A 24 ore dall'incidente, le squadre di soccorso stanno ancora ricorrendo a tutti i mezzi disponibili, come droni e attrezzature di raffreddamento, per localizzare i lavoratori e i residenti che risultano ancora dispersi
Almeno 10 persone sono rimaste uccise e 60 ferite nell'esplosione di una fabbrica chimica nell'India occidentale. A 24 ore dall’incidente sono tanti ancora i dispersi, secondo quanto riferito dai media locali.
Il bilancio delle vittime dell'esplosione nel distretto di Thane, nel Maharashtra, è salito a 10 con la scoperta questa mattina di altri tre corpi sul luogo dell'incidente, mentre circa 64 persone sono rimaste ferite. È quanto riferito da fonti di polizia al quotidiano indiano The Hindu.
L’incidente in fabbrica: cosa è successo
L'incidente è avvenuto ieri alle 13:30 ora locale (6:40 italiane) quando una caldaia di una fabbrica chimica è esplosa, provocando la deformazione di pesanti travi di ferro e il distacco dei tetti adiacenti. L’esplosione ha causato gravi danni anche alle
case vicine. L'impatto dell'esplosione, udito a un chilometro di distanza, ha mandato
in frantumi le finestre delle case più vicine e le fiamme si sono propagate ad altri due edifici, tra cui un autosalone. Intanto, la polizia indaga per omicidio colposo i proprietari dell'impianto. Secondo la National Disaster Response Force (NDRF), la fabbrica produceva coloranti alimentari e utilizzava perossidi, sostanze chimiche altamente instabili in determinate condizioni.