Chi sono gli Houthi che attaccano le navi nel Mar Rosso
- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Perché l'Iran ha attaccato Israele?
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato associato alle brigate Al-Qassam
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Canada 'inorridito' da raid Rafah, chiede cessate il fuoco
Il Canada è "inorridito" dalla morte di civili a causa di un attacco aereo israeliano contro un campo che ospita profughi palestinesi a Rafah: lo ha detto il ministro degli esteri canadese Melanie Joly in un post sui social media, chiedendo un cessate il fuoco. "Le immagini che escono da Rafah sono orribili e strazianti", ha affermato la stessa Joly in una dichiarazione separata alla Camera dei Comuni, aggiungendo che "l'uccisione di civili innocenti è del tutto inaccettabile. Il livello di sofferenza umana è catastrofico. Ecco perché abbiamo bisogno un cessate il fuoco immediato".
Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente
Spagna, Norvegia e Irlanda hanno annunciato il riconoscimento dello Stato di Palestina dal 28 maggio. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. LEGGI L'ARTICOLO
Guerra in Medioriente, Netanyhau: tragico errore a Rafah

Guterres dopo attacco a Rafah: questo orrore deve finire
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha condannato l'attacco israeliano a Rafah, nel sud di Gaza, che "ha ucciso decine di civili innocenti i quali cercavano solo rifugio da questo conflitto mortale". "Non esiste un posto sicuro a Gaza. Questo orrore deve finire", ha aggiunto su X
Chiesta riunione urgente su Rafah domani del Consiglio Onu
L'Algeria ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza Onu per discutere gli ultimi raid israeliani a Rafah. Lo riferiscono all'ANSA fonti diplomatiche del Cds, precisando che si tratta di una riunione a porte chiuse e che dovrebbe tenersi alle 15.30 locali, le 21.30 italiane
Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja
Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. CHI SONO
Egitto, Israele non metta a rischio personale di frontiera
L'Egitto ha messo in guardia Israele dal "compromettere la sicurezza e l'incolumità del personale di sicurezza egiziano schierato al confine": lo ha detto una fonte di alto livello all'emittente statale egiziana Al Qahera. "L'attacco israeliano all'asse Filadelfia crea condizioni ambientali e psicologiche difficilmente controllabili e destinate a degenerare", aggiunge la fonte.
Usa: Trump, "sbatterò fuori dal Paese gli studenti pro-Gaza"
Parlando a un gruppo di ricchi donatori, Donald Trump ha promesso che, se tornerà alla Casa Bianca, ci penserà lui a colpire gli studenti pro Gaza che hanno occupato i campus universitari, espellendoli dal Paese. Secondo il Washington Post, l'ex presidente ha definito "rivoluzione radicale" le manifestazioni di protesta e promesso ai donatori, in gran parte ebrei, che se lo aiuteranno a essere eletto ci penserà lui a riportare quel "movimento indietro di 25 o 30 anni", cioè a un periodo in cui c'erano maggiori restrizioni per contrastare le proteste studentesche.
Idf, razzo lanciato da Gaza verso sud Israele
Un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza verso le comunità di confine al sud di Israele è caduto in una zona non abitata. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (Idf) spiegando che non si registrano feriti, né danni. Le sirene di allarme sono suonate a Sa'ad e Nahal Oz, due kibbutz vicini a Gaza.
Sanchez a Erdogan, serve accordo pace per fine violenza a Gaza
"Ho appena parlato con il presidente di Turchia, Recep Tayyip Erdogan, col quale ho analizzato il prossimo vertice intergovernativo che entrambi i Paesi celebreremo a giugno". In un messaggio postato su X, il premier spagnolo Pedro Sanchez ha dato notizia di un colloquio telefonico avuto con il presidente turno nel quale, segnala, "abbiamo parlato anche del riconoscimento dello Stato della Palestina da parte di Spagna e della necessità di raggiungere un accordo di pace che metta definitivamente fine alla violenza" a Gaza. Il riconoscimento dello Stato palestinese, previsto per domani congiuntamente da Spagna, Irlanda e Norvegia ha provocato oggi una ulteriore escalation della tensione fra Israele e Madrid. Nello stesso giorno in cui il raid israeliano a Rafah, che ha provocato almeno 45 morti e 180 feriti fra gli sfollati palestinesi, ha suscitato la condanna unanime, fra qui quella del presidente turco, che ha assicurato che il suo governo "farà di tutto" per portare Israele "davanti alla giustizia" per "i crimini" commessi.
Netanyahu: “Non alzerò bandiera bianca fino alla vittoria”
“Chi dice di non essere pronto a reggere la pressione alza la bandiera della sconfitta, io non alzerò nessuna bandiera del genere, continuerò a combattere finche' non sarà issata la bandiera della vittoria". "Non intendo porre fine alla guerra prima che tutti gli obiettivi siano stati raggiunti. Se cediamo, il massacro tornerà. Se ci arrendiamo, daremo un'enorme vittoria al terrorismo, all'Iran". Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, intervenendo alla Knesset. Netanyahu, riferisce il Times of Israel, ha promesso di continuare a combattere a Gaza nonostante la crescente condanna internazionale dell'offensiva israeliana a Rafah e respingendo le accuse secondo cui il governo non sta negoziando in buona fede per il rilascio degli ostaggi detenuti nella Striscia. Rivolgendosi alle famiglie degli ostaggi presenti in tribuna al parlamento israeliano, Netanyahu ha negato le affermazioni secondo cui il governo e gli alleati della coalizione stanno evitando di raggiungere un accordo per riportare a casa i prigionieri.
Usa, chiesto chiarimenti a IDF. "Israele protegga civili"
Israele deve prendere ogni precauzione per proteggere i civili, stiamo coinvolgendo l'IDF sul campo per valutare cosa è successo". Lo fa sapere la casa Bianca riferendosi al raid israeliano su Rafah. "Le immagini devastanti seguite all'attacco dell'IDF a Rafah la scorsa notte che ha ucciso decine di palestinesi innocenti sono strazianti. Israele ha il diritto di attaccare Hamas, ma come siamo stati chiari, Israele deve prendere ogni precauzione possibile per proteggere i civili. Siamo coinvolgere attivamente l'IDF e i partner sul campo per valutare cosa e' successo", ha affermato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa.
