Almeno 30 civili palestinesi, tra cui un giornalista, sono rimasti uccisi e diversi altri feriti in una serie di raid dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Il ministro del Gabinetto di guerra Gantz ha dato un ultimatum al premier israeliano: se entro l'8 giugno non verrà formalizzato un piano d'azione generale che includa il futuro politico della Striscia "in una direzione Usa-Ue-araba", lascerà l'esecutivo d'emergenza. Netanyahu: "Parole vane, invece di ultimatum a Hamas, Gantz lo fa a me"
Idf: 10 missili dal Libano, colpite basi di lancio
Durante la giornata, le forze armate israeliane hanno "identificato circa 10 lanci" di missili che dal Libano erano diretti verso le aree di Malkia e Har Dov, nel nord di Israele. Non sono stati segnalati feriti e le forze armate hanno colpito le basi da cui partivano i missili. Stamattina, i militari delle IDF hanno individuato terroristi nelle zone del sud del Libano, a Maroun El Ras: gli aerei della Marina israeliana hanno colpito il complesso e i terroristi che vi si trovavano, fa sapere IDF su Telegram.
Israele: 'Circa 10 i razzi dal Libano nel nord del Paese'
Durante la giornata di oggi sono stati identificati "circa 10 lanci dal Libano verso le aree di Malkia e Har Dov nel nord di Israele". Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che l'esercito ha colpito "la fonte del fuoco".
Crosetto: 'Non c'è altra strada che l'autogoverno palestinese'
"E' molto pericoloso l'integralismo di una parte del governo israeliano. Noi siamo per 'due popoli due Stati', lo diciamo dal primo giorno e pensiamo non esista altra possibilità che un autogoverno palestinese. Siamo disposti a partecipare con altre forze internazionali che non possono essere solo occidentali, devono essere asiatiche, occidentali e arabe, a fare un'operazione come è stata fatta per Unifil in Libano, cioè a fare da cuscinetto per una prima fase, ma sapendo che dovrà essere amministrata dai palestinesi. Dobbiamo anche puntare sulla pace, sulla volontà di quel popolo di avere pace ed una vita normale". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al programma 'In mezz'ora' su Rai 3.
Crosetto: falchi al governo rischiano distruggere Israele
"L'Italia ha bloccato l'esportazione di armi verso Israele ormai da mesi. Non solo: l'Italia ha un giudizio molto duro su quello che sta accadendo oggi, così come siamo stati molto duri con Hamas fin dall'inizio. C'è questa evoluzione dell'attacco su Rafah, questa divisione tra falchi e colombe all'interno del governo israeliano con i falchi che rischiano di distruggere Israele, di non fare il suo bene perchè stanno costruendo una rabbia che durerà decenni, riguarderà i loro figli ed i loro nipoti, stanno creando delle fratture che nessuno riuscirà a sanare". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, al programma 'In mezz'ora' su Rai 3.
Media: Netanyahu ha fermato incontri tra dirigenti Usa e capi 007
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha vietato piu' volte ai capi dell'intelligence e della sicurezza israeliani di incontrare dirigenti e parlamentari statunitensi dall'inizio della guerra a Gaza: lo riferisce Axios citando tre funzionari americani e israeliani. Netanyahu, secondo Axios, sembra voler controllare ciò che i politici e i diplomatici americani sentono da Israele, in un momento in cui il suo governo è profondamente diviso sulla sua strategia di guerra e le relazioni con gli Stati Uniti stanno diventando più tese. L'ultima mossa di 'Bibi' per controllare la narrativa sulla guerra, stando alle fonti di Axios, è arrivata tre settimane fa, quando ha vietato ai direttori delle agenzie di intelligence e di sicurezza del Mossad e dello Shin Bet di incontrare il senatore Marco Rubio. Rubio, vicepresidente della commissione intelligence del Senato, aveva richiesto gli incontri durante la sua visita in Israele il mese scorso. Alla fine e' stato lo stesso Netanyahu a vedere Rubio. La decisione di Netanyahu non è stata un colpo a Rubio, hanno sottolineato i tre dirigenti che hanno parlato sotto anonimato con Axios. I dirigenti statunitensi e alcuni critici di Netanyahu in Israele lo hanno visto come un segno di quello che sembra essere il suo crescente sospetto nei confronti dell'intelligence, dell'esercito e dell'establishment della sicurezza israeliani, che hanno opinioni divergenti su come il primo ministro sta conducendo la guerra. I leader di queste agenzie ritengono che Israele debba elaborare una strategia più chiara per il dopoguerra a Gaza e che l'Autorità Palestinese dovrebbe avere un ruolo, una volta sconfitto Hamas.