L'Egitto rafforza la sicurezza lungo il confine con Israele
La presenza delle forze di sicurezza egiziane è stata rafforzata lungo la fascia di confine e sono stati effettuati rapidi pattugliamenti per monitorare il tratto di frontiera tra Egitto e Israele tra la costa mediterranea e il terminal vicino al valico di Kerem Shalom. Lo riferisce una fonte di alto livello sul lato egiziano del valico di Rafah con la Striscia di Gaza dopo che un soldato egiziano è rimasto ucciso in uno scontro a fuoco con l'esercito israeliano. Il corpo del militare egiziano è stato trasferito all'obitorio dell'ospedale militare di Al-Arish per completare le procedure di sepoltura. Intanto, alti funzionari militari e di sicurezza si sono recati sul posto di frontiera nell'intento di contenere il nervosismo degli altri soldati di guardia e non aggravare la situazione. Nel frattempo, circa 200 camion di aiuti umanitari stazionano attorno ai valichi di Rafah e Kerem Shalom nella speranza di poter entrare a Gaza nelle prossime ore, tra stasera e domani mattina. Lo stato di allerta al valico è al momento revocato ma si temono ulteriori scontri tra Hamas e le forze israeliane. L'esercito egiziano farà il possibile - fanno sapere le fonti - per tenerli lontani dal proprio lato della frontiera.
ActionAid condanna l’attacco a Rafah: Nessuno è sicuro a Gaza'"
ActionAid esprime "profonda indignazione" per i recenti attacchi nell’area ovest di Rafah, dove sono stati colpiti i rifugi di fortuna che ospitano sfollati palestinesi, situati accanto ai magazzini dell'Unrwa contenenti aiuti umanitari vitali. "Luoghi che sarebbero dovuto essere sicuri per i civili sono diventati bersagli di una violenza brutale. Bambini, donne e uomini sono stati bruciati vivi sotto le loro tende", commenta l'organizzazione. "Le immagini dei corpi carbonizzati che abbiamo ricevuto dai nostri partner locali a Gaza sono una cicatrice sul volto dell'umanità e della comunità globale, che finora non è riuscita a proteggere la popolazione. Un collega di ActionAid è sfuggito per poco a questa atrocità, avendo lasciato il rifugio solo un giorno prima dell'attacco. Un nostro giovane attivista ha raccontato quei momenti di terrore: 'In pochi secondi, hanno bombardato una zona di tende a Rafah con più di otto missili. Non ci sono pietre o tetti; solo metallo e teli di nylon! Centinaia di persone pensavano di dormire al sicuro e di sfuggire alla morte. Ora, invece, decine di persone stanno morendo e decine o centinaia di persone sono ferite. Nessuno conosce ancora il numero esatto... Per non parlare del fatto che l’incendio ha bruciato tutto ciò che la gente possiede!'". ActionAid condanna "con la massima fermezza questo atto disumano e chiede con urgenza l'immediato cessate il fuoco e la protezione dei civili. Siamo solidali con la popolazione di Gaza e sollecitiamo la comunità internazionale ad agire rapidamente per evitare ulteriori perdite di vite innocenti. A Gaza non è più al sicuro nessuno".
Il leader dell'opposizione Lapid a Netanyahu: "Dimettiti, vai a casa"
Il leader dell'opposizione, Yair Lapid ha attaccato alla Knesset il premier Benyamin Netanyahu chiedendone più volte le dimissioni. "Perché sei ancora primo ministro? Perchè - ha aggiunto - non sali su questo podio, chiedi perdono al popolo d'Israele e non vai a casa?" "Non hai adempiuto al tuo ruolo, hai fallito e fallito. Un primo ministro illegittimo e questo governo - ha aggiunto - è illegittimo".
Netanyahu: "Raid a Rafah un tragico incidente"
Il raid israeliano a Rafah è stato "un tragico incidente". Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu parlando alla Knesset "A Rafah abbiamo evacuato un milione di residenti che non erano coinvolti e, nonostante tutti gli sforzi, ieri si è verificato un tragico incidente. Stiamo indagando su quanto accaduto e trarremo delle conclusioni".
L'Iran condanna l'attacco di Israele al campo profughi di Rafah
L'Iran ha condannato Israele per l'attacco contro il campo profughi di Rafah chiedendo una "risposta pratica" da parte della comunità internazionale. "Ogni volta che il regime sionista ammazza bambini subisce scandalose sconfitte sul campo di battaglia commette crimini di guerra come questo attacco malato contro i civili palestinesi", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani, come riferisce Mehr. "Il crimine brutale è un chiaro esempio di crimine di guerra e una chiara violazione dell'ordine temporaneo emesso dalla Corte internazionale di Giustizia", ha aggiunto il funzionario della Repubblica islamica.
Michel:"Terribile vedere i civili palestinesi innocenti uccisi a Rafah"
"È terribile vedere civili palestinesi innocenti uccisi nel recente attacco" a Rafah, dove "non esiste una zona sicura per gli sfollati. Invito il governo israeliano a rispettare pienamente la Corte internazionale di giustizia e a fermare immediatamente la sua offensiva militare a Rafah". Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. "È necessario attuare un cessate il fuoco immediato. Esorto a rispettare il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario - sottolinea Michel -. Ricordo al governo israeliano che l'accordo di associazione Ue-Israele è basato e deve continuare a basarsi sul rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale in linea con i nostri valori"
Israele: "Tra i 30 e i 40 razzi lanciati dal Libano"
Sono tra i 30 e i 40 i razzi lanciati dal Libano sul Monte Meron nel nord di Israele. Lo ha fatto sapere, citato dai media, l'esercito israeliano aggiungendo che nella zona sono scoppiati degli incendi.
Egitto conferma uccisione di un soldato in scontri con Idf al valico di Rafah
Un portavoce dell'esercito egiziano ha confermato il "martirio" di un soldato del Paese arabo nello scontro a fuoco scoppiato con le Idf nei pressi del valico di Rafah. Secondo quanto riferiscono i media egiziani, il portavoce ha annunciato l'uccisione di "un addetto incaricato della sicurezza" presso la zona di confine di Rafah, aggiungendo che le forze armate hanno aperto un'indagine sull'accaduto.
Crosetto: "Critiche per raid a Rafah non sono attacco a Israele"
"Se critico una affermazione specifica di Stoltenberg sull'uso di armi occidentali all'Ucraina su suolo russo non sto attaccando la Nato o mettendo in discussione la necessità dei nostri aiuti all'Ucraina per difendersi dalla vile aggressione russa. Se critico l'offensiva israeliana su Rafah e i rischi e drammi che questa comporta per la popolazione civile innocente palestinese non sto attaccando Israele, di cui sono sempre stato amico o la sua legittima reazione contro il feroce attacco di Hamas. Chiederei ai mass media italiani maggiore attenzione e contestualizzazione delle parole. Non per rispetto a me, nel caso in specie, ma perché stiamo parlando di drammi e guerre catastrofiche e pericolose per l'intera umanità. Non si può banalizzare sempre tutto per un titolo ad effetto. Grazie". Lo scrive su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto
Hamas: "Dopo raid a Rafah non parteciperemo ai negoziati"
Hamas ha fatto sapere ai mediatori dell'Egitto, del Qatar e degli Usa che non parteciperà ai negoziati per un accordo di tregua e scambio di ostaggi a causa del raid israeliano a Rafah. Lo hanno riferito fonti della fazione islamica ad Haaretz.
Idf: "Prese misure nei raid a Rafah per proteggere civili"
L'esercito israeliano ha detto di aver "intrapreso passi per minimizzare il rischio di colpire civili non coinvolti nell'attacco a Rafah, inclusa la sorveglianza aerea e l'uso di armi speciali da parte dell'aviazione". Inoltre, ha fatto sapere il portavoce militare, l'attacco "non è avvenuto nell'area umanitaria di al Mawasi, dove l'Idf ha incoraggiato i civili ad evacuare" e lo stesso attacco è avvenuto su precise informazioni di intelligence.
Onu chiede a Israele un’indagine sull’attacco a Rafah
L'Onu ha chiesto a Israele un'inchiesta "completa e trasparente" sull'attacco che ha provocato decine di morti nel campo profughi vicino a Rafah.
Unione africana: “Israele mostra disprezzo per la Corte internazionale di giustizia
L'attacco israeliano a Rafah è la prova del "disprezzo" di Israele per la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia. Lo sostiene l'Unione africana.
Rafah, soldato egiziano ucciso in sparatoria con Idf
L'esercito israeliano ha riferito in un comunicato che "al confine con l'Egitto è avvenuta una sparatoria" che è "oggetto di un'indagine" e che "è in corso un dialogo con la parte egiziana". Intanto fonti militari egiziane parlano di un "incidente insolito" che ha provocato "uno scontro a fuoco tra soldati egiziani e israeliani". "I soldati egiziani hanno aperto il fuoco contro membri dell'esercito israeliano, senza causare vittime. Ma le forze dell'esercito israeliano hanno risposto al fuoco", aggiunge la fonte, che ha anche osservato che l'Egitto "ha aperto un'indagine urgente". "Tutte le forze israeliane si sono ritirate dall'area degli scontri al valico di frontiera di Rafah, sul lato palestinese", hanno aggiunto la fonte egiziana secondo cui lo scontro a fuoco "è stato causato dalla tensione esistente tra Tel Aviv e Il Cairo, nel contesto delle dure critiche rivolte nelle ultime ore" per quanto successo a Rafah. All'inizio del conflitto tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, un bombardamento israeliano al valico di frontiera aveva già provocato lievi ferite in diversi soldati egiziani.
Al-Jazeera, soldati egiziani sparano su camion esercito Israele a Rafah
Guardie di frontiera egiziane avrebbero aperto il fuoco contro un camion dell'esercito israeliano nei pressi del valico di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha riferito l'emittente al-Jazeera, secondo cui i militari israeliani avrebbero reagito. Ma per al-Arabiya, quelli sparati dai soldati dello Stato ebraico sono stati solamente colpi di vvertimento. Altre fonti parlano di un vero e proprio scontro a fuoco e di diversi feriti. Le tensioni al valico di Rafah, snodo chiave per l'ingresso degli aiuti nella Striscia, sono state confermate dai media israeliani. Secondo Canale 13, Israele ha avviato un'indagine interna per fare luce sull' "inusuale" incidente con l'esercito egiziano. La notizia segue il raid israeliano di stanotte su un campo per sfollati a Rafah che avrebbe causato 45 morti.
Israele, vittime Rafah causate forse da incendio dopo raid
I primi risultati dell'inchiesta israeliana sul bombardamento che, nella notte, ha ucciso più di quaranta persone in un campo profughi a Rafah, nel Sud della Striscia di Gaza, mostrano che le vittime sono state causate da un incendio scoppiato dopo l'attacco, che aveva preso di mira un edificio dove si trovavano presumibilmente i leader di Hamas. Lo ha riferito il portavoce del governo israeliano Avi Hyman, secondo quanto riferisce l'agenzia Reuters.
Tajani insiste su cessate fuoco a Gaza e liberazione ostaggi sì a forza pace
Durante il suo intervento, nel Consiglio Affari Esteri, il ministro Antonio Tajani ha insistito sulla necessità di avere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, da una parte, e della liberazione degli ostaggi israeliani, dall'altra, sottolineando la contrarietà dell'Italia all’attacco israeliano a Rafah. Lo si apprende da fonti italiane. Il ministro ha condannato i lanci di missile di Hamas contro Israele. Ha anche insistito sull'iniziativa Food For Gaza, sulla quale l'Italia ha ottenuto accordo di Israele e dell’Anp, ricordando l'incremento degli aiuti italiani per assistenza umanitaria, anche attraverso uno sblocco dei fondi per l'Unrwa.
Germania: 'Raid su Rafah errore di Israele'
Il raid aereo israeliano su Rafah, costato la vita a oltre quaranta palestinesi, è stato probabilmente ''un errore''. Lo ha dichiarato il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit, definendo ''il diritto di Israele a difendersi nel rispetto del diritto internazionale''. Le Forze di difesa israeliane stanno indagando sul raid, ma ''in ogni caso è stato fatto un errore, questo si può già dire'' secondo Hebestreit. Ma va ancora compresa la motivazione del raid. ''Se si sia trattato di un crimine di guerra in base al diritto internazionale deve essere stabilito da avvocati che conosco i fatti con esattezza'', ha aggiunto Hebestreit.
Borrell: 'Inorridito per gli attacchi israeliani a Rafah'
"Sono inorridito dalle notizie che arrivano da Rafah sugli attacchi israeliani che hanno ucciso decine di sfollati, tra cui bambini piccoli. Condanno questo fatto con la massima fermezza". Lo scrive su X l'alto rappresentante Ue Josep Borrell. "Non esiste un luogo sicuro a Gaza. Questi attacchi devono cessare immediatamente. Gli ordini della Corte internazionale di giustizia e il diritto internazionale umanitario devono essere rispettati da tutte le parti", aggiunge.