Biden oggi parla in un'università Georgia: si temono proteste contro guerra a Gaza
Joe Biden oggi pronuncia un discorso al Morehouse College, storico college afroamericano della Georgia, dove sono state potenziate le misure di sicurezza nel timore di proteste contro la guerra a Gaza, come quelle che si registrano da settimane nelle università di tutta l'America. Fonti della Casa Bianca hanno detto alla Nbcnews, che il presidente userà il discorso per "concentrarsi sugli studenti" e "affrontare le loro preoccupazioni". Il presidente dell'università, David A. Thomas, ha detto alla Cnn che non intende "permettere comportamenti che impediscano lo svolgimento della cerimonia di laurea" o impediscano al presidente di parlare. Ma allo stesso tempo ha detto anche di aver deciso che non chiederà "alla polizia di portare via persone in manette, se dovrò scegliere interromperò immediatamente la cerimonia".
Smotrich: 'Se Hezbollah non si ritira da confine Idf dovrebbero entrare in Libano'
"Bisogna dare a Hezbollah un ultimatum pubblico affinché cessino completamente gli attacchi e ritirino tutte le forze aldilà del fiume Leonte". E' quanto ha detto il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, affermando che se Hezbollah non si ritirerà dal confine, e "l'ultimatum non sarà completamente rispettato, le Idf dovrebbero lanciare un attacco all'interno del territorio libanese per difendere le nostre comunità settentrionali". L'attacco dovrebbe comprendere, secondo l'esponente di estrema destra del governo di Benjamin Netanyahu, "l'invasione di terra e la presa di controllo da parte delle forze israeliane dell'area meridionale del Libano". Parlando ad un evento del suo partito, Sionismo Religioso, nel nord di Israele, Smotrich ha detto che l'obiettivo ultimo deve essere far ritornare alle loro case gli abitanti delle località del nord evacuate per il rischio di attacchi da parte di Hezbollah. "Il modo di riportare a casa gli sfollati del nord è una decisione militare per un attacco devastante contro Hezbollah, le sue infrastrutture e la distruzione del suo potere", ha aggiunto.
Raid campo profughi Gaza, 35 morti, tra le vittime 7 bambini e 9 donne
Continua a salire il bilancio delle vittime del raid condotto la notte scorsa dagli israeliani contro il campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Secondo fonti dell'ospedale di Al Aqsa Martyrs, i morti sono 35, tra i quali sette bambini e nove donne. Secondo la ricostruzione della Cnn, nel bombardamento sono state distrutte una serie di case, tra le cui macerie stanno continuando a scavare le squadre di soccorso. Una testimone ha detto alla Cnn che sono cinque le case crollate, tra le quali quella di sua sorella, e che molti sono ancora sepolti sotto le macerie. "Sono ferita, la mia casa è distrutta, non siamo vivi, stiamo morendo lentamente, dove è la giustizia?", ha detto la donna all'emittente americana.