Capo del Mossad nomina il suo nuovo vice, si tratta di 'A'
Il capo del Mossad, David Barnea, ha annunciato di aver nominato 'A' come suo vice al comando dell'Istituto. Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier israeliano. 'A' (il nome in codice) - che sostituirà 'H' in carica dal 2021 - è da lungo tempo nel Mossad ed è un esperto nel settore delle operazioni "basate su fonti umane (Humint)".
Media: un morto in attacco Israele vicino a ospedale
I media ufficiali libanesi hanno riferito che un attacco israeliano che ha colpito l'esterno di un ospedale nel sud del Libano ha ucciso una persona e ne ha ferite altre. "Un drone nemico" ha preso di mira "una motocicletta vicino all'ospedale Salah Ghandour nella citta' di Bint Jbeil", uccidendo una persona e ferendone altre, ha detto la National News Agency (NNA), gestita dallo stato, senza specificare se si trattasse di civili. Il Comitato sanitario islamico, affiliato al potente gruppo libanese Hezbollah, gestisce l'ospedale nella citta' meridionale. L'amministrazione della struttura ha confermato che una persona e' stata uccisa e altre 10 sono rimaste ferite, quattro delle quali in modo grave.
Hamas: oltre 36mila morti a Gaza (66 nelle ultime 24 ore)
Sono ormai piu' di 36mila (36.050 per la precisione) i morti registrati a Gaza dall'inizio dell'offensiva israeliana, 66 dei quali nelle ultime 24 ore (45 nel bombardamento di un campo profughi a Rafah la scorsa notte). Questo almeno secondo il bilancio del ministero della Sanita', a Gaza, che e' sotto il controllo di Hamas. Dei 45 morti registrati nella strage della notte, ventitre' erano donne, bambini o anziani. Secondo Hamas ci sono inoltre circa 10mila cadaveri che restano sotto le macerie senza che le ambulanze o le squadre di soccorsopossano raggiungerle.
Norvegia: riconoscimento Stato palestinese è parte visione di pace di 'Oslo 2.0'
Il riconoscimento di uno Stato palestinese da parte di Spagna, Irlanda e Norvegia fa parte di una visione di pace “Oslo 2.0” per il Medio Oriente. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide, spiegando che “non possiamo semplicemente restare fermi al modo in cui volevamo farlo negli anni ’90; dobbiamo renderci conto che siamo nel 2024 e dobbiamo aggiornare questa visione di lunga data di una soluzione pacifica”. Trent’anni fa, la Norvegia aveva mediato gli accordi di Oslo: il primo fu firmato nel 1993 dall’ex primo ministro israeliano Yitzhak Rabin e il leader dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) Yasser Arafat. L'accordo vide ciascuna parte riconoscere l'altra per la prima volta. Entrambe si sono inoltre impegnate a porre fine al loro conflitto decennale. Il secondo accordo, Oslo II, fu firmato nel settembre 1995, definendo dettagliatamente la struttura degli organismi che il processo di pace avrebbe dovuto formare. Gli accordi di Oslo avrebbero dovuto portare all’autodeterminazione palestinese, sotto forma di uno Stato palestinese accanto a Israele.
Procuratore Idf: inchiesta su grave incidente a Rafah
Israele sta indagando sull'attacco avvenuto nella notte su Rafah. Lo ha affermato il procuratore generale militare delle forze armate israeliane (Idf), il generale Yifat Tomer Yerushalmi, sottolineando che "i dettagli dell'incidente molto grave sono ancora sotto inchiesta" Lo Stato ebraico sta anche indagando sulle accuse di abusi e torture nei confronti di detenuti palestinesi nella base militare di Sde Teiman e su prigionieri morti durante la custodia dell'Idf. "Ad oggi, sono state aperte 70 indagini della polizia militare su incidenti che hanno sollevato il sospetto di reati penali", ha aggiunto Yerushalmi. "Prendiamo molto sul serio queste accuse e stiamo lavorando per chiarirle".
M5s deposita una mozione per riconoscere Stato di Palestina
Il M5S alla Camera ha depositato una mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina. La mozione impegna il Governo non solo al formale riconoscimento dello Stato di Palestina, ma ad assumere una posizione chiara in sede internazionale censurando l'astensione dell'Italia del 10 maggio scorso. "Meloni non può più nascondere la testa sotto la sabbia", dicono fonti del Movimento facendo sapere che il gruppo chiederà la immediata calendarizzazione alla Camera nella conferenza dei capigruppo prevista per domani.
Hamas aggiorna a oltre 36.050 il bilancio dei morti a Gaza
Il ministero della Sanità della Gaza gestita da Hamas ha annunciato che il bilancio delle vittime in oltre sette mesi di guerra tra israeliani e palestinesi ha superato quota 36mila. "Almeno 36.050 persone sono state uccise nel conflitto, di cui 66 nelle ultime 24 ore", ha affermato il ministero, aggiungendo che "81.026 persone sono state ferite" nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele il 7 ottobre scorso.
Hamas, sale a 45 il bilancio delle vittime a Rafah
Il ministero della Sanità di Hamas ha aggiornato il bilancio delle vittime nell'attacco israeliano a Rafah, secondo il quale il numero dei morti è salito a 45.
Israele: "Colpito sito di lancio a Jabalya, tiri su Ashkelon"
L'esercito israeliano "ha bombardato un sito di lancio di razzi" a Jabalya, nel nord di Gaza, dove da giorni sta operando nel campo profughi e dove sta espandendo le sue azioni. Lo ha fatto sapere il portavoce militare sottolineando che "dal sito erano stati lanciati razzi verso la città di Ashkelon" da dove sono stati "portati ripetuti attacchi" nel corso della guerra. Nella stessa zona le truppe di terra israeliane hanno "localizzato grandi quantità di equipaggiamento militare e armi smantellando anche una officina di esplosivi". "Molti - ha aggiunto la stessa fonte - i terroristi operativi uccisi in combattimenti ravvicinati e anche gli imbocchi tunnel trovati".