Hamas, le vittime al campo profughi di Nuseirat salgono a 31
L'agenzia di protezione civile di Gaza ha affermato che un attacco aereo israeliano contro una casa nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza, ha ucciso almeno 31 persone, aggiornando un bilancio precedente. Lo riporta il Guardian. "L'equipaggio della protezione civile è riuscito a recuperare 31 martiri e 20 feriti in una casa appartenente alla famiglia Hassan, presa di mira dalle forze di occupazione israeliane nel campo di Nuseirat", ha detto ai giornalisti il portavoce dell'agenzia di protezione civile di Gaza, Mahmud Bassal.
Isrele, "ucciso operativo Hamas che contrabbandava armi"
L'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso "il terrorista Azmi Abu Daqqa, un operativo di Hamas nel Dipartimento appalti attivamente coinvolto nel contrabbando di armi e di fondi a Gaza". Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui nelle ultime 24 ore sono stati "colpito decine di obiettivi terroristici, inclusi due comandanti di Hamas che stavano preparando attacchi contro le truppe nell'area di Rafah".
Raid su campo profughi Gaza: bilancio sale a 31 morti e 20 feriti
Almeno 31 persone sono rimaste uccise, e 20 ferite, nel raid condotto da Israele la notte scorsa contro il campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Le vittime facevano parte tutte di una stessa famiglia e si trovavano nell'edificio colpito dal bombardamento avvenuto nel cuore della notte. Lo rendo noto le squadre di soccorso che stanno scavando tra le macerie.
Israele, "combattimenti intensi con Hamas a Jabalya centro"
Le truppe israeliane stanno continuando ad operare nel centro di Jabalya, nel nord della Striscia, in "combattimenti intensi" contro i miliziani di Hamas. Lo ha fatto sapere, citato dai media, il portavoce militare secondo cui i soldati hanno scoperto " numerosi nascondigli di armi, inclusi fucili di assalto, mortai e droni". Scoperti anche - secondo la stessa fonte - "lanciatori di razzi e una fabbrica di armi".
Cominciato l'incontro tra Netanyahu e Sullivan
E' cominciato l'incontro tra il premier Benyamin Netanyahu e il Consigliere della sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan a Gerusalemme. Sul tavolo - secondo analisti - la guerra a Gaza, l'operazione a Rafah e anche i rapporti con il mondo arabo, visto che Sullivan viene da una visita a Riad.
Ministro Israele, 'ultimatum a Hezbollah o entrata in Libano'
"Bisogna dare un ultimatum a Hezbollah e se non sarà rispettato completamente, l'Idf dovrà lanciare un attacco che proteggerà i residenti del nord, compreso l'ingresso via terra e la presa del sud del Libano". Lo ha detto il ministro delle finanze e leader di destra radicale Bezalel Smotrich secondo cui serve tutto questo "per far ritornare gli abitanti del nord alle loro case e far loro dormire sonni tranquilli".
Ospedale Gaza, 31 i morti raid campo profughi Nusseirat
Un raid aereo israeliano ha ucciso 31 persone prima dell'alba nel campo profughi di Nusseirat, nella Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti mediche dell'ospedale di Al-Aqsa, aggiornando il precedente bilancio che era di 20 morti e diversi feriti.
"Voto subito", attivisti bloccano strada per Gerusalemme
Un gruppo di una ventina di manifestanti ha bloccato la strada che è l'ingresso principale a Gerusalemme, per chiedere nuove elezioni nazionali. Per dare corpo alla loro richiesta, i manifestanti hanno bloccato la strada con un'enorme urna elettorale.