Macron: "Indignato per i raid israeliani a Rafah"
Erdogan: "Porteremo Netanyahu in tribunale per Rafah"
"Come Turchia, faremo di tutto affinché questi barbari vengano ritenuti responsabili" davanti alla giustizia per i "crimini" che hanno commesso. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, citando il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il suo governo e criticandoli per l'attacco contro Rafah. Durante una conferenza a Istanbul, trasmessa dalla tv di Stato Trt, il leader turco ha paragonato nuovamente Netanyahu a Adolf Hitler e Slobodan Milosevic, aggiungendo che l'attacco di Israele contro un campo profughi a Rafah "rivela il volto sanguinoso" del premier israeliano. "Fino a che Netanyahu e la sua rete omicida non riusciranno a spezzare l'eroica resistenza del popolo palestinese, resteranno con le spalle al muro nel loro Paese e cercheranno di prolungare la propria vita politica spargendo altro sangue ma presto si renderanno conto che questo non serve a nulla", ha aggiunto il leader turco, chiamando nuovamente Israele "uno Stato terrorista" e definendo il raid contro il campo profughi di Rafah "un massacro", sottolineando che "ha avuto luogo dopo l'appello della Corte internazionale di Giustizia a fermare gli attacchi".
Erdogan: "Barbari i responsabili degli attacchi a Rafah"
La Turchia "farà tutto il possibile per ritenere i barbari responsabili" degli attacchi israeliani che ieri hanno colpito il campo profughi vicino a Rafah provocando decine di morti. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

©Ansa
Madrid richiama la sua ambasciatrice dopo l'attacco a Rafah
La vicepremier con delega al Lavoro e leader del partito della sinistra Sumar, Yolanda Diaz, ha chiesto di chiamare a consultazione "in maniera immediata" l'ambasciatrice spagnola in Israele, dopo il bombardamento di questa mattina in un accampamento di rifugiati palestinesi a Rafah. "Israele ha di nuovo commesso un atroce crimine di guerra", ha segnalato la Diaz in un messaggio su X. "Non possiamo normalizzare le relazioni diplomatiche con Netanyahu. dobbiamo chiamare a consultazione in maniera immediata la nostra ambasciatrice" in Israele, aggiunge nel post. "Bisogna appoggiare l'iniziativa sudafricana davanti alla Corte internazionale di Giustizia e garantire l'embargo di armi", conclude la Diaz.
Parigi: "Gli ostaggi a Gaza sono la nostra priorità"
Il capo della diplomazia francese, Stéphane Séjourné, incontrerà oggi a Bruxelles le famiglie degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas dal 7 ottobre. "Come francesi, abbiamo ancora due ostaggi a Gaza e questa oggi è la priorità", ha sottolineato il ministro degli Esteri a margine della riunione con gli omologhi Ue. Alla famiglie degli ostaggi "trasmetterò un messaggio di solidarietà", ha evidenziato Séjourné. Venerdì scorso Parigi ha pianto la morte del trentenne Oriòn Hernàndez, cittadino franco-messicano, il cui corpo è stato recuperato dalle forze di difesa israeliane nel nord della Striscia di Gaza.
Dall'Egitto forte condanna del bombardamento israeliano a Rafah
L'Egitto condanna con forza "il bombardamento intenzionale delle forze israeliane sulle tende degli sfollati nella città palestinese di Rafah" e rifà appello alla comunità internazionale perchè impongano il cessate il fuoco e proteggano i civili inermi. In un comunicato del ministero degli Esteri, l'Egitto ha condannato "il deliberato bombardamento delle tende degli sfollati delle forze israeliane nella città palestinese di Rafah, che ha provocato centinaia di morti e feriti tra le fila degli sfollati palestinesi, in una nuova violazione del diritto umanitario internazionale e dell' accordo del 1949 sulla protezione dei civili in tempo di guerra". "Israele - sostiene Il Cairo - mette nel suo mirino civili isolati, e attua una sistematica politica di distruzione allo scopo di rendere insostenibile la portata dei massacri. Gli si chiede perciò - afferma il governo egiziano - di adempiere ai suoi obblighi legali come forza basata sull'occupazione e di attuare misure emesse dalla Corte internazionale di giustizia in merito alla cessazione immediata delle operazioni militari e di qualsiasi altra procedura nella città palestinese di Rafah". Al Consiglio di Sicurezza, "e alle parti internazionali più influenti", si chiede "un intervento immediato per garantire un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la fine delle operazioni militari nella città palestinese di Rafah".
Il procuratore generale di Israele: "L'Aja non ha giurisdizione"
Il Procuratore generale di Israele Gali Baharav-Miara ha attaccato la Corte dell'Aja e il suo Procuratore Karim Khan sostenendo che "l'indagine su Israele manca di giurisdizione" i mandati di arresto richiesti sono "senza basi". "La decisione di Khan ignora, tra le altre cose, il fatto che il sistema legale israeliano ha provato in passato la sua indipendenza, la sua imparzialità e il suo attaccamento ai valori della verità e della giustizia". "Non siamo timorosi - ha aggiunto di applicare la legge contro chiunque, anche i capi dell'esercito e dello stato se ci sono sospetti di fondate violazioni della legge". "Non abbiamo bisogno di aiuti dall'esterno - ha concluso - per mettere a nudo sospette attività criminali".
Atene: "Serve task force Stati arabi-Ue per la pace a Gaza"
"Proporrò una task force congiunta, che includa ministri sia degli Stati arabi sia dell'Ue, che possa rivolgersi a entrambe le parti in modo da garantire negoziati efficaci per una pace immediata": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri greco Giorgos Gerapetritis a proposito della situazione a Gaza, dopo essere arrivato a Bruxelles per il Consiglio degli Affari Esteri. Lo riporta l'agenzia Ana-mpa. Il ministro greco ha osservato che "tutte le ostilità devono cessare immediatamente, gli ostaggi devono essere rilasciati, dobbiamo lavorare per ulteriori corridoi umanitari, dobbiamo lavorare per una soluzione a due Stati, che è un terreno comune per noi".
Giordania: "A Rafah crimini in violazione del diritto"
Anche la Giordania ha attaccato Israele per il raid su Rafah nel quale secondo fonti palestinesi ieri sera sono state uccise circa 40 persone. "La comunità internazionale - ha detto il ministero degli esteri di Amman - deve costringere Israele ad assumersi la propria responsabilità". "Questi atti e crimini rappresentano - ha denunciato - una palese violazione delle norme del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario e sono incoerenti con tutti i valori umani e morali, e rappresentano crimini di guerra che l'intera comunità internazionale deve affrontare condannare i responsabili".
Procuratore militare di Israele, inchiesta sull'incidente di Rafah
Il Procuratore generale militare, la generale Yifat Tomer Yerushalmi, ha affermato che il raid su Rafah è "sotto indagine". "I dettagli del grave incidente - ha spiegato - sono ancora sotto inchiesta, che ci impegniamo a portare avanti al massimo". Poi ha aggiunto che "sono aperte 70 inchieste dalla Polizia militare per sospetti incidenti criminali durante la guerra". Tra queste c'è anche quella sul centro di detenzione militare di Sde Teiman dove sono rinchiusi i miliziani di Hamas catturati dal 7 ottobre in poi, tra cui quelli dell'Unità Nukheba di Hamas, responsabile dell'attacco ai kibbutz a ridosso di Gaza.
Raid di Israele su campo profughi a Rafah: decine di morti. VIDEO
La Norvegia: "E' il momento giusto per riconoscere uno Stato palestinese"
Il ministro degli Esteri norvegese Espen Barth Eide afferma che il suo Paese riconosce lo Stato di Palestina “perché è la cosa giusta da fare, ma soprattutto perché è il momento giusto per farlo”. Intervenendo in una conferenza stampa a Bruxelles con i suoi omologhi spagnolo e irlandese, ha affermato: “Per molti anni, noi e tanti altri paesi ci aspettavamo di riconoscere la fine di un processo di pace. Ma poi, qualche anno fa, ci siamo resi conto che in realtà avevamo bisogno di pensare fuori dagli schemi", ha detto, aggiungendo che il riconoscimento doveva arrivare in un momento che mandasse "un segnale forte".
Unrwa: "Terribili gli attacchi a Rafah, Gaza è l'inferno in terra"
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, ha affermato che le notizie sugli attacchi a Rafah sono "terribili". "Le informazioni provenienti da Rafah su ulteriori attacchi contro le famiglie in cerca di rifugio sono terribili", ha scritto l'Unrwa su X. "Ci sono notizie di vittime di massa, tra cui bambini e donne. Gaza è l'inferno sulla terra. Le immagini di ieri sera ne sono l'ennesima testimonianza", ha affermato.
Idf: "Ampliate le operazioni a Jabaliya, eliminati diversi terroristi"
Le truppe dell'Idf hanno ampliato la loro attività operativa nella parte orientale di Jabaliya negli ultimi giorni. Lo ha annunciato l'esercito israeliano, aggiungendo che, nel corso delle operazioni, le truppe hanno eliminato diversi terroristi in combattimenti ravvicinati e hanno rinvenuto grandi quantità di armi, tra cui fucili Kalashnikov, colpi di mortaio, esplosivi e ulteriore equipaggiamento militare. Inoltre, sono stati localizzati e smantellati un impianto di produzione di esplosivi e una serie di tunnel, eliminati diversi terroristi e sequestrate decine di armi e infrastrutture terroristiche. Gli aerei dell'aeronautica israeliana hanno colpito un sito di lancio a Jabaliya da cui venivano effettuati lanci verso la città di Ashkelon.
Irlanda: "Non siamo più vicini a raggiungere la soluzione due Stati"
“Non siamo più vicini a raggiungere effettivamente lo stato finale desiderato”, quello della soluzione dei 2 Stati, nonostante la comunità internazionale, inclusa l'Ue, ne abbia discusso e l'abbia sostenuta per decenni. Parlando in una conferenza stampa a Bruxelles con i suoi omologhi spagnolo e norvegese, il ministro degli Esteri irlandese Micheal Martin ha aggiunto che alcuni hanno interpretato la decisione di riconoscere lo Stato di Palestina come una “ricompensa per il terrorismo”, aggiungendo che “niente potrebbe essere più lontano dalla verità”.
“Abbiamo riconosciuto sia lo Stato di Israele che lo Stato di Palestina proprio perché vogliamo vedere un futuro di relazioni normalizzate tra i due popoli” ha continuato Martin, aggiungendo che il suo Paese cerca una soluzione in cui l’occupazione, il terrorismo, l’esproprio e lo sfollamento “non abbiano alcun ruolo” e siano “sostituiti da un quadro politico in cui i partiti possano perseguire i loro obiettivi politici”.
“Non può esserci una soluzione militare a questo conflitto. E rifiuto assolutamente qualsiasi gruppo che utilizzi la violenza o il terrorismo per cercare di eliminare lo Stato di Israele o per eliminare lo Stato di Palestina come idea o come realtà”, ha affermato.
Qatar: "I raid su Rafah possono ostacolare i negoziati"
Gli attacchi israeliani a Rafah potrebbero "ostacolare" i colloqui per una tregua a Gaza e la liberazione di ostaggi. E' l'allarme lanciato dal Qatar che, insieme a Egitto e Usa, media i negoziati indiretti tra Israele e Hamas. Bombardamenti israeliani su un campo di Rafah, nell'estremo sud della Striscia, hanno causato almeno 40 morti, secondo i soccorritori.

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Crosetto: "Israele semina odio che si ripercuoterà sui figli"
"Ho l'impressione che Israele stia seminando un odio che coinvolgerà figli e nipoti. Hamas è un conto, il popolo palestinese è un altro. Dovevano discernere tra le due cose e fare una scelta più coraggiosa dal punto di vista democratico". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a SkyTg24 Live in Milano. "Siamo convinti che Israele dovesse risolvere il problema con Hamas - ha aggiunto -, ma fin dal primo giorno abbiamo detto che questa cosa andava affrontata in modo diverso. Tutti gli Stati sono concordi che su Rafah Israele doveva fermarsi. Non siamo stati ascoltati e ora guardiamo con disperazione la situazione". Il ministro si è detto anche "molto preoccupato" dalla prospettiva di "una lunga guerra". "Quello che sta accadendo, in Medio Oriente come in Ucraina - ha sottolineato -, ci dimostra che tutta la comunità internazionale anche quando è unita nel chiedere la stessa cosa alla fine non conta nulla di fronte alla volontà di un singolo Stato che decide di fare un'azione come quella che sta accadendo in Uuraina o adesso a Rafah".
Katz annuncia misure punitive contro la Spagna
Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha annunciato misure punitive contro la Spagna in seguito al riconoscimento dello Stato palestinese. Lo riporta Ynet News.
Al consolato del Paese a Gerusalemme sarà vietato svolgere attività o fornire servizi ai residenti dell'Autorità Palestinese a causa di "incitamento e dichiarazioni antisemite di alti funzionari del governo spagnolo", secondo il Ministero degli Esteri.
L'ordine entrerà in vigore il 1 giugno. Katz ha detto che "coloro che premiano Hamas e cercano di fondare uno stato terrorista palestinese non saranno in contatto con i palestinesi".
Tajani: "Pronti ad inviare militari per la nascita dello Stato palestinese"
"Ho ribadito" al premier palestinese Mohammad Mustafa "che noi siamo pronti ad inviare anche nostri militari qualora, per preparare la nascita dello Stato palestinese una volta finita la guerra, si dia vita ad una missione dell'Onu guidata da un paese arabo". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al suo arrivo al Consiglio Esteri.
Tajani: "Sì allo Stato palestinese ma non può guidarlo Hamas"
"Siamo favorevoli alla nascita dello Stato palestinese, però lo Stato palestinese deve riconoscere Israele e dev'essere riconosciuto da Israele. Certamente non può essere uno Stato palestinese guidato da Hamas, che è un'organizzazione terroristica". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al suo arrivo al Consiglio Ue Esteri. "Riconosciamo l'Autorità nazionale palestinese", quella del primo ministro palestinese, Mohammed Mustafa, "è stata una visita molto proficua a Roma, non è un caso che abbia scelto Roma come prima tappa del suo viaggio in Europa. Questa è la dimostrazione che l'Italia ha una posizione seria ed equilibrata, di amicizia sia con Israele sia con il popolo palestinese"; ha sottolineato Tajani.
Egitto: "Bombardamento deliberato di Israele su campo di Rafah"
L'Egitto ha condannato il "bombardamento deliberato" da parte di Israele delle "tende degli sfollati" a Rafah, nell'estremo sud di Gaza. Secondo i soccorritori, in 40 sono stati uccisi nel raid.
Medioriente, Crosetto: "Situazione sempre più difficile"
"Qualunque elemento di destabilizzazione ulteriore di una zona già sull'orlo di un abisso diventa rilevante, non solo per Rafah o per Gaza ma per tutto il Medio Oriente. Gli effetti di ulteriori elementi di criticità in quell'area coinvolgono una zona molto piu' ampia che arriva al Libano ma che si estende anche ai Paesi vicini. C'è una situazione sempre più difficile nella quale il popolo palestinese viene compresso, senza tenere conto delle esigenze e dei diritti di uomini, donne e bambini innocenti che nulla hanno a che fare con Hamas". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto intervenendo a "Live in" Milano su SkyTg24.
Crosetto: "Non più giustificabile la violazione dei diritti a Rafah"
"Siamo di fronte a una situazione sempre più difficile nella quale il popolo palestinese viene compresso senza tener conto delle drammatiche difficoltà e dei diritti di uomini, donne e bambini innocenti che nulla hanno a che fare con Hamas. Questa cosa non è più giustificabile". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a SkyTg24 Live in Milano, parlando del nuovo attacco israeliano a Rafah.
Tajani: "Hamas usa Rafah come trappola per Israele"
La decisione di Hamas "di lanciare missili da Rafah contro Israele è un modo per cercare di accelerare i tempi di un attacco a Rafah. Evidentemente Hamas sta usando Rafah per creare ulteriori problemi, cioè cerca di attirare Israele in una sorta di trappola mediatica". Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Bruxelles a margine del Consiglio Esteri.
"Ma a pagare il prezzo di tutto ciò sarà il popolo palestinese - prosegue - a dimostrazione, ancora una volta, che Hamas non sta dalla parte del popolo palestinese, ma usa il popolo palestinese come strumento per i suoi disegni politici, che noi non condividiamo. Noi non riconosciamo Hamas, il nostro interlocutore positivo è l'Autorità nazionale palestinese", conclude.

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Borrell proporrà di riattivare la missione Eubam Rafah
L'alto rappresentante Ue Josep Borrell proporrà ai ministri Ue di "riattivare la missione Eubam Rafah" (European Union Border Assistance Mission for the Rafah Crossing Point) nel quadro del Consiglio Esteri. "Spero che oggi si arrivi ad una decisione politica, quella tecnica arriverà in seguito", ha detto.
Netanyahu: "La fuga di notizie sul negoziato rafforza Hamas"
Lo staff del premier israeliano Benjamin Netanyahu ha smentito domenica le fughe di notizie che riguardano il negoziato per la liberazione degli ostaggi in cambio di una tregua, dicendo che queste indiscrezioni "Non fanno altro che rafforzare la posizione di Hamas". Il primo ministro ha fatto sapere che le fughe di notizie "danneggiano le famiglie degli ostaggi e ritardano il loro rilascio". La reazione, riportata dalla stampa israeliana, è stata diffusa in seguito alle notizie che uno dei negoziatori, il generale riservista Nitzan Alon, ritiene che il mandato non sia abbastanza ampio per ottenere risultati e avrebbe affermato che l'attuale governo non accetterà mai un accordo sugli ostaggi.
Stop servizi consolari di Madrid per i palestinesi dall'1 giugno
Il ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato oggi di aver informato il Consolato spagnolo a Gerusalemme che dovrà interrompere l'offerta di servizi consolari ai palestinesi a partire dal primo giugno, a causa del riconoscimento di Madrid dello Stato palestinese. Il ministero ha dichiarato in un comunicato che il Consolato spagnolo a Gerusalemme è "autorizzato a fornire servizi consolari solo ai residenti del distretto consolare di Gerusalemme e non è autorizzato a fornire servizi o a svolgere attività consolari nei confronti dei residenti dell'Autorità Palestinese.
Libano, sette morti nei raid di Israele nel sud del Paese
E' di 7 morti, tra cui almeno un combattente di Hezbollah, il bilancio delle ultime 24 ore di raid israeliani nel sud del Libano. Sono 64 i civili uccisi in Libano da Israele dallo scoppio della guerra a ottobre scorso. Mentre da allora sono circa 320 i combattenti di Hezbollah uccisi nei raid di Israele. Lo riferisce l'agenzia nazionale libanese di notizie (Nna) e altri media, secondo cui tre persone, di cui un membro di Hezbollah, Muhammad Baydun, sono state uccise in un raid con drone a Naqura, località sulla costa mediterranea a due passi dalla linea blu di demarcazione tra i due paesi. Altre due persone, identificati come civili, Rafiq Qasem e Hussein Saleh, sono state uccise in un altro attacco aereo con drone nella località di Aita Shaab, nel settore occidentale della linea blu. Altri due civili sono morti a seguito delle ferite riportate in un raid aereo a Hula, nel distretto di Marjuyoun, nel settore orientale della linea del fronte tra Hezbollah e Israele. Tutti e tre gli attacchi hanno preso di mira persone su motociclette, spesso considerati da Israele come combattenti di Hezbollah in movimento lungo la linea del fronte. Altre vittime sono persone che si trovavano in prossimità delle moto colpite.