Fratoianni, Spagna riconosce Stato Palestina, governo Meloni no
"Il Premier Spagnolo Pedro Sanchez annuncerà la prossima settimana in Parlamento la decisione di riconoscere lo Stato Palestinese. Una decisione importante, forte, giusta. Una scelta di pace. Un passo fondamentale per costruire una pace duratura. Una scelta importante di fronte al governo israeliano che continua a macchiarsi di crimini di guerra, una scelta che si schiera dalla parte di chi vuole impedire che si compia un genocidio a Gaza". Lo scrive su Facebook Nicola Fratoianni dell'Alleanza Verdi Sinistra. "Per questo abbiamo chiesto ripetutamente in Parlamento - prosegue il leader di SI - che il governo italiano riconoscesse lo Stato di Palestina. E Meloni che ha fatto? Nulla". "Nulla è seguito all'ipocrisia con cui il governo della destra - conclude Fratoianni - ha ripetuto di schierarsi per una soluzione che preveda due Stati per due popoli. Così il nostro Paese si rende complice di quello che sta succedendo. Noi continueremo a fare la nostra parte e rivendicare il diritto all'esistenza dello Stato palestinese e la fine dell'occupazione israeliana".
Polizia Israele, 'tenta di colpire agenti, neutralizzato'
La polizia isreliana ha "sparato" e "neutralizzato un terrorista" che ha cercato di accoltellare degli agenti ad un check point vicino Abu Dis, in Cisgiordania, non lontano da Gerusalemme. Lo ha fatto sapere il portavoce della polizia secondo cui il sospetto è arrivato al posto di controllo ed "ha cercato di accoltellare gli agenti" di presidio. Secondo la stessa fonte, altri agenti in reazione hanno aperto il fuoco "neutralizzando il sospetto".
Sullivan in Israele per incontrare il premier Netanyahu
Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan - che dopo l'Arabia Saudita è volato in Israele- incontra oggi il suo omologo israeliano Tzachi Hanegbi e subito dopo il primo ministro Benjamin Netanyahu. Nel primo pomeriggio Sullivan -che è tra i più stretti collaboratori del presidente Usa, Joe Biden- parteciperà a una riunione con l'Agenzia per la sicurezza nazionale israeliana.
Riad, con Usa discussa versione "quasi definitiva" accordi
Il principe Mohammed bin Salman e il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan, nei loro colloqui nella città saudita di Dhahran, hanno discusso una versione "quasi definitiva" degli accordi strategici tra i loro due Paesi. Lo riferiscono i media locali. Sullivan e Bin Salman, sovrano 'de facto' del regime e anche primo ministro, hanno discusso anche "dell'evoluzione degli eventi nella regione, compresa la situazione a Gaza e la necessità di fermare la guerra e facilitare l'ingresso degli aiuti umanitari" nell'enclave palestinese. Gli accordi tra Usa e Arabia Saudita sono una parte nodale degli sforzi di Washington per far si' che Riad riconosca lo Stato di Israele, sforzi complicati dalla guerra in corso a Gaza. Il ruolo dell'Arabia Saudita potrebbe essere fondamentale in un
ipotetico accordo per porre fine alla guerra a Gaza, in cui Riad normalizzerebbe i rapporti con lo Stato ebraico nell'ambito dello sforzo per concretizzare la soluzione dei 'due Stati'. L'Arabia Saudita ha già avvertito che la sua linea rossa per la firma di qualsiasi accordo di difesa con gli Stati Uniti o di normalizzazione con Israele e' la creazione di uno Stato palestinese. Raggiungere una normalizzazione delle relazioni tra
Israele e Arabia Saudita, sulla falsariga degli accordi raggiunti con altri paesi arabi, e' uno dei principali obiettivi diplomatici della presidenza Biden. L'Arabia Saudita chiede in cambio un rapporto di sicurezza rafforzato con Washington, il più importante partner di sicurezza del regno, che si è detto pronto a offrirlo, ma chiede anche la creazione di uno Stato palestinese, che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non vuole. Riad sta anche negoziando aiuti per lo sviluppo di un programma nucleare civile. A settembre, Mohammed bin Salman ha espresso ottimismo sulla possibilità di un tale accordo in un'intervista a Fox News, ma la guerra a Gaza ha complicato la situazione. Dopo l'Arabia Saudita, Jake Sullivan, sarà in Israele.