Domani Stato della Palestina riconosciuto per Spagna, Irlanda e Norvegia
"Domani i nostri tre Paesi, Irlanda, Norvegia e Spagna, vivranno una giornata storica che sicuramente ci avvicinerà all'obiettivo che tutti desideriamo: raggiungere una coesistenza pacifica e sicura in Medio Oriente". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri spagnolo, Manuel Albares, annunciando il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina.
Borrell: "Ascoltiamo le idee arabe per la pace in Medio Oriente"
"Da una parte si chiede la soluzione dei due Stati ma nel mentre i coloni occupano più territori in Cisgiordania. Se vogliamo centrare l'obiettivo dobbiamo impegnarci di più: gli amici arabi hanno delle proposte e noi vogliamo ascoltarli". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell. I ministri degli Affari esteri dell'Ue avranno oggi uno scambio informale con i colleghi di Arabia Saudita, Giordania, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Qatar, nonché con il Segretario generale della Lega degli Stati arabi.

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La Spagna contro un video di Katz: "Scandaloso ed esecrabile"
Il ministro degli Esteri spagnolo, Jose Manuel Albares, ha condannato come "scandaloso ed esecrabile" un video pubblicato dal suo omologo israeliano Israel Katz intitolato "Hamas: Grazie Spagna" in cui si accostano immagini della bandiera spagnola e ballerini di flamenco a spezzoni delle atrocità compiute da miliziani di Hamas il 7 ottobre. "Non cadremo nelle provocazioni. Il video e' scandaloso ed
esecrabile", ha dichiarato Albares, sottolineando che "è scandaloso perchè tutto il mondo sa, compreso il mio collega in Israele, che la Spagna ha condannato le azioni di Hamas fin dal primo momento. Ed è esecrabile per l'uso di uno di questi simboli della cultura spagnola". Le relazioni tra Israele e Spagna sono molto tese dopo che Madrid la settimana scorsa ha annunciato che riconoscera' la Palestina come Stato insieme a Norvegia e Irlanda il 28 maggio e nei giorni scorsi due ministri del governo spagnolo hanno fatto riferimento a un "genocidio" in corso a Gaza.
Attacco a Rafah, Msf: "28 morti e 180 feriti giunti nel nostro centro"
A seguito di un attacco aereo israeliano che nella notte ha colpito un campo per sfollati a Tal Al Sultan, a Rafah, 180 feriti e 28 morti sono stati portati al centro per stabilizzazione per pazienti con traumi supportato da Medici Senza Frontiere (Msf).
"Siamo inorriditi, quello che è successo dimostra ancora una volta che nessun luogo è sicuro a Gaza. Continuiamo a chiedere un cessate il fuoco immediato e duraturo" dice Gaia Giletta, infermiera di Msf a Rafah.
Il centro dove sono arrivati i feriti è stato aperto lo scorso 15 maggio nella zona di Tal Al Sultan per ricevere, stabilizzare e poi trasferire i pazienti vittime di traumi ai pochi ospedali rimasti nella Striscia.
Borrell: "Grave l'accusa di antisemitismo alla Cpi"
"Dobbiamo rispettare il lavoro della Corte Penale Internazionale, lasciare che la Corte decida senza intimidazioni. Ma non è così. La Corte è stata accusata di antisemitismo, come sempre quando accade qualcosa che non piace al governo di Benyamin Netanyahu. E non è accettabile, si tratta di un'accusa troppo grave da usare in questa occasione". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Josep Borrell arrivando al Consiglio Esteri.
Idf: "Eliminati nello stesso attacco aereo nel nord-ovest di Rafah: il capo di stato maggiore di Hamas in Giudea e Samaria e un altro alto funzionario di Hamas"
Idf: "Attaccati obiettivi nel sud del Libano"
Gli aerei da combattimento dell'Iaf "hanno colpito una struttura da cui i terroristi avevano operato durante la notte" nel sud del Libano. Lo riferisce l'esercito israeliano, aggiungendo che anche una cellula terroristica identificata dai soldati dell'Idf nella zona di Houla è stata colpita.
Idf: "Nei raid a Rafah uccisi due alti esponenti di Hamas"
L'Idf ha fatto sapere che nel raid di ieri sera a Rafah - dove secondo fonti palestinesi sono morte circa 40 persone, tra cui donne e bambini - sono stati uccisi due alti esponenti di Hamas. Si tratta di "Yassin Rabia comandante della leadership di Hamas in Cisgiordania e Khaled Nagar, un alto esponente della fazione sempre in Cisgiordania". Lo ha fatto sapere il portavoce militare. L'Idf - ha aggiunto - ha detto di essere a conoscenza di "rapporti che a seguito dell'attacco e dell'incendio scoppiato diversi civili nella zona sono rimasti feriti e che l'incidente è in esame".
Usa stanno raccogliendo informazioni su attacco a campo Rafah
La Casa Bianca è a conoscenza dell'attacco israeliano al campo profughi di Rafah e sta raccogliendo maggiori informazioni. Lo riferisce un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale.
Wafa: quattordicenne palestinese ucciso in Cisgiordania
Un quattordicenne palestinese è stato ucciso dalle forze israeliane in Cisgiordania. Lo scrive - come riporta Al Jazeera - l'agenzia di stampa Wafa. Il giovane - che si chiamava Majd Shaher Arameen - è morto vicino alla città di Sair, a nord-est di Hebron. Fonti palestinesi accusano i soldati israeliani di aver impedito alle ambulanze di raggiungere il ragazzo, lasciandolo sanguinante a terra dopo avergli sparato.
Media palestinesi: salgono a 40 vittime dell'attacco in campo profughi Rafah
Il bilancio dell'attacco israeliano alla tendopoli nell'area di Tal as-Sultan è salito a 40 vittime. Lo sostiene l'agenzia di stampa Wafa - secondo quanto riporta Al Jazeera - citando fonti locali e aggiungendo che "la maggior parte dei morti sonno donne e bambini" e "molti sono stati bruciati vivi". Decine i feriti che sono stati portati negli ospedali della zona che - secondo la Mezzaluna rossa palestinese - "non sono in grado di gestire questo gran numero di accessi